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Autore: Borghe    25/01/2017    0 recensioni
Un misterioso paio di mutande con il simbolo di Wonder Woman viene ritrovato dopo la scomparsa di una ragazza. Riuscirà Pietro, un investigatore dalle bizzarre intuizioni, assieme ai suoi amici, a risolvere il caso?
Scopritelo nella prima esilarante avventura del detective Pietro!
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giovedì 2 Febbraio, 9.27

 

Il 2017 doveva essere l’anno in cui avrei realizzato i miei sogni: pubblicare un romanzo e diventare uno scrittore di successo; sposare Giovanna e mettere su famiglia; comprare una Lamborghini con i soldi guadagnati dalla mia pubblicazione. E invece no. Nel primo mese del 2017 tutti i miei sogni implosero. Il 13 gennaio l’editore che avrebbe dovuto pubblicare il mio libro mi chiamò e mi liquidò con un ”Non vorrei sembrarle scortese ma il suo libro fa schifo, non posso pubblicarglielo”. Il 20 gennaio ho portato a cena Giovanna, nel nostro ristorante preferito. Era il nostro settimo anniversario e avevo organizzato la serata perfetta per chiederle di sposarmi. Purtroppo, quando ha visto l’anello e le ho fatto la proposta è andata in panico, confessandomi che mi stava tradendo da circa due mesi con Arturo, l’uomo della caldaia. Avrei dovuto sospettarlo, la caldaia si rompeva solo quando io ero assente!
Ci siamo lasciati e a lei è rimasta la casa in cui avevamo iniziato a convivere. E così, senza lavoro e senza fidanzata, andai a vivere alcuni giorni con i miei, a Budrio. Infine, deciso a trovare un piccolo appartamento in cui sistemarmi da solo, il 25 gennaio presi la macchina e andai a visitare gli appartamenti meno costosi nei paesi vicini. Mentre stavo andando a visitare il secondo monolocale a Minerbio, ho preso male una curva e sono finito fuori strada. Quando sono rinvenuto in ospedale il dottore mi ha detto che non mi ero fatto nulla di grave ma la macchina era andata distrutta completamente.
Ed eccomi qui, una settimana dopo, senza lavoro, senza casa e senza macchina. 

<< Caspita Borghe, il tuo 2017 è iniziato da far schifo.>> commenta Seba, il mio amico più fidato, mentre sorseggia il suo terzo caffè.
<< Quest’anno per me invece sta andando alla grande! Ho iniziato a lavorare alla mia tesi per la laurea in Medicina e ne sono molto soddisfatto. Probabilmente sarà un’altro 110 e lode.>> afferma, con un sorrisetto. Seba è il ragazzo più geniale che conosca. Se non sbaglio questa dovrebbe essere la sua terza laurea. Si è laureato nel 2009 in Biotecnologie, specializzandosi in Biotecnologie Farmaceutiche. Successivamente nel 2012 ha conseguito la laurea in Chimica, sempre con il massimo dei voti. Adesso sta prendendo la sua terza laurea in Medicina.
<< Ah sì? beh, meglio per te. Io non so proprio cosa fare, anche perché non ho assolutamente intenzione di tornare a vivere dai miei.>> rispondo, dando un morso al bombolone alla crema che avevo ordinato.
<< Sai, forse so come aiutarti>>, annuncia Seba,<< Ho un amico che vive in un condominio molto economico in centro a Molinella e che, guarda caso, stamattina mi ha scritto dicendomi che si era appena liberato un appartamento. Che strana coincidenza, vero?>> Seba si alza, prendendo la giacca e avvicinandosi al bancone per pagare. Fortunatamente offre lui.
<< Sembra interessante. Non è che mi accompagneresti da questo tuo amico? Così vedo se accettare o meno.>> lo seguo fuori dal Caffè Filopanti di Budrio. Mi infilo il cappotto e i guanti, oggi fa veramente freddo.
<< Va bene ti accompagno, ma solo perché sei tu.>> mi fa l’occhiolino e mi fa accomodare nella sua modesta Fiat. Percorriamo velocemente la distanza che mi separa dal mio nuovo inizio.  Quando arriviamo, Molinella ci accoglie in modo pessimo. Sono le 10 del mattino e non c’è un parcheggio libero. Questo paese promette bene. Fortunatamente Seba riesce a trovare un posticino, probabilmente vi è anche il divieto di sosta ma al mio amico non sembra importargli più di tanto. Scendiamo e ci dirigiamo in via Calzolari, la via di fianco alla Gelateria Ponti. Seba suona al campanello di un certo “Pietro”.
<< Chi è? Non ho ordinato nessuna pizza!>> urla il ragazzo al citofono. In sottofondo si sente una canzone di Lady Gaga a tutto volume.
<< Non sono un fattorino, sono Seba. Ti ho chiamato prima, sono venuto a portare il mio amico a vedere l’appartamento libero.>>
<< Ah, sì! Adesso vi faccio entrare.>>
La porta si apre e iniziamo a salire le scale per arrivare al primo piano. La musica si fa sempre più alta man mano che ci avviciniamo alla porta del presunto ”Pietro”. Io guardo Seba lanciandogli uno sguardo interrogativo, ma lui fa un gesto con la mano come a dire ”Lascia perdere”. Varcata la soglia vedo un ragazzo attorno ai 25-27 anni, alto e magro, con occhiali a lenti sottili, che balla a ritmo di “Bad Romance”. Quando ci vede mette in pausa la musica e ci viene incontro.
<< Scusatemi, ma giocare a Just Dance è il modo migliore per mantenermi in forma.>> ci sorride, mostrandoci tutti i suoi bianchissimi denti.
<< Borghe, questo è Pietro. Pietro, questo è Borghe.>> Il ragazzo bizzarro mi saluta con una violenta stretta di mano:<< Ciao, io sono Pietro.>>
<< Sì, l’avevo capito.>> rispondo, imbarazzato e dolorante. Mi libero dalla stretta di mano e chiedo:<< Quindi qual’è l’appartamento libero?>>
<< Oh, questo qua di fianco. Sai, si è liberato perché l’uomo che ci viveva prima era coinvolto in un traffico di droga e io l’ho scoperto.>> afferma, fiero di sé. Sono ancora sconvolto, ma Seba interviene per farmi capire:<< Mi ero dimenticato di dirti che Pietro è un investigatore>>.
Non volevo credere alle mie orecchie. Come faceva il ragazzo davanti a me ad essere un investigatore? Ed anche piuttosto in gamba se ha scoperto quel traffico di droga.  Sono ancora assorto tra i miei pensieri mentre Seba e Pietro mi trascinano nell’appartamento di fianco per farmelo vedere. Il posto si presenta come un monolocale abbastanza spazioso: una camera da letto, un bagno, una piccola cucina e una sala da pranzo grande. Ci sono già tutti i mobili e gli accessori necessari quindi si possono evitare ulteriori spese oltre all’affitto. C’è anche il Wi-Fi!
<< Sembra carino…>> commento.
<< Sì, è l’appartamento adatto per un ragazzo che è appena uscito da una lunga relazione>>, inizia a dire Pietro. Io rivolgo lo sguardo verso di lui, sorpreso.
<< Inoltre l’affitto è davvero umile, puoi permetterlo senza problemi anche se attualmente sei disoccupato>>, come faceva a sapere tutte quelle cose della mia vita? Le ha forse dedotte semplicemente guardandomi? Forse mi sono sbagliato sul suo conto.
<< E poi, essendo in centro, non hai bisogno della macchina. Anche perché sei molto vicino alla stazione. Direi proprio che è l’appartamento perfetto per uno come te!>> esclama Pietro, dandomi una pacca sulla spalla.
<< Come facevi a sapere tutte queste cose? Non te le ho mai dette!>> sottolineo, sorpreso.
<< Beh, sono un investigatore di successo e anche piuttosto carino. Cosa ti aspettavi?>>
<< Quindi sei riuscito a dedurre le mie attuali condizioni semplicemente osservandomi?>> domando, curioso. Lui sospira, alzando le sopracciglia con fare superiore.
<< Che sciocco che sei. Ovvio che no, me le ha dette Seba al telefono!>> mi rimangio tutto quello che ho detto. Pietro non sembra per niente l’investigatore che mi ero immaginato.
Lancio un’occhiata di disappunto a Seba: come si era permesso di spifferare la mia vita privata a uno sconosciuto?
<< Ehi, non guardarmi così! Eri in una situazione di emergenza!>> si giustifica lui, alzando le spalle. Cerco di calmarmi, poi mi rivolgo a Pietro:<< Comunque non so ancora se prenderlo o…>> squilla il telefono del bizzarro “detective”.
<< Pronto? Sì. Davvero? Fantastico, arrivo subito!>> quando chiude la chiamata lo vedo più felice che mai.
<< Buone notizie?>> chiede Seba.
<< Altroché! Era il Commissario Roncassaglia. È scomparsa una ragazzina e hanno chiesto il mio aiuto!>> annuncia Pietro, al settimo cielo.
Lesto si infila il cappotto grigio a doppio petto e la coppola del medesimo colore e si precipita fuori di casa. Io e Seba rimaniamo da soli e confusi per qualche secondo, poi Pietro sbuca dalle scale.
<< Allora, venite? Tanto non avete niente da fare.>>
Io accetto e trascino Seba per un braccio mentre si lamenta di dover studiare, ma non mi interessa. Voglio vedere Pietro l’investigatore all’opera. 

   
 
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