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Autore: Out of this world    31/05/2009    12 recensioni
Kazuha Toyama guardò truce dietro di se attraverso il pesante casco nero.
Heiji Hattori, suo migliore amico da tempi immemori e ultimamente insegnante di moto privato, la guardava male. Il perché, lo sapeva solo lui...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Federica

 

 

 

 

 

- Avanti, sali!
Kazuha Toyama guardò truce dietro di se attraverso il pesante casco nero.
Heiji Hattori, suo migliore amico da tempi immemori e ultimamente insegnante di moto privato, la guardava male. Il perché, lo sapeva solo lui.
In fondo, era stato più che disponibile a insegnarle qualche regola su come funzionava la moto! Certo, quando lei aveva iniziato a tormentarlo chiedendogli di guidarla non era stato altrettanto servibile, ma fa niente. Lei voleva provarci, erano due settimane che lui le spiegava la teoria, ora era il momento di passare alla pratica, accidenti!

- Kazuha, non mi sembra il caso!
- Oh, non stressarmi! Sposta quel sedere dietro di me!
Poteva sembrare brutale, ma in fondo era lecito voler provare. Perché avere così paura? In fondo, mica gli avrebbe rotto la moto! Lei era delicatissima!
- Vado per il vicolo, non posso rovinartela! Avanti!
Heiji sospirò. Non aveva molto fiducia in Kazuha, anche perché l’ultima volta che aveva provato a mettersi al posto di guida, aveva procurato alla sua bella moto splendente il suo unico e remoto graffio. Dire che quella volta l’aveva guidata per un brevissimo tratto! Quel giorno che voleva andare nei sicurissimi vicoli di cui tanto ciarlava, a cosa sarebbero andati incontro? D’altra parte, però, voleva fidarsi. Kazuha ci teneva, e doveva avere fiducia.
Voleva provare a guidare la moto? Ebbene, glielo avrebbe concesso. Per un breve tratto, con lui dietro a saltare a tirare le redini in qualsivoglia momento, ma glielo avrebbe permesso. In fondo, come resistere a quegli occhi così determinati?
- E va bene, che rompi scatole!
Con agilità saltò dietro di lei, sedendosi piuttosto imbarazzato. Solo in quel momento si rese conto che avrebbe dovuto tenerla per la vita se non voleva volare via. E dovette figurarsi anche lei quel movimento, perché si immobilizzò e arrossì visibilmente. Però, a testa alta e senza fra presagire nulla, si chiuse il casco e infilò le chiavi per accendere il mezzo.
- Hai il casco?
- Sì, sì – rispose Heiji, legandoselo di fretta. Con quel maschiaccio alla guida, rischiava la vita, quindi era meglio armarsi.
- Okay… ora accendo – disse Kazuha, valutando bene le parole, come se valessero più del gesto. Con lentezza esagerata mise in moto e quando sotto i due la moto fece le fusa, Heiji rabbrividì. Era finito, lo sapeva.

- E ora, accelero un pochino.
Kazuha mosse piano la mano sull’acceleratore, muovendosi delicata in avanti. Sempre tranquilla, tanto che Heiji non si tenette neppure, fece un pezzetto di strada dritta e larga.
- Sto andando bene? – domandò con il cuore in gola, sperando in un qualche complimento per quella sua performance. Heiji dietro di lei sospirò.
- Sì.
Sì? Sì?! Sapeva solo dirle quello?! Kazuha digrignò i denti, delusa. Stava andando benone, e lui sapeva solo dire “sì”?!
Dandosi mentalmente della patetica per aver sperato di più, decise di fargli prendere un bello spavento. Così, dopo aver deglutito e valutato la situazione ma soprattutto la strada che si districava di fronte a lei, accelerò di colpo.
Il rombo della moto spaventò entrambi, ma fu Heiji quello a rimanerci peggio. Infatti sentì non appena lei quella mossa il vuoto sotto di lui, e l’adrenalina salire fino al cervello, che incominciò a pompare troppo sangue al cuore, così da fargli venire un’enorme paura. D’istinto si ancorò alla vita di Kazuha, sentendola morbida sotto le sue dita. La velocità della ragazza, che aveva imboccato una stradina alternativa, lo turbava molto, e se non fosse stato per il cuore orgoglio di macho si sarebbe messo a urlare come una bambina.
- KAZUHA! – urlò invece con voce profonda a imponente, rompendole i timpani.
- COSA DIAVOLO STAI FACENDO?! RALLENTA!
- Perché? – domandò cristallina lei, percorrendo i vicoli con particolare disinvoltura. Tuttavia non ebbe neppure il tempo di ascoltare la risposta colorita e prepotente di Heiji che, svolto l’ultimo angolo, si ritrovò di fronte un tizio barbuto.
Kazuha sgranò gli occhi, frastornata. D’istinto fece la curva più larga, per poi tentare un approccio a u. Per un attimo pensò di esserci riuscita ma il peso dietro di lei la mise in guardia che qualcosa non andava. Heiji, infatti, nella curva si era sbilanciato a destra e ora stava cadendo contro il muretto a fianco insieme alla moto.
- METTITI SU, IDIOTA! – tuonò lei, posando a terra il piede sinistra, cercando di dare lo slancio dall’altra parte.
- CI STO PROVANDO! – fece lo stesso Heiji. Ci riuscì.
Mise dritta la moto, ritrovandosi però con metà corpo fuori dalla moto. Intelligentemente Kazuha si fermò ma Heiji, sapendo che quel vicolo era senso unico e poteva sbucare una macchina da un momento all’altro, volle a tutti i costi risalire in fretta.
Senza pensarci posò la mano sull’acceleratore e, mentre ritornava a sedersi dietro di lei, quasi cadde all’indietro per la sgommata che fece fare al mezzo.
- LASCIA L’ACCELERATORE, IMBECILLE!
Kazuha gli tolse la mano dall’acceleratore in fretta, riacquistando il controllo della moto.
Non si curarono minimamente del signore barbuto quasi investito in precedenza che stava gridando loro contro, bensì cercarono ognuno individualmente di placare l’ansia che avevano accumulato. Tuttavia, una volta girato un ennesimo angolo e dopo che Kazuha ebbe fermato la moto, entrambi scesero in fretta dal veicolo.
- Stupida, stupida, stupida mocciosa! – iniziò a sbraitare lui, mentre Kazuha poggiava la moto sul cavalletto.
- Stavi per farci ammazzare! STAVI PER AMMAZZARE QUEL TIZIO! Cosa ti è…
Heiji Hattori si bloccò. Di fronte a lui, ancora con il casco in testa, Kazuha Toyama, sua migliore amica e incubo di ogni insegnante di guida, tremava e sussultava a ogni sua nota acuta.
Sentendosi maledettamente in colpa, sospirò, cercando di placare la sua rabbia.
- Stupida… non piangere… - disse con tono più tranquillo, slacciandole il cinturino sotto il volto per poi levarle il casco.
- Stai bene? – domandò cercando di essere premuroso.
Lei annuì, sentendosi maledettamente in colpa. Che razza di stupida era stata! E tutto per uno stupido complimento mancato!
- S-scusa… - balbettò, tossendo.
- Va bè… ecco… non è successo nulla!
Odiava vederla piangere e ancora di più odiava quando a farla piangere era lui.
- Ho quasi ucciso un tipo! – gracchiò lei isterica.
- No… - iniziò Heiji serafico, ma all’occhiataccia di Kazuha, dovette ammettere la verità.
- Cioè, credo di sì… ma era una prova! Dai, non piangere ti prego! Ti offro un gelato, una bevanda, tutto quello che vuoi, ma non piangere!
Dopo aver tirato parecchio su col naso, Kazuha deglutì. La verità era che aveva avuto paura di fargli del male, di potergli causare qualche brutta botta o altro. Non se lo sarebbe mai perdonata.
- Tu stai bene? – gli domandò con gli occhi traboccanti di lacrime.
- Io? E’ di questo che sei preoccupata? Dai, sto benissimo! – rise Heiji, cercando di calmarla.

- Non ho neppure un graffio! – annunciò orgoglioso.
- Scusa!
Heiji la fissò, trovandola terribilmente tenera.
La coda che teneva su i capelli era terribilmente disordinata a causa del casco che le aveva premuto sulla testa fino a poco prima; gli occhi, enormi e così dolci, erano lucidi e un po’ rossi; i vestiti spiegazzati dove lui in precedenza si era tenuto, lo facevano ancora accaldare. Poteva pensare anche solo minimamente che era in grado di essere arrabbiato con lei?
Per la prima volta si sentì un impulso crescente verso di lei nascere dentro lo stomaco, e senza pensarci l’abbracciò, facendo cadere il casco che precedentemente le aveva levato dal capo. Lei, stupita, rimase ferma per alcuni secondi. Poi, sentendosi completamente soggiogata dal suo calore e dai sensi di colpa, rispose all’abbraccio, singhiozzando più rumorosamente.
- Dai… ti prometto che non mi arrabbierò più, promesso!
- S-scusa ancora!
Si sentiva maledettamente impotente. Non riusciva a frenare quelle lacrime che gli stavano bagnando il petto con insopportabile tristezza. Che fare? Si mise perfino ad accarezzarle la testa dolcemente, sentendosi parecchio fuori luogo e per nulla a suo agio. Però servì a calmarla e mentre finiva tirando su col naso quel suo sfogo, decise di allentare un po’ la presa su di lei.
- Va meglio? – chiese staccandosi.
- S-sì. Grazie.
- Dai – disse lui, recuperando da terra il casco.
- Ti porto a casa. Io.
Kazuha sorrise piano, prendendo il casco che lui le stava porgendo.
- Heiji?
- Sì?
- Non mi farai più guidare la moto, vero?
Mentre era seduto sulla sua moto in attesa che lei gli si mettesse dietro, Heiji Hattori sentì un brivido attraversargli la schiena.
- Non credo – disse a denti piuttosto stretti.
Kazuha Toyama, dopo aver preso posto dietro di lui, alzò le spalle.
In fondo, come poi pensò quando lui mise in moto e cominciò a percorrere la strada che la separava da casa sua, era molto meglio tenersi al suo petto e sentire il suo profumo, piuttosto che guidare lei stessa…

 

***

 

Chiedo venia per eventuali errori o qual altro, ma solo le undici e mi ritrovo davvero in botta @_@ Alcuni pezzi li ho addirittura scritti a occhi chiusi, quindi immaginati quanto sto morendo di sonno. Ma l’avevo promesso a quella passa della mia amica Fede che avrei scritto una Kazuha/Heiji entro fine serata, e così ho fatto! Per ora non ho nient’altro da aggiungere se non di raccomandarvi non fare ciò che ha fatto Kazuha nella storia XD Una mia amica l’ha fatto, e io ho fatto la fine di Heiji (cadere con mezza chiappa di fuori e appoggiarmi all’acceleratore per rimettermi bene rischiando di uccidere un tipo >.<). Per ora vi saluto, sperando che non si del tutto malvagia come penso che sia!!
Ciao!

Lori

  
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