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Autore: Frelyora    25/01/2017    0 recensioni
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One shot di ia completa creazione :D
Se ho copiato qualcuno mi scuso e se proprio non posso publicarla ditemelo subito che la cancello :C
Critiche e commenti MOOOOOOOOOLTO accetti e posso subito dire che protrebber ouscire seguiti. Dipende tutto da questa mente perversa che ho :D
BUona lettura
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voleva solo farle smettere. Quelle maledette grida le tormentavano le orecchie da settimane, da quando si era risvegliata.

Non ne poteva più. Volava verso di loro, come attratta. In realtà voleva solo uccidere la cosa che non la lasciava in pace…

Facevano male. Facevano malissimo. Non le importava di sopravvivere o di avere la pancia piena. Come ogni essere vivente. Voleva distruggere tutto quello che le faceva male.

La fenice vide un ammasso grigio al orizzonte. Quando scorse, più nitidamente, i contorni in lontananza le grida divenne più forti. La rabbia si formò nella sua gola sotto forma di calde fiamme.

Lanciò un profondo grido, forse avrebbe potuto evitare di uccidere tutti quegli umani. Forse davanti a lei le urla che le trapanavano i timpani avrebbero smesso di tormentarla.

Non lo fecero. Anzi, aumentarono a dismisura. Allora attaccò. L’avevano sfidata. Ora avrebbero ottenuto la sua furia di fuoco.

Le fiamme iniziarono a divorare strane pietre, alcune molto grandi. Divorarono esserini che umani erano, alberi caduti dalla forma strana. La pietra liscia e circolare che circondava l’ammasso di pietre all’interno venne sfondata da lei stessa e crollò come un fuscello sotto una valanga.

 L’inferno…era appena cominciato.

Le sue code sfondavano le strane pietre, il suo becco eruttava fiamme incessantemente, le sue maestose ali rilasciavano penne cariche di fuoco, esplodendo quando sfioravano qualcosa. E le urla non smettevano. Aumentavano e aumentavano e aumentavano. E lei cominciò a piangere. A pregare.

Vi prego… vi prego! Smettetela di tormentarmi! Se vi fermate mi fermerò pure io… vi prego… vi prego… non vi ho fatto niente! Perché mi torturate in questo modo crudele?! Cosa vi ho fatto quando mi sono svegliata?!

Ella distruggeva…incendiava…riduceva in polvere qualsiasi cosa, sperando che le sue aguzzine la lasciassero libera. E nel frattempo pregava, implorava.
Dopo quelle che sembrarono ore le sue preghiere vennero ascoltate. Il suo tormento terminò sostituito da una lieve nenia. Come aveva promesso, l’inferno terminò come era iniziato. Ma non volò via. Ruotò il grande capo verso quello strano suono che le aveva interrotte, una dolce melodia che le accarezzava le penne con voce soave, che la cullava nelle sue candide note. Proveniva da una strana pietra, molto più grande delle altre e del colore delle montagne innevate, solo poco più sporco. La raggiunse in volo incenerendo quegli strani piccoli artigli che gli umani le lanciavano contro. Si posò delicatamente su quella piccola distesa d’erba dentro l’alta roccia esterna e guardo l’umana che, con il terrore negli occhi, continuava a cantare verso il leggendario uccello.

La fenice rimpicciolì fino a raggiungere l’altezza dell’umana e si avvicinò cautamente, per non spaventarla. Si avvicinò ancora e ancora….fino a sfiorarle una strana zampa con cinque artigli molto smussati e totalmente dritti con il becco. Quando quel grande passo fu compiuto la felice si arrotolò intorno a lei e la spronò a continuare quella dolce litania -nonostante le urla non la tormentavano più-. L’umana, di risposta emise un verso a metà tra un gorgoglio e uno sbuffo finale e si accoccolò sotto l’ala della fenice, riprendendo il canto.

L’uccello di fuoco la ascoltò estasiata. Finalmente la pace regnava dentro di lei.

Si addormentò tranquilla. Il giorno dopo le grida non l’avrebbero tormentata.

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Spero vi sia piaciuta *^*
   
 
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