Una carezza delicata sul bel viso dalla pelle liscia. Un dito a sfiorare lieve le labbra rosate. Un bacio sulle palpebre abbassate. Il corpo stretto tra le sue braccia e tenuto al sicuro. Per il momento almeno. Per quei pochi minuti che gli erano stati concessi. Lui e lei al riparo da sguardi indiscreti. Lui al riparo persino dagli occhi di lei.
Non sarebbe stato in grado di affrontarli.
Il suo sguardo gli avrebbe scavato dentro lasciandolo troppo esposto. Ma non poteva guardarlo Anna. Ancora svenuta dopo l'incontro con Viktor.
E lui, Igor, la teneva stretta a sé come mai in passato aveva potuto tenerla. Come mai in futuro avrebbe potuto tenerla di nuovo. Di quello ne era certo.
Da lontano il vociare degli invitati al matrimonio. La musica a cui non prestava vera attenzione. Niente contava per lui in quel momento se non quella ragazza stretta contro di sé. Ogni tanto la sentiva agitarsi e lui si chinava a sussurrarle qualcosa in un orecchio.
Parole. Rassicurazioni. Promesse.
C’erano promesse che avrebbe voluto farle. Ma tutte quelle promesse, lo sapeva bene, sarebbero suonate vane. Che promesse poteva farle in fondo lui? Promesse su un futuro che non gli apparteneva. Il suo futuro apparteneva alla sua famiglia. Era nato per la famiglia e per la famiglia viveva. Per lei e non per se stesso. Quello che lui voleva non aveva importanza. Mormorò qualcosa Anna e lui capì che stava per svegliarsi.
Un altro bacio sulle palpebre tremolanti prima di lasciarla andare e tirarsi indietro. Un "vorrei tenerti con me per sempre" sulla punta della sua lingua. E poi fuori in un sussurro appena percepibile. 
Anna aprì gli occhi ma lui era già alla porta e la stava chiudendo. Forse lei quel sussurro era riuscita a sentirlo.
Quella piccola dichiarazione.
Ma forse avrebbe creduto di averla solo sognata.