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Autore: lasognatricenerd    26/01/2017    1 recensioni
Eren, un ragazzo affetto di bipolarismo, viene lasciato da colui che ha sempre considerato la sua ancora di salvezza: Cécil. Quando quest'ultimo ritorna e cerca di farsi perdonare, Eren, privo di medicine, perde completamente la testa...
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick EFP e FORUM:  Blomst
Fandom scelto: Originale.
Contesto: //
Coppia (se presente): Eren&Cécil, slash.
Rating: Giallo.
Avvertitimenti/Note:  //
Citazione utilizzata per intero: Non ti chiedo di amarmi, ma di lasciarti amare. – Saffo.
Note Autore: //



 
«Ti odio, Cécil! L’hai capito? Oh no, secondo me non l’hai capito, visto che continui ad avvicinarti in questo fottuto modo! Ti ho detto di stare lontano da me. Non mi importa niente di quanto mi ami—sono tutte stronzate! Vattene via!» Un ragazzo dai tratti femminili era ridosso al muro, urlante, mentre le lacrime avevano preso il sopravvento.

«Eren, ti prego, non fare cos—»

«Non fare così? Così come? Mi hai abbandonato per mesi, per mesi, senza darmi un segno di vita e lasciandomi un ridicolo biglietto! Volevi rimanere solo? Ecco la tua possibilità: vattene dalla mia vita. Non voglio più vederti.» Eren scalciava via Cécil che continuava ad avvicinarsi sempre di più, cercando di afferrargli il viso e baciarlo, ma era impossibile. Il ragazzo a terra non si voleva far toccare, ed urlava, urlava sempre più forte. «Non osare dire un’altra parola…» aggiunse, guardandolo ferito e distrutto.

«Eren, io avevo bisogno di un po’ di spazio! Scusami, non volevo tradirti così—avevo solo bisogno di un po’ di tempo! Ti prego… hai preso le medicine? Scommetto di no. Prendile.» Quello fu quasi un ordine, un ordine che Eren non digerì. Sputò, ringhiò, lo insultò ancora di più: era letteralmente fuori controllo.

«Sei come tutti gli altri: ti importa solo del bipolarismo, non di me. Pensavo di andare bene almeno a te. Pensavo che mi amassi… Io ti amavo!» Era forse la prima volta che lo diceva in tutta la loro relazione, ma era arrivato allo stremo. Sentiva le forze abbandonare velocemente il suo corpo ancor prima che potesse realmente reagire.

«Cristo, non ti chiedo di amarmi, ma di farti amare! Non ti deluderò più—rifiutami quanto vuoi, ma non me ne andrò di qui. Sono tornato per stare con te.» Eren scoppiò in una grande e grossa risata fragorosa, mentre il corpo continuava a tremare dalla paura, dalla tristezza. Dal dolore.

«Sono stanco di sentirti parlare. Di darmi false speranze. Amarmi? E quando mai mi hai amato? Sapevi che eri l’unica mia ancora, l’unica mia salvezza… E te ne sei andato come tutti gli altri. Come tutti gli altri…» Era arrivato al limite della sopportazione: il corpo scivolò ancor di più, ed Eren si adagiò al pavimento freddo e duro. Era sfinito.

«Eren—lasciati amare. Solo questo. Ti chiedo solo questo…» Cécil, disperato, si era avvicinato all’altro e lo aveva preso fra le braccia, trasportandolo fino al divano a pochi passi da loro. Lo aveva guardato e lo aveva baciato sulla fronte. «Lasciati amare…» ripeté.

Eren chiuse gli occhi, senza sapere cos’altro dire. Non lo aveva perdonato: il suo tradimento se l’era legato al dito.

 
   
 
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