CAPITOLO
38
«Comprometterai
questo tempo» affermò Bills, rivolgendo
alla ragazza uno sguardo di rimprovero «I diretti
interessanti non devono
sapere…»
Ma
Rose lo interruppe. «E’ già successo, in
passato, che qualcuno abbia compiuto un viaggio nel tempo»
replicò sicura di sé,
spostando per un secondo gli occhi verso Trunks «E tutti
sappiamo che i diretti
interessati erano venuti a conoscenza della sua vera
identità, e quel tempo – che
corrisponde al tempo in cui ci troviamo ora
– cambiò inevitabilmente, ma
questo non impedì a lui di nascere. Inoltre, il mio stesso
viaggio nel tempo ha
già cambiato le sorti di questo tempo, siano esse in
negativo o in positivo»
Bills
non disse più nulla, limitandosi a
guardare Rose contrariato e a braccia conserte.
«Comunque,
è per questo che sono qui, per questo
che ho deciso di incarnarmi come tua figlia» Rose si
girò verso Goten, continuando
la sua spiegazione «tu mi avevi trattato come fossi parte
della tua famiglia,
mi avevi aiutata, e adesso io ricambio il favore aiutando non solo la
tua
famiglia – che adesso è anche mia – ma
ricambiando anche il favore che tu mi
facesti un centinaio di anni fa»
Anche
Valese, in piedi accanto a Goten, era
esterrefatta e guardava confusa prima Rose, poi il suo fidanzato.
«Ma
che storia è questa?» chiese Goten «Di
che
cosa stai parlando? Io non sono tuo padre. Ti sarai confusa con qualcun
altro!»
Rose
non rispose, ma si limitò a guardarlo
impassibile. Un silenzio di piombo era calato sul giardino di casa Son;
alcuni dei
presenti cercavano dentro di loro le parole per spiegare a Goten come
stavano
le cose, ma nessuno ci riuscì.
All’improvviso,
qualcosa cambiò nello sguardo di
Goten: il ragazzo trasalì, come se colpito da un fulmine.
“Vedo
che stai ricollegando i pezzi” pensò la
ragazza, abbozzando un sorriso.
Goten
la osservò prima ad occhi spalancati, poi
subito dopo aggrottò le sopracciglia e spostò lo
sguardo dalla ragazza a
Valese. E viceversa.
«Tu…»
iniziò a dire «Tu vieni dal futuro, e il
motivo per cui sei una Saiyan non è perché vieni
dal pianeta Vegeta e i tuoi
genitori sono sopravvissuti all’esplosione, ma
perché sei mia figlia»
Rose
non rispose subito. «Mi sembrava giusto
dirtelo. Tanto, prima o poi lo avresti scoperto lo stesso»
«Scusami?»
Valese, accigliata, prese la
parola «Mi stai dicendo che tu hai già una figlia?
Perché non me lo hai mai
detto?» gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime.
Goten
volse uno sguardo preoccupato verso Rose,
cercando conferma negli occhi della ragazza dei suoi dubbi. Lei sorrise
e gli
fece un cenno rassicurante con la testa.
«Credo
che sia anche tua, di figlia» la
rassicurò Goten.
Gli
occhi di Valese si animarono improvvisamente
e alzò immediatamente lo sguardo verso Rose, a qualche metro
da lei. «Ma che
cosa state dicendo? Io non ho una figlia…»
«Lei
viene dal futuro» precisò
Goten. «Non
hai ascoltato quello che si sono detti fino adesso?»
«M-ma
io credevo stessero scherzando, insomma
come è possibile che esista il viaggio del tempo? E
poi… che cosa sono tutte
queste storie delle vite passate?»
«E’
possibile viaggiare nel tempo spiegò» Whis
«Ed è altrettanto possibile vivere più
vite in più corpi. Le anime si spostano
da un corpo all’altro. Dopo la morte, si passa un periodo
nell’aldilà,
dopodiché, quando l’anima è pronta,
torna su un pianeta per fare un’altra vita»
Valese,
più che allibita, cominciava a
incuriosirsi sempre più. «Wow! E chi le sapeva
tutte queste cose!» Prese la
rincorsa e andò ad abbracciare Rose. «Che bello,
avrò una figlia! E tu sarai la
mia bambina!»
Rose,
stretta nell’abbraccio della sua futura
madre, perse un po’ della sua compostezza, e ai presenti
parve come se, per un
secondo, i suoi occhi fossero tornati ‘normali’,
ovvero quelli dolci e anche un
po’ insicuri della Rose che avevano imparato a conoscere.
Tuttavia,
la ragazza parve tornare come prima
nel momento stesso in cui Valese si separò da lei e
tornò vicino a Goten, il
quale continuava a fissare Rose senza dire nulla, come se lo stupore
gli avesse
fatto perdere completamente il dono della parola.
Nel
frattempo, fu Goku a interrompere il
silenzio:
«Comunque,
se non ho capito male» disse
piombando giù dalla sedia e avvicinandosi lentamente a Rose
«adesso i tuoi
poteri sono al massimo, vero?»
«Corretto»
rispose la ragazza, guardandolo
mentre si avvicinava.
«E
si sente. Adesso la tua energia è diversa ed
è aumentata moltissimo» Goku si fermò
vicino a lei, guardandola con aria di
sfida.
«Ti
va di mostrarmi i tuoi poteri e di
combattere con me?»
Rose
lo guardò per un istante e poi,
sorridendogli e ricambiandogli lo sguardo di sfida, rispose:
«Perché
no?»