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Autore: sofimblack    22/01/2017    0 recensioni
[...] aveva iniziato a starsene sempre più spesso rannicchiato con le spalle curve in qualche angolo, immerso nei pensieri, più silenzioso del solito, le ginocchia strette al petto, le mani a tormentare la stoffa dei pantaloni.
Prima di chiudere gli occhi per l'ultima volta -o per sempre - lei lo aveva accarezzato. Una carezza leggera e triste, senza parole. Una carezza debole ed affaticata, eppure inspiegabilmente decisa. Una carezza fresca e rassicurante, una carezza di mamma.
E poi... e poi lei non c’era più.

Questa è una one-shot nata di getto, che vuole descrivere qualcosina della vita di Elle PRIMA che diventasse la mente geniale che noi conosciamo, una specie di omaggio al lato umano che ho sempre immaginato in lui. Un breve scorcio che ci mostra semplicemente un bambino con sua madre, l'incontro con quel distinto e gentile signore che è Watari -o meglio, Mr. Wammy- ...perché capire il passato è fondamentale per comprendere il presente.
[Prima ff su Death Note... meeega ansia '_'. Ps ho scritto tutto ciò basandomi sul manga/anime, che non fanno praticamente parola sul passato di Elle e quindi ignorando, ad esempio, alcuni elementi descritti in Another Note... insomma, libero sfogo alla mia immaginazione!]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Watari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ho trovato questa immagine su internet ma dei credits nemmeno l'ombra.
Se qualcuno sa di chi è provvederò subito a scriverlo ^^


 

Era un bambino strano, all’apparenza estremamente fragile eppure dallo sguardo intenso, che esprimeva una forza incredibile. Mr.Wammy lo aveva notato sin dalla prima volta che lo aveva visto, tenendolo d’occhio con pazienza e discrezione, sicuro che nel crescere avrebbe sviluppato una mente acuta e brillante. Aveva una sorta di sesto senso per queste cose e, dopotutto, era quello che faceva da una vita. Due volte al mese quel bambino e sua madre andavano all’orfanotrofio, di domenica, quando venivano organizzati pranzi di beneficenza aperti a tutti. Lei era tra le volontarie, sottile e delicata nei gesti, il sorriso sincero; lui, suo figlio, sembrava quasi indifferente nel suo starsene in disparte, i capelli neri arruffati, mentre risolveva senza sforzo rompicapo e giochi che in pochi riuscivano a completare - e certo non alla sua età. 
Sua madre invece era molto gentile nel suo essere riservata. Giovane e sola, era rimasta vedova qualche anno prima: un maledetto e quasi banale incidente sul lavoro le aveva portato via per sempre suo marito, il padre di suo figlio. Lui non era inglese e si era trasferito lì per lei, le sue braccia forti l'avevano abbracciata dolcemente ogni giorno con infinito amore prima che morisse e gli enormi occhi scuri erano sempre stati attenti nell'osservarla - e senza alcun dubbio erano gli stessi occhi impenetrabili con cui la guardava suo figlio.
Lo portava sempre con sé perché non aveva nessuno a cui lasciarlo, e perché oramai era tutto il suo mondo. Mr.Wammy era stato così gentile nell’assicurarle che non c’era alcun problema, che lo avrebbe controllato lui mentre lei cucinava e serviva i tavoli… Le piacevano quelle domeniche, nelle quali poteva passare delle ore quasi spensierate con le mani impegnate, circondata dal vociare dei bambini e dalle parole di altre persone di buon cuore.


Era febbraio quando lei morì.
Cancro.
Non aveva potuto permettersi le cure necessarie, ma d’altronde quando aveva scoperto di essere malata era comunque troppo tardi. Da quel momento ci fu una sola cosa che la turbò profondamente, e non era l’idea di morire, né la sofferenza. Ogni singolo pensiero dei suoi ultimi giorni di vita fu per lui, suo figlio, quel pezzetto di cuore e di anima che aveva dato un senso alle sue giornate e che adesso sarebbe rimasto solo, come mai dovrebbe essere un bambino. Terribilmente intelligente, lui aveva capito subito che c’era qualcosa che non andava… in realtà, avrebbe giurato che l’avesse capito anche prima di lei. Che avesse capito la sua malattia, quello che lei provava, ogni piccola o grande implicazione che ne sarebbe derivata… e di conseguenza aveva iniziato a starsene sempre più spesso rannicchiato con le spalle curve in qualche angolo, immerso nei pensieri, più silenzioso del solito, le ginocchia strette al petto, le mani a tormentare la stoffa dei pantaloni.
Prima di chiudere gli occhi per l'ultima volta -o per sempre - lei lo aveva accarezzato. Una carezza leggera e triste, senza parole. Una carezza debole ed affaticata, eppure inspiegabilmente decisa. Una carezza fresca e rassicurante, una carezza di mamma.
E poi... e poi lei non c’era più.

Il giorno del funerale erano venuti in pochi a salutarla per l’ultima volta, semplicemente perché quel suo riserbo le aveva impedito, in vita, di circondarsi di molte persone. Era dal giorno della sua morte che lui era stato sballottolato qua e là, inizialmente dalle infermiere e poi in casa dei vicini, mentre un’assistente sociale cercava eventuali parenti a cui affidarlo. Adesso se ne stava là quasi dimenticato da tutti, sulla collina del cimitero illuminata dal sole, mentre sua madre veniva accolta dalla terra. C’era un tiepido sole, come se il tempo si stesse burlando di lui, come a dire che tutto continuava anche senza di lei. Irrimediabilmente triste, ferito, sperduto.
Fu allora che sentì una mano guantata stringersi gentilmente attorno alla sua. Calda e sicura accoglieva quella del bambino, piccola ed incerta. Lui guardò incuriosito quel distinto signore che gli stava accanto avvolto in un cappotto, riconoscendolo subito. Era il fondatore dell’orfanotrofio - glielo aveva detto sua madre in quella che sembrava un’altra vita oramai -  e, senza spiegarsi bene nemmeno lui il perché, decise di fidarsi.

«Andrà tutto bene, Lawliet, adesso sarò io a prendermi cura di te.»


Ciao a tutti ^^ Devo dire che scrivere di un personaggio che si adora - e COMPLESSO, come quello di Elle - non è effettivamente semplice; inoltre ho scritto altre ff ma sempre basate su libri, mai sui manga, perciò questa è stata una specie di prova su più livelli. Spero di aver creato qualcosa di decente  ^^' ...e ora la smetto di ansiare lo gggiuro. 
Grazie mille per aver letto fin qui! :)

sofimblack

 

  
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