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Autore: Obli__vion    02/02/2017    0 recensioni
"Le rose sono il simbolo dell’amore, passione, gelosia e tradimento, l’amore a prima vista di una persona verso un’altra... Scusa, probabilmente non te fregherà più di tanto ma le rose sono il mio fiore preferito e poi ho notato il tuo tatuaggio sul polso”
Io nel frattempo ho riconosciuto la persona con cui sta avendo una conversazione, ma non voglio rovinarle la sorpresa e non dico niente e cerco di mantenere la calma
“Diciamo che ho imparato qualcosa in più... Si a quel tatuaggio sono molto affezionata, rappresenta il mio gruppo preferito e il componente a cui sono più legata diciamo” e nel frattempo alza lo sguardo e rimane di sasso a momenti potrebbe avere un collasso, ma riesce a mantenere la calma e diventa leggermente rossa in faccia
“Mi piacerebbe proprio conoscere questo gruppo e il membro a cui sei affezionata.. magari se hai voglia puoi descriverlo, magari lo conosco -ride- comunque a parte questo, da quanto tempo segui noi e la nostra musica?”
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ellie, Ellie, ELLIE!” sento la voce di Charlie chiamarmi.
Ancora mezza rimbambita dal sonno guardo la sveglia le 04:00, mi stropiccio gli occhi e mi tiro su dal letto e vedo lei, buttarsi addosso già vestita e truccata
“Non dirmi che ti sei dimenticata che oggi dobbiamo partire per andare a Belfast. Abbiamo organizzato questo viaggio da mesi!” esclama strattonandomi per farmi alzare
“Oddio me n’ero dimenticata che fosse oggi sono svampita in questi giorni... Forse è meglio se mi alzo e mi do una mossa prima che facciamo tardi per colpa mia” così lei si scansa e io scendo dal letto
“Si forse è meglio che muovi.. Come dire il culo ciccia” ribatte Charlie ridendo
“Ah ahah, simpatica, vado che è meglio” rispondo ridendo.
Esco dalla stanza e vado in bagno.
Entrata dentro, apro l’acqua del rubinetto mettendola tiepida,prendo il sapone e inizio a insaponarmi la faccia per poi sciacquarla ed asciugarla con l’asciugamano, prendo il mio spazzolino e il dentifricio e inizio a lavarmi i denti.
Ancora mezza addormentata con gli occhi un po’ gonfi risciacquo e asciugo la bocca, ritorno in camera, nel frattempo Charlie è scesa a preparare il caffè.
Apro l’armadio per vedere che cosa mettere, prendo dei jeans skinny strappati sul ginocchio, una maglia a maniche corte bianca più corta davanti e lunga dietro, mi levo il pigiama e inizio a cambiarmi.
Una volta vestita, prendo le mie All Stars bianche basse e me le infilo, da sotto Charlie
“Allison,sei pronta? Il caffè è già uscito”
“Si, devo solo truccarmi dammi un attimo e scendo” le rispondo alzando la voce in modo che mi senta
“Si ma sbrigati, non voglio perdere l’aereo perché te la sei presa comoda” intanto inizio a mettermi la base di fondotinta, poi mi metto un po’ di matita e del mascara, finito prendo la trousse e la metto nella borsa, recupero anche quella insieme alla valigia e scendo le scale.
Scese le scale, mi dirigo in cucina
“Eccomi sono pronta... Il mio caffè?” le domando
“Oh finalmente! Tieni è qui” passandomi la mia tazza, mentre lei sorseggia il suo thè ai frutti di bosco
“Grazie booboo... A che ora abbiamo prenotato il viaggio?” domando sorseggiando il caffè
“ Lo abbiamo alle 07:30 e il check-in mezz’ora prima, ora che arriviamo in aeroporto sono le sei visto che sono già le cinque... quindi direi di muoverci anche a caricare le nostre cose in macchina e partire” dice sorseggiando l’ultima goccia di the e per poi sciacquare la tazzina,mentre io ci metto qualche minuto in più perché il caffè è bollente.
Dopo averlo finito lavo entrambe le tazzine e le metto via.
 Insieme andiamo a recuperare le valigie che abbiamo messo vicino alla porta d’entrata.
Prendiamo le borse e i giubbini, le chiavi dell’auto e Charlie apre la porta.
È la prima ad uscire così do a lei le chiavi dell’auto, così da tirarla fuori dal garage mentre, io chiudo la porta d’entrata.
Dopo aver chiuso la porta, percorro il piccolo vialetto, alzo la testa e Charlie è già fuori davanti al cancelletto.
Arrivata alla fine del vialetto esco chiudendo e lasciando il cancello alle mie spalle, apro il portabagagli e carico la valigia per poi chiuderlo e salire in macchina.
Una volta seduta, allaccio la cintura
“Bene ora possiamo partire! Abbiamo anche fatto abbastanza in fretta” esclama Charlie mettendo in moto
“Siiii, vacanza stiamo arrivando” e ci mettiamo ad agitare le braccia in aria e poi tornando serie lasciamo il nostro vialetto alle spalle.
Durante il tragitto per andare in aeroporto, ci mettiamo a parlare di quello che si potrebbe fare a Belfast. Ci sono un sacco di cose da vedere, poi ci mettiamo a cantare qualsiasi canzone che passano alla radio a squarcia gola.
Siamo ferme in colonna e alla radio hanno smesso di trasmettere musica e dar spazio alle notizie, così decido di prende un cd senza guardare, il primo che tiro fuori è l’S/T dei ThirtySeconds to Mars.
Quell’album è pura adrenalina, la prima canzone che parte che parte è Capricorn, appena Charlie la sente la base la riconosce, si gira verso di me sorride e inizia a picchiettare le dita sul volante e a cantare, io faccio lo stesso picchiettando sulle gambe con le mani.
Il  traffico sgorga, e per arrivare in aeroporto non manca molto, noi continuiamo a cantare a squarcia gola tutto l’album, fino a quando non ci fermiamo di nuovo perché si è fermato ancora un po’ di traffico.
Parte il ritornello di End of the Beginning e iniziamo a ballare come pazze e a cantare e ridere come pazze, fino a quando non sentiamo quello dietro che suona il clacson come per dire di muoverci e torniamo serie, Charlie inserisce la marcia e ripartiamo.
Dieci minuti dopo, finalmente siamo arrivate in aeroporto, parcheggiamo l’auto, non c’è nemmeno voluto tanto per trovarlo, Charlie spegne la macchina e tira via le chiavi, slacciamo le cinture di sicurezza e scendiamo. Apro il portabagagli e tiro fuori le valigie, chiudo il portabagagli e Charlie la macchina e andiamo verso l’entrata dell’aeroporto.
Siamo dentro all’aeroporto, guardo il telefono è ancora presto prima che ci chiamassero per il check-in.
Insomma sono solo 06:15 del mattino, entrambe continuiamo a sbadigliare.
Faccio un ultimo sbadiglio e mi giro verso Charlie con ancora la mano davanti alla bocca prima che qualcuno faccia un’ispezione sulla mia gola, per poi toglierla
“Senti ciccia, visto che è ancora presto, io direi che ci possiamo andare a prendere due caffè che dici? Anche perché tra me e te non so chi sia quella che stia dormendo di più”
“Beeeh direi che ci sto alla grande, continua anche a sbadigliare, io penso che mi prendo un cappuccino piuttosto, il caffè sappiamo tutti che effetto mi fa” detto fatto ci dirigiamo a uno dei tanti bar.
Percorriamo il corridoio, fino ad arrivare al bar
“Cappuccino o caffè?” domando
“Sei un po’ storna gioia mia, cappuccino ti ho detto”
“Sono ancora mezza addormenta e il mio cervello connette a tratti anche tze”
“Se se prendi sempre scuse, io mi vado a sedere intanto che è meglio”
“Mmmh si, io intanto vado al bancone” rispondo e mi dirigo verso la cassa.
Arrivata alla cassa mi metto in fila, c’erano solo tre persone prima di me, non sapendo cosa fare tiro fuori il cellulare e inizio a guardare Twitter, giusto per passare un po’ il tempo prima che tocchi a me
“Si mi dica?” dice il ragazzo alla casa
“Si scusi, allora un caffè espresso e un cappuccino per favore e anche un muffin al cioccolato”
“Basta così? – faccio cenno con la testa di si - Sono 6 dollari” prendo il portafoglio della borsa e tiro fuori dieci dollari e li porgo al ragazzo che nel frattempo mi da il resto e lo scontrino per andare poi al banco.
Metto via il resto dei soldi nel portafoglio e poi anche esso e chiudo la borsa tenendo in mano lo scontrino e mi sposto al bancone e nel mentre un uomo mi viene anche addosso.
E’ abbastanza di fretta  e in quella stessa fretta mi chiede scusa guardandomi negli occhi, e io rimango impressionata da quegli occhi azzurri come il ghiaccio e io con modo tranquillo gli dico di non preoccuparsi e piano piano sparisce.
Boh a volte mi domando perché la gente sia di fretta.
Il barista mi chiede che cosa voglio, così gli pongo lo scontrino e inizia a porgermi inizialmente il muffin e poi dopo un paio di minuti é pronto sia il caffè che il cappuccino, cercando di non far cadere niente raggiungo Charlie che mi da una mano prendendo il suo cappuccino
“Grazie, almeno ho evitato di far danni facendo cadere tutto.. ah e ti ho preso anche un muffin al cioccolato”
“ Aaaw grazieee ciccia.. Non c’è di che, sapendo come sei ho preferito evitare che rovesciassi qualcosa” Ride e poi continua
“ Ho visto che stavi parlando con un ragazzo, lo conoscevi o lo hai incontrato li per caso?”
“Come hai fatto a vedere?  Ma non fa niente in che modo.. Comunque no , mi è venuto addosso accidentalmente perché a quanto pare era di corsa e mi ha chiesto scusa e poi è scappato via a quanto pare”
“Ah cioè solo questo? Io pensavo ben altro, cioè che stavate conversando non che “Oddio scusa, addio” che razza di personaggio. E’ meglio che mi beva il mio cappuccino e mangio il muffin” e iniziamo a ride tutte e due, specialmente per il modo in cui Charlie ha detto la cosa e rimaniamo li belle tranquille, a bere le nostre bevande calde e a mangiare il muffin.
Tra una chiacchiere e l’altra il tempo è volato, tanto che hanno  chiamato il nostro volo, ci alziamo dal tavolo, prendiamo le nostre valigie e andiamo a fare il check-in.
Facciamo il check-in mostriamo i nostri passaporti per i vari controlli e intanto mettiamo le nostre valige sul nastro trasportatore per farle imbarcare.
Dopo di che ci dirigiamo verso il metal detector dove facciamo ulteriori controlli, infine andiamo al Gate e ci sediamo per aspettare d'imbarcarci.
 Siamo sedute da venti minuti  che aspettiamo che chiamano il nostro volo per poterci finalmente imbarcare, io sono molto agitata nel mentre, soffrendo di vertigini ogni volta che prendo un aereo sono sempre abbastanza agitata e infatti continuo a muovere la gamba
“Ellie vuoi stare tranquilla, non è la prima volta che prendiamo un aereo”
“Si lo so Charlie, ma non è mai rassicurante per me visto che soffro di vertigini, anche se volessi non ci riesco a star tranquilla” alzandomi e faccio avanti e indietro
“Si lo so, ma non serve a niente farsi prendere dal panico e soprattutto fare avanti e indietro”
“Si lo so, ma le paure dell’aereo che precipita è sempre fissa in testa, sai com’è” dico facendo corna e rimettendomi a sedere
“Facciamo una serie di corna che non finiscano più, e poi devi stare tranquilla, se no io prendo e me ne torno a casa se non ti dai una calmata– dice sotto forma di ricatto – e poi non è la prima volta che lo prendiamo  ed è sempre andato, quindi stai tranquilla per favore” dice prendendomi e abbracciandomi
“No tu non vai da nessuna parte e io mi do una calmata che è meglio... Grazie comunque” le rispondo posando la mia testa sulla spalla, guardando poi gli aerei che decollano.
Dopo altri venti minuti, finalmente chiamano il nostro volo, ci alziamo e andiamo ad imbarcarci, attraversiamo il corridoio mostrando i biglietti e ci andiamo a sedere ai nostri posti.
Scorriamo piano piano i vari posti per trovare il 70-71 fino a trovarli
“Finestrino o corridoio?” domando a Charlie
“Finestrino, tu ti becchi il corridoio sta volta”
“Pff, al ritorno mi ci metto io vicino al finestrino però” detto ciò ci sediamo e ci sistemiamo in tal modo da essere anche comode, intanto la hostess dal microfono pronuncia
“Tra pochi minuti, l’aereo decollerà, per favore allacciate le cinture di sicurezza” e così facciamo e non passano nemmeno dei minuti che l’aereo inizia a decollare.
L’ansia mi sta salendo, Charlie lo nota e mi prende una mano senza lasciarla e inizio a tranquillizzarmi.
Meno male che c’è lei sennò non saprei come fare, piano piano l’aereo inizia a salire sempre di più fino a far vedere un certo distacco dalla terra.
Dopo un bel paio di minuti ed essermi tranquillizzata, Charlie mi lascia la mano per prendere la borse e porgermi la bottiglia d’acqua e ne bevo un po’, intanto lei ne approfitta anche per prendere il libro che ha iniziato a leggere ‘Un regalo da Tiffany ’ di Melissa Hill.
Io dopo aver bevuto e chiuso l’acqua controllando che sia chiusa bene girandola verso il basso, prendo la mia borsa e la metto dentro per prendere poi le cuffie, le inserisco nel jack e poi vado sulla palylist del telefono, inserisco riproduzione casuale e mi parte Burn It Down dei Linkin Park, appoggio la testa sulla spalla di Charlie e sarà il sonno e la stanchezza che mi addormento.
Sento la voce di Charlie che mi chiama “Ellie.. Ellie, svegliati” non so se sto sognando o meno ma Charlie mi sta strattonando per svegliarmi
“Che succede? STIAMO PRECIPITANDO??!! LO SAPEVOO, FATEMI SCENDEREE” dico in preda al panico e Charlie intanto ride di gusto
“Ma tu sei fusa di brutto, dio non facevo una risata così da un sacco di tempo – e continua a ridere – Comunque no non stiamo precipitando siamo solo arrivate a Londra dopo 13 ore di volo che dobbiamo fare lo scalo” ride ancora di più
“Io prima o poi ci lascio le penne lo so, mi hai fatto morire, pensavo fosse successo qualcosa per avermi strattonato così” e inizio a ridere anche io e il cuore a momenti mi parte anche fuori dal petto.
Prendo la mia borsa e tiro fuori l’acqua e ne bevo un po’ e la rimetto via, nel frattempo l’aereo è atterrato, prendiamo le nostre borse, scendiamo e ci dirigiamo per prendere l’altro.
Raggiunto l’altro aereo, facciamo il controllo del passaporto e saliamo,  per fortuna mancano solo tre ore prima di arrivare a Belfast e andare in hotel a sistemarci e magari riposare su un letto decente e andare poi a fare qualche cosa.
Sull’aereo ci mettiamo sedute ai nostri rispettivi posti 94 e 95, ci allacciamo le cinture, Charlie prende di nuovo il libro e io le cuffie.
Nel mentre inizio a scattare anche foto per immortalare il viaggio in aereo, facciamo facce buffe, sorridenti, terrorizzate e molte altre, non mi sono nemmeno accorta che l’aero è decollato.
Quando me ne accorgo decido di fare alcune foto del panorama che si vede dal finestrino, insieme a anche a una mia e di Charlie che lo indichiamo sorprese.
Poco dopo Charlie chiude il libro e lo mette via dandomi una gomitata, tirando via una cuffia per sentire che ha da dire
“Mi dai una cuffia? Non mi va più di leggere” così prendo una cuffia e lei la mette all’orecchio e iniziamo ad ascoltare la musica insieme, come canzone che è iniziata da un po’ è Smell Like Teen Spirit dei Nirvana, e ogni volta che parte il ritornello sia io che lei teniamo il tempo con i piedi e picchiettiamo le mani sulle cosce, e a bassa voce cantiamo, a volte gesticoliamo anche.
Probabilmente le persone che abbiamo vicino a noi nei posti opposti ci avranno scambiate per pazze, ma poco importa, continuiamo ad ascoltare la canzone fino a quando non finisce.
Piuttosto che scegliere ogni volta una canzone metto la riproduzione casuale cosicché siamo a posto per le poche ore di volo prima di arrivare a Belfast.
Dopo un’ora circa, Charlie si addormenta, così abbasso il volume della musica per non disturbarla per le prossime due ore che ci restano. E’ abbastanza stanca per essersi addormentata di sasso, io non avendo sonno, continuo ad ascoltare la musica e a pincionare con il telefono a volte.
Le due ore passano in fretta, tanto che annunciano di allacciare le cinture di sicurezza per l’atterraggio, piano piano strattono Charlie, la quale si sveglia, e mezza addormentata le dico di allacciarsi la cintura di sicurezza che a breve saremmo atterrate.
Pochi minuti dopo, l’aereo atterra, ci slacciamo la cintura di sicurezza, recuperiamo le nostre borse e quant’altro e in fila indiana scendiamo dall’aereo.
Dopo la nostra uscita, percorriamo il corridoio che ci porta al nastro trasportatore per recuperare le nostre valigie.
Attendiamo li per un paio di minuti fino a quando, non compaiono le nostre, le prendiamo e ci dirigiamo all’uscita dell’aeroporto.
Fuori, ci dirigiamo verso il taxi, carichiamo le valigie e saliamo definitivamente, Charlie da il nome dell’hotel al taxista che mette in moto e parte.
Il tragitto fino a metà strada sembra essere abbastanza tranquillo, a volte ci appisoliamo, ma è anche abbastanza normale essendo sotto jet leg anche, e a svegliarci a volte sono i dossi che il taxista prende con un filo più di velocità.
Di punto in bianco, ci fermiamo  da che sono con la testa appoggiata al finestrino la tiro su per vedere cosa sta succedendo.
Siamo fermi nel traffico e a giudicare non scorrerà facilmente.
Charlie si è addormentata  quindi non la sveglio fino a quando non siamo arrivate in hotel, prendo le cuffie e le attacco al telefono  inizio a far partire la riproduzione casuale mio telefono mettendomi a guardare fuori dal finestrino... dopo un po’ il traffico sgorga e iniziamo a muoverci di nuovo.
Finalmente, siamo arrivate al nostro hotel; delicatamente sveglio Charlie, la quale si sveglia stropicciandosi gli occhi e leggermente spaesata, rimanendo ferma per riprendersi un attimo dall’essersi svegliata.
Io intanto scendo e tiro giù le valigie, con l’aiuto del taxista, la portiera di Charlie si apre e scende venendo a recuperare la sua valigia e rimanendo li ferma, mentre io pago il taxista e lo salutiamo.
Come hotel è molto ampio e alto, con so quanti piani perché non mi soffermo a contarli, percorriamo il pezzo di stradina che ci separa dall’entrata ed apriamo la porta.
Aperta la porta, sono la prima ad entrare, seguita da Charlie che si lascia la porta alle spalle, percorriamo la hall per arrivare reception
“Buongiorno, avevo chiamato qualche settimana fa a nome di Allison Smith” dico, nel frattempo il ragazzo apre il registro delle prenotazioni e inizia a scorrere l’indice fino ad arrivare al mio nome
“Camera matrimoniale per due giusto?- io accenno a un si- camera 473” ci risponde dandoci le chiavi, che prende Charlie mentre io gli do i miei documenti che poi mi restituisce.
Andiamo verso l’ascensore, attendiamo che arrivi, arrivato entriamo trascinando le valigie.
Arrivate al nostro piano, usciamo dall’ascensore, andiamo verso la nostra camera; davanti alla porta, prendo la chiave magnetica e apro ed entriamo.
La stanza è bellissima, ha un letto matrimoniale con due comodoni a entrambi i lati con sopra delle abatjour e in quello a destra oltre ad essa anche il telefono, c'è una poltrona nell’angolo vicino alla finestra, di colore rosso con dietro una lampada.
Uno specchio gigante davanti al letto, una scrivania con un’altra abatjour, il televisore  e una cassettiera e l’armadio.
Ringraziamo il ragazzo che ci ha accompagnato alla stanza, chiudiamo la porta e iniziamo a sistemarci. Charlie prende il lato di fianco alla finestra, mentre io quello opposto e ci sdraiamo per un paio di minuti
“Devo dire che come posto non è affatto male, il ragazzo al reception è stato anche molto cordiale e carino” dico
“Si è vero è stato molto gentile, speriamo di trovarci bene” risponde Charlie facendo uno sbadiglio.
Mezze addormentate iniziamo a svuotare le valigie mettendo tutto nell’armadio e nei cassetti, lasciando fuori i vestiti per domani e il pigiama per dopo.
A turno andiamo in bagno per fare la doccia per rinfrescarci un attimo, visto le varie ore di volo ci vuole proprio
“Che dici servizio in camera o ristorante dell’hotel stasera?” domando
“Andiamo giù al ristorante e quando abbiamo finito torniamo in camera, che di sicuro appena tocchiamo il cuscino ci addormentiamo”
“Va bene... beh di sicuro e domani sarà una lunga lunghissima giornata poco ma sicuro” dico buttandomi sul letto e lei anche.
Prendo il telecomando e accendo la Tv per tenerci sveglie visto che è pomeriggio.
Ma non aiuta molto, mi sto per addormentare e Charlie mi da una piccola gomitata per svegliarmi, bisogna trovare qualcosa per tenerci sveglie.
Prendo la macchina fotografica e iniziamo a fare foto, almeno sappiamo che ci avrebbe occupato del tempo e ci avrebbe anche tenute sveglie.. finito con le foto guardiamo un po’ i social giusto per passare il tempo ma ci stanchiamo.
Mi viene in mente che ho portato dietro le carte da scala 40 e iniziamo a giocare.
Siamo prese a giocare che non ci siamo accorte che si sono fatte le 20 così smettiamo, riordiniamo e scendiamo di sotto al ristorante.
Scendiamo le tre rampe di scale ed entriamo ci sediamo a uno dei tanti tavoli prendendo il menù in mano ed arriva il cameriere
“Buonasera, avete già scelto?”
“Buonasera, si.. delle scaloppine e delle patate lesse.. e da bere dell’acqua naturale”
“Per me lo stesso grazie” dico ... mentre il cameriere porta la comanda in cucina e tornando a portarci l’acqua.
Torna dopo una ventina di minuti con la nostra cena dove lo ringraziamo e iniziamo a mangiare.
Finito di cenare, ci alziamo e torniamo in camera.
Di nuovo in camera, ci andiamo a lavare i denti e poi ci mettiamo il pigiama sdraiandoci poi sul letto sotto le coperte.
Charlie prende il telecomando e accende la Tv, giustamente non vogliamo fare come le galline che vanno a letto alle 21, mettendo su cinema dove stava iniziando un film.
Io intanto ho impostato la sveglia per domani mattina.
Iniziamo a guardare questo film ma non per molto gli occhi continuano a chiudersi da soli a tutti e due, così spengo la tv e ci mettiamo a dormire
“Notte Charlie”
“Notte Ellie” e morfeo ci ha preso con lui.



*Eccomi sono ritornata con un'altra storia sui nostri cari e amati Mars.. Spero che vi possa piacere come l'altra, ringrazio la mia migliore amica per avermi dato una mano con idee e correzzione anche love u <3
Che dire buona lettura e al prossimo capitolo belli ;) *

   
 
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