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Autore: PsYkO_Me    31/01/2017    0 recensioni
"Sento il buio circondarmi la bocca, imbavagliandomi. “Non parlare, non parlare, non parlare”, mi sussurra. Il mio cuore è sempre più disperato, il mio grido di dolore viene soffocato e nulla riesce ad uscire da me; solo le lacrime che ora son diventate più dense. L’oscurità si trasforma, la vedo mutare sotto forma di parole traballanti. Le guardo inorridito, ma sorrido tra me e me. Dopo tanto tempo ho finalmente compreso cosa fosse tutta quella oscurità che mi avvolgeva: le parole."
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Freddo, buio, solitudine. Tutto ciò mi circonda e mi sento come una lepre appena caduta in trappola. Eppure non sento paura, ciò che mi sta sovrastando il cuore è la tristezza e l’amarezza. Ci sono finito io, qui dentro. Da solo. Questa è solo una conseguenza di tutto ciò che ho trattenuto fino ad ora. Mi stringo le braccia attorno al corpo, ricordandomi che sono l’unico in grado di confortarmi in questi momenti. Le lacrime scendono silenziose, le lascio fare, sono le uniche in grado di parlare per me. Sento il buio circondarmi la bocca, imbavagliandomi. “Non parlare, non parlare, non parlare”, mi sussurra. Il mio cuore è sempre più disperato, il mio grido di dolore viene soffocato e nulla riesce ad uscire da me; solo le lacrime che ora son diventate più dense. L’oscurità si trasforma, la vedo mutare sotto forma di parole traballanti. Le guardo inorridito, ma sorrido tra me e me. Dopo tanto tempo ho finalmente compreso cosa fosse tutta quella oscurità che mi avvolgeva: le parole. Parole non dette, parole lasciate in disparte, parole solo pensate ma mai esternate, se non quando ero da solo. Son diventate la mia parte più oscura. No, non voglio tutto ciò. Non voglio cadere in questo abisso. Cerco di strappare il bavaglio di parole che mi trattiene le labbra, lacero lembi di lettere, ma queste ritornano continuamente al loro posto. Sento l’agitazione che mi attraversa il cuore, insieme alla determinazione. I miei occhi adesso son bagnati, ma nulla esce da essi. Con maggiore forza le prendo e le butto via, verso il nulla, ma quelle continuano a tornare. Non mi arrendo, continuo fino a quando non riesco a respirare e lì, le addento. Le mastico. Le ingoio. Sento quella oscurità riempirmi l’anima, entrano come un fiume in piena. Cado in ginocchio, tenendomi la gola tra le mani. Milioni di parole mi attraversano la bocca senza darmi respiro. Sto perdendo conoscenza, ma mi aggrappo a quella poca forza di volontà che mi è rimasta. Poi, di colpo, è fatta. Prendo un gran respiro e con calma mi osservo, mi controllo il corpo, tutto come prima, ma ora l’oscurità è tutta dentro di me. C’è solo un’ultima cosa da fare, adesso. Mi guardo la mano, sta tremando appena, ma son risoluto. Mi bastano due dita. Un altro respiro prima di portarle in gola. Due colpi di tosse mentre il mio cuore martella nel mio petto. Le sento salire, stanno arrivando. Sudo freddo e poi le urlo, esterno come vomito tutte quelle parole che erano cresciute con me. Son parole amare, son parole d’amore, son parole di sdegno, son parole di rassegnazione, son parole di rabbia, son parole mai dette. E ora le sto cospargendo a terra, si allargano a macchia d’olio come inchiostro. Allungo le dita ancor più in gola, sento un nodo di parole che si è incastrato. Lo gratto via con le unghie, devo rigettare tutto, fino all’ultima virgola. La mia voce la sento rimbombare senza sosta. Mi devo appoggiare sulle mani, mi sento consumato da essa. Rivoli di parole mi sporcano il viso, come saliva. Tossisco e urlo le ultime parole e sento la gola sanguinare. E di nuovo, d’un tratto, tutto finisce. Non ho altro da dire, ho esternato finalmente tutto quello che mi ero tenuto per me. Prendo grandi boccate d’aria e mi accascio a terra, stremato. Il mio petto si alza e si abbassa ad una velocità impressionante e io… mi sento libero. Sorrido, sorrido tanto da farmi male alle guance. Sento che una nuova energia sta prendendo vita dentro di me, mi sento vivo. Stavolta lancio un urlo di gioia e rido nel sentirlo echeggiare tra le pareti della mia coscienza. Rido senza sosta e mi passo una mano tra i capelli, incredulo di quello che mi è appena accaduto. L’ultima cosa che vedo è una farfalla evanescente e delicata che esce dalle mie labbra. Era rimasta intrappolata, sovrastata e dimenticata dalla mia oscurità. La guardo volare in alto, leggiadra. La mia anima ora è libera.


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Note dell'Autrice.
Questa storia la sento intima e personale. L'oscurità, per come siam abituati a vederla, è la cattiveria. Ma non è detto. L'oscurità è ciò che circonda i nostri cuori privandoli della loro luce e può essere sotto qualsiasi forma. Non è facile liberarsene, ma l'importante è non arrendersi mai ad essa.
   
 
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