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Autore: serafina A    02/02/2017    0 recensioni
Un orribile esperienza segna per sempre Tara. Un dottore le da una notizia che subito Tara non accoglie, ma che poi la renderà felice. Nel frattempo deve affrontare il lungo viaggio insieme all'assistente sociale Jessica, per raggiungere la nuova famiglia. Tara non è contenta del cambiamento, e quando incontrerà il ragazzo dei suoi sogni nella nuova famiglia, vivere sotto al suo stesso tetto, le giornate e i pensieri di Tara ritornano sereni, e in poco tempo dimenticherà tutta la disavventura che l'aveva abbattuta.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Jessica si era proposta di accompagnare Tara nella nuova casa. La donna l’aveva avvistata che avrebbero fatto un lungo viaggio, che avrebbe potuto riposare durante il viaggio. Tara non riusciva a riposare, anche se si sentiva stanca. Continuava a pensare che sarebbe diventata mamma, e che nel suo grembo stava nascendo un bambino di un uomo sconosciuto, che aveva ucciso i suoi genitori. Sarebbe riuscita ad amare quel bambino come una normale madre? Che colpe ne aveva quel piccolo dentro di lei? Tara ancora non aveva deciso se tenerlo, voleva vedere come si trovava nella nuova famiglia, e valutare se erano disposti a fare da “ nonni “ al bambino. Non era ancora tempo di pensarci aveva pensato Tara, osservando fuori dal finestrino, le tante luci all’orizzonte: << perché andiamo così lontano? >> aveva chiesto Tara alla donna seduta al posto di guida: << si pensa che quando si inizia una nuova vita, bisogna andare lontano da dove si era vissuti prima, per stare meglio. >> << che cosa dovrò fare con il bambino? >> aveva cambiato discorso Tara: << quella e una tua decisone, sappi che la nuova famiglia e disposta a mantenere un bambino. >> l’aveva rassicurata. << non mi sento tanto adatta a diventare madre. >> << quello si diventa non si decide. >> le aveva risposto la donna: << parlami della famiglia in cui andrò. >> le aveva domandato Tamara, osservando in volto la donna: << Annasara e Patrick, hanno scelto di aprire una casa famiglia nella loro villa, hanno già un altro ragazzo più grande di te che lavora come animatore, Annasara e Patrick non sono i suoi veri genitori, il ragazzo e lì da molto tempo, anche lui con un passato tormentato. >> << anno una villa? Che lavori fanno? >> sì incuriosì Tamara, non essendo mai stata in una villa: << Patrick lavora nel campo della politica e Annasara e un giudice. >> << e perché loro due hanno un lavoro così importante e il ragazzo no? >> << perché lui ha seguito la sua passione. >> le sorrise la donna. Dopo lunghe ore, la donna fermò l’auto in un largo vialetto. << siamo arrivati. >> Jessica scese dall'auto per prima, e andò a prendere le borse. Tara, scese dall’auto rimanendo affascinata dal posto, delle lucciole che volavano nell’erba alta nel buio del vialetto. Erano circondati da molti alberi come se si trovasse in un bosco l’aria infatti, profumava di fiori e di muschio. Le case erano distanti tra di loro. Tara le sembrava di stare in un sogno, non si era mai sentita così tranquilla da quando si era trovata a faccia a faccia con il ladro. E per un lungo istante non pensava a niente, come se avesse dimenticato già tutto, o archiviato in un angolo buio nella sua testa. La porta dell'abitazione, infondo al vialetto si spalancò, e una sorridente donna, seguita da un uomo li raggiunsero. Annasara, abbracciò subito Tara << siete arrivate finalmente! Sei una meraviglia Tara. >> disse allegramente la donna, facendole fare una piroetta. Mentre l'uomo aiutò Jessica con le borse, e poi con una stretta di mano salutò Tara: << avete fatto un viaggio tranquillo? >> domandò l’uomo: << si abbiamo fatto un viaggio tranquillo. >> aveva risposto Jessica, toccando una spalla di Tara. << ottimo. Porto dentro le borse intanto. >> si propose Patrick, dirigendosi verso la casa dalla forma isometrica, lasciandole da sole: << venite dentro, la cena e quasi pronta. Se si vuole fermare con noi signora Onar, abbiamo un posto anche per lei. Immagino che Tara abbia molto fame dopo questo lungo viaggio. >> la donna prese Tara sotto braccio: << vi ringrazio dell’invito, preferisco rimettermi in viaggio. >> << d’accordo. Guidi con prudenza. >> << starò attenta. Ci vediamo la prossima volta Tara. >> la salutò Jessica con un candido sorriso. Annasara e Tara osservarono Jessica risalire in auto e allontanarsi: << entriamo in casa. >> Annasara la guidò nel vialetto, che svelava un vasto giardino con una grande piscina e degli sdrai, con ombrelloni da mare chiusi, era stata montata anche una rete da pallavolo, forse con il pensiero di fare divertire Tara in qualche modo. Raggiunsero la grande vetrata dove delle tende scostate svelavano una cucina da mobili scuri, accogliente e spaziosa, una porta a vetrate scorrevole dava davanti alla piscina. Una tavola era stata apparecchiata per quattro posti. L’aria profumava di lasagne e di dolce, che fece venire l’acquolina a Tara, era da diverse ore che non mangiava un pasto decente. Dalle scale che portavano al piano di sopra, comparì Patrick: << e pronto a tavola accomodatevi, ho chiamato anche Ness ora scenderà. >> Tara stupita dalla bellezza della casa si era dimenticata che Annasara e Patrick avevano l’incarico di un altro ragazzo, più grande di lui, le aveva confidato Jessica, e ora Tara era curiosa di vedere il misterioso ragazzo con cui avrebbe dovuto convivere nello stesso tetto. Intanto Tara si sede a tavola vicino ad Annasara: << hai visto che cameriere privato che ho? >> disse sorridente Annasara osservando il proprio marito spegnere i fornelli, e mettere le lasagne in ogni piatto, facendo sorridere anche Tara, che fantasticava se anche lei un giorno avrebbe incontrato un uomo come Patrick. Un rumore di passi al piano di sopra, fece voltare Tara verso le scale. In cima alle scale, stava scendendo un ragazzo alto, dai capelli scuri ancora umidi per la doccia, in un taglio di capelli classico che avevano i ragazzi emo, che il grande ciuffo scuro di capelli copriva entrambi gli occhi. Il ragazzo con uno scatto della testa scostò i capelli che le cadevano sugli occhi, mentre finiva di scendere le scale assorto nei suoi pensieri. Indossava dei stretti jeans scuri e una maglietta bianca, con la scritta YOU SO CREZY. Le braccia e il collo coperti da tatuaggi colorati, che raffiguravano teschi, spade, donne ferite che sorridevano e molti tribali: << eccoti. >> si voltò Annasara, mentre il Ragazzo rimase fermo ad osservare Tara. Tara l’osservò, cercando di mantenere freno le emozioni, che l’avevano avvolta. Ness con mezzo sorriso si avvicinò a Tara: << ben venuta. >> la sua voce suonò come una dolce musica per le sue orecchie. << grazie. >> le rispose in un sussurro. Il ragazzo si sede acanto a lei, notando il piercing che brillava sul naso, e intorno ad un labbro. Tara si domandava, come potesse essere un animatore con quell’aspetto? Iniziarono a mangiare, ci furono dei minuti di silenzio e poi Annasara iniziò a chiedere a Tara quelle fossero le sue passioni e cosa le piaceva. Tara cercò di distrarsi, dalla presenza accanto a lei, di Ness che mangiava, e iniziò a parlare dei musei che aveva visitato con i suoi genitori e che le piaceva dipingere, ma che non le era stato permesso di portarsi via nessun quadro ma solo dei vestiti. << hai una passione rara fra i giovani, che a tempo di oggi pensano solo al divertimento. >> le stava sorridendo Annasara: << mia madre viveva solo con i soldi che prendeva dalle sue mostre. >> i ricordi affollarono Tara. Sentì al suo fianco Ness abbandonare la forchetta, e la cucina divenne silenziosa: << ho. >> aveva solamente detto Annasara: << vorresti fare il suo stesso lavoro? >> aveva chiesto Patrick: << mi piacerebbe, ma fare quel lavoro mi ricorderebbe troppo la mamma. >> << sarebbe un modo per sentirla vicino, non deve essere per forza triste. >> aveva parlato Ness al suo fianco, spezzando un pezzo di pane per fare la scarpetta. << c’è anche un dolce vi va? >> cambiò discorso Annasara alzandosi e dirigendosi verso il forno, mentre Patrick ritirava i piatti, e prendeva quelli per il dolce. Tara osservò Ness, e si domandò se lui sapesse che presto avrebbe avuto il pancione. Avrebbe voluto sapere che cosa ne pensava Ness. I piatti con il dolce arrivò: << come stava oggi Milo. >> domandò Patrick a Ness. << sta bene. Oggi stava meglio, senza adesso gli effetti dell’anestesia. >> Tara si domandava di chi stessero parlando, e chi fosse Milo: << quel bambino e una piccola canaglia. >> rise Annasara sedendosi a tavola: << Ness fa l’animatore per i bambini, e Milo si era fatto male giocando mentre Ness stava facendo un spettacolo insieme hai suoi colleghi. >> spiegò Annasara. Così Tara capì che si stava parlando di un bambino. << quando lo rimetteranno dall’ospedale? >> aveva chiesto Patrick: << Domani. I suoi genitori mi hanno chiesto se lo potevo accompagnare alla associazione, poi lo vengono a riprenderlo quando hanno finito la riunione. >> comunicò Ness, morsicando la fetta di dolce. Finito il dolce Annasara e Patrick sparecchiarono la tavola: << Ness, fai fare il giro della casa a Tara, e fargli vedere la sua camera. >> aveva suggerito Annasara, facendo l’occhiolino a Tara.
   
 
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