Winter Warlock-land
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Alec non ama l'estate. Non gli piace il modo in cui le persone sembrano aderirglisi addosso quando lo sfiorano con i loro corpi sudati, e di certo non ama l'odore di quei corpi sudati.

Non ama nemmeno l'inverno, che rende tediose le missioni e infonde coraggio alle creature del mondo delle ombre con le sue giornate corte e grigie.

Si definirebbe un ragazzo da mezze stagioni. Da autunno, più precisamente. Quando l'aria è ancora tiepida, ma con un accenno di frescura, quasi un assaggio di gelo. Una promessa di guai. Si sente forte in autunno, pronto a tutto.

Quest'inverno sembra diverso, però. I mostri vengono fuori dai loro nascondigli come ogni anno e i guai si moltiplicano come al solito – soprattutto dopo l'arrivo di una certa ragazzina dai capelli rossi.

Ma è l'arrivo di qualcun altro a scaldarlo. Qualcuno che è arrivato con uno di quei guai che porta l'inverno e che è rimasto per cercare di tenerlo al caldo.

Magnus passa ore in bagno ogni giorno, soprattutto per sistemarsi i capelli. Li acconcia con così tanta cura e dedizione che ogni sera, quando poggia la testa sul cuscino, Alec è tentato di fermarlo per impedirgli di rovinare tutti i suoi sforzi. Ma lascia correre, non dice nulla. Perché sarebbe da strambi dire una cosa del genere e perché non è sicuro che i capelli acconciati di Magnus siano più belli dei suoi capelli spettinati da mattino.

Con Magnus è così: un'insicurezza dietro l'altra. Non durano molto, però. Lo stregone ha sempre la cosa giusta da dire o fare per spazzare via i suoi dubbi. Perfino inconsciamente.

In questo momento, ad esempio, è semplicemente fermo sul ciglio della strada, il colletto del cappotto alzato per ripararlo dal freddo, le mani calzate da guanti neri che stringono il cellulare. Sta sorridendo malizioso, perché Raphael ha appena trovato il suo regalo di Natale in camera e non è contento. Gli sta spiegando cosa sta scrivendo, ma Alec è consapevole solo in parte della sua voce bassa. È concentrato sulle punte rosse dei suoi capelli, rese più scure dalla luce dei lampioni, e dai fiocchi di neve che vi si posano lentamente, quasi dispiaccia anche a loro rovinargli l'acconciatura. La neve non può sapere che in realtà la sta solo abbellendo, rendendo la figura di Magnus ancora più irreale con quel leggero manto di purezza a ricoprirlo.

Alec non fa mai pensieri così melensi, eppure eccolo qui, imbambolato, a pensare alla neve come a un essere senziente. Non gli è nemmeno mai piaciuta la neve, fino ad ora. Non gli è mai piaciuto l'inverno.

Forse sta cambiando. Forse sta crescendo. E forse non esistono più le mezze stagioni.

Non potrebbe importargli di meno, a dire la verità. L'unica cosa che esiste, adesso, è Magnus. E tutto quel che lo tocca è bellissimo.