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Autore: Borghe    28/01/2017    0 recensioni
Un misterioso paio di mutande con il simbolo di Wonder Woman viene ritrovato dopo la scomparsa di una ragazza. Riuscirà Pietro, un investigatore dalle bizzarre intuizioni, assieme ai suoi amici, a risolvere il caso?
Scopritelo nella prima esilarante avventura del detective Pietro!
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giovedì 2 Febbraio, 11,12

Stiamo correndo lungo via Mazzini, la via principale nonché cuore di Molinella, seguendo Pietro. È pieno giorno e la cittadella è accarezzata da una leggere brezza invernale.
<< Sai almeno dove andare?!>> urlo a gran voce a Pietro, che si trova ad almeno dieci passi più avanti di me. Abbiamo superato il Campanile Pendente, il simbolo del paese, e stiamo raggiungendo Piazza Massarenti.
<< Certo che lo so! Sono un detective, so sempre dove devo andare!>> esclama, girandosi verso di me.
<< Glielo ha detto il Commissario Roncassaglia, vero?>> chiedo a Seba e lui afferma, facendo un cenno con la testa. Perché quel ragazzo fa tanto il gradasso? Ho come l’impressione che io e Seba avremmo più possibilità di risolvere il caso che lui.
Improvvisamente Pietro si ferma in mezzo al marciapiedi su cui stiamo correndo.
<< Tutto bene?>> chiede Seba, avvicinandosi. La faccia dell’investigatore assume un’espressione concentrata, come se stesse cercando di ricordare qualcosa. Provo a scuoterlo, ma non si muove.
<< Ehi Seba, dici che si è rotto?>> scherzo, dando qualche colpetto sulla nuca del detective per vedere se si riprende.
<< Ah, ho capito!>> esclama Seba, battendo le mani, poi si rivolge a me:<< Imprimiti nella mente i prossimi cinque minuti, potrebbero succedere delle cose straordinarie.>> conclude lui, criptico.
<< Cioè? Di cosa stai parlando?>>
<< Sta per avere un’intuizione!>> afferma il mio amico, soffermandosi molto sulla parola “Intuizione”. La sua risposta mi ha incuriosito, sarà interessante vedere “l’intuizione” di Pietro.
D’un tratto l’investigatore si riprende e schiocca le dita:<< Devo prendere un caffè!>> esclama. Prendere il caffè è un bisogno banale e dovrei spacciarlo per un intuizione del bizzarro detective Pietro? Che sciocchezza. Guardo Seba, incredulo di quello che Pietro ha appena detto ma lui non sembra preoccuparsi. Mentre il detective entra nel bar più vicino, il Leon d’Oro, mi avvicino al mio amico.
<< E questa dovrebbe essere un’intuizione? E dire che sei un genio, dovresti sapere il significato di una parola semplice come “Intuizione”.>>
Lui mi rivolge un sorriso,<< Fidati di me. Presta attenzione ai prossimi cinque minuti e vedrai.>> dice, sicuro di avere ragione ed entrando nel bar. Sbuffando, decido di seguirlo e di fidarmi delle sue parole. Quando entro, un concentrato di fumo e alcool mi colpisce in faccia in modo talmente violento da farmi sentire sbronzo, anche senza aver bevuto.
<< Un espresso lungo con tre cucchiaini di zucchero, per favore.>> ordina Pietro al barista. Ci avviciniamo all’investigatore.
<< Amici, volete qualcosa? Offro io!>> esclama Pietro, esibendo l’ennesimo sorriso.
<< No grazie, ne ho già presi tre stamattina.>> Dice Seba. Rifiuto l’offerta pure io, anche perché mi ha chiamato con l’appellativo sbagliato. Io non sono suo amico. 

Pietro viene servito e paga.  
<< Ragazzi, che ne dite di andarci a sedere?>> propone il detective, prendendo il suo caffè.
<< Come vuoi.>> rispondo. Tanto vale rimanere al gioco, no? Pietro si gira per avviarsi a un tavolino quando un ragazzo si scontra con lui, rovesciando il caffè per terra e sullo stesso Pietro. L’investigatore bizzarro grida dal dolore, mentre il ragazzo si guarda attorno, confuso. Porta una giacca di pelle nera. Ha i capelli corti e castani. La sua pelle è leggermente abbronzata.
<< Sei stato tu?!>> ringhia Pietro contro il ragazzo, che tutto a un tratto assume un’espressione completamente differente, incazzandosi.
<<  COLPA MIA? PERCHÈ TU DIRE COLPA MIA? EH?>> grida, prendendo Pietro per il colletto del cappotto. Dal modo di parlare deduco che si è trasferito in Italia da poco.
<< TU URTATO ME! TU, PIEZZO DI MERDA! IO NO STATO!>> lo vedo in procinto di sferrare un pugno al detective, quindi decido di intervenire per evitare che qualcuno si faccia male.
<< Ragazzi basta, non è successo niente. Smettetela.>> mi pongo in mezzo tra i due. Pietro mi guarda con gli occhi dolci, come se fossi appena intervenuto per salvarlo. In effetti è quello che ho fatto, ma solo perché mi fa schifo vedere del sangue uscire da un essere umano. L’altro ragazzo mi rivolge uno sguardo minaccioso, poi lascia andare Pietro.
<< Io ricordarmi di voi. Io un giorno farvi pagare tanto assai.>> indica me e l’investigatore con il dito indice, poi se ne esce dal bar sbattendo la porta.
 << Fiu! Ancora qualche secondo e quel ragazzo si sarebbe ritrovato qualche osso rotto. Meno male che sei intervenuto, Giuseppe!>> dichiara Pietro, sistemandosi il cappotto.
<< Guarda che mi chiamo Borghe.>>
<< Sì sì, va bene.>> l’investigatore fa a me e Seba cenno di andare via e noi tre usciamo dal bar.
<< Allora Borghe, l’hai notato?>> mi domanda il mio amico.
<< Che cosa? La rissa che stava per esplodere?>>
<< No, il risultato dell’intuizione.>> non stavo capendo. Quale sarebbe dovuto essere il risultato dell’intuizione? La minaccia di morte di quel tizio?
<< Seba ormai mi capisce. Vedi, Arturo…>>
<< Borghe. Mi chiamo Borghe. È così difficile da capire?>>
<< Avanti, non fare il permaloso! Stavo dicendo…vedi, quando io ho un’intuizione devo assolutamente seguirla perché so che mi porterà in un determinato posto a fare una determinata cosa che mi fornirà un elemento fondamentale per la risoluzione di un caso, qualunque esso sia!>> afferma, soddisfatto delle sue “particolari capacità”.
<< E il ragazzo che ci ha minacciati sarebbe un elemento per la risoluzione del caso?>> chiedo, cercando di seguire il filo del ragionamento del detective. Lui annuisce, quasi fiero di me.
<< Vedo che stai iniziando a capire.>> commenta Seba. Ma io ho ancora molti dubbi.
<< Ma quale sarebbe il collegamento tra questo ragazzo e la ragazzina scomparsa?>>
<< E chi lo sa? Lo scopriremo in futuro.>> afferma Pietro, per nulla preoccupato e riprendendo la marcia verso il luogo della scomparsa della ragazza.
<< Che tipo bizzarro…>> sussurro a bassa voce, ma abbastanza forte per farmi sentire da Seba.
<< E non hai ancora visto niente>>, aggiunge lui con tono misterioso,<< Andiamo, o si farà tardi e non riuscirò a studiare niente.>> conclude, facendomi un cenno con la testa.
E così, insieme, torniamo a seguire Pietro verso il luogo del rapimento. Chissà quante altre sorprese mi aspettano!


Ciao ragazzi! Ecco il secondo capitolo della storia! Se vi sta piacendo fatemelo sapere con una recensione! 
Ah, dalla prossima settimana le pubblicazioni dovrebbero essere più regolari(salvo imprevisti) e perciò vi troverete un nuovo capitolo ogni lunedì e venerdì! Alla prossima! 

   
 
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