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Autore: la luna nera    02/02/2017    6 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Al rogo la strega!”
“All’inferno!”
“Che muoia fra atroci sofferenze quella maledetta!”
L’aria della piazza del villaggio era densa di tali esclamazioni, tutti volevano la morte di Alyssa, tutti la credevano una strega. Rovesciare quel presunto filtro d’amore nel pozzo era stato un errore imperdonabile, non immaginava che quell’intruglio fosse capace di provocare ciò che aveva provocato, credeva si trattasse solo di acqua colorata e nient’altro! Quell’imprudenza le si stava rivelando fatale, la legna era già stata posizionata al centro della piazza e un paio di omaccioni stavano issando il palo al quale l’avrebbero legata per poi appiccare il fuoco. Accanto, come un nero avvoltoio, quel prete era pronto per darle la benedizione e mandarla all’altro mondo, pareva non attendesse altro quel maledetto!
Jordan osservava con l’aria di chi sa cosa sta facendo, frugò in tasca ed estrasse l’orologio, girò le lancette portandole sulle nove e mezza e lo ripose dove stava. A quel punto, a passi piuttosto lenti, si avvicinò alla folla ansiosa di assistere all’esecuzione e non appena vide Alyssa con un piede sulla legna, spintonò con gran forza chi gli stava davanti fino a raggiungere la ragazza, l’afferrò per un braccio e si voltò verso il prete e quello che doveva essere il boia.
“Signori miei, è stato un piacere.” Fece una riverenza. “Ricordatevi queste parole: sarete voi e quelli come voi a bruciare fra le fiamme dell’inferno per tutte le vite innocenti che avete spezzato. Usate il fuoco per cuocere salsicce invece della gente…. E’ decisamente più conveniente, non trovate?”
“Al rogo anche lui! E’ un indemoniato eretico!”
Ci si vede, bischeri!”Abbracciò forte Alyssa e, salutandoli con espressioni tipiche del dialetto della Toscana moderna, schiacciò il pulsante dell’orologio. “Noi ora si va a Parigi!
E scomparvero in un lampo di luce, lasciando prete e paesani impietriti dalla paura. “Erano davvero due eretici figli di Satana quelli…. Vero Padre?”
Ma il prelato non rispose.
 
 
 
 
 
 
 
“Ehi, tutto bene?”
Sperava ardentemente in una risposta positiva, chi l’avrebbe sentita Maddy se fosse accaduto qualcosa alla sua amica? Si ripeteva mentalmente questa cosa all’infinito per auto convincersi che era quello l’unico motivo per cui era intervenuto, tentando di reprimere quel sintomo particolare che sentiva crescergli nel cuore.
Jordan accarezzava i capelli di Alyssa intrecciati in un’elaborata acconciatura, la sentiva tremare ancora mentre la teneva stretta fra le braccia. “Coraggio, è tutto finito. Adesso andrà tutto bene, non siamo più in quel villaggio di pazzi scalmanati…. Siamo a Parigi, anzi, siamo a Versailles e forse Maddy si trova proprio da queste parti. Non ti va di andarla a cercare?” La sua voce era calda e suadente, nonostante ciò non ricevette risposta. Le sfiorò l’avambraccio, non vi erano più segni delle ferite causate dagli scalmanati rinascimentali, la sua pelle era di nuovo integra e pulita, motivo per lui di grande sollievo.  Forse era stato un po’ troppo duro con lei, in fin dei conti quell’intruglio che lo aveva mandato in bestia non glielo aveva fatto bere e questo aspetto andava ad avvalorare le parole di sua sorella. Forse si era lasciato trascinare dalla rabbia più del dovuto ed aveva avuto un approccio sbagliato con lei, in fondo se era arrivata ad un passo dal rogo un po’ in colpa si sentiva pure lui. Decise di lasciar perdere tutto quello che era accaduto, magari avrebbe affrontato l’argomento in un secondo momento se le cose si fossero messe nel modo giusto. Alyssa gli aveva confessato di essere o essere stata innamorata di lui, confessione quasi estorta in un momento di ira, ad ogni modo desiderava tornare su quel punto importante perché in fondo lei si era comportata in un modo del tutto nuovo nei suoi confronti: lo aveva portato nella Firenze rinascimentale e gli aveva permesso di visitare la città restandosene sola ad aspettarlo. Ripensò alla furibonda lite avuta con Valentine sul suo ipotetico viaggio in Europa con la borsa di studio, della sua reazione inclusa la domanda o me o lo studio laggiù, per non parlare della sua scenata quando le mostrò le sue perplessità di fidanzato all’idea di mandarla a Rio di Janeiro a spassarsela con le amiche. Alyssa non gli avrebbe mai posto quella domanda, ne era sicuro e man mano che la conosceva meglio trovava continue conferme alla cosa. Da qualche parte aveva letto che quando si ama davvero una persona, si fa di tutto per la sua felicità, anche se quel tutto può causare sofferenza sulla propria pelle.
E lei glielo stava dimostrando.  
L’aveva sempre reputata l’amica stupida della sorella stupida, una coppia di ragazzine rimaste adolescenti che si chiudono in camera per interi pomeriggi a fare chissà cosa. E invece? Possibile che lei fosse più matura di Valentine e delle altre ragazze che era solito frequentare?
L’attirò ancora di più a sé, mentre i singhiozzi continuavano a scuotere il corpo della ragazza e affondò per la prima volta il viso nei suoi capelli depositandovi un leggerissimo bacio. Forse quel minuscolo contatto aiutò Alyssa a calmarsi e a realizzare la situazione in cui si trovava: riaprì gli occhi e i primi dettagli che notò erano gli abiti elegantissimi che portava Jordan, una giaccia di un tessuto estremamente prezioso finemente decorato sotto la quale stava una candida camicia. Comprese di essere stretta a lui e, ripensando a ciò che aveva passato, non provò neanche un grammo di emozione, tutt’altro, si scostò tentando di mettersi in piedi. Osservò quello che era il suo vestito: un capo pesantissimo e scomodissimo, con un’ampia gonna piena zeppa di nastri e merletti che si apriva da un bustino strettissimo, anch’esso decorato in modo piuttosto pesante. Elaborati merletti scendevano lungo le sue braccia fino al gomito decorando l’orlo delle maniche e una vistosa scollatura, piuttosto imbarazzante per lei, completava il tutto. Lanciò un’occhiata a Jordan restando in totale silenzio, poi si girò sui tacchi e mosse i primi passi verso la meravigliosa scalinata che scorgeva in fondo al giardino, forse parco, in cui li aveva condotti l’orologio.
“Dove vai?”
Jordan non ottenne risposta.
“Ehi!” La raggiunse con lieve difficoltà a  causa delle sue calzature dotate di tacco, estremamente in uso fra gli aristocratici dell’epoca. “Ehi! Dove stai andando?”
“A cercare tua sorella.” La risposta fu lapidaria.
“Andiamo insieme, potremmo trovarla prima se siamo in due, non ti pare?”
“Fa’ come ti pare, a me non interessa.”
“Come dici, scusa?”
Si voltò guardandolo finalmente negli occhi. “Ognuno pensa a se stesso, chi per primo trova Maddy avverte l’altro e pone fine al viaggio nel tempo. Non voglio più star dietro a te e a quello che hai intenzione di fare, corteggia pure tutte le damigelle che vuoi, portatele a letto e divertiti quanto vuoi, ma non contare su di me se finisci nei guai.”
“Alyssa, te lo giuro, non farò niente di niente. Devi credermi! Ho sperimentato sulla mia pelle che non posso tenere certi comportamenti cui sono abituato in epoche diverse dalla nostra e….”
“Se davvero siamo nella Versailles del Re Sole, sappiamo benissimo che è una corte godereccia e lussuriosa dove certe occasioni non mancano.”
“Hai ragione e proprio per questo posso dimostrarti che ho capito la lezione. Ti fidi di me almeno un po’?”
“No.” Sillaba netta e decisa.
Prese una mano fra le sue, se la portò alle labbra ed impresse un delicato bacio sulle nocche delle dita. “Dammi fiducia, ti prego.”
“Non ce la faccio Jordan, non ce la faccio proprio. Dopo tutto quello che è successo, dopo che ho visto il vero ragazzo che sei non so più che cosa voglio e se posso davvero credere alle tue parole.”
Deglutì. Teneva sempre la mano fra le sue, voleva impedirle di fuggire. “Ti chiedo scusa. Per favore, cerca di perdonarmi… Capisco di aver avuto una reazione esagerata e violenta ma…. Vedi… per caso ho sentito la vostra conversazione mentre quella megera ti preparava il filtro d’amore ed ho creduto fosse stata una tua idea dal momento che ….insomma…. non ti ho mai degnata di una misera attenzione. Mi sono incazzato, è vero, avrei preferito tu mi dicessi tutto come tante hanno fatto….. E poi quell’intruglio mi spaventava a morte! Hai visto che è successo quando lo hai versato nel pozzo?”
La ragazza piegò l’angolo della bocca in un sorrisetto. “Oh si che lo so.” Abbassò lo sguardo per poi riportarlo su di lui. “Comunque sappi che non te lo avrei mai fatto bere, né prima né tanto meno ora che ho messo una pietra sul passato.”
Jordan pareva non capire.
“Prima provavo qualcosa di veramente profondo nei tuoi confronti, ora non più. Non sei quello che credevo, mi spiace solo di aver perso del tempo dietro ad uno come te.”
Ci restò quasi male. Anzi, ci restò davvero male.
“Coraggio, andiamo a vedere se Maddy si trova a Versailles.” Fece qualche passo e si ricordò di un dettaglio non trascurabile. “A proposito, grazie per avermi salvata dal rogo.”
Quella semplice frase fu uno spiraglio di luce fra le tenebre per il ragazzo, Alyssa aveva attraversato un periodo piuttosto turbolento e la responsabilità in parte era sua e della sua reazione esagerata. Doveva e voleva rimediare, avrebbe cercato sua sorella con lei senza farsi abbindolare da damigelle ammiccanti dalle vertiginose scollature di cui spesso aveva letto in libri sulla sfarzosa corte di Luigi XIV. Lo stesso sovrano non era insensibile al fascino femminile, aveva una schiera di amanti, favorite e figli illegittimi da mettere in imbarazzo anche il più incallito donnaiolo.
E se avesse messo gli occhi anche su Alyssa?
Pensiero alquanto inquietante che non lo faceva stare affatto sereno.
La raggiunse barcollando, continuò a camminarle accanto in silenzio fino a che davanti ai loro occhi non si presentò la meravigliosa reggia di Versailles.
 
 
 
 



 
 
 
Buongiorno!
Anzi, forse dovrei dire bonjour visto che il nostro viaggio temporale ci ha condotti a Versailles.
Come qualche lettore ha ipotizzato, Jordan non poteva assolutamente lasciare Alyssa al suo destino, ha agito senza fare grandi sceneggiate e/o scazzottate ma lo scopo che si era prefisso lo ha raggiunto. E quindi adesso ci troviamo nella splendida corte francese alla ricerca di Maddy: gli indizi che abbiamo scoperto fin ora portano a pensare che effettivamente la ragazza possa trovarsi lì. Sarà così?
Ringrazio tutti coloro che, nonostante le mie pessime tempistiche, seguono ancora la storia e ringrazio in particolar modo chi continua a sostenermi con le recensioni. Grazie davvero!
 
Un abbraccio
La Luna Nera
 
 

 
  
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