Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: Pfefferminz    22/01/2017    0 recensioni
Sì, coi titoli faccio cagare, lo so bene. Adesso però provate a chiudere gli occhi ed immaginare il mondo di 'soul eater' come un mondo normale,dove non ci sono meister e buki.
Immaginate Death City come un luogo pieno di crimini e pericoli, dove si rischia tutto anche solo per uscire a comprare il pane. Ovviamente ci sono tutti i nostri personaggi e la cara vecchia DWMA, l'unico posto sicuro....o almeno si credeva.
Ve lo siete immaginato? Vi ho incuriositi?
Ok, iniziate a leggere. Non posso mica dirvi tutto e poi le parole da usare per l'introduzione sono limitate, sapete?
Buona lettura, amen.
Genere: Angst, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Dopo le lezioni non manca la raccomandazione di Stein, il nostro professore con la mania della vivisezione, di fare bene attenzione a tornare a casa, ma noi decidiamo lo stesso di andare a prendere un gelato per dire addio all'estate e divertirci prima che cominci un altro giro di interrogazioni eccetera eccetera.

La prospettiva è fantastica, il tempo è ottimo, ma... quando hai gli amici psicopatici c'è poco da fare

-No! Lei non mi ha capito bene, quando ho parlato di gelato simmetrico, intendevo davvero simmetrico! Quelle palle non sono messe bene!-

Credo che sia da mezz'ora che Kid litiga col gelataio sulla simmetricità delle palline di gelato, mentre Black Star non fa che sghignazzare sull'ambiguità delle “palle simmetriche” di Kid.

Io cerco di non farmi venire il prurito alle mani, Tsubaki aspetta con la sua innaturale pazienza, Liz cerca di dissuadere Kid, Patty si sganascia dalle risate, mentre Soul sbuffa e ad un certo punto bofonchia -Meno male che non siamo andati a prendere il bubble tea,altrimenti sai che casino...-

Ad un certo punto Liz si stufa e sbotta

-Ehi Kid! Ho nascosto una matita sbeccata nel tuo armadietto della scuola, e se non ti muovi con quel cono resterà lì per sempre!-

Vedo la figura di Kid che si irrigidisce, per poi girare le testa e mostrare un'espressione di puro terrore

-Tu...hai...- balbetta

-...nascosto una matita sbeccata ed orrendamente asimmetrica nel tuo armadietto- conclude lei.

-Non...non oseresti mai-

-Ah, io oso eccome. Ma il tuo incubo finirà se ti sbrighi con quel gelato-replica l'altra, con un tono mellifluo.

Kid fa un verso che ricorda molto uno squittio e si fa andare bene il cono. Liz guarda tutti facendo l'occhiolino, mentre io non posso far altro che ammirare le sue capacità persuasive acquisite.

Kid torna col suo cono gelato, pallido -va...va bene, Liz?- chiede servizievole.

-Bravo, bambino- ribatte lei.

Riusciamo a prendere questo benedetto gelato, e a chiacchierare. Non passa molto tempo che Tsubaki e Black star riprendono a mangiarsi con gli occhi, Kid non la smette di rimuginare sulla matita, Liz lo ignora e Patty, come suo solito, ride.

Così io mi ritrovo a finire il mio cono in silenzio, quando scorgo in lontananza mio padre che sta uscendo da un localaccio a braccetto con una donna molto, ma molto discinta.

Purtroppo per me, i nostri sguardi si incrociano. Vedo che l'espressione imbecille da cascamorto di mio padre si trasforma in orrore; si sta congedando dalla donna, ma io ho già sloggiato dal muretto di corsa, senza dire nulla a nessuno. Riesco a rifugiarmi in un vicoletto a riprendere fiato.

Certo che mio padre no cambia proprio mai. Me lo vedo già, appena ritorno a casa, che mi supplica di volergli bene almeno quanto me ne vuole lui (così dice). Il problema? Non so nemmeno cosa penso, di mio padre. Mi riuscisse di odiarlo, almeno la questione sarebbe molto più semplice, ma non ci riesco completamente. Provo solo fastidio, delusione, rabbia...ed una gran voglia che tutto ritornasse come quando ero piccola, quando tutto era normale, almeno in famiglia.

Mi sento strappare bruscamente dalla realtà da una mano che mi afferra la spalla e da una voce gracchiante che mi sembra proprio quella di un fumatore ubriaco

-Guarda guarda cosa abbiamo qui...-

Il tipo è un individuo sporco, puzzolente, con gli occhi arrossati (il che mi fa pensare che non fumi solo sigarette) e con delle intenzioni non molto rispettabili.

Perlustro il retro del vicoletto con lo sguardo. Bene, è solo.

-Hai qualche problema, per caso?- biascica il tipo a pochi centimetri dal mio naso, rendendomi purtroppo possibile sentire ancora di più il suo odoraccio.

Non rispondo, non mi va di fare il suo gioco, ma devo anche pensare ad un modo per scrollarmelo di dosso; lui sembra infastidito dal mio silenzio

-Allooooraa? Ragazzina, per caso hai qualche problema alle orecchie?-

Io storco il naso. E va bene, facciamo il suo gioco

-No, le mie orecchie funzionano bene. Anche il mio naso, purtroppo...-

Lui scatta, inviperito -Eh?! Cosa vorresti dir...-

-Ehilààà?- interrompe una terza voce dall'entrata del vicoletto.

Impreco mentalmente. Uno contro uno ce le posso fare, ma se il numero degli avversari aumenta comincio a trovarmi nei casini. Mi giro a guardare il nuovo arrivato, e mi sorprendo nel vedere che si tratta di Soul, ancora col cono gelato in mano.

Guarda la scena con la sua solita aria da sciattone, per poi commentare

-Oh, eccoti qui, Maka! Ti ho cercata dappertutto, tesoro!-

Soul sta usando la strategia del 'mi fingo il ragazzo figo della povera sventurata'.

Una tattica che detesto, ma al momento sembra un buon piano. Il malintenzionato fa andare lo sgurado da me a lui e viceversa.

-è la tua ragazza?- biascica a Soul.

Lui allarga le braccia con fare esasperato, come a dire “che ci vuoi fare...”. Non posso fare a meno di sentirmi indispettita.

Il tipaccio continua -Beh, adesso è la mia ragazza. Tra una mezz'oretta te la ridò, ma prima... -

-Non provare nemmeno a mettermi le mani addosso, razza di pervertito!- esclamo io. -Ehi ehi ehi, calma!- interrompe di nuovo Soul, sempre restando calmissimo e avvicinandosi a noi due. -Amico mio, sembra che tu abbia malinterpretato il concetto di 'mia ragazza'. Eppure sembri uno a posto, col cervello.-

Il tipo resta zitto, confuso. Soul continua

–Oh, capisco, magari oggi non è la tua giornata, eh, amico?-

-Smettila di chiamarmi 'amico'!- sbraita il tipo.

-Ah, ci sono!- continua Soul, ignorando bellamente il fastidio del delinquente -Magari oggi non ti senti molto bene, vero? Fatti un po' vedere...ah, sì, hai la faccia di uno che non è in gran forma-

Il tizio resta sempre in silenzio; probabilmente sta riflettendo se sta venendo insultato o se Soul gli stia parlando sul serio.

-Scommetto che hai un po' di febbre. Hai gli occhi arrossati...- continua a parlare Soul, mantenendo il contatto visivo con lui.

Nel frattempo che parla, Soul fa un gesto impercettibile con le dita, mimando un “ avvicinati” nella mia direzione.

Colgo il messaggio, e mi tengo pronta a correre. Allora lui si concentra di nuovo sul discorso -Ma sì, hai decisamente la febbre-

-Io non ho...-

-Perchè non ti rinfreschi un po' con questo?- interrompe Soul.

Con un gesto fulmineo, il gelato viene spiaccicato in faccia al delinquente, impedendogli di vedere. Lui perde l'equilibrio e, mentre cerca di togliersi il gelato dalla faccia, Soul mi prende per un braccio ed iniziamo a correre a gambe levate. Usciamo dal vicolo, ma continuiamo a correre per parecchio.

Quando ci fermiamo per riprendere fiato Soul sospira

-Che palle, era il mio gusto preferito... mi devi un gelato, Maka.-

-Non ti devo proprio nulla- cerco di rispondere a tono ma, essendo mezza ansimante, non sortisco un gran effetto.

-Ah sì? Allora la prossima volta te la vedi tu con Faccia di Gelato- ribatte, seccato.

Sbuffo -Ce l'avrei fatta anche da sola, lo sai questo?-

-Un semplice 'Grazie' può bastare, Albarn- non rispondo.

Lui sospira scocciato. Odio sentirmi in debito con un uomo

-Seriamente, da dove l'hai tirato fuori quel discorso? E poi, mollerai mai la tattica del 'quella è la mia ragazza'?-

Lui scuota la testa con un certo orgoglio -La cosa che mi sorprende è che tu non hai ancora trovato una tua tattica personale pur vivendo in una città come questa. E comunque no, non la cambio. Funziona, e poi tutte le volte che la uso rimedio sempre la gratitudine di qualche bella ragazza...non in questo caso, purtroppo-

Sbuffo scocciata -Voi uomini pensate solo a quello...--

Lui alza le spalle -Beh, intanto sei qui e non a gambe all'aria senza mutande in un vicoletto puzzolente sotto un tizio ancora più puzzolente.-

-...molto poetica, come immagine- taglio corto. -Vado a casa-

-Ehi, aspetta un po'! Che mi dici degli altri?-

Scuoto la testa, non sono proprio dell'umore per ritornare a fare baldoria -Dì loro che ci vediamo domani. Ciao.-

-Allora ti accompagno a casa-

-Non ci pensare nemmeno-

-Lo penso e lo faccio-

-No-

-Guarda che ti seguo-

-E gli altri?- ormai sono all'esasperazione.

Soul alza le spalle -Kid era alle prese con la simmetria delle palline di gelato e non la smetteva più di pensare a quella matita, perciò non mi stupirei se fosse in stato catatonico, mentre Black Star e Tsubaki continuavano a flirtare. Non credo nemmeno che si siano accorti della nostra assenza.

E comunque, posso mandare un messaggio a Black Star. Ti accompagno-

-E va bene!- cedo, non mi va più di discutere.

Ci incamminiamo verso casa mia, in un silenzio che trovo sempre più imbarazzante e fastidioso. Certo, non è la prima volta che esco con gli amici, ma non solo in due. E comunque non sono una tipa eloquente.

Per distrarmi,decido di ripassare a mente la lezione di oggi.

Oggi abbiamo fatto fisica, la gravità. Bene, allora....

-Non provare nemmeno a ripassarti le lezioni a mente, Albarn- mi tronca Soul, lasciandomi basita.

-Ehi,come sai che io...-

-Facile. Una come te ha tre genere di pensieri, ovvero: quanto odi tuo padre, quanto odi questa città e quanto ami studiare. Ora che ci penso...accidenti, hai davvero un sacco di rabbia repressa, guarda che che non fa bene...-

-E come fai a dire che stavo ripassando, nello specifico?- Adesso sono davvero curiosa.

-Basta guardarti in faccia.- spiega lui -Quando ripassi hai lo sguardo fisso verso il pavimento, mentre quando odi tuo padre hai lo sguardo arrabbiato verso il basso; invece, quando pensi alla città hai la tipica espressione da Batman in cima ad un grattacielo a scrutare Gotham City.-

Rimango ammutolita –E da quand'è che hai questo grande spirito di osservazione?- -Bella, tu guardi, ma non osservi. La differenza è evidente. E poi, sono il tuo vicino di banco da un sacco, certe cose le noto, dopo un po'.- ridacchia lui, sfoggiando la sua dentatura a zig zag.

Non lo so, forse crede di essere figo. Aspetta un attimo...

-Soul...prima hai citato Sherlock Holmes, per caso?-

Lui gonfia il petto con un certo orgoglio -Ce ne hai messo di tempo per capirlo...-

A questo punto scatto come una molla. Soul che ha letto uno dei miei autori preferiti, non ci posso credere! Inizio a parlare a macchinetta sul genere giallo, cosa ne penso di ogni singolo caso risolto da Holmes, quanto trovi eccellente la su 'Scienza della deduzione', senza lasciare fuori qualche accenno sulla biografia di Doyle, naturalmente. Solo quando mi fermo per riprendere fiato mi accorgo che il il ghigno di Soul si è trasformato in un'espressione che non so se sia di stupore, sgomento oppure orrore.

Mi accorgo subito dell'errore che ho fatto. Parlare delle mie passioni da topo di biblioteca ad altri, ad un maschio, per giunta. Che stupida che sono stata. Pensare che non ne parlo neanche con Tsubaki. Beh, non che parli molto con nessuno in particolare...

-Questa è una nuova- commenta Soul, che sembra aver ritrovato l'uso della parola. -Cosa?- chiedo, guardinga.

-Questa nuova espressione non l'avevo mai vista sulla tua faccia. La lista si allunga.-

-Ma di che stai parlando?- chiedo esasperata

-Ti brillavano letteralmente gli occhi, Maka! È come se ti si fosse illuminato il viso!- esclama Soul, come se avesse appena visto una stella cadente e avesse fatto in tempo ad esprimere un desiderio.

Il suo viso e questo commento mi mettono un po' in imbarazzo. Fortuna per me che si sta facendo buio, non mi va che alla lista “Facce di Maka” si aggiunga anche la “Maka arrossisce”.

-Tu...per me non sei molto normale- borbotto da sotto la frangia. Soul ridacchia divertito. So che non dovrei tirare il discorso “libri” per le lunghe, ma è più forte di me

-Quindi tu...leggi spesso?- chiedo incuriosita.

Soul alza le spalle -Non direi, leggo solo i libri che mi ispirano, e non sono poi tantissimi. Ho iniziato a leggere Sherlock Holmes perché avevo visto i film e mia avevano incuriosito-

Ah. Ma certo, i film. Sì, ero stata proprio stupida.

-Però mi piace molto la musica!- Continua Soul, notando il mio disappunto.

Mi coglie impreparata sull'argomento. Io la musica semplicemente non la capisco. -Aha...- non riesco nemmeno a fingermi interessata, e lui lo capisce

-Non ti va a genio la musica?-

-Non molto- ammetto -Non riesco a capirla. Eppure ci ho provato, sai...-

-Ma non è così che si fa!- esclama Soul, mettendo su una faccia molto simile a quella che avevo io poco prima (a detta sua)

-La musica la devi provare, sentire nella tua anima! Farla entrare nelle tue orecchie e lasciarla scorrere per il tuo corpo!-

Io arriccio il labbro -tecnicamente quella che senti è adrenalina...-

-Esatto! L'adrenalina che ti provoca!- afferma lui, sempre più preso.

-Soul, mi stai spaventando- dico, cercando di sopprimere un sorrisetto divertito che mi sta affiorando.

Lui guarda dietro le mie spalle -E tu, invece, sei a casa.-

Mi giro anche io, constatando che sono a casa mia.

Realizzo che il tragitto è stato molto più breve del solito...troppo breve, mi ritrovo a pensare con sorpresa. Vorrei chiacchierare ancora un po'.

Soul ghigna -Il tempo vola quando ci si diverte, eh, nerdona?-

-Non mi chiamare così- ribatto acidamente

-Però mi ha fatto piacere fare due chiacchiere con Maka L'inavvicinabile-

-'Maka' che?!-

-L'inavvicinabile. È un simpatico soprannome che hai in classe. Hai sempre una faccia così truce e dei modi così freddi che sembri proprio inavvicinabile.-spiega lui con tono pratico.

-Ah. eh...ok-

-No, non lo è.- ribatte seccato -Dovresti essere di più come stasera, sei molto più....come dire...gradita-

-Gradita?-

-Gradita.-

-Attenzione all'avventurarsi fuori dagli schemi del tuo vocabolario,signor Evans, potresti perderti.- Lo prendo in giro.

Lui mi fa la linguaccia -Spiritosa. Ci vediamo domani.-

-Aspetta, ora che ci penso, ma tu non abiti dall'altra parte della città?- chiedo, improvvisamente dubbiosa.

-Sì, perché?-

-Perchè è tardi, sei sicuro di voler andare a piedi da solo?-

Soul mi smiccia -Ci...stai provando con me?- chiede con una certa incredulità, come se non fossi capace.

-No, cretino. Sto solo dicendo, non è più sicuro prendere un taxi?-

Lui scrolla le spalle -preferisco camminare. E poi, non preoccuparti: un figo come me intimorisce anche la mafia.-

Io scuoto la testa, non mi sento tranquilla. -Senti, non mi sento tranquilla a saperti in giro da solo. Ancora ti succede qualcosa, poi ti ho sulla coscienza-

Lui mi guarda sorpreso -Ma pensa...adesso ti preoccupi anche delle persone? Sei molto più tenera di quanto non dimostri..-

-Evans!- Sbotto, stufa.

-Scherzo. Davvero, non ti preoccupare. Il trucco è imbacuccarsi e continuare a camminare diritto, senza incrociare sguardi. L'avrò fatto mille volte.-

sospiro -Se lo dici tu...-

-Ci vediamo domani- detto questo, s'incammina, ma lo richiamo un'altra volta. -Evans!- lui si gira, guardandomi interrogativo.

-Grazie. Sai,per prima. E per avermi riaccompagnata-

-Non c'è di che.- mi sorride -Ciao.-

-Ciao-

Lo guardo allontanarsi finchè non diventa un puntolino in fondo alla strada. Entro in casa e chiudo il cancelletto a chiave.

Mettendomi a letto, la prima cosa che mi viene in mente è un “spero che arrivi a casa tutto intero”.

La seconda cosa che penso è che non ho messo a posto gli appunti di oggi. Merda. Domani è meglio che mi chiuda in biblioteca a studiare, o arriverò al weekend sommersa di appunti da riordinare, il che mi dispiacerebbe non poco, visto che i fine settimana li dedico alla lettura.

Mi ritrovo poi a pensare di nuovo alla chiacchierata con Soul, e a quello che mi ha detto. Non avevo idea del fatto che fossi così truce, in classe.

Il fatto è che non mi riesce di fidarmi, ma credo che abbia ragione; in fondo sono una ragazza, dovrei pensare di più agli amici, invece di continuare a rimuginare su quanto faccia schifo la mia vita. Tanto, la situazione non cambierebbe.

Ma sì, proviamoci: domani proverò ad aprirmi con Tsubaki, magari la incoraggerò un po' a farsi avanti con Black Star.

Potrei anche sorridere di più a Kid,Liz e Patty, e chiedere loro consigli sui capelli (Liz ha dei capelli lucidissimi); potrei anche chiedere a Black Star di farmi vedere qualche sua mossa da combattimento, chissà che non mi torni utile, un giorno.

Potrei perfino chiacchierare di nuovo con Soul sulla musica, magari è la volta buona che ci capisco qualcosa. Mi riprometto tutto questo, per poi chiudere gli occhi e dormire.

Ad un certo punto, vengo svegliata da un boato. Poi un secondo.

Scatto a sedere sul letto, andando da zero a cento nel panico. Accendo la luce sul comodino, e aspetto cosa succede dopo. Nulla. Oddio. Soul.

Ave, popolo EFPiano! Si ritorna alla carica con una nuova long, stavolta di soul eater. Eh...niente, non so mai che accidenti dire nella postfazione, si accettano consigli (e anche recensioni) Byye!
  
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