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Autore: SheilaPhoenix    23/01/2017    3 recensioni
Sanji è tornato a navigare dopo la disfatta di Big Mama e i Vinsmoke, ma qualcosa in lui è cambiato, non sembra essere più lo stesso Sanji di sempre.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Sanji/Nami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sanji guardava il mare dal piccolo oblò della cucina, anche se si trovava tra i suoi fornelli, con i suoi amici, il baccano che loro stavano facendo come al solito, non riusciva ad allontanare i pensieri di Sanji dalla sua mente.
I Vinsmoke, sperava di non dover mai più fare i conti con il passato, ed invece ha rischiato per colpa loro di perdere tutto, di perdere la sua famiglia, Zef e la vita.
Quando aveva scoperto il doppio gioco di Puding, calde lacrime gli avevano rigato il volto, perchè si era sentito inutile, perchè all'improvviso tutti i suoi sacrifici erano diventati nulli, aveva deciso di lasciare il mare, di sposare il nemico per la libertà dei suoi compagni.
Si era anche auto convinto che lei gli piacesse davvero, si svegliava la mattina pronto a recitare di nuovo, e così era stato, si fingeva felice, ma non lo era.
Questo è successo per quattro giorni, fin a quando non scoprì tutta la verità.
Era grato a Reiju, sua sorella, l'unica che gli voleva bene, voleva che partisse con lui, ma non aveva accettato.
 
- << Sei sicura di non voler venire? >>
<< Si, vai tranquillo fratellino. E abbi cura di te >>
<< Reiju, mi spiace se a volte sono stato duro con te, tu sei l'unica che mi è stata davvero vicina e... >>
<< Non solo io Sanji, anche nostra madre ti è vicina >>
<< Ma lei non c'è più ormai >>.
Reiju sorrise, poi con la punta del dito, toccò il cuore di Sanji.
<< Ma lei non morirà mai fin quando è viva qui dentro, lo so perchè è sempre una mamma, e lei veglia sempre sui suoi figli ovunque si trova >>. -
 
Reiju aveva ragione, Sanji avrebbe vissuto con la consapevolezza di essere stato amato e di aver amato qualcuno di così speciale, sua madre.
Dopo aver finito di mettere i piatti in tavola, Sanji andò a chiamare i suoi amici.
<< E' pronto in tavola >>
<< Evviva Sanji >>.
Rufy si catapultò in cucina, seguito a ruota dal resto del gruppo, con calma anche Sanji prese il suo posto a tavola.
Era molto silenzioso, calmo e serio da quando era tornato a navigare con loro, certo, il suo passato era stato davvero brutto un pò come tutti gli altri, ma Sanji sembrava non riprendersi più, ora non faceva neanche le solite moine a Namo o Robin.
Questo aveva preoccupato tutti, persino Chopper che volle visitarlo, ma Sanji con un grazie e un sorriso tirato a sforzo, gli disse che si sarebbe ripreso, che non era dolore fisico il suo, ma morale.
Usop invece, aveva tentato assieme a Nami e Robin di farlo riprendere, sfidò le due ragazze a pallavolo, entrambe avevano solo un bikini minuscolo, ma neanche quello fece effetto su di lui.
Il meno preoccupato pareva Zoro.
<< Vuoi che ti aiuti con i piatti? >>
Chiese Nami avvicinandosi dopo pranzo, Sanji le sorrise, persino i suoi sorrisi erano diventati falsi e non stavano bene sul volto di Sanji.
<< No grazie Nami-San, sto bene così >>
Le aveva detto, nessun cuore, nessuna stupida moina, Nami improvvisamente si sentì impotente, ma si disse che presto sarebbe stato meglio.
 
Nel pomeriggio, Sanji si sedette a guardare il mare, l'unica cosa che faceva durante il giorno era fumare o guardare il mare.
<< Sanji, vuoi giocare con noi >>
Urlò Chopper con in mano una pistola ad acqua, Sanji scosse la testa accendendosi una sigaretta.
<< No Chopper, giocate voi >>
Disse, a quelle parole Zoro si mise in piedi passandogli accanto.
<< Forse, ha paura di perdere contro di me >>
Lo spadaccino, sfilò la pistola dalle mani della piccola renna, e mirò contro il cuoco.
<< Non mi va di scherzare >>
<< Ah no? Vedremo Stupido cuoco >>.
Neanche quella provocazione fece cambiare idea a Sanji, persino quando Zoro gli bagnò la sigaretta colpendolo in faccia, non disse nulla.
<< Ehi, guarda che hai fatto...La mia sigaretta è bagnata >>.
La ciurma sorrise, pronta ad assistere Sanji e Zoro in uno dei loro battibecchi, ma Sanji si fermò lì, prese una seconda sigaretta e l'accese.
<< Ora ne devo accendere un'altra >>
Fermò lì l'argomento, e a questo punto solo Nami reagì.
<< Ma che ti prende Sanji, sei forse diventato stupido? >>
Con rabbia prese la pistola che Zoro aveva tolto poco prima a Chopper e la lanciò contro Sanji, in quel momento il cuoco si era voltato verso di lei beccandosi la pistola in faccia, sul sopracciglio destro, vide poi Nami andare via colma di rabbia mentre si toccava la parte dolorante, del sangue stava colando sul suo volto.
<< Sanji, ti medico subito >>.
Disse Chopper preoccupato per lui.
 
Quella notte, Nami non riuscendo a prendere sonno, si recò in cucina per prendere qualcosa da bere, Sanji spesso le faceva una spremuta di mandarino se la trovava sveglia.
Così dopo aver bevuto in completo silenzio la sua spremuta, si accinse a raggiungere la propria camera, ma un ombra a lei famigliare si avvicinò cingendogli le spalle con un abbraccio.
<< Ti prego Sanji-Kun, torna ad essere il Sanji di una volta, quando facevi lo scemo con tutte e anche con me, mi manca quel Sanji, mi manchi tu...Ti prego >>.
Nami lo guardò con gli occhi lucidi mentre lui si girava a fissarla quasi con inespressività, Nami gli toccò la ferita che lei gli aveva causato quella mattina, poi si alzò sulle punte e chiuse gli occhi, gli sfiorò le labbra.
Staccandosi da lui, sussurrò << Torna ad essere il mio Sanji-Kun di sempre >>.
Scappò via subito dopo.
 
Il mattino dopo, quando Rufy si presentò in cucina, trovò un Sanji diverso, sorridente.
<< Sanji, stai meglio questa mattina ? >>
<< Si, benissimo...Mi spiace avervi fatto preoccupare e sopratutto aver fatto piangere te Nami cara, ma ora sto meglio, grazie alla mia adorata...Ti prometto che saprò renderti felice amore mioo >>.
Urlò come il suo solito fare, Sanji cercò di abbracciare la navigatrice facendo scattare l'irritabilità in lei.
<< Non metterti strane cose in testa Sanji, ieri mi sono fatta prendere dalla nostalgia >>.
Urlò allontanandolo con la mano, ma dentro di se, era davvero felice di riavere l'uomo di cui si era innamorata.
  
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