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Autore: Parsy    28/01/2017    1 recensioni
"Avevo una moglie ed era bellissima come te…”
O meglio, mi ricordo che era bellissima. Non ricordo quale aspetto avesse.
Però ricordo che un giorno presi un coltello da cucina e me lo avvicinai alla guancia
“Mettiamo un bel sorriso su questo faccino…”
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mi sembri un po’ tesa… È per le cicatrici? Vuoi sapere la loro storia?
…Avevo una moglie ed era bellissima come te…

 
O meglio, mi ricordo che era bellissima. Non ricordo quale aspetto avesse, il perché mi fossi innamorato di lei; non ricordo persino il nostro matrimonio.
Però era bella; ho in mente un vago ricordo di capelli castani e occhi profondi.
Non ricordo Lei, ma ricordo l’alcool, il gioco d’azzardo e gli strozzini. Ricordo le lacrime versate, il dolore provato e le liti accese.
Rivedevo in quelle liti le stesse che vedevo nei miei genitori, quando ero bambino.
 
 
Mio padre era un uomo violento e mia madre gli concedeva troppe cose, persino il perdono. Gli piaceva troppo il vino e se ne beveva troppo finiva col minacciarci con coltelli da cucina.
Non mi dimenticherò mai quella volta che mi vide piangere dopo l’ennesima lite: venne verso di me con il coltello e lo poggiò sulla mia guancia; mi disse: “Perché sei così serio? Se non mi fai un bel sorriso lo metterò io stesso sul questo bel faccino… E sarà rosso sangue! AHAHAHAHAH”.
Papà non aveva mai riso in quel modo.
 La risata era così diabolica che per la prima volta ebbi paura di tutto e tutti. Accennai un sorriso per la paura di quel coltello, trattenni le lacrime e pregai che non mi facesse niente.
“Bravo figliolo. Tu sai ascoltare il tuo bel paparino… Ma tua madre no…”
Si mosse verso di mia madre. Io scappai, così veloce che non sentivo più neanche le gambe toccare il pavimento. La sentii urlare. Avrei dovuto difenderla, da ogni male, specialmente da Lui. L’unica donna che mi abbia realmente amato in tutta la mia vita.
Non ebbi il coraggio di voltarmi e tornare indietro…
 
 
Ricordo che nonostante tutto amavo mia moglie e volevo vederla sorridere sempre, in ogni circostanza…
Io ci sarei sempre stato per lei…
Mi ricordo che un giorno tornò a casa con il volto sfregiato. Lei non lo sopportava, ma non avevamo i soldi per la chirurgia plastica. A me non importava delle cicatrici, non mi è mai importato realmente del suo aspetto; io mi innamorai del suo cuore.
Glielo dissi, che era bella così come era, che avremmo trovato il modo per pagare i debiti, che si sarebbe risolto tutto… Non le importava delle mie parole…
“Non sei felice!” mi diceva “Ti vergogni di me!”
“Io sono felice!”
“Non lo sei…”
Presi un coltello da cucina e me lo avvicinai alla guancia
“Allora… Mettiamo un bel sorriso su questo faccino…”
 
Non so perché ripetetti le parole di mio padre, non so perché feci quel gesto che lui avrebbe fatto senza pietà.
Affondai il coltello nella carne del mio viso e tagliai fino a formare una ferita a forma di sorriso.
Il sangue scorreva ed usciva come zampilli dalla mia faccia. Volevo urlare, ma più ci provavo, più faceva male. Il dolore era insopportabile.
Tentai di non sembrare debole davanti a mia moglie, che mi guardava con aria disgustata e inorridita.
Si mise a piangere e nello strazio più totale iniziò a chiamarmi “mostro”. Scappò.
Non la rividi mai più.
Tentai di fermare l’emorragia e di richiudere la ferita con ago e filo.
Mi guardai allo specchio… Ero davvero un “mostro”…
 
Ora ne vedo il lato buffo: ora sorrido sempre! AHAHAHAHA
La mia risata è persino più diabolica di quella di mio padre. Detesto ammetterlo, ma ci somigliamo molto…
 
No, ma che dico!
Io sono peggio di Lui! AHAHAHAHAHAHAH
 
E Voi… Perché siete così seri?
 
   
 
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