La mano scorreva veloce sulla tela. Gli schizzi di colore mi sporcavano mani e viso, ma il pennello non azzardava a rallentare. Veloce, veloce, veloce, sempre più veloce. Ogni volta sembrava solo un agglomerato di linee disposte a casaccio, che prendeva forma solo quando le mani non si arrestavano completamente ad opera finita, e lì succedeva. E come ogni volta, successe ancora.
Inorridii.