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Autore: Noeru    26/01/2017    0 recensioni
Gli piaceva davvero essere stato lì? Non se lo stava chiedendo per la prima volta.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andrew McGregor, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ultimo eroe alternativo '
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Purtroppo Harvey aveva ragione.
Tornare in strada non fu affatto facile: i capelli si afflosciarono nuovamente con la pioggia e le provviste lasciate si esaurirono in breve.
Sotto ad un ponte, fra i giornali vecchi, ne trovò uno con la sua faccia:

"Dopo Madeleine McCann un'altra sparizione sconvolge La Gran Bretagna"
"Ultime novità sul Caso McGregor"
"Chi era in verità Andrew? Cos'ha spinto un rampollo ad abbandonare una vita di agi?"


Non lo sapeva nemmeno lui

Magari su qualche piattaforma social uno o più utenti stavano pregando per lui, divenuto un piccolo angelo mentre investigatori e giornalisti gli avevano sezionato lo scarno profilo, la cui nuova direzione si notava nella condivisione di apprezzamenti ai ricci scuri di Gad Thomas, teorie che affermavano esistesse una risposta universale al senso della vita a scapito delle sopracciglia di Dan ed "anyone can play guitar" dei Radiohead.

Di solito non usava i social network, siccome erano potenziali distrazioni da sport, studio e apprendistato musicale, oltre a dispensare il rischio elevato di sfottò virtuali da parte di Walliams e i sette Nani.

Oramai era ovunque.
Forse Sir Stuart e Lady Elizabeth gli tenevano davvero, ma anche se gli avessero concesso di trasformare un Garden Party nel T in The Park insieme ai Liberty, Eriksson e soci, sarebbero rimasti comunque due estranei.
Avrebbero dovuto adottare un bambino veramente bisognoso in Asia, Africa o America Latina.
Nonostante la scelta del Kilometro Zero si vedeva qualcosa non quadrava nell'esemplare famiglia aristocratica.
Desiderò cambiare il suo volto; rendersi irriconoscibile.

Cercò di immaginarsi un letto grande e comodo dove sprofondare e sognare. Anche il divano di Harvey sarebbe andato benissimo sebbene ci fosse una molla sporgente accuratamente coperta da un cuscino.
Ripensò a quello della magione, ma gli tornò in mente la stanza blu e il sogno divenne l'ennesimo incubo.
Era finito in un crepaccio, le ossa distrutte dalla caduta. Incapace di rialzarsi, ma in grado di distinguere i volti sogghignanti affacciati sul ciglio del burrone: c'erano Sir Stuart e Lady Elizabeth insieme alla loro servitù storica, ma anche Gianni, Olivier, Ralf e i loro genitori.
Tutti ridevano come se si fossero alleati per fargli uno scherzo epico ignorandone le conseguenze.
C'era quel film che una notte lui e Harvey si erano guardati, The Truman Show, la cui vicenda era più o meno analoga alla sua, ma mancavano Jim Carrey e le sue perle memorabili e soprattutto ridere era l'ultimo pensiero di Andrew.
Merito della Salamandra se non morì assiderato.

L'aria fresca del mattino lo svegliò, trasportando un invitante odore di frittura tempo addietro ritenuto disgustoso: era giorno di mercato.
Non sarebbe morto di fame.
Raccolse il logoro zaino, ripassandone il contenuto a memoria, la custodia della chitarra anch'essa infangata e si affidò al suo olfatto, ritrovandosi di fronte a bancarelle attorno alle quali la gente sciamava a guisa di api in primavera.

Le violacee nuvole gonfie non erano una novità.
Doveva affrettarsi e tornare il prima possibile al rifugio.
Alla lunga una polmonite sarebbe arrivata, ma almeno i suoi ultimi attimi sarebbero stati vita vera.

Era sul punto di attraversare le strisce quando per poco un losco figuro non lo fece volare nella sua folle corsa.
Stringeva fra le mani una borsetta in pelle ricamata a fiori pastello.
Rimase un mistero da dove Andrew tirò fuori l'energia  necessaria ad atterrarlo con un colpo in testa di cassa armonica.
Continuò a percuoterlo, temendo non fosse totalmente K.O. e non si accorse della mano riconoscente appoggiata sulla sua spalla: "Grazie, giovanotto..."

Un'esile signora riprese l'oggetto del furto e ne esaminò gli interni, sospirando sollevata.
Fosse stato ancora un riccastro avrebbe voltato gli occhi dall'altra parte, ma sapeva cosa si provava ad essere derubati dei propri pochissimi averi.
"Anche se penso abbia usato un po' troppa violenza..." mormorò scossa la donna.
"Ma contro persone del genere è lecito usarla..." Diede un calcio al malvivente e controllò lo strumento non avesse riportato danni.

Riaccompagnò la vecchietta al suo appartamento: "Sai, hai dimostrato di essere giovane, forte e soprattutto di buon cuore. Avrei proprio bisogno di una mano...Sai, l'età si fa sentire...Inoltre sembri non spassartela troppo..."
Andrew non abbassò la guardia fino a che non si fu presentata e rimase esitante; la strada gli aveva insegnato la rarità delle buone intenzioni.
"E qual è il tuo nome?" Gli domandò Alice Tinkler, così si chiamava.
"Andrew" Rispose il vagabondo.
"E poi?"
"Andrew e basta. Avevo un cognome, ma mi era stato imposto e mai mi era appartenuto..."
"Il ragazzo scomparso!" Per poco la nuova conoscenza non svenne.
Fortunatamente la sua voce era martoriata dal mal di gola: "Non vorresti tornare alla tua famiglia originaria?"
"Se sapessi chi sono ci andrei volentierissimo! Tanto sarebbe comunque gente migliore rispetto ai McGregor!"

"Accetto volentieri di aiutarla, ma deve in cambio fare in modo non mi trovino!"
"Va bene. Da quanto tempo sei in fuga?"
"Ho perso la cognizione..."
"E come hai fatto a sopravvivere finora?" Domanda da un milione di sterline.
La fortuna era una risposta troppo scontata ed insufficiente a giustificare una lotta per la vita condotta con la massima determinazione, che non sempre poteva tutto.
Sarebbe andato in capo al mondo pur di scoprire le sue origini, ma non aveva abbastanza luce per schiarire la tenebra.

Senza dubbio opera divina, pensò la signora, aprendogli un piccolo, stantio mondo rimasto paralizzato agli anni cinquanta popolato da coniglietti, porcellini d'india e felini raffigurati su porcellana bianca: "Dio ci insegna a non negare mai un aiuto al prossimo. Ogni buona azione ha il suo risvolto..."
Su un logoro divanetto un grosso gatto soriano distese pigramente le zampe posteriori: "Dai il benvenuto al nostro ospite, Signor Ginger! Ah! Perdona la sua maleducazione!"

Andrew cominciò a suddividere la spesa in base a categorie alimentari, sperando di vanificare qualsiasi conversazione nonostante necessitasse un espianto di tutta la sua storia ed un reset.


 
   
 
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