Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: rekichan    30/05/2009    6 recensioni
Seconda classificata al contest: "Buon compleanno" indetto da iaia86
Nel suo calendario personale, dove aveva segnato diligentemente tutte le date “pericolose”, aveva dimenticato di annotare le festività più infide, insidiose e malefiche che mente umana avesse mai potuto concepire: i compleanni.
Sasuke odiava i compleanni.
Genere: Commedia, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Festività, volpi e tanto mal di testa' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

[Naruto Uzumaki]

[10 Ottobre]

 

A differenza della sua molto relativamente dolce metà, Naruto Uzumaki adorava festeggiare.
Certo, non che ne avesse mai avuto realmente la possibilità. In fondo era alquanto difficile organizzare una festa quando sei solo e i genitori dei tuoi amici storcono il naso se sanno che li frequenti.
Per questo, Naruto aveva sempre festeggiato il proprio compleanno in solitudine. Ed era proprio per questo motivo, oltre che per la sua smodata - e, secondo un certo Uchiha di nostra conoscenza, malata - passione per le feste, che Sasuke Uchiha aveva deciso di mettere da parte il proprio astio verso i compleanni, i regali e i festini; riempirsi di antistaminici per contrastare l’inevitabile shock anafilattico che la partecipazione ad una festa gli provocava; armarsi di coraggio e soprattutto della propria carta di credito, per organizzare la più grandiosa festa di compleanno mai vista a Konoha.

C’era solo un piccolo, insignificante problema.

Sasuke Uchiha poteva essere un bel ragazzo; un fidanzato a volte romantico e un ninja eccellente.

Ma, come organizzatore di feste faceva decisamente schifo.

«Spiegami il perché questi addobbi non ti vanno bene!»

La povera Haruno, reclutata a forza dall’Uchiha dopo la crisi isterica presa alla commessa del negozio di addobbi per le richieste al di fuori del concepibile del ragazzo, sospirò.

«Li hai visti? Li hai visti? Insomma, sono… sono…»

«Colorati, Sasuke-kun. - sospirò Sakura, tendendo una ghirlanda color arcobaleno sotto il naso di Sasuke. - Gli addobbi sono colorati. Devono essere colorati, sai?»

«Ma questi sono troppo colorati!»

«Hai qualcosa contro l‘arcobaleno, Sasuke-kun?»

«Non lo so… fa troppo…»

«Sasuke-kun… - Sakura sospirò nuovamente, mettendo una mano sulla spalla del compagno di squadra e serrando molto la presa, affinché il concetto entrasse nella testa del rampollo Uchiha - …vorrei farti notare un piccolo, microscopico particolare che, forse, il cervellino che ospiti nella tua adorabile scatola cranica non ha ancora recepito: tu e Naruto siete gay.¹»

Sasuke sbuffò, scostandosi la mano della gentil donzella dalla spalla. Mosse il braccio un paio di volte, per assicurarsi che le giunture funzionassero ancora correttamente, prima di rispondere:

«D‘accordo, ma non per questo casa nostra deve sembrare l‘alloggio di due checche.»

«Santo cielo, Sasuke-kun! Improvvisamente sono lieta del fatto che tu stia con Naruto. Non so se le tue parti basse avrebbero compensato lo stress che mi avresti provocato.»

Sasuke roteò gli occhi al cielo, incrociando le braccia. Sakura sorrise di fronte al broncio che si era dipinto sul volto dell’Uchiha. Fondamentalmente, dopo anni di prove fallimentari, aveva imparato a conoscere il musone del gruppo abbastanza bene da riuscire a gestirlo.

Ad esempio, sapeva benissimo che quel suo essere scorbutico e intollerante ad ogni singola proposta per la festa di compleanno di Naruto, era solo un modo per esorcizzare il suo timore di non rendere indimenticabile quel momento alla kitsune.

Forse. In fondo il suo vocabolario di Uchihese non era così completo come quello di Naruto.

«Torniamo agli addobbi. Questi ti piacciono?»

«Sono…»

«Sì, Sasuke-kun. Questo colore si chiama arancione

 

Il giorno seguente, Sakura si accorse che il problema esistenziale di Sasuke non erano gli addobbi e gli alimenti (l’Haruno si era categoricamente rifiutata di dar retta alla proposta del ragazzo: «Facciamogli una ciotola enorme di ramen al posto della torta.», ritenendola troppo poco “compleannesca”, anche se aveva inserito i tagliolini nel buffet), quanto il regalo.

Improvvisamente, si rese conto degli sforzi assurdi che Naruto doveva aver fatto per convincere l’Uchiha a comprare i regali di Natale, le uova di pasqua e simili. Oltre a comprendere definitivamente che tra lei e Sasuke non avrebbe mai potuto funzionare. Non tanto per il suo essere gay, quanto per il fatto che l’avrebbe ucciso prima di arrivare all’altare. Due giorni in giro per i negozi con lui erano decisamente troppo da sopportare. L’organizzazione di un matrimonio sarebbe stata a dir poco esasperante.

Si domandò da dove Naruto tirasse fuori tutta la pazienza necessaria a sopportarlo quotidianamente, ma viste le risposte suggerite dalla sua mente fin troppo maliziosa decise di passare oltre a quella questione.

«Allora, Sasuke-kun… Hai già qualche idea?»

«Se l‘avessi avuta, tu non saresti qui, Haruno.»

«E se tu non mi avessi promesso quelle foto di te e Naruto che lo fate sotto la doccia, ti staresti ancora domandando se erano meglio i festoni con le ranocchie o quelli arancioni. Quindi siamo pari, Uchiha.»

Sasuke sbuffò, lanciando occhiate distratte alle vetrine nella speranza di un’illuminazione folgorante. Cosa sarebbe potuto piacere al dobe? L’ennesimo peluche gli sembrava a dir poco ridicolo (oltretutto, nel letto non c’era più spazio e Sasuke era arrivato all‘ultimatum: «O loro, o me!»); l’Ichiraku ramen era decisamente troppo costoso; un altro buono per “una notte da seme” come a Natale, se lo poteva scordare. Se ne approfittava decisamente troppo, e lui non avrebbe mai più commesso l’errore di lasciargli troppa libertà in quel campo. Legato al letto doveva stare.

Ok, i suoi pensieri stavano decisamente divagando e prendendo una piega poco casta, forse anche a causa del sexy shop che si trovava davanti.

«Sasuke-kun non penso che a Naruto serva un vibratore.»

La voce di Sakura lo distrasse dalle sue riflessioni da maniaco sessuale.

«Eh?»

L’Haruno sospirò, massaggiandosi le tempie.

«Non ti chiederò perché avevi quell‘espressione da pervertito. Anche perché, per quanto mi piacerebbe conoscere i particolari, assomigliavi in modo inquietante ad Orochimaru. Possiamo puntare su qualcosa di normale, prima che ti venga in mente di regalargli un serpente domestico?»

«Non sarebbe una cattiva idea…»

«Sasuke-kun!»

«Uff… va bene, va bene. - Sasuke tacque per un secondo. - Neanche uno piccolo, picc…»

«Sasuke!»

 

Sasuke Uchiha maledisse con tutto se stesso il giorno in cui aveva chiesto a Sakura di aiutarlo con l’organizzazione del compleanno di Naruto. Aveva sempre sospettato che la ragazza fosse tutt’altro che femminile e aggraziata, ma dopo tutte le botte che aveva preso, adesso ne aveva la tragica conferma.

Tuttavia, insieme avevano fatto un buon lavoro. Casa Uchiha era stata completamente addobbata con ghirlande di svariati colori e altre a forma di ranocchia; la torta era stata ordinata; gli inviti spediti e il pranzo preparato.

Gli invitati erano arrivati, appena in tempo per farli nascondere prima dell’arrivo del festeggiato.
Insomma, tutto sarebbe andato alla perfezione.

Anche se…

«Sakura, dove diavolo è Sai?»

Sbottò, bloccando l’Haruno mentre appendeva gli ultimi festoni.

«Non lo so. Non è arrivato?»

«Le tue capacità deduttive mi stupiscono. Se fosse arrivato sarei qui a parlare con te?»

«Uchiha, vuoi davvero che Naruto cosa mi hai promesso, in cambio del mio aiuto?»

Sasuke digrignò i denti, ripromettendosi mentalmente di non domandare più l’aiuto di Sakura in cambio di foto hard tra lui e la kitsune. Considerando che i preparativi si erano protratti più a lungo dei due giorni pattuiti, era stato costretto ad aggiungere al budget dell’Haruno due video e la promessa di procurarsi una foto di Kakashi-sensei mentre si dava alla pazza gioia con Iruka. Quella, davvero non sapeva come procurarsela. Aveva anche cercato di spiegare a Sakura che, solo perché lui e Naruto erano gay, non voleva dire che il resto della popolazione maschile di Konoha lo fosse altrettanto! In ogni caso, la ragazza insisteva di avere tracce sicure e non voleva saperne di demordere.

«Vado a cercarlo.»

Bofonchiò, lasciando cadere la discussione prima che il suo piede decidesse di dar retta all’istinto e far cadere Sakura dalla scala.

Cominciò a cercare il compagno mancante. Sfilò accanto a Temari che stava amabilmente punzecchiando uno Shikamaru intento a pisolare; sorpassò Neji, intento a staccare l’Inuzuka dalla cugina; passò davanti ad Ino che stava tenendo un sermone sull’efficacia di una nuova dieta che stava provando a Choji («Non mangio niente e quando sto per svenire butto giù un pezzetto di formaggio!»²)… Niente, di Sai neanche una microscopica traccia.

Frugò ovunque. In bagno; in cantina… Dentro la camera degli ospiti non trovò Sai, ma Kakashi. Il sensei, pantaloni abbassati e labbra di Iruka a portata di… “mano“, non si scompose, a differenza del compagno che balbettò un imbarazzato:

«Non è come sembra, Sasuke…»

Chissà perché, a Sasuke pareva essere esattamente come sembrava, ma si limitò a chiudere l’armadio con un irritato: «Se sporcate, pulite.», e ad annotarsi mentalmente di avvisare Sakura di ciò che stava accadendo all’interno della camera degli ospiti di villa Uchiha.

Nonostante le ricerche, di Sai nessuna traccia.

Tornò giù, più furioso che depresso. Appena lo avesse beccato avrebbe mostrato a quel Van Gogh fallito un altro utilizzo dei pennelli, così non si sarebbe più lamentato della mancanza di peni nella sua vita!

«Sasuke!»

Oddio, no!

«Sasuke! Dove sei?»

«Arrivo, dobe!»

Accidenti! In anticipo doveva essere, quel dobe! In anticipo! Lui che sembrava aver ereditato da Kakashi il vizio di arrivare in ritardo!

Si affrettò a raggiungere la sala dove gli invitati stavano appartati, pronti a balzare fuori con un: «Sorpresa!»

Certo, peccato che l’anticipo di Naruto aveva impedito agli ospiti di nascondersi; Sakura era ancora sulla scala ad appendere festoni; Neji e Kiba si stavano massacrando sotto gli occhi sconcertati della kitsune; Gaara aveva cominciato a dondolare tenendo tra le braccia il suo orsetto e Sai…

Sai era dietro Naruto.

«Teme… E… E questo?»

Balbettò l’Uzumaki, osservando attonito lo spettacolo festaiolo che gli si presentava davanti.

«Sasuke-kun, hai visto che ho portato tutto?»

Esordì Sai, con un sorriso serafico, passando a Sasuke una piccola scatola rivestita di carta blu.

L’Uchiha l’afferrò, ribollendo di rabbia.

«Tutto cosa?»

«Zitto, dobe. E a te come salta in mente di arrivare ora

«Mi hai detto te di portare tutto il materiale per la dichiarazione. E come pensi di fare a chiedere a Naruto di sposarti se lui non c‘è?»

Ecco. Perfetto. Sai sì che sapeva quando tenere quella fognaccia che aveva al posto della bocca chiusa.

Ormai, l’unica cosa che restava da fare era mantenere un minimo di dignità Uchiha, pregando che nessuno dei presenti notasse le sue gote pesantemente arrossate - neanche lui sapeva se per rabbia o per vergogna -.

Bofonchiando uno stizzoso: «Tsk.», lanciò un’occhiataccia ai presenti in cui era racchiuso l’ordine implicito di comportarsi come se nulla fosse. Non sarebbe stato un imprevisto a mandare a monte la sua preparazione perfetta.

Quindi, scambio di auguri, di regali; taglio della torta e tutti quei giochi stupidi che si fanno alle feste. Naruto fu molto gentile nel fingere che Sai non avesse spiattellato tutto, fino alla fine della giornata quando, avvicinatosi a Sasuke, affermò, con un ghigno volpino stampato in faccia:

«Io sto ancora aspettando il mio regalo, teme.»

«Accontentati della festa. - Sibilò Sasuke, sentendo improvvisamente gli occhi di tutti i presenti puntati addosso. - In fondo ci ho perso giorni per organizzarla. Il mio tempo è un regalo più che sufficiente per un dobe come te.»

«Sasuke!»

«Tanto sai già cosa voglio chiederti, no? Ringrazia Sai, per questo.»

«Sasuke-kun! Non ci provare!»

Esclamò Sakura, celando una lieve minaccia nella voce.

«Già, vogliamo la dichiarazione!»

Esordì Ino, battendo deliziata le mani.

«Avanti, Uchiha!»

Questo era l’Inuzuka. Che diavolo voleva l’Inuzuka? Le Yaoi fan le poteva capire, ma il cane antropomorfo che c’entrava?

«Insomma, Uchiha! Muoviti!»

Anche Kankuro ci si metteva.

«Io sto ancora aspettando, teme.»

Sasuke lanciò un’occhiata di sbieco a Naruto. Gli occhi azzurri sembravano brillare. Forse, non era stata una cattiva idea quella della festa di compleanno. Forse, non lo sarebbe stata neanche quella della dichiarazione. Forse, per una volta, poteva tranquillamente a mandare al diavolo il proprio orgoglio e…

Sbuffò, inginocchiandosi di fronte alla kitsune e afferrandogli la mano.

«Naruto Uzumaki, vuoi sposarmi?»

«Mh… - Naruto trattenne a stento un sorriso. - …ci devo pensare.»

«Non lo ripeterò, dobe. Quindi vedi di dare la risposta esatta.»

«Certo che sai come rovinare certi momenti, eh teme?»

«Usuratonkachi, la mia pazienza ha un limite e la capacità di sopportazione delle mie ginocchia, anche. Quindi muoviti.»

«Umpf. - Naruto mise su un piccolo broncio, prima di sorridere. - Certo che ti voglio sposare, Sasuke Uchiha.»

«Perfetto. - Sasuke si rialzò, tra gli applausi generali. - Bene, adesso avete avuto il vostro spettacolo. Potete smammare.»

Borbottò, rivolto agli invitati apparentemente esaltati da quella disastrosa dichiarazione.

Per tutto il resto della serata, Sasuke faticò a togliersi di dosso gli sguardi maliziosi dei presenti. Neanche la sua migliore occhiata stile: «Attenzione, mordo.» funzionò per toglierseli dalle scatole.

Tuttavia, quando lui e Naruto rimasero soli, di fronte al sorriso beato della volpe, al suo tenero: «Grazie per la festa, teme.» e, soprattutto, al vedere le loro mani sinistre intrecciate dove stava ora una piccola fedina in argento con incise le loro iniziali, non poté fare a meno di pensare che, forse - ma proprio forse - i compleanni non erano qualcosa di così disastroso.

Almeno fino al giorno seguente, quando Sakura si presentò sotto casa, urlando:

«Sasuke-kun, so che hai bisogno di una mano per organizzare il matrimonio. Sai quanto ti verrà a costare, vero?»

Aggiunse, con un ghigno, brandendo minacciosamente una telecamera.

 

N/A:

E abbiamo finito.
Questa è altamente sdolcinata, melensa e a dir poco disgustosa.
Ammetto: non avevo più idee XD, le ho bruciate tutte prima.
Grazie a tutte per aver seguito questo sclero.

ryanforever: Naruto. Si chiama Naruto, non Nacchan. Comunque sì: era quello il suo terrore più grande XD.

Saeko no Danna: Beh, grazie. Cerco sempre di tenerli il più IC possibile, visto che detesto con tutto il cuore l'OOC. E non è difficile fare Sasuke fobico dei compleanni XD, basta descrivermi. Oto... Oto è un mondo che solo pochi possono comprendere ù_ù.

Solarial: oh, sol*O*! Me lo avevi detto da qualche parte, ma non so dove XD. Sono felice che ti sia piaciuta così tanto. Il mio Sasuke ormai è diventato un personaggio a parte su cui Kishimoto non ha più controllo XD. In fondo, mi trovo a pensare che, per quanto maturi per il mestiere di ninja, sono pur sempre dei ragazzini. Con tutte le fisime dell'età adolescenziale. A volte ci si dimentica di questo loro lato "umano". Sakura è la fangirl! Insomma! E non hai visto me domenica al mare XD, ho comprato la protezione 50 per non abbronzarmi! Anche tu soffri della sindrome di Biran?

Quistis18: Sasuke sclerotico è un perché. E Naruto (si chiama Naruto, non Nacchan), è dolcissimo. E cucina anche bene XD. E' con le torte che è una frana.

preffy: l'ho detto una volta, mi pare: le mie storie sono 90% autobiografia e 10% licenza poetica. Comunque sì: è il tuo primo commento che ricevo XD. Sono felice che tu abbia trovato i personaggi IC, perché ormai non so più se descrivo Sasuke o me stessa. Diciamo che mi/lo confondo. Naruto è un pensiero poco casto di per sé, mentre Sakura... Sakura è Sakura XD. E dopo la tecnica di Konohamaru non può che essere yaoi fan girl!

A presto,

rekichan

 

¹allusione alla bandiera del movimento omosessuale che riprende, appunto, i colori dell’arcobaleno. In sintesi, Sasuke non vuole festoni color arcobaleno perché nella sua testolina sarebbe come urlare al mondo: «Ehi, sono gay!»

²cit. da: Il diavolo veste Prada

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: rekichan