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Autore: Syerra    23/01/2017    3 recensioni
"Tsubasa respira e cerca di mantenere il controllo” gli sussurrò in un orecchio Taro, il capitano si mosse sconnessamente sulla sedia, vide che anche gli altri compagni della Nankatsu guardavano meravigliati la donna di fronte a loro. Chi si sarebbe mai immaginato che il medico sportivo sarebbe stata la loro ex compagna di scuola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi scuso per l'norme ritardo, ma è stato davvero un periodo no! Comunque bando alle ciance vi lascio al capitolo, che è un pochino più lungo.
Grazie a tutti coloro che leggono e anche a chi mi lasciano un loro commento, Buona lettura






Il giorno della partita era arrivato, Sanae andò insieme a Soichiro e Yayoi a recuperare Yoshiko in aeroporto, la ragazza appena vide le amiche e il bambino gli corse incontro, abbracciò per prima la dottoressa dicendole quanto le fosse mancata.

Durante il tragitto Yoshiko chiese qualche news, fu contenta di sapere che Hitomi stesse bene e avesse intrapreso la carriera universitaria

“Dovevi vedere la faccia dei ragazzi quando l'hanno vista. Jun e Hikaru l'hanno marcata stretta, erano talmente gelosi che non hanno fatto avvicinare nessuno”

l'ultima arrivata scoppiò a ridere, si immaginò la scena, sapeva benissimo che quei tre erano legatissimi. Anche se non voleva ammetterlo Hikaru era pazzo di Hitomi, non ne fu mai gelosa perché quello che legava suo marito alla ragazza era un semplice sentimento fraterno.

Si sedettero nella tribuna d'onore, il piccolo iniziò fin da subito a fare un tifo sfegatato, ed entrambe le ragazze notarono la somiglianza alla piccola Anego.

Non fu una partita facile, più di una volta Genzo aveva rischiato di subire goal, aveva tentato di dare più direttive possibile ai compagni e Matsuyama era dovuto intervenire in aiuto dei compagni. Tsubasa era marcato stretto, come del resto Hyugan e Taro, fu grazie all'azione di Jun che riuscirono a segnare la prima rete. Il baronetto del calcio dedicò il goal alla moglie andando sotto la tribuna d'onore e indicando la fede al dito per poi baciarla, la ragazza divenne rossa come un peperone, ma sotto lo sguardo dell'intero stadio si sporse per mandare un bacio volante al marito. Nel secondo tempo Kojiro subì un brutto fallo che gli fece guadagnare un rigore ovviamente fu subito goal e la partita si concluse 2-0 per il Giappone.

Erano tutti al settimo cielo, il Giappone si era appena qualificato per il torneo asiatico, Gamo fece aprire delle bottiglie di champagne e ringraziò tutti i giocatori

“Soichiro vieni qui, ho un regalo per te”

Il bimbo si avvicinò all'uomo che gli diede una maglia della nazionale con scritto il suo cognome “Spero che ti sia di buon auspicio, la tua mamma ha detto che sei un piccolo campione e lo credo anche io, chissà magari tra qualche anno militerai anche tu nella nostra nazionale. Perciò impegnati quando tornerai a casa. Sarai sempre il benvenuto”

Il piccolo guardò estasiato la maglietta e la indossò subito “Grazie mister Gamo, le prometto che mi impegnerò al massimo… mamma guarda che bella”.

Mister Mikami guardò con tenerezza la scena, gli ricordò i momenti con il suo pupillo, Genzo era stato un bambino prodigio del calcio, aveva fin da subito visto il suo potenziale, per questo l'aveva convinto a partire con lui in Germania, con uno sguardo nostalgico vagò il suo sguardo fino a incontrare la figura del ragazzo e fu orgoglioso dell'uomo che era diventato.

 

“Allora che ne dici Genzo vieni anche tu con noi in vacanza?”

Il portiere fissò guardigno il proprio capitano, gli aveva chiesto di aggregarsi con loro per il restante periodo di vacanze, sarebbero stati quattro giorni a casa di Sanae, poi sarebbero andati a Kanagawa in una villa con spiaggia privata. Non sembrava esserci nulla di male, avevano anche invitato Taro con la fidanzata, ma non gli andava proprio giù di passare la vacanza insieme alle coppiette, si perché non era uno stupido, aveva ben capito che Tsubasa e Sanae stavano insieme, soprattutto da quando li aveva quasi sgamati nello studio

“Ci devo pensare”

“Ti prego vieni con noi, ho bisogno del tuo sostegno”

vedendo la faccia stupita del portiere il capitano gli spiegò che aveva iniziato una relazione con la ex manager

“Ma va non l'avevo proprio capito”

dopo avergli rifilato uno sguardo malevolo il capitano continuò a parlare “Soichiro non sa nulla, vogliamo dirglielo durante le vacanze e ho bisogno del supporto di qualcuno. Poi non hai altro da fare!”

Maledetto, lo sapeva benissimo che non aveva altro da fare, perché dovevano andare loro due insieme a Momouro in vacanza da qualche parte, ma all'ultimo il ragazzo si era dovuto tirare in dietro in quanto la madre non stava troppo bene. Sentendosi alle strette Genzo accettò l'invito, ma non prima di essersi fatto promettere di non farlo sentire in imbarazzo.

 

L'indomani l'intera nazionale si salutò, ognuno avrebbe trascorso il periodo di vacanza insieme ad amici e parenti. Taro salutò gli amici, con Tsubasa e gli altri si sarebbero rivisti alla casa al mare. Doveva recuperare all'aeroporto Isabel, le avrebbe fatto conoscere la madre, cosa che stava facendo innervosire il numero undici della nazionale. Il capitano sapeva come era stato difficile per Misaki ricostruire un rapporto col genitore, ora sembrava volesse solo andare avanti e farle conoscere la donna della sua vita.

 

La casa di Sanae era una bella villetta bianca in stile occidentale su due piani con un grande giardino ben curato, l'interno era un mix tra stile moderno con qualche nota di stile orientale come il vaso cinese sopra la scarpiera. L'entrata era collegata da un corridoio che portava nel salone dove dall'enorme vetrata si poteva vedere il resto del giardino, in fondo i due divani vicini creavano una sorta di piccolo salottino con davanti la televisione, ma ciò che colpì Genzo fu l'enorme libreria, si chiese se Sanae li avesse letti tutti.

Sulla sinistra vi era l'entrata della cucina anche essa collegata al guardino da cui videro Hitomi seduta sul dondolo intenta a leggere un libro, doveva essersi sentita osservata perché alzò la testa e gli venne incontro “Finalmente siete arrivati”

Yoshiko scavalcò tutti, fissò la ragazza per qualche secondo per poi abbracciarla forte “Come sei cresciuta, sei diventata bellissima”

“Gr-grazie Yoshiko, ma ti prego allenta la presa se no non ci arrivo ai vent'anni”

la signora Matsuyama la lasciò con un leggero imbarazzo, era stato più forte di lei aveva dovuto abbracciarla forte per constatare che fosse vera.

Mentre Sanae iniziò a preparare qualcosa per il pranzo Hitomi fece vedere le stanze agli ospiti, erano tutte al secondo piano insieme a due bagni

“Dunque voi ragazzi potete mettervi nella stanza di Soichiro, poi per le coppiette dovete decidere chi prende la stanza degli ospiti e chi la mia camera”

tutti si guardarono confusi, allora Yayoi chiese dove sarebbero andati a dormire lei e Soichiro

“Lui andrà dal suo amico Keitaro, in cambio Sanae lo porterà con voi al mare, almeno avrà qualcuno con cui giocare. Mentre io dormirò in mansarda”

“Ma no Hitomi dormiremo noi in mansarda, non vogliamo di certo sfrattarti dalla tua camera”

la ragazza fece un gesto vago con la mano e aprì la porta.

Dentro vi era un bel letto da una piazza e mezza, le pareti erano rivestite dalla carta da parati bianca con degli stensil lilla, vicino alla finestra vi erano una scrivania e qualche mensola dove vi erano dei libri di lettura e qualche oggetto

“Non vi preoccupate, su c'è il mio piccolo regno. È più le volte che dormo la che qui, ci sono tutti i materiali dell'università e un bel letto comodo”

Yoshiko si fece convincere e alla fine scelse lei la stanza di Hitomi, per poi chiederle se potesse vedere anche la mansarda per curiosità.

La mansarda era enorme, non c'era da stupirsi se la ragazza preferiva quella stanza alla sua. Il pavimento era rivestito con il parquet e il soffitto con le travi a vista, grazie al lucernario l'intera mansarda era piena di luce, al centro della stanza vi era un enorme tavolo di disegno, mentre su una parete vi erano dei fogli con dei progetti e alcune foto. Un letto da una piazza e mezza era posizionato in fondo, vicino vi erano a una scrivania con un computer, che doveva servire per i progetti. Nel lato opposto c'erano un divanetto e un'altra libreria piena di testi universitari e di libri fotografici delle migliori costruzioni nel mondo

“Adesso vi sentite meno in ansia?”

“Certo, hai proprio creato uno studio”

Yayoi si avvicinò alla prete, vide i disegni che la ragazza stava facendo, sembrava il progetto per una scuola o una struttura pubblica, doveva ammettere che Hitomi aveva un bel tratto e fantasia. L'occhio poi le cadde sulla foto vicino a un altro disegno, raffigurava una Hitomi più piccola che abbracciava il fratello, erano così belli insieme, senza volerlo le cadde una lacrima, che si affrettò a nascondere.

Per cena mangiarono degli yakisoba e frittelle ai riso, c'era un certo clima di festa, i ragazzi iniziarono a sentire la tensione scemare, erano state tre settimane intense tra allenamenti e partite.

Genzo si concesse una porzione extra di cibo e una buona birra fredda, aveva fatto bene ad accettare la proposta di Tsubasa, dopotutto si stava divertendo e non si sentiva affatto a disagio, nonostante fosse attorniato da coppiette. Andò in cucina a prendere una bottiglia d'acqua, se avesse fatto continuare bere birra agli altri li avrebbe trovati tutti sbronzi, mentre lui era ormai abituato alla birra tedesca, decisamente molto più forte. Trovò Hitomi che cercava di prendere una tazzina in alto, senza volerlo i suoi occhi si soffermarono sulle gambe e sul sedere della ragazza, fasciato dai pantaloncini in jeans. Ne rimase incantato, ok doveva darsi un contegno, sicuramente era a causa dell'astinenza che aveva quei pensieri strani.

La ragazza anche se era in punta di piedi non riusciva a prendere l'oggetto, senza pensarci su le si avvicinò e le prese la tazzina da sake

“Grazie, in questi casi deve essere davvero utile essere una pertica”

“Effettivamente è in questi momenti che mi sento un dio”

si fissarono un attimo e scoppiarono a ridere

Sanae versò per tutti un po' di sake, quando passò accanto al capitano sentì la sua mano sfiorarle la gamba e le sussurrò

“Stasera non mi sfuggi”

si sentì immediatamente andare in iperventilazione, avrebbe voluto girarsi e baciarlo, ma c'era Hitomi, non le aveva ancora detto nulla, così a malincuore tornò al suo posto e sorseggiò la bevanda.

“Hitomi verrai anche tu in vacanza con noi vero?”

“Mi spiace, ho già un impegno”

la facce di Yayoi e Yoshiki espressero una forte delusione, speravano di passare un bel po' di tempo con lei e invece avevano solo quattro giorni

“Allora dove andrai in vacanza?”

“Farò un tour di con Hiro, abbiamo deciso di andare all'avventura nella città di , tanto qualche ostello si trova sempre”

Jun assottigliò lo sguardo

“Hiro?”

“Sì, lo conoscete anche voi, Hiroaki il mio amico d'infanzia”

“ Vi siete messi insieme?”

“ No è solo il mio migliore amico”

Jun a quel nome ricordò un ragazzino magrolino, con i capelli e occhi neri come la pece, quei due erano inseparabili, dove c'era Hitomi c'era anche lui. Al funerale di Hideaki il ragazzino sembrava l'ombra dell'amica, non l'aveva mai lasciata sola e ricordava lo sguardo di avvertimento che lanciava ad ognuno di loro, nessuno poteva importunare la ragazzina.

Hitomi era andata a letto per prima, il giorno seguente sarebbe dovuta andare all'università per consegnare un progetto, poi pian piano anche gli altri andarono nelle loro camere alla fine riuscì ad andare in camera sua verso l'una di notte. Nonostante fosse stata una giornata impegnativa non si sentiva stanca, andò nel suo bagno personale a prepararsi, mentre si stava spogliando ripensò alle parole di Tsubasa, ma l'aveva salutata ed era salito in camera insieme a Genzo, magari era troppo stanco. Era stata lei durante il ritiro a non voler fare l'amore con lui, non voleva che si giocasse la nazionale, erano stati attenti a non farsi scoprire, ma a suo avviso la prudenza non era mai troppa. Il filo dei suoi pensieri fu interrotto da un leggero bussare alla porta, sapeva benissimo chi era, Tsubasa era davanti a lei come sempre bellissimo e con quello sguardo che le faceva perdere la testa. Non le lasciò il tempo di parlare, con uno scatto chiuse la porta, si avventò sulle sue labbra mentre le mani percorrevano tutto il suo corpo, una mano si fermò sul suo seno destro “Non dirmi di fermarmi”

“Non ne avevo nessuna intenzione”.

A tentoni arrivarono al letto, Tsubasa la sovrastò con la sua mole, lasciò la sua bocca solo per spogliarla e baciarle il corpo, le sue labbra si fermarono sul suo capezzolo sinistro, iniziò a baciarlo, moderno e a leccarlo, mentre una mano stimolava il centro del suo piacere. Non riusciva a non ansimare, portò le mani tra i capelli dell'amante e inarcò la schiena quando il piacere si fece quasi doloroso, era pronta a venire, ma il suo capitano si scostò. Lo vide spogliarsi e tirare fuori qualcosa dalla tasca dei pantaloni prima di sbarazzarsene, sentì la carta di un involucro rompersi e capì che stava indossando un preservativo e poi fu l'oblio. All'inizio fu nervosa era da molto tempo che non faceva l'amore, Hideaki era stato l'unico, ma il corpo di Tsubasa sembrava perfettamente in armonia col suo, ad ogni spinta si incontravano, le loro mani si cercavano e fu piena estasi. Il capitano l'abbracciò a se facendolo appoggiare la testa sul suo petto, le accarezzò la schiena baciandole la testa, si fissarono e baciarono, entrambi avevano paura di parlare, ma Tsubasa si fece coraggio e l'unica cosa che riuscì a dire fu

“E' stato stupendo”

Sanae lo guardava con occhi languidi e pieni d'amore

“Vorrai dire fantastico”

“Già…. Sanae ti voglio ancora”

la ragazza sbarrò gli occhi per poi salire sul grembo del ragazzo, erano già le tre di notte, poco male per una volta si sarebbe svegliata tardi.

   
 
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