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Autore: Yugi95    23/01/2017    4 recensioni
Immaginate di scoprire che la realtà, in cui avete da sempre vissuto e conosciuto, non sia altro che una parte di un qualche cosa di più grande. Immaginate di scoprire un nuovo mondo di cui ignoravate persino l'esistenza e che adesso è lì, dinanzi a voi, pronto a rivelare i propri segreti. La Dimensione Magica nasconde un terribile segreto, una storia così scellerata che si è addirittura voluta dimenticare. Per Bloom e le sue amiche sarà quasi impossibile risolvere il mistero. Nuovi e vecchi nemici, provenienti dalle tenebre più profonde dell'universo magico, sono pronti a colpire e, questa volta, non ne risentirà solo il corpo ma anche l'anima. Tuttavia una luce, fioca e debole, brilla nell'oscurità. La luce racchiude l'unica speranza di salvezza, ma, per poter ardere, ha bisogno di essere alimentata dai venti dell'amicizia, della fiducia e dell'amore. La battaglia finale è alle porte e l'esito dello scontro deciderà non solo le sorti di Magix ma di tutti i mondi conosciuti.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Winx
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Winx Club - Cassiopea's Chronicles'
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Capitolo XXV – Bloomix… più che mai
 
I presenti, ad eccezione di Timmy che sembrava essere a conoscenza delle intenzioni della fidanzata, guardarono con perplessità la fata della tecnologia, non riuscendo a capire a cosa le servisse Bloom. Di conseguenza, facendo un passo avanti, Daphne le chiese:
«Cosa vuoi da mia sorella?».
«A dopo le spiegazioni. Adesso è necessario trovarla» replicò Tecna, mentre scendeva dal tavolino.
«D’accordo» intervenne Sky, aggiungendo subito dopo: «Separiamoci e setacciamo la scuola… non può essere andata lontano».
«Quando l’avrete trovata, tornate nell’auditorium. Noi vi aspetteremo qui» esclamò Faragonda, parlando anche a nome di Saladin e Griffin.
Le Winx, gli Specialisti e le Pixie annuirono e, dividendosi in tre squadre da cinque, uscirono dalla sala alla ricerca della loro amica. Tuttavia Selina, fermatasi sull’uscio della porta insieme a Musa, si rivolse a Brendon, il quale era rimasto al suo posto, e con fare rassegnato gli chiese:
«Tu non vieni, giusto?».
«La tua perspicacia delle volte mi lascia sbalordito» rispose, seccato, l’atro.
«Selina lascia perdere… evidentemente è stanco per la passeggiata con Knut» intervenne Musa con tono acido.
La fata della musica, poi, dopo aver fatto la linguaccia a Brendon, si mise Selina “sotto braccio” e con lei raggiunse Tecna, Timmy e Roxy. Il ragazzo dai capelli neri, invece, una volta che tutti gli altri si furono allontanati, prese il proprio laptop e, salutati cordialmente i presidi, si diresse alla sua stanza. Quest’ultimi, rimasti ormai soli, si sedettero nuovamente sulle poltroncine e, facendo attenzione che nessuno li ascoltasse, parlarono tra di loro.
«Io proprio non ti capisco Faragonda: perché non gli hai detto la verità?» chiese la Griffin.
«Sono d’accordo con Minerva» intervenne, pacatamente, Saladin, per poi aggiungere: «Meritano di conoscere tutta la storia».
La preside di Alfea, senza distogliere lo sguardo dalla scatoletta di legno contenente la convocazione di Arcadia, prese un profondo respiro e con voce severa rispose:
«Vi ho già detto che non intendo ritornare sull’argomento! Quanto hanno saputo le Winx basta e avanza, il resto è… superfluo. Dopotutto non sono cose che gli riguardano…»
«Forse non alle altre, ma… Elizabeth deve sapere, ha tutto il diritto» la interruppe la direttrice di Torrenuvola, alzando seppur involontariamente la voce.
«Oh… andiamo, non ho la certezza che sia veramente lei. Non potrei mai dirglielo» replicò Faragonda con nervosismo.
«Non hai la certezza?! Tu non hai il coraggio di raccontarle la verità» tuonò l’altra, alzandosi dalla sedia e putandole minacciosamente il dito contro.
«Minerva… calmati. Questa è una decisione che spetta a lei… noi non possiamo immischiarci» esclamò, all’improvviso, Saladin, cercando di fermare sul nascere una più che probabile discussione.
«Se le dico queste cose è per il suo bene. Non voglio che continui a soffrire» mugugnò Minerva, mentre si avvicinava ad una delle grandi finestre dell’auditorium per aprirla e premere un po’ d’aria.
Faragonda, invece, rimase al proprio posto e, stringendo la mano che il preside di Fonterossa le aveva gentilmente offerto, con voce tremula sibilò:
«Ne sono consapevole amica mia. Tuttavia non posso… non posso farle correre ancora una volta un tale rischio. Devo proteggerla e, per quanto la cosa mi faccia soffrire, l’unico modo per farlo consiste nel “rispedirla” a casa. Soltanto nell’altra metà di Cassiopea sarà davvero al sicuro… soltanto lì sarà lontana dalle grinfie di Arcadia».
«Ho paura, Faragonda» replicò la Griffin, intenta ad osservare la Foresta di Selvafosca.
«Di cosa?» domandò l’altra con curiosità.
«Che il tuo cuore si spezzi proprio come l’ultima volta» sentenziò Minerva con voce greve.
Nel frattempo il gruppo composto da Sky, Aisha, Nex, Flora e Helia stava setacciando la Sala degli Incanti con la speranza di trovare al suo interno la fata della Fiamma del Drago.
«È qui?» chiese il Principe di Eraklyon con tono ansioso.
«No Sky… mi dispiace» rispose Aisha, facendo le “spallucce”.
«Forse… forse è uscita dalla scuola» propose Flora, prendendo il braccio di Helia.
«È probabile» esclamò, pensieroso, Nex, rivolgendosi subito dopo a Sky: «Hai idea di dove possa essere andata?».
Il biondo, portandosi la mano al mento, rifletté per alcuni istanti, poi, non appena gli fu chiara la risposta, disse con voce euforica:
«Come ho fatto a non pensarci prima! Nella Foresta di Selvafosca c’è un piccolo laghetto. Io e Bloom abbiamo trascorsi interi pomeriggi sulle sue sponde. Sarà sicuramente andata là a sfogarsi».
«Allora che cosa stiamo aspettando?! Raggiungiamola» tagliò corto il nipote di Saladin con un sorriso.
Gli altri annuirono e in men che non si dica si precipitarono fuori dalla Sala al fine di raggiungere la scalinata principale. Sulla “cima” di quest’ultima il gruppo incontrò Brendon, il quale con estrema nonchalance si stava dirigendo verso l’ala degli alloggi degli insegnanti. Flora e Aisha, insieme ai loro fidanzati, affinché non si scatenassero ulteriori litigi, ignorarono completamente il ragazzo dai capelli neri. Sky, nonostante avesse voluto affrontare nuovamente la questione, si sforzò di fare lo stesso. Tuttavia, passandogli avanti, non resistette alla tentazione di “lanciare” un’occhiataccia di disapprovazione e sfida all’amico. Brendon, però, non diede peso alla cosa e, senza voltarsi, continuò per la sua strada. Una volta che ebbe raggiunto la propria camera, aprì con circospezione la porta e, quasi in punta di piedi, entrò al suo interno. La stanza era stranamente buia, tutte le tende erano state tirate in modo tale da coprire le finestre. Anche la lucina sulla scrivania, lasciata precedentemente accesa, era stata spenta. Da un angolino, infine, proveniva uno strano rumore: una specie di lamento alternato da regolari singhiozzi. Il ragazzo, dopo aver poggiato il proprio laptop sul comodino, si avvicinò silenziosamente al lato sinistro del letto e, lasciandosi scivolare placidamente a terra, si posizionò dinanzi la fonte di quel piagnisteo.
«Dico io, con tutte le stanze di questa scuola… tu proprio nella mia dovevi venire a nasconderti?» esordì, stizzito, Brendon, incrociando le braccia.
La persona, che si trovava difronte a lui rannicchiata su sé stessa, alzò rapidamente la testa dalle proprie ginocchia, mostrando due grandi occhi azzurri colmi di lacrime. Subito dopo, cogliendo alla sprovvista il ragazzo, si “tuffò” in avanti e gli si “avvinghiò” al busto stringendolo forte. Brendon, sebbene non era la prima volta che capitasse, rimase pietrificato… immobile. Era combattuto: la sua testa gli diceva di sciogliere immediatamente quell’abbraccio, il suo cervello gli urlava che tutto ciò era sbagliato e inopportuno. Il suo corpo, però, non ne voleva sapere… non voleva muoversi. Brendon sapeva benissimo che non doveva essere lui a consolarla… non doveva essere lui a stringerla in quel modo. Eppure, nonostante fosse pienamente consapevole di tutto ciò, non riusciva a farne a meno… non riusciva a staccarsi da lei. I due rimasero “legati” per diversi minuti, finché l’intruso, staccandosi dal petto del ragazzo, non biascicò alcune parole:
«Scusa… ti ho sporcato la maglietta di mascara. Non ne faccio una giusta».
«Non ti preoccupare Bloom, la lavanderia di Alfea è eccezionale» replicò, divertito, l’altro, facendole un sorriso.
«Come sapevi che sarei venuta qui?» domandò, all’improvviso, la rossa.
«Non lo sapevo. Ero venuto a posare il PC e… e ti ho trovata» rispose Brendon, mentre le porgeva un fazzoletto di carta per asciugarsi le lacrime.
«Gli altri… gli altri mi stanno cercando? Sono preoccupati?» chiese la Principessa di Domino con voce titubante.
«Si! Sono tutti in ansia per te» sibilò l’amico con voce fintamente dolce.
«D… davvero?» balbettò Bloom, sentendosi leggermente lusingata.
«No!» replicò, acido, Brendon, per poi aggiungere: «Tecna ha detto di trovarti perché le servivi per non so che cosa».
«Sei veramente… veramente… spregevole» sbuffò la ragazza con fare offeso.
«Lo so. Per questo mi vuoi bene» sentenziò l’altro.
A quel punto entrambi scoppiarono a ridere, poi Bloom, facendosi forza sulle spalle di Brendon si rimise in piedi. Il ragazzo, allo stesso modo, dopo aver afferrato la mano dell’amica, si alzò da terra. La rossa, allora, muovendo distrattamente l’indice destro, fece riaprire le tende, permettendo alla luce della luna e delle stelle d’inondare la camera.
«Adesso va molto meglio» esclamò, soddisfatta, la Principessa di Domino.
«Faresti meglio a raggiungere le altre…» disse Brendon, gettandosi a peso morto sul letto.
«D’accordo, ma tu vieni con me» replicò la rossa, mentre, dopo aver afferrato la caviglia dell’amico, tirava con tutte le sue forze.
Brendon, però, si oppose e, abbracciando il materasso, fece di tutto per non farsi tirare giù. Bloom, nonostante ciò, non si arrese e, saltandogli addosso, iniziò torturarlo in tutti i modi possibili. Dopo una decina di minuti il solletico, le tirate di capelli e le frustate, eseguite dalla fata con la sua cinta della gonna sortirono l’effetto desiderato.
«Va bene, va bene… ti seguo. Adesso, però, fermati altrimenti ti faccio volare dalla finestra» mugugnò, esasperato, l’altro.
«È proprio vero che con le buone maniere si ottiene tutto» cinguettò la Principessa di Domino, alzandosi dal corpo martoriato del poveretto.
«Bloom… solo una cosa…» sibilò, all’improvviso, il ragazzo dai capelli neri, tirandola per un braccio.
«Si?» bisbigliò la rossa con aria stupita, voltandosi verso di lui.
Brendon, allora, si alzò da proprio letto e, assumendo un’espressione seria, disse:
«Non è colpa tua… non potevi sapere, nessuno poteva. Le menzogne di Arcadia non sono opera tua… non sono una tua responsabilità. Bloom, il tuo è un potere immenso, costituisce il fulcro di questo e del mio universo. Tu agli occhi degli altri rappresenti una sorta di “divinità”: una dea scesa in terra per reggere le sorti di questo mondo. Tutti si aspettano grandi cose da te. Tutti, anche se non se ne rendono conto, pretendono grandi cose da te. Giorno dopo giorno in questi ultimi anni ha combattuto contro chiunque minacciasse l’equilibrio dell’universo magico. Hai affrontato ogni genere di pericolo, hai rischiato la tua vita per salvare quella di ogni singolo abitante della Dimensione Magica. Nemico dopo nemico, vittoria dopo vittoria hai affermato sempre più il tuo ruolo di “guida”, hai creato un mito sul quale chiunque potesse fare affidamento. È questo il problema: tu non sei un mito, non sei un “essere supremo” al quale indirizziamo le nostre preghiere. Lo sfogo, che nemmeno un’ora fa hai avuto nell’auditorium, ne è la prova. Non sei stata in grado di reggere il peso di questo fardello, ti sei lasciata travolgere dal senso di colpa. Temi che i tuoi amici, a causa dei ripetuti insuccessi, possano perdere la fiducia, che nutrono nei tuoi confronti. Sei terrorizzata dall’eventualità di essere… sola. I tuoi genitori, Faragonda, le Winx e gli altri ragazzi non possono sapere come ci si sente… non sanno quanto sia difficile per te. Nessuno si è mai accorto di questa tua debolezza e fino ad oggi neanch’io».
«Brendon io… …io… …non…» balbettò la ragazza con difficoltà, ma l’altro la interruppe con un semplice gesto della mano e subito dopo riprese a parlare:
«So bene cosa voglia dire “portare il peso della responsabilità”. Per anni ho sostenuto questo macigno sulle mie spalle. Ero solo e ne Max ne Elizabeth, sebbene lo avessero tanto voluto, erano in grado di farsene carico insieme a me. Ho combattuto non so quante battaglie e altrettante ne ho perse. Mi sono recriminato alcune azioni, molte ho invece rimpianto di non averle compiute. Io desideravo soltanto avere qualcuno al mio fianco: un amico… un semplice confidente. Una persona che fosse in grado di comprendere la mia forza, i miei limiti… il mio dolore. Bloom, tu non sei sola, non devi farti carico di tutti i problemi della Dimensione Magica e di ogni suo singolo abitante. Le Winx saranno sempre pronte a sostenerti, sono sicuro che Sky sarebbe pronto a sacrificare sé stesso per te. Nessuno ti abbandonerà mai, nessuno ti farà soffrire e questa è una promessa».
La Principessa di Domino fu colpita da quelle parole; non si sarebbe mai aspettata che una persona menefreghista e scostante come Brendon potesse capire così a fondo i sentimenti di un altro. Dopotutto per comprendere lo stato d’animo di un essere umano bisogna innanzitutto conoscere il proprio, cosa che il ragazzo non avrebbe mai potuto fare. Da quando Bloom aveva scoperto i suoi numerosi poteri, infatti, uno in particolare non aveva più segreti per lei: l’empatia. Le emozioni, le ansie e le paure, provate da chiunque si trovasse nelle vicinanze della fata della Fiamma del Drago, rappresentavano una sorta di “libro aperto” per quest’ultima. Di conseguenza per lei era davvero molto facile capire cosa provassero gli altri. Tuttavia con Brendon questa sua particolare abilità non funzionava; per quanto di sforzasse la rossa non era mai riuscita a percepire nulla. Il suo amico sembrava un vero e proprio automa incapace di provare qualsivoglia emozione. Era come se al centro del suo petto si trovasse un piccolo buco nero, che con forza e non curanza risucchiava inesorabilmente tutta la “luce”. Bloom, non sapendo cosa replicare, si limitò ad annuire con un sorriso, poi, dopo aver preso la mano dell’amico, uscì dalla stanza trascinandoselo dietro. La rossa, ansiosa di sapere cosa potesse mai volere Tecna da lei, corse per tutta la scuola alla ricerca delle sue amiche. Brendon, allo stesso modo, la seguì e, senza sapersi spiegare il motivo, continuò a tenerle la mano. In fin dei conti la stessa Principessa di Domino non lasciò la presa: perché mai lui avrebbe dovuto farlo? I due, dopo circa dieci minuti di “giri a vuoto”, tornarono nell’auditorium, sperando che le Winx e i ragazzi, non avendo trovato nessuno, si fossero rincontrati nel punto di partenza. La supposizione si dimostrò esatta. Il gruppo di amici, si era da poco riunito all’interno della grande sala e, in preda alla rassegnazione e allo sconforto, stava comunicando ai presidi il fallimento delle “operazioni di ricerca”.
«Eccomi qui! Brendon mi ha detto che mi volevate» esordì Bloom con voce allegra, attirando su di sé l’attenzione dei presenti.
«Bloom! Dov’eri finita?» le chiese Roxy correndo ad abbracciarla.
«È una lunga storia, ma adesso sono qui» replicò l’altra, mentre le accarezzava i capelli.
«Perché anche lui è qui?! E soprattutto… perché vi tenete per mano?!» intervenne, serio, Sky, guardando in maniera truce la sua fidanzata.
Bloom e Brendon realizzarono solo allora di essere entrati nell’auditorium mano nella mano. Le Winx e gli Specialisti, ad eccezione di Roxy, si erano accorti fin da subito della cosa e, pieni d’imbarazzo, erano rimasti con le bocche spalancate. Il ragazzo dai capelli neri, allora, si liberò subito dalla stretta dell’amica e, tenendo la testa bassa, andò a sedersi vicino a Selina. Quest’ultima, non appena se lo ritrovò di fianco, gli posò senza farsi vedere una mano sul ginocchio destro e glielo strinse con affetto. La Principessa di Domino, invece, ripresasi dall’iniziale shock, si rivolse al Principe di Eraklyon e balbettò alcune parole:
«Ecco… ...io… …io l’ho incontrato mentre tornavo all’auditorium. Lui mi ha detto che mi stavate cercando, così abbiamo deciso di venire insieme. Da quello che ho capito Tecna hai bisogno del mio aiuto».
«Proprio così! Non è vero Sky?» intervenne la fata della tecnologia, sperando di poter fermare sul nascere una più che probabile scenata di gelosia.
«Si… proprio così…» mugugnò, amareggiato, il biondo, mentre voltava le spalle alla fidanzata per andare a sedersi.
«Avanti Tecna… non tenerci sulle spine» starnazzò, all’improvviso, Stella.
«Effettivamente anche noi vorremo sapere la tua idea» esclamò Saladin con voce pacata.
«Adesso sarete tutti accontentati!» replicò, divertita, la ragazza dai capelli viola
Subito dopo Tecna fece segno a Bloom di posizionarsi al centro dell’auditorium, in modo tale da trovarsi tra glia spalti e il tavolo dei presidi. La fata della Fiamma del Drago, senza chiedere il perché di quella strana richiesta, eseguì l’ordine dell’amica. A quel punto la fata della tecnologia si alzò dal proprio posto e, schiarendosi la voce, spiegò ai presenti il proprio piano:
«Come voi ben sapete, avevamo stabilito che sei di noi avrebbero affrontato Acheron all’interno del Legendarium. In questo modo avremmo avuto un vantaggio tattico non indifferente e conseguentemente non avremmo corso rischi inutili. Purtroppo, a causa dell’attacco a Magix City, Flora e Aisha sono al momento impossibilitate a combattere e non possono venire nel libro insieme a noi. Tuttavia senza di loro dovremmo essere solo in quattro ad affrontare Acheron: eventualità che voglio evitare a tutti i costi. Di conseguenza per risolvere il nostro problema ho pensato…».
«Ma certo! Sfrutterai i poteri curativi di Bloom per curare Aisha e Flora» la interruppe Musa, schioccando le dita.
«Non esattamente…» sibilò l’altra con un po’ di vergogna.
«Che cosa vuoi dire?» le chiese Elizabeth.
«Flora e Aisha hanno subito un trauma fortissimo, neanche i poteri curativi della Fiamma del Drago possono velocizzare la loro guarigione» rispose Tecna.
«Scusa, ma allora Bloom a che ti serve?» esclamò, stizzita, la fata della natura, incrociando le braccia.
La ragazza di Zenith, allora, posizionò le mani una affianco all’altra con i palmi rivolti verso l’alto e, facendo comparire tra di esse una piccola fiammella, disse con tono deciso:
«Per questa… ho bisogno della Fiamma del Drago non per curare Aisha e te, ma per permettere a Elizabeth, Roxy e Selina di entrare nel Legendarium».
«Vorresti dire che… che… devono diventare Fate Bloomix?!» balbettò, incredula, Musa.
«Esatto! È l’unico modo per mantenere inalterato il vantaggio su Acheron» precisò Tecna, mentre faceva scomparire la sua scintilla magica.
«Bloom, te la senti? Sai bene quali saranno le immediate conseguente» intervenne Faragonda con dolcezza.
«Io… penso… penso…» biascicò la rossa, ma una voce maschile la interruppe con prepotenza:
«No! No che non se la sente! Vi siete dimenticati cos’è successo l’ultima volta?! Stava quasi per morire. Io non permetterò che corra un tale rischio… non permetterò che la sua Fiamma venga fatta a brandelli per rimediare ai guai altrui. Flora e Aisha non possono combattere? Pazienza… affronteranno Acheron in quattro, fine della storia. Dopotutto Bloom l’ha sconfitto da sola la prima volta, non capisco perché debba essere così difficile adesso».
«Sky… ti prego cerca di ragionare» bisbigliò Thoren al cugino con tono flebile, avendo paura di attirare le sue ire.
«Tu non t’immischiare! Due anni fa il tuo “provvidenziale aiuto” causò solo guai» replicò il Principe di Eraklyon con rabbia.
«Sky adesso basta!» tuonò Daphne, per poi aggiungere: «non hai il diritto di rivolgerti in questo modo a mio marito».
«Io, invece, penso che ce l’abbia» sbuffò, all’improvviso, Nex, alzandosi dal proprio posto e allargando le braccia.
«Shhh… non t’immischiare tu» lo rimproverò la fidanzata, mentre cercava di farlo tornare seduto.
Il paladino, però, non ne volle sapere e, liberatosi dalla morsa della Principessa di Andros, con fare apertamente ostile, quasi intimidatorio, si rivolse direttamente alla Principessa Ereditaria di Domino:
«Il mio amico ha tutto il diritto di rivolgersi in questo modo a suo cugino… ha tutto il diritto di difendere la propria fidanzata. Io sono d’accordo con lui: è inutile farle correre un simile pericolo. Sono già quattro contro uno, credo che la superiorità numerica sia più che soddisfacente. Se Tecna, Musa e Stella non se la sentono di affrontare Acheron a queste condizioni, evidentemente è perché sanno di non essere forti quanto Aisha e Flora».
«Ma come ti permetti, razza di… razza di…» gracchiò la Principessa di Solaria in preda all’isteria, ma Elizabeth, Brandon e Max riuscirono a bloccarla prima che dalla sua bocca uscissero parole poco consone per il suo rango.
Nel giro di un minuto si scatenò il caos, voci e suoni incomprensibili si accavallarono tra di loro dando luogo ad un insopportabile battibecco. Sky, Daphne, Musa e Selina litigavano amabilmente tra di loro, mentre Thoren Flora ed Helia, sebbene con scarsissimi risultati, cercavano di mettere pace. Nex e Stella, invece, si stavano letteralmente “scannando” a suon di offese e pesanti ingiurie, non curandosi minimamente dei continui richiami alla calma mossi da Elizabeth, Max, Brandon e Roxy. Aisha, al contrario, profondamente delusa dal comportamento del proprio ragazzo, si era accasciata sul tavolo dinanzi a sé, nascondendo la testa tra le braccia per la vergogna. Tecna, Tommy, le Pixie e i presidi, infine, assisterono con disappunto e amarezza a tutta quella deprecabile scena, chiedendosi per quanto tempo ancora sarebbe andata avanti. In tutto questo, Bloom continuava a trovarsi al centro della sala e, con aria smarrita, si rigirava più volte su sé stessa concentrando la propria attenzione sulle diverse discussioni. Da un lato era contenta che Sky avesse preso le sue difese, nonostante vi fosse stata quella piccola incomprensione iniziale. Il suo fidanzato, sebbene avesse agito in maniera autoritaria e spregevole, si era opposto con determinazione al piano di Tecna e lei non se la sentiva di dargli torto. Dividere la Fiamma in parti più piccole per poi dispensarle a destra e a manca non era affatto facile. Bisognava mantenere una grande concentrazione e si doveva essere attenti a “creare” scintille uguali tra di loro, altrimenti il potere sarebbe risultato sbilanciato. Come se non bastasse l’atto stesso di frammentare la Fiamma del Drago richiedeva una quantità enorme di energia e lasciava il proprietario di quest’ultima privo di forze per giorni. La sensazione, che si provava subito dopo, inoltre era orribile: era come se una parte di sé fosse andata persa per sempre. Bloom detestava provare quel particolare “effetto collaterale”, il quale le ricordava fin troppo l’incantesimo che le Trix usarono per rubarle tutto il suo potere. Il Principe di Eraklyon, subito dopo la festa di Daphne per la nomina a Principessa Ereditaria di Domino, capì in autonomia quanto fosse pericoloso per la sua amata sfruttare questa particolare capacità. Per questo motivo si fece promettere dalla rossa che mai e poi mai avrebbe compiuto un’impudenza del genere. Bloom, però, nonostante avesse giurato, poco dopo essere tornata dalla missione “top secret” svolta quell’estate sulla Terra, aveva nuovamente ceduto parte del suo potere a sua sorella, scatenando la collera di Sky. I due, a causa di ciò, litigarono per giorni e giorni, arrivando quasi a lasciarsi. Soltanto l’intervento dei loro rispettivi genitori riuscì ad evitare il peggio. Bloom non se la sentiva di tradire per una seconda volta la fiducia del proprio fidanzato… non se la sentiva di soffrire. Di conseguenza si mosse verso Tecna con l’intenzione di comunicarle che non avrebbe diviso la Fiamma per permettere alle altre di entrare nel Legendarium. Dopotutto lo stesso Brendon, poco tempo prima, le aveva detto che una sola persona non era obbligata a farsi carico di tutte le responsabilità. Le aveva spiegato che essere la più potente di tutti non comportava necessariamente sacrificare la propria esistenza per il bene degli altri. Non vi era alcuna “legge scritta” che le imponesse tutto questo. Eppure nell’animo della ragazza, man mano che procedeva verso la postazione della fata della tecnologia, cresceva sempre più una sorta di “massa informe”. Era come un macigno, che con il passare dei secondi diventava sempre più pesante. La giovane fata sapeva bene che la cosa giusta da fare consisteva nel dire “no” alla sua amica… la cosa giusta da fare consisteva nel salvaguardare la sua salute… la cosa giusta da fare consisteva nel… …. …preservare il suo rapporto con Sky. Non voleva e non poteva infrangere ancora la promessa fatta al suo fidanzato. La Principessa di Domino per la prima volta dopo tanto tempo aveva deciso di mettere il proprio benessere davanti a quello degli altri. La cosa la faceva terribilmente soffrire, ma, allo stesso modo, la rendeva libera o almeno così credeva. Tuttavia, una volta che si trovò dinanzi all’amica, incrociò lo sguardo spento di Brendon, seduto nella fila di dietro. Questi, non appena si accorse di essere osservato dalla rossa, ricambiò l’occhiata e, abbozzando un triste sorriso su quel suo pallido volto, alzò il pollice della mano destra in segno di vittoria. In quel preciso istante la Principessa di Domino comprese il profondo significato delle parole pronunciate dall’amico. In quel gesto all’apparenza inutile e scontato, Bloom trovò le risposte ai suoi dubbi e alle sue paure. La rossa, quasi avesse raggiunto una sorta di catarsi, capì finalmente che essere il Custode della Fiamma del Drago significava innanzitutto custodire quanto di più caro e prezioso esistesse al mondo: la vita degli altri. In fin dei conti la Fiamma non aveva bisogno di nessuno che si occupasse della sua salvaguardia. La Fiamma rappresentava l’Entità stessa e l’Entità non necessitava di alcun tipo di “guardiano”. Il Grande Drago Dorato, come del resto la Fenice, non aveva affidato il proprio potere agli esseri umani affinché lo proteggessero: era il suo potere a proteggere loro… era la sua forza a vegliare sul creato e a preservarne l’integrità. Di conseguenza chiunque avesse avuto il potere della Fiamma avrebbe preso parte a questa “missione”. La Principessa di Domino intuì che le sue amiche, poiché possedevano una parte del suo potere, erano come lei Custodi del Grande Drago: era questo ciò che intendeva Brendon. Lei non era sola, non era mai stata sola perché le altre Winx, fin da quando l’avevano conosciuta, avevano condiviso con lei l’onere e l’onore di difendere la Dimensione Magica. A quel punto Bloom capì che doveva fidarsi di Tecna; capì che, se la Fiamma poteva essere divisa, era perché il Drago stesso voleva che il suo potere non fosse detenuto da una sola persona; capì che essere Custode della Fiamma del Drago significava condividere il peso della responsabilità con i propri amici. La rossa, allora, tirò delicatamente la verde manica della felpa indossata dalla fata della tecnologia e, una volta richiamata la sua attenzione, bisbigliò:
«Facciamolo mi fido di te, Tecna».
Alla ragazza dai capelli viola brillarono gli occhi, poi, dopo aver portato il suo palmare vicino alle labbra, disse:
«Fate silenzio!».
Dall’apparecchio digitale la voce della ragazza fuoriuscì come un possente a fragoroso richiamo all’ordine, che nel giro di un secondo si diffuse per tutto l’auditorium. Tutte le altre voci, le grida e i brusii di sottofondo cessarono immediatamente, mentre i presenti, spaventati da quel suono improvviso, con le mani si coprirono le orecchie. Non appena l’eco delle parole di Tecna cessò, quest’ultima, assumendo un’espressione soddisfatta e divertita, si rivolse alla Principessa di Domino e con gentilezza esclamò:
«Adesso puoi dirlo anche a loro tesoro».
«Dirci cosa?» domandò la Griffin, sebbene avesse già parzialmente compreso le intenzioni dell’allieva di Faragonda.
«È ovvio no?! Vi dirà che non ha la minima intenzione di dividere la Fiamma» intervenne, sicuro di sé, Sky.
«Bloom qualsiasi cosa tu decida, io… sarò dalla tua parte» sibilò Selina con voce dolce e rassicurante.
«Anche noi! Non ti abbandoneremo, stanne certa» gridarono in coro le altre Winx.
La rossa, allora, senza dire niente, si mosse verso destra e raggiunse lo spalto dove era seduto il suo fidanzato. Una volta che i due si trovarono uno difronte all’altro, Bloom prese la mano del Principe di Eraklyon e, guardandolo nel profondo degli occhi, gli disse:
«Sky, io… non posso…».
«Bloom non potevi rendermi…» si apprestò a replicare il biondo, ma la fidanzata posandogli l’indice sulle labbra lo interruppe e, tirando un profondo sospiro, riprese a parlare.
«…non posso tirarmi indietro. Le ragazze hanno bisogno di me e io ho bisogno di loro. Acheron è un avversario pericoloso. Più saremo ad affrontarlo e meglio sarà. Ti prego di non arrabbiati, so di averti fatto una promessa e so che per una seconda volta ti deluderò infrangendola. Io non posso vivere senza di te, ma allo stesso tempo mi sentirei persa senza le mie migliori amiche. Non potrei mai perdonarmi se accadesse loro qualche cosa. Sono sicura che non correrò alcun rischio. Dopotutto la Fiamma del Drago mi ha sempre protetto… tu mi hai sempre protetto. Questa volta, però, ti chiedo di non pensare solo a me, ma anche a tutte le altre».
Bloom aveva ormai le lacrime agli occhi e con tenerezza massaggiava il dorso della mano di Sky. Sul volto di quest’ultimo, però, si dipinse un’espressione di profondo disgusto e amarezza. L’altra, avendo compreso il disappunto del fidanzato, cercò di accarezzargli la guancia, ma il Principe di Eraklyon, lasciando la mano della rossa, si ritrasse quasi come se colei che avesse dinanzi fosse il più terribile e orrendo dei mostri. La ragazza, allora, sebbene fosse profondamente dispiaciuta, non insistette e, portandosi nuovamente al centro dell’auditorium, si rivolse ancora una volta a Tecna.
«Tecna… fammi capire bene. Aisha e Flora eseguiranno la convergenza di amplificazione magica insieme a Daphne, mentre due tra Elizabeth, Roxy e Selina verranno con noi all’interno del Legendarium, giusto?».
«Esatto!» replicò, decisa, la fata della tecnologia.
«D’accordo! Quindi devo compiere una scelta: una di loro deve rimanere fuori. Ma chi… chi dovrei escludere?» bisbigliò la rossa tra sé e sé con insicurezza.
«Bloom io non voglio venire. Non me la sento di trovarmi faccia a faccia con Acheron» esordì, all’improvviso, l’ex-strega dei serpenti, la quale aveva ben capito su quale spinosa materia si stesse scervellando la sua amica.
«Sei sicura Selina?» le chiese Elizabeth, per poi aggiungere: «Tu hai molta più esperienza di me, io potrei combinare qualche casino».
«Sicurissima e non preoccuparti: sono certa che andrai alla grande» le rispose Selina, facendole l’occhiolino.
«Quindi saranno Roxy e Elizabeth. Saranno loro a diventare Fate Bloomix» sibilò Flora con la voce velata di eccitazione.
«Non esattamente» disse Timmy, mentre mostrava alla propria fidanzata dei numeri presenti sullo schermo del suo palmare.
«Cosa intendi con “non esattamente”» gli domandò, confusa, Aisha.
Tecna, a quel punto, creò una proiezione olografica di un complicato schema di calcoli algebrici e, con il suo solito atteggiamento da “scienziato pazzo”, spiegò ai presenti il significato dell’affermazione fatta dal suo fidanzato.
«Dal momento che Elizabeth e Roxy entreranno nel libro, come ha già sottolineato Bloom, Flora e Aisha gli subentreranno nella convergenza. Tuttavia, qualora lasciassimo le cose come stanno, l’incantesimo non funzionerebbe. Il Bloomix, per sua stessa natura, conferisce alle fate un potere smisurato e ineguagliabile. Dopotutto anche noi abbiamo preferito rinunciare al Butterflix e al Dreamix al fine di riacquistare questa trasformazione. La stessa Daphne, inoltre, ha chiesto alla sorella di concederle questo potere, preferendolo al Sirenix. Tuttavia il problema è…».
«Tecna ti prego… arriva al punto» la interruppe Stella con uno sbadiglio.
La fata della tecnologia, dopo averle lanciato un’occhiataccia insieme a tutti i presenti nell’auditorium, continuò il proprio discorso.
«Come vi stavo dicendo… il problema è che Selina, nella sua forma Enchantix, non riuscirà mai a controbilanciare l’energia prodotta da tre Fate Bloomix. Nella peggiore delle ipotesi il sovraccarico potrebbe esserle… fatale. Di conseguenza anche lei deve acquisire questo stadio, anche lei deve sbloccare il Bloomix».
«Bloom pensi di farcela? Sei in grado di creare tre nuove scintille?» le domandò il preside Saladin.
«Due anni fa ne ho preso cinque parti di Fiamma, tre non saranno un problema» replicò la rossa con fermezza.
«Procediamo subito allora» esclamò la Griffin, facendo segno alle ragazze di prepararsi.
Elizabeth, Roxy e Selina, sebbene fossero leggermente intimorite da tutto quella situazione, fecero come aveva ordinato la preside di Torrenuvola e si disposero a semicerchio intorno alla Principessa di Domino. Quest’ultima, invece, chiuse i propri occhi per concentrarsi meglio e, aprendo le mani a mo’ di coppa, lasciò fluire la propria energia. Poco dopo tra le dita della ragazza comparvero tre piccole scintille colorate, che crepitavano animatamente. A quel punto Bloom alzò lo sguardo verso le sue amiche e, muovendo le mani in avanti, fece fluttuare le fiammelle verso di loro. Ciascuna delle tre, piena di stupore e ammirazione, aprì la propria mano destra accogliendo la piccola parte di fiamma. Le scintille, non appena si posarono sui palmi delle fate, assunsero l’aspetto di gemme; in particolare: Elizabeth ricevette una pietra blu scuro, Selina una nera e Roxy una verde. Le ragazze, allora, serrarono il pugno e assorbirono il potere della Fiamma del Drago fondendolo con la loro essenza magica. Tuttavia non appena fecero ciò, sotto lo sguardo incredulo dei presenti, furono avvolte da una calda e accecante luce dorata. Quando il bagliore cessò Elizabeth, Roxy e Selina, senza riuscire a capirne il motivo, si ritrovarono trasformate in fate Bloomix. In particolare la fata degli animali indossava dei lunghi leggings rosa, che terminavano direttamente sui piedi formando delle scarpe, e un grazioso vestitino rosa bordato in oro, sulla cui sommità si trovavano delle spalline verdi dalle quali pendeva, sia a sinistra che a destra, un trasparente velo verdognolo. I capelli le si erano allungati fino al fondoschiena e sul davanti erano stretti a formare delle lunghe treccine, che le ricadevano sulle spalle. Ai polsi portava dei robusti bracciali rosa aventi delle lunghe e profonde venature dorate. La fronte era sormontata da una stilizzata coroncina dorata, al cui centro era incastonata la gemma fonte del potere Bloomix. Dietro la schiena si trovava un grande paio di ali rosa dai riflessi verdi e violacei, impreziosite da numerose pietre colorate. Selina, invece, aveva dei lunghi leggings verde scuro, che come quelli di Roxy erano un tutt’uno con le scarpe, e un corto vestito, anch’esso di colore verde, avente delle maniche trasparenti, che si fermavano all’altezza dei gomiti, e un sottilissimo velo nero posto dietro le spalle. I capelli erano arrivati alle caviglie ed erano raccolti a mo’ di strascico. Sulla testa della ragazza vi era un’altra coroncina di colore verde scuro, abbellita dalla presenza di un fiore stilizzato la cui corolla era costituita dalla gemma Bloomix. Ai polsi vi erano dei sottilissimi bracciali, uno di colore verde più corto e uno nero più lungo. Le ali erano di uno stranissimo nero traslucido, quasi trasparente, caratterizzate dalla presenza di scintillanti scaglie di ossidiana verdi. Elizabeth, infine, portava un paio di leggings viola scuro, che terminavano con delle alte scarpe dello stesso colore, e un vestitino blu scuro con riflessi violacei, la cui parte inferiore era pagliettata, mentre quella superiore era sormontata da delle spalline blu elettrico, dalle quali pendeva un velo lilla e si “diramavano” lungo le braccia delle maniche trasparenti. I capelli, raccolti in una vaporosa coda di cavallo, erano arrivati fino ai piedi e con la loro frangia nascondevano la coroncina contenente la gemma. Il fermaglio a forma di farfalla, invece, si trovava vicino ad un piccolo chignon posto sulla sommità della nuca. Al polso destro vi era uno stilizzato bracciale nero con due pietre blu, che a mo’ di spirale si attorcigliava lungo il braccio fino al gomito. Le ali erano di un blu molto intenso e su tutta la loro superfice erano tempestate di minuscoli diamanti, che brillavano riflettendo la luce.
«Ma cosa diamine è successo?!» gracchiò Selina, mentre girando su sé stessa ammirava il suo nuovo aspetto.
«Questo non l’avevo calcolato» mugugnò Tecna, analizzando nuovamente i dati sul proprio palmare.
«Sbaglio o mi sono persa un passaggio?» intervenne, ironica, Musa.
«Non preoccupatevi ragazze… è normale» esclamò, all’improvviso, Faragonda.
«Preside può essere più precisa?» le chiese Chatta, sbalordita quanto tutti gli altri.
La donna, allora, si avvicinò alle tre nuove Fate Bloomix e sorridendogli spiegò ai presenti cosa fosse accaduto.
«Come voi ben sapete il potere Bloomix è una trasformazione speciale accessibile ad ogni fata che possiede almeno parte della Fiamma del Drago, dopo aver compiuto un gesto buono e coraggioso. Di conseguenza le vostre espressioni inebetite sono più che giustificate: nessuna di loro tre ha compiuto un nobile atto, capace di far “scattare” la trasformazione, dico bene?».
«Esatto!» sibilò Daphne, per poi aggiunge: «Io per sbloccare il potere Bloomix, dopo aver ricevuto la parte di Fiamma, ho dovuto salvare Thoren da una mandria di nani imbestialiti».
«Amore… cosa avevamo detto riguardo a quella faccenda?» bisbigliò il cugino di Sky con imbarazzo.
«Ah… già… hai ragione, perdonami» si scusò la Principessa Ereditaria di Domino, “stampando” un caloroso bacia sulla guancia del marito.
«Nani a parte, Daphne ha ragione. Cos’è successo?» gracchiò, curiosa, Aisha.
La preside di Alfea, sistemandosi gli occhiali sulla punta del naso, dopo aver invitato le ragazze ad annullare la trasformazione al fine di non farle affaticare, continuò il proprio discorso:
«Elizabeth, Roxy e Selina solo all’apparenza non hanno compiuto il sacrificio. Voi altre Winx avete deciso di sfruttare il Bloomix, perché i vostri poteri erano stati risucchiati dal Legendarium. Quindi, come Daphne, vi siete “rivolte” a questa trasformazione per una mera questione di utilità e sfruttamento personale. Loro tre, invece, non sentiva il bisogno di possedere questo potere, non l’hanno richiesto come avete fatto voi. Le vostre amiche sono state “costrette” ad acquisire questo stato, si sono, concedetemi il termine, sacrificate per la causa: sottrare il medaglio ad Acheron. Il gesto buono e coraggioso, richiesto per diventare Fata Bloomix, è stato questo… è stato accettare la missione… è stato accettare il rischio di entrare nel Legendarium e combattere».
«Caspita non me lo sarei mai immaginato» biascicò Timmy con aria sognatrice.
«La magia, in special modo quella antica, è tutt’oggi avvolta dal mistero. Non sempre possiamo spiegarla con formule matematiche» disse Saladin al suo studente, dandogli una pacca sulla spalla.
«Bene… a quanto pare tutto si è risolto» sentenziò la Griffin, aggiungendo subito dopo: «Sarà meglio che vada, non mi va di assentarmi dalla mia scuola per tutto questo tempo».
«Sono d’accordo con te Griffin» replicò Saladin, poi con fare deciso si rivolse agli Specialisti e ai due Paladini: «Ragazzi salutate le vostre fidanzate, dobbiamo tornare a Fonterossa. Codatorta è un bravo insegnante, ma in quanto preside… stendiamo un velo pietoso».
I ragazzi, seppur a malincuore, fecero quanto gli era stato ordinato e, una volta raggiunto il cortile di Alfea, salutarono amorevolmente le Winx. Solo Sky, ancora tremendamente arrabbiato con Bloom per quanto aveva fatto, non degnò nessuno del proprio saluto e salì direttamente sulla navetta. Non appena questa lasciò lo “spazio aereo” della scuola le ragazze e le Pixie, dopo aver dato la buona notte a Faragonda, corsero nella loro camera per organizzare una piccola festa in onore di Elizabeth, Roxy e Selina. Soltanto la Principessa di Domino non seguì le proprie amiche e, tenendo gli occhi puntati verso il cielo stellato e le braccia incrociate, rifletté su quanto era successo tra lei e Sky.
«Vedrai gli passerà, dagli un po’ di tempo» sibilò una voce maschile alle spalle della rossa.
«Non ne sono tanto sicura Brendon… questa volta l’ho fatta grossa» replicò, amareggiata, l’altra.
«Sky ti ama e non permetterà mai che una fesseria del genere vi divida» disse il ragazzo dai capelli neri, affiancandosi alla sua amica.
Bloom, a quel punto, si girò verso Brendon e, tenendo i suoi luminosi occhioni blu puntanti su quelli inespressivi di quest’ultimo, balbettò alcune parole:
«Lo so che mi ama, ma… forse sono io a non…».
La Principessa di Domino, però, non fece in tempo a finire la frase che, a causa della divisione della Fiamma del Drago, svenne per la stanchezza. Brendon, allora, prima che la fata si ritrovasse per terra, la prese tra le sue braccia. Subito dopo, mentre la riportava all’interno della scuola, tenendola stretta a sé le sussurrò nell’orecchio con voce dolce:
«Non fa niente… me lo dirai la prossima volta».
 
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Note dell’autore: Buonsalve a tutti. I presidi delle tre scuole, non appena le Winx e i ragazzi lasciano l’auditorium, hanno una strana e misteriosa conversazione. In particolare Faragonda viene accusata dalla Griffin, che ho chiamato Minerva come la McGranitt XD, di mentire su determinate cose alle sue studentesse e di nascondere un qualche cosa ad Elizabeth. Già vi dico che al momento è presto per sapere di cosa si tratti, ma, se volete, si accettano supposizioni :D. Subito dopo Bloom e Brendon hanno l’ennesimo dialogo in solitaria, grazie al quale il ragazzo consola l’amica per quanto è successo con Arcadia. Le parole di Brendon ed in seguito i pensieri di Bloom, diciamo che racchiudono la mia personale visione del Custode della Fiamma del Drago. Spero di non aver troppo esagerato con questa cosa, ma purtroppo è fondamentale a livello di trama ;D. Infine apprendiamo che il piano di Tecna consisteva nel far “sviluppare” la trasformazione Bloomix anche ad Elizabeth, Roxy e Selina. Diciamo che dal titolo un po’ si capiva ahahahahahaha. Comunque vi chiedo di perdonarmi, qualora non vi sia piaciuta o vi sia sembrata banale la spiegazione su Faragonda sul come le tre fate abbiano compiuto il loro atto di generosità. In realtà avevo pensato e scritto anche tre diverse scene, nelle quali le ragazze avrebbero compiuto questo sacrificio. Tuttavia avrei allungato troppo e inutilmente il “brodo”, così ho preferito ricorrere a questo stratagemma. La scena finale non la commento… lascio a voi le conclusioni :D. Sulla cartella del drive ho inserito le foto di Elizabeth, Selina e Roxy in versione Bloomix. La prima è una fan art di Fantazyme (la trovate su DeviantArt), alla quale, come sapete, chiesi il permesso per poter usare le sue creazioni come dei veri e propri personaggi XD. Le altre due sono state create con l’applicazione Avatar Maker: Fatine. Per Elizabeth e Selina, però, vi chiedo giusto un piccolo sforzo della vostra immaginazione: le mantelline, tipiche del Bloomix, non erano presenti come vestito, quindi ci sono nella descrizione ma non nella foto :D. Se in futuro le inseriranno, poiché fanno gli aggiornamenti, modificherò le immagini ;D. Beh… adesso ho concluso, grazie per l’attenzione. Un saluto generale ai recensori e ai lettori silenziosi :D :D :D.
Yugi95

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