Finalmente l’Università era cominciata e Dean e Sam si preparavano ad entrare insieme, assieme a Castiel e Gabe e ai gemelli.

Presero posto a sedere tutti vicini, gettando di tanto in tanto, occhiate divertite ai gemelli che non facevano altro che giocare e stuzzicarsi come se fossero ancora degli scolaretti.

Era divertente e piuttosto singolare il fatto che erano un gruppo di amici, tutti accoppiati tra di loro, era in un certo senso una cosa che li univa ancora di più.

È vero, almeno due coppie di loro, si amava di nascosto, ma questo era irrilevante. L’amore non necessitava di un pubblico per essere vero.

                                            

Sam cercò di concentrarsi sul professore che stava parlando e che a quanto pare insegnava Filosofia e Psicologia, ma sembrava un professore diverso dagli altri.

Adesso per esempio, stava parlando di cose soprannaturali, sembrava…dell’importanza di vedere oltre il visivo, oltre le cose…

Oltre il concreto.

Il professore sembrava un bell’uomo e anche piuttosto giovane, con occhi verdi e capelli castani, lucidi. Sul viso aveva un’aria fiera e intelligente, occhi vispi che sembravano davvero scrutare oltre il concreto.
 
“Qualcuno mi sa dare un esempio, anche solo letterale, di cosa significhi il termine – vedere la riga -?” chiese d’un tratto il professore.

Sam quasi senza pensare, alzò la mano.

“Sì, signor Winchester?” chiese il professore.
“Ecco..la riga..vedere la riga, è un concetto linguistico utilizzato molto spesso nel libro – L’acchiappasogni – di Stephen King.” Disse Sam diventando un po’ rosso, sentendo tutti gli occhi puntati su di lui.

Il professore fece un sorriso compiaciuto e orgoglioso.

“Molto bene, signor Winchester, vedo che è un fan di Stephen King. Questo le fa acquistare punti. Sa dirci allora anche che cosa significa questo concetto, poco conosciuto?”

“Ecco…nel libro, si tratta di un potere, simile alla telepatia. Permette alle persone, in quel caso, ai protagonisti, di sapere cose del passato di altre persone, senza che gliele abbiano mai raccontate..oppure permette loro di trovare oggetti smarriti, semplicemente concentrandosi mentalmente e – cercando – qualcosa di simile a una riga, che una volta vista, li condurrà, come il gomitolo di Arianna, nel luogo dove l’oggetto smarrito si trova…è un potere..una cosa della mente.”

“E lei crede che un simile potere possa esistere anche nella realtà?” chiese il professore.

Gli alunni si stranirono un po’ sentendo una simile domanda da parte di un insegnante, e si voltarono verso Sam, aspettando la risposta. La disapprovazione di Dean si leggeva in faccia.

“Io spero che esista. La speranza che esista altro, oltre quello che vediamo; tutti i giorni vediamo cose belle ma anche terribili del mondo, l’idea che sotto un altro piano dell’esistenza possano essere nascoste altre meraviglie di cui non siamo a conoscenza, è sufficiente per rendere il nostro soggiorno limitato su questo pianeta, un po’ più sopportabile.” Disse Sam.

Il professore rimase un attimo zitto, poi si sistemò gli occhiali e disse:

“Le cose belle non sono celate a chi sa guardare. Continui ad avere fede, Winchester. Ci sono milioni di cose belle davanti a noi, per chi sa guardare.”
 
 
 
 
Quando uscirono dall’Università, ovviamente tutti discussero su quella sorta di interrogatorio che il professore aveva rifilato a Sam.

“È davvero un tipo strano..secondo me crede davvero alle cose che dice..” disse Sam, mentre camminavano.

“Ciò non toglie che gettarti gli occhi di tutta la classe addosso, non è stato molto carino..” disse Dean contrariato.

“Dean, ho alzato io la mano.” Gli ricordò Sam.

“Sì, ma che cosa vuol dire?”

“Andiamo, Dean, tu sei arrabbiato solo perché tutti guardavano Sam in quel momento.” Disse Fred.

“Gelosone.” Lo prese in giro di rimando George e tutti scoppiarono a ridere.

















Note dell'autrice: 

Non ho dimenticato questa storia!

Ho tante idee...devo solo riordinarle :)