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Autore: B_Tonks    29/01/2017    0 recensioni
È ora di ritornare al liceo per Kris, una nuova studentessa che arriva al McKinley e quasi per gioco, per noia e perché sente la mancanza del percorso musicale iniziato nel vecchio liceo decide di entrare nelle Nuove Direzioni. Questa è la sua storia...
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuove Direzioni, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Warblers/Usignoli, Will Schuester | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Back to school – Break the rules

 

WMHS – William McKinley High School mi soffermo davanti a quella scritta bloccata da una sensazione mista di paura, insicurezza, noia ed amarezza. Sono passati due anni da quando lasciai la scuola e iniziai la mia avventura attraversando la nazione, la scuola della strada è stata emozionate ma ho un serio bisogno di prendermi il diploma e se per fare questo devo sorbirmi due anni in questo liceo allora mi sa che mi tocca farmi forza ed entrare.” La ragazza fece qualche passo ed iniziò a percorrere il corridoio della scuola diretta verso l’ufficio del preside non troppo curante degli sguardi attirati. “Me l’ero dimenticata questa sensazione di essere continuamente fissata, se avessi ancora sedici anni come la maggior parte di questi ragazzi forse mi preoccuperei ma ora guardatemi pure e imparate, perché è questa la faccia della libertà.” C’erano svariati motivi per il quale gli studenti potevano fissare quella ragazza dall’abbigliamento, al volto che mostrava gli anni in più passando per trucco e parrucco.
La giovane indossava degli anfibi neri slacciati e consumati che le davano l’aria di aver camminato per anni, cosa che più o meno aveva fatto, calze velate nere, un paio di shorts a vita alta di jeans nero scolorito, una maglietta con lo stemma di Batman tenuta dentro gli shorts, una camicia a quadrettoni decisamente grande usata a mo di giacca ed un berretto di un colore a metà tra il verde acqua e il verde prato che lasciava intravedere una parte dei cortissimi capelli fucsia; non amava usare troppi prodotti per quanto riguardava il trucco ma le piaceva lasciare un ricordo del suo volto aveva quindi optato per un rossetto viola scuro quasi nero, mascara e sopracciglia curate e leggermente più scure del loro colore naturale, aveva inoltre diversi piercing all’orecchio, un septum e un anello al lato naso e una collezione di anelli con finte pietre alle dita.

Dopo quella che sembrò una sfilata interminabile arrivò nell’ufficio del preside – Sono una nuova alunna, ho telefonato un paio di giorni fa per parlare col preside, mi chiamo Kris Wayne. - Non era un caso che il suo cognome fosse lo stesso dell’alter ego del suo eroe preferito infatti Kris aveva cambiato legalmente cognome compiuti i diciotto anni per staccarsi il più possibile da ciò che un anno prima si era lasciata alle spalle. - Kristine Wayne?- chiese la segretaria, la ragazza storse il naso a sentire il suo nome di battesimo ma annuì per confermare – Aspetti un attimo lì. - fece la signora indicando una poltrona ed entrando nell’ufficio del preside. La ragazza si sedette e iniziò ad analizzare lo spazio attorno a sé, la segretaria uscì dall’ufficio e la esortò ad aspettare ancora, scusandosi per l’attesa e dopo quelli che sembravano i dieci minuti più lunghi della storia la porta dell’ufficio si aprì lasciando uscire una donna alta con i capelli corti e biondi ed una tuta rossa che fulminò Kris con lo sguardo mentre le passava davanti. - Venga pure signorina Wayne. - sentì dire dall’ufficio, la ragazza si alzò ed entrò scansandosi leggermente verso sinistra per far passare un uomo coi capelli ricci col quale scambiò uno sguardo che solo dopo avrebbe capito essere uno sguardo di intesa.

- Si sieda pure signorina Wayne- le fece il preside e Kris obbedì togliendosi il berretto scoprendo così la rasata fucsia acceso e facendo deglutire nervosamente il preside -Prima che me lo chieda Preside Figgins non ho intenzione di cambiare il mio aspetto per fare piacere a qualcuno, non avete divise quindi deduco non ci siano regole restrittive riguardo all’abbigliamento.- fece la ragazza -Ha ragione non posso costringerla a cambiare aspetto, mi chiedo solo come possano reagire gli altri riguardo il suo aspetto come dire… stravagante.- -Come reagiscono a qualsiasi altro aspetto stravagante signore, non finga che sono l’unica persona qui dentro ad avere uno stile fuori dai canoni, durante il mio tragitto fino a qui ho visto una ragazza dark e uno con una spilla a forma di ippopotamo. - fece sorridendo ricordandosi quella buffa spilla e del ragazzo che la portava -Comunque volevo sapere se posso ritenermi effettivamente una studentessa di questo liceo, le carte sono in regola giusto?- fece infine guardando il preside -Sì, sì signorina Wayne, dopo quest’ultima firma lei è ufficialmente una studentessa del McKinley.- fece lui porgendole un foglio e una penna, Kris firmò, strinse la mano del preside e uscì mettendosi le cuffiette nelle orecchie e guardando il foglio con scritto quale sarebbe stato il suo armadietto.

 

I don't wanna go to school
I just wanna break the rules
Boys and girls across the world
Putting on our dancing shoes
Going to the discotheque
Getting high and getting wrecked
I don't wanna go to school
I just wanna break the rules

 

I tempi delle serate folli, degli interminabili viaggi in macchina in compagnia di gente conosciuta e persa per strada, i tempi in cui Break the rules era la colonna sonora delle notti e la sveglia mattutina era seguita da una “run of shame” diretta verso il fast food o il negozio in cui si doveva lavorare erano finiti, almeno per un po’, se c’era qualcosa di cui Kris aveva bisogno quella era una stabilità economica e il primo passo per ottenerla era prendere quel maledetto diploma.

***

La mensa era uno dei luoghi cruciali in cui il posto in cui ti sedevi segnava quasi per sempre il tuo destino al liceo, sedersi da soli poteva farti guadagnare l’insegna di “sfigato” quasi a vita ma a Kris la cosa poco importava, era appena arrivata in quella città, non conosceva nessuno se non il senzatetto veterano di guerra che viveva accanto al suo squallido appartamento e il suo datore di lavoro e di certo non avrebbe trovato nessuno dei due nella mensa scolastica. Dopo il pranzo la ragazza si concedette un tour accurato della scuola ed un’analisi della gerarchia tra gli studenti. Era facile capire chi comandasse, i più cool della scuola al primo posto della catena alimentare sono sempre i giocatori di football e le cheerleaders riconoscibili perché attaccati alla propria giacca e propria divisa tanto da fare invidia a Linus e alla sua coperta. La ragazza si era sempre chiesta se le altre cheer della sua scuola lavassero mai le divise o se ne possedessero uno stock, era stata anche lei una cheerleader ma non le era mai piaciuto spiattellarlo al mondo indossando la divisa sempre per svariati motivi, il primo era che non cercava popolarità, lei faceva quello sport perché le piaceva e basta, il secondo era per evitare le continue avance dei giocatori più disperati che dovevano per forza avere una ragazza appartenente a quel gruppo e che sceglievano puntualmente lei con frasi come “ma lo sai che con quella divisa mi fai rivalutare la possibilità di uscire con te?” senza capire che la ragazza preferiva di gran lunga le sue compagne ai loro “uomini” in fatto di aspetto, il terzo era che le piaceva cambiare, le piaceva doversi scervellare per scegliere il look da sfoggiare quella mattina e non avrebbe potuto farlo se avesse indossato la sua divisa 24h su 24, 7 giorni su 7. Mentre rivangava i ricordi di quando anche lei faceva parte dell’ecosistema scolastico diede un’occhiata all’ora dal cellulare, aveva ancora un po’ di libertà prima che iniziassero le lezioni e decise di godersela nel giardino della scuola a strimpellare il suo ukulele, quello che non sapeva la ragazza era che una volta arrivata sulle scalinate avrebbe assistito ad un’esibizione canora gratuita, un gruppo di ragazzi nel quale riconobbe anche la dark e il ragazzo dalla spilla ippopotamo stava cantando e ballando sulle note di Empire state of mind, Kris sorrise alla vista di quello spettacolo e si lasciò trasportare dalla musica tenendo il tempo con il piede. “Però, sono stati bravi… A queste esibizioni potrei piacevolmente abituarmi.” pensò dirigendosi verso l’aula alla fine di quello spettacolo.

***

Kris si stava dirigendo verso l’uscita alla fine delle lezioni per andare a lavorare ma vide un foglio scivolare dalla pila di libri del ragazzo che aveva notato quella mattina a causa della buffa spilla. -Hey, hey happy hippo!- urlò Kris rincorrendo il ragazzo e sventolando il foglio, lo raggiunse e gli si parò davanti – Hey, dico a te… hai perso questo- fece la ragazza porgendogli il foglio e notando il fatto che fosse uno spartito. -Grazie.- fece lui guardandola un po’ stranito -Tu eri tra i ragazzi che hanno cantato Empire state of mind, giusto?- il moro annuì -Figo, siete stati bravi, cos’è una tradizione del McKinley? Le esibizioni in giardino intendo. Siete una band?- -Non, proprio, cioè facciamo parte del Glee Club del liceo e quell’esibizione serviva per attirare componenti.- -Glee Club? Sembra interessante.- il ragazzo sorrise -Puoi venire ad una lezione, ci sto andando adesso.- -Scusa, ma oggi non posso anzi sono già in ritardo. Ci si vede happy hippo.- fece lei salutandolo con la mano e iniziando a correre verso l’uscita -MI CHIAMO KURT.- urlò in risposta il giovane, Kris rispose con un cenno frettoloso con la mano mentre continuava a correre verso l’uscita.

***

-Kristine, Kristine quante volte ti ho detto di guardare quando fai la schiuma al latte, stai per far traboccare tutto vuoi che ti licenzi dopo una settimana?- Kris scosse la testa come per svegliarsi da un sogno ad occhi aperti, guardò verso il bancone e si fermò giusto in tempo per non spandere il latte -Mi, scusi capo, mi sono distratta un attimo ora sto più attenta, la pregherei di chiamarmi Kris.- il suo capo sbuffò ma poi annuì -Va bene per questa volta ti perdono ma da adesso massima attenzione.- -Ok, capo.- -Se passi anche questa settimana potrai darmi del tu, forse.- fece infine l’uomo sparendo nel retro bottega. “Glee Club, quindi quel liceo non offre solo corsi sportivi ma anche artistici, potrei farci un pensierino, domani cerco quel Kurt e gli chiedo più informazioni.” La ragazza non dovette aspettare il giorno seguente per parlare col ragazzo perché se lo ritrovò di fronte insieme ad una ragazza di colore mentre stava prendendo le ordinazioni alla cassa. I due ordinarono e si spostarono verso il bancone aspettando i caffè -Tranquilli ragazzi, andate a sedervi ve li porto io.-

-È lei, Mercedes. La ragazza di stamattina, quella che sembrava interessata al Glee Club.- fece Kurt all’amica -Sei sicuro? Sembra grande per andare al liceo.- -Credo sia nuova comunque sono sicura, non ci sono molte altre persone in città con quei capelli.-
Kris preparò i caffè per i due ragazzi e glieli portò al tavolo -Ecco a voi, scusa per oggi hap… ehm Kurt, stavo scappando beh… qui.- fece la ragazza ridendo nervosamente, non era al corrente che Lima fisse la caffetteria più in voga tra gli studenti di quel liceo, avrebbe evitato di mischiare scuola e vita privata se l’avesse saputo. -Non sapevo lavorassi qui ehm… come ti chiami?- fece Kurt -Oh, scusa sono Kris e io non sapevo che voi liceali veniste qui a prendere il caffè anche se avrei potuto immaginarlo. Comunque, prima che il capo mi veda, riguardo al Glee Club. Come funziona? - Kurt guardò la ragazza incredulo come se avesse appena detto di aver visto un unicorno cadere dal cielo in groppa ad un tricheco -Sei sicur…- -Puoi fare un’audizione.- lo interruppe la sua amica -Ci si dovrebbe iscrivere ma non abbiamo la fila fuori dall’aula canto quindi puoi venire anche domani dopo le lezioni se ti va.- -Domani? Beh, ho il turno serale quindi potrei esserci. Posso portare qualsiasi canzone?- i due annuirono e prima che la ragazza potesse rispondere sentì il suo capo urlarle dal bancone -Kristine muoviti i caffè non si fanno da soli, non tocca a te servire ai tavoli.- -Ops, devo andare. A domani allora.- fece Kris correndo verso il bancone e scusandosi con il suo capo. “Una serata per preparare un canzone che metta in mostra ciò che so fare, forse non è troppo difficile, potrei pescare qualcosa dalla lista di canzoni con cui mi carico quando guido. Potrebbe funzionare, a noi due Glee Club.”










n.d.a.
Dopo secoli che non scrivevo ho deciso di cimentarmi in una nuova ff stavolta non su HP ma su Glee che ho scoperto da poco ma iniziato ad amare in poco tempo. Mi scusa già se ci sono errori riguardanti la punteggiatura, è il mio più grande scoglio e al momento non ho una/un beta (se qualcuno si vuole immolare per questa impresa sarò riconoscente a vita, lo noterete che ne ho bisogno ç___ç) e quindi mi devo fidare solo del mio istinto e delle regole di italiano che ho cercato di inculcare nel mio cervellino bacato. Spero che la storia vi piaccia, vi avviso, non sono il tipo di autrice che pubblica storie già complete o comunque pensate del tutto, un'idea generale ce l'ho ma poi mi lascio guidare dagli istinti qundi non odiatemi se non va tutto come volete. Il titolo del capitolo conterrà sempre (spero) il titolo vero e proprio e il titolo di una canzone che a mio parere esprime i sentimenti o i pensieri della protagonista.
A presto :)

 

 

  
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