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Autore: Soul Mancini    29/01/2017    3 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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ReggaeFamily

Capitolo 26



Dai Alice, non essere così acida! Sarà un'occasione per divertirti, no?” insistette Cathleen per l'ennesima volta, osservando la sua compagna di stanza che si raccoglieva i capelli corvini in una crocchia.

Io non ho nulla a che vedere con quel marmocchio, perché dovrei partecipare alla sua festa? Sarei solo di disturbo.” Alice aveva pronunciato quelle parole con una smorfia e le sopracciglia aggrottate, come suo solito.

Perché c'è Angel!”

A quelle parole la mora parve esitare per qualche secondo, mentre lasciava ricadere i capelli sciolti sulle spalle e fermava una sola ciocca con una piccola pinza nera. “E quindi?” sbottò poi in tono irritato.

Cathleen, lasciala perdere” intervenne Lisa, che stava sistemando degli indumenti nell'armadio.

Le due non parlavano tanto in quei giorni, ma Lisa aveva smesso di mettere il broncio ogni volta che si trovavano nella stessa stanza. Carhleen aveva intenzione di risolvere con lei prima della festa di Lionel.

Vabbè, io non dico più niente. Dopodomani deciderai tu cosa fare” si rassegnò la bionda, prendendo a canticchiare e dirigendosi verso il bagno.

Qualche minuto dopo afferrò la sua borsa e annunciò: “Sto uscendo!”

Lisa le lanciò un'occhiata interrogativa, ma lei la ignorò e lasciò la stanza, continuando a intonare una canzone tra sé e sé.

Lisa ormai da qualche giorno si era accorta che la sua compagna di stanza si stava comportando stranamente: spariva per pomeriggi interi senza che nessuno avesse sue notizie, passava ogni momento della giornata a canticchiare e spesso si immergeva in chissà quali pensieri con lo sguardo perso nel vuoto.

Comunque lei non osava domandarle niente perché ce l'aveva ancora un po' con lei ed era decisamente troppo orgogliosa per parlarle.


Tiff, ci sei? Hai capito cosa ti ho detto?”

Tiffany osservava sua sorella senza nemmeno vederla, in uno stato confusionale che le faceva pulsare le tempie incessantemente.

Cathleen sospirò. “Sì, hai decisamente bisogno di una bella dormita. Perché ti trascuri così? Stai diventando matta!”

Ho sonno, voglio un letto... ma devo finire la ricerca entro domani, mi manca ancora... eh... quanto mi manca? Non me lo ricordo...” biascicò la sorella maggiore in tutta risposta, poggiando la testa sul libro che giaceva aperto davanti a lei.

Domani è venerdì, giusto? Oddio, ma sei in condizioni pietose!”

Finirò per accettare la proposta di Alex... no, ma che dico? Scusa., sono stravolta, non credere a queste cretinate!”

Ecco appunto, non dire cretinate! Su, ti accompagno in camera, hai bisogno di riposare!” affermò l'altra, alzandosi e sostenendo la sorella per permetterle di camminare senza sbandare e cambiare traiettoria.

Va bene, ma per favore, all'ora di cena manda qualcuno per svegliarmi... stanotte dovrò lavorare come un mulo se voglio riuscire a prendere almeno la sufficienza.”

Sì sì” la assecondò Cathleen, senza realmente credere a ciò che stava dicendo. Avrebbe lasciato in pace la ragazza finché non si fosse svegliata da sola.

Ma dimmi: Kel com'è? Vi sta aiutando?” s'informò Tiffany; se avesse smesso di parlare, si sarebbe addormentata in piedi in mezzo a una stradina del campus.

Kel è un tesoro! Immaginavo fosse un bravo ragazzo, ma non pensavo che sarebbe arrivato a tanto! Praticamente ha organizzato gran parte della festa, sta lavorando come se dovesse festeggiare il compleanno del suo più grande amico. Gli ho detto più volte di non preoccuparsi per noi, del resto ha anche una vita, ma quando viene a sapere che siamo nella stanza della festa viene sempre a darci una mano. È adorabile!” raccontò Cathleen con un enorme sorriso sulle labbra.

Wow, sono contenta! Però mi sento in colpa: se non avessi dovuto fare questa dannata tesi, non avrei dovuto scomodarlo. Ringrazialo tanto e digli che gli devo un favore.”

Certo, glielo dirò. Comunque abbiamo deciso di invitare anche Jordan alla festa; è vero, lui non si è offerto per darci una mano, però non vorrei che Kel si senta solo in mezzo a tutta quella gente che non conosce” spiegò ancora la ragazza, aprendo la porta dei dormitori femminili.

Secondo me hai fatto bene. Ho visto poche volte Jordan e non ci ho mai parlato, ma comunque non mi ha fatto una cattiva impressione e non credo l'abbia fatto per cattiveria. Ah, cosa stavi dicendo prima a proposito di Alex?” domandò all'improvviso Tiffany, meno assonnata per via della curiosità.

Ah, giusto! Qualche giorno fa mi ha rivelato che ha in serbo una grande sorpresa per Lion e questa cosa mi ha sorpreso molto. Lui non è proprio il tipo di persona che fa regali e dimostra affetto al prossimo, quindi mi domando cosa possa essere. Spero non sia una delle sue solite stronzate e che non rovini la festa.”

Una sorpresa? Cosa potrebbe essere? Non mi viene in mente niente e in effetti è una cosa molto strana.”

A proposito: Alex ti tormenta ancora?” chiese Cathleen.

Sì; ogni tanto si presenta mentre sto lavorando e mi chiede quante parole mi mancano per finire, si appiccica a me come una piattola e mi ricorda che la sua proposta è ancora aperta. Ma dico io: quale parte della frase non voglio avere niente a che fare con te non gli è ancora entrata in testa? Tanto non mi piacerà mai, andando avanti di questo passo non fa altro che rendersi ancora più insopportabile!”

Sai Tiffl, io ti stimo molto. Non è da tutti tacere e sopportare come fai tu, io al posto tuo avrei già ceduto o in alternativa sarei impazzita.”

Tengo alla mia dignità e ho fin troppa pazienza, tutto qui.”

Intanto le due ragazze avevano raggiunto la porta della camera di Tiffany, così Cathleen si assicurò che sua sorella si mettesse a letto e lasciò la stanza.


Dopo cena Cathleen tornò nella sua stanza intenzionata ad affrontare la tanto attesa chiacchierata con Lisa.

Fu la prima a raggiungere la camera; come al solito Alice non c'era e sarebbe stata via per qualche ora come di consueto, mentre Lisa sicuramente si stava intrattenendo con qualcuno. Cathleen sperò che questo qualcuno non fosse Joel.

La ragazza prese posto in una poltroncina con le gambe incrociate, afferrò cellulare e auricolari e si immerse completamente nell'ascolto, tanto che si accorse a malapena dell'arrivo di Lisa.

Ciao” salutò la mora in tono piatto, appendendo il cappotto primaverile in similpelle nell'attaccapanni.

Lisa, ti devo parlare. Siediti un attimo” esclamò l'altra, battendo il palmo della mano destra sulla poltroncina accanto alla sua e lanciando il telefono e le cuffie sul suo letto con la sinistra.

Lisa sapeva che quel momento sarebbe presto arrivato, quindi non mostrò alcuno stupore e obbedì.

Ascolta: non possiamo continuare a tenerci il broncio per sempre, dopodomani c'è la festa di Lion e dobbiamo collaborare perché tutto vada bene. Quindi chiariamo subito questa lite inutile.”

È che mi ha dato fastidio che ti sei intromessa nelle mie cose. Non fraintendere, siamo amiche ed è giusto che tu sappia, però non sai quanto è difficile questa situazione. Lo so che sto sbagliando, lo so che Ben non si merita ciò che gli sto facendo, ma questa situazione non è affatto facile. Insomma, ci vuole molto coraggio a guardare il proprio ragazzo negli occhi e portare fuori la verità; tu mi conosci e sai che io non sono per niente una persona coraggiosa. Inoltre un sacco di gente fa pressione, mi ripete in continuazione che lo devo lasciare e che mi sto comportando in modo pessimo... e io così vivo tutto il tempo con un peso enorme. Hai visto le mie occhiaie e la mia aria stanca in quest'ultimo periodo? Dico che è per via dello studio, ma in realtà è per i sensi di colpa.”

Cathleen, come sempre, ascoltò lo sfogo della sua amica senza mai interromperla e senza battere ciglio. Ormai aveva capito come prenderla: prima o poi Lisa metteva giù la solita maschera d'orgoglio e lasciava che tutte le sue emozioni sgorgassero all'esterno come un fiume in piena.

D'accordo, lo so che la tua non è una situazione facile. Nonostante certe volte ti comporti in maniera un po' immatura, so che sei una ragazza emotiva e che tieni alle persone che ti circondano. Forse il giorno fuori dal campus hai agito d'impulso perché ti sei sentita attaccata, ma ti giuro che non te ne parlerò più. Devi capirmi, io voglio molto bene a Ben e sono preoccupata per lui! Tutti lo sono, Lisa!” ribatté poi, cercando di mantenere il tono più calmo e distaccato possibile.

Sì, quel giorno del supermercato sono stata impulsiva, lo ammetto. Scusami Cat, tu mi stai sempre dietro anche se combino un disastro dietro l'altro!”

Cathleen la travolse con un abbraccio. “Non ti preoccupare, io ti voglio bene lo stesso perché ti conosco e so che non sei una stupida dopotutto!”

Ehi, cosa vuol dire dopotutto?” si ribellò Lisa, scoppiando a ridere e tentando di fare il solletico alla sua amica.

Le due, dopo una lite a colpi di grida divertite, si ritrovarono entrambe stese sul tappeto con il fiatone e le lacrime agli occhi per le risate.

Allora... pace? Per Lion?” domandò infine Lisa.

Pace per Lion. Lui si merita questo e tanto altro ancora.”


Tiffany si era risvegliata solo alle otto e mezza di sera e le era preso un colpo quando aveva visto l'orologio. Così, senza neanche preoccuparsi di mettere qualcosa sotto i denti, aveva raccattato pc e borsa piena di libri ed era uscita dalla stanza in cerca di un posto tranquillo in cui continuare – e possibilmente finire – la tesi. Sapeva di dover lavorare fino a notte fonda e non le andava di disturbare le sue compagne di stanza con luce e rumori.

Le notti di marzo erano ancora piuttosto fresche, ma la ragazza non volle rinunciare al suo abituale posto all'aperto; così si posizionò nel tavolino più vicino alla struttura della biblioteca, in modo da non essere troppo esposta a correnti d'aria e umidità.

Non vedeva l'ora che quella tortura finisse.

Nonostante avesse dormito per quasi cinque ore, il sonno non l'aveva aiutata un granché per la stanchezza e i suoi occhi erano esausti a forza di fissare lo schermo del computer.

Era china sui libri da circa un'ora e mezza quando sentì una mano picchiettarle leggermente su una spalla.

Alex, santo cielo, ma quand'è che ti estingui?” biascicò lei al limite dell'esasperazione, senza degnarlo di uno sguardo.

Dolcezza, ormai te l'avrò ripetuto un milione di volte: sono qui per aiutarti.”

Tiffany non aveva più nessuna voglia di rivoltarsi contro di lui, di lamentarsi per quell'orripilante dolcezza o di sottrarsi al suo tocco. Nella sua mente riecheggiavano solo tre parole, ovvero finire la ricerca, e lei eseguiva come un automa.

Per la festa di Lion sarai distrutta, così non va bene. Guarda un po' che brutte occhiaie.”

Devo finire Alex, vattene...”

Guardami, per favore.”

Tiffany alzò il viso e incontrò gli occhi del ragazzo senza opporre resistenza.

Non hai una bella cera Tiff, ti si legge negli occhi che non ce la fai più. Perché non vai a riposarti? In cambio ti chiedo solo un bacio, solo uno.”

Tiffany osservò il viso del ragazzo per qualche secondo. Davvero era lui la sua unica salvezza?

Per la prima volta, Tiffany esitò.



   
 
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