Rating: verde
Prompt: silenzio
Tra loro due, è sicuramente Makoto quello più aperto, quello che la sera, davanti a una scodella di ramen, racconta per filo e per segno cosa gli è successo, gli accadimenti belli, quelli brutti, i piccoli particolari insignificanti che rendono quella giornata degna di essere stata vissuta.
Sousuke ama il modo in cui Makoto condivide tutto con lui. Lo ascolta senza interromperlo, magari ridendo con lui qualche volta, il più delle volte annuendo e basta. Scambia poche parole, ma mai superficiali o prive di interesse. Sentire Makoto mentre lo rende partecipe di ogni attimo della sua vita non lo annoia mai. Sa che è il suo modo di dimostrargli quanto è importante per lui.
Per contro, le dimostrazioni di affetto di Sousuke passano attraverso i gesti anziché le parole. Come quando si ritrovano sdraiati sulle lenzuola, l’uno di fronte all’altro, ad osservarsi in silenzio. Makoto, reso atono e pigro dalla spossatezza post-orgasmica, rimane immobile, non disposto a fare nulla di più stancante del ricevere coccole stando disteso a pancia in giù. Sono i momenti in cui l’amore di Sousuke si manifesta nel modo più dolce, i momenti in cui può abbracciare l’altro a suo piacimento. Ne accarezza delicatamente il viso, scostando i capelli, scende sulla schiena, massaggiandone piano la muscolatura imponente, poi si sofferma sulla zona lombare, tracciando con un dito i contorni del piccolo tatuaggio a forma di orca. Di solito, a questo punto lo stringe a sé, posando baci dove capita, ricambiato da mugolii soddisfatti quando le loro labbra si uniscono in un bacio passionale che riaccende il desiderio.
Il loro amore è anche questo: parole fatte di silenzio.
Angolino personale
Il tatuaggio a forma di orca di Makoto è ispirato alla nuova action figure che uscirà a marzo. Quella figure mi ha proprio segnato, il tatuaggio l’ho già ficcato in ben due storie!
Riguardo il modo di Sousuke di manifestare il proprio affetto, invece, mi sono lasciata ispirare da questa citazione: “Se le avesse ascoltate, quelle parole. Esistono parole che non hanno bisogno di voce ed erano quelle... Pur restando mute gridavano.” (Isabella Santacroce)