PARTE SECONDA Quello che sento sono urla che si avvicinano. Le riconosco: sono le voci di Tobias e Christina. Voglio alzarmi per correre verso di loro, per aiutarli. Poi mi rendo conto che probabilmente avranno saputo della mia “presunta” morte e ovviamente non sanno ciò che è successo. Non riesco a respirare in modo regolare e visibile. Li sento avvicinarsi. – oddio! – urla Christina che si butta su Cara per farsi sorreggere. Tobias si butta in ginocchio accanto al tavolo dove sono stesa. Mi sforzo con tutta me stessa di respirare visibilmente fino a farmi quasi piangere. Tobias piange e mi stringere la mano. Adesso voglio piangere, perché non ce la faccio a vederlo soffrire così. Mi sforzo di respirare a tal punto che improvvisamente scatto a sedere, boccheggiando. Vedo le facce stranite di tutti i presenti. Tobias mi guarda sbalordito, si mette a ridere e si butta al mio collo e mi bacia. Sembra da una vita che non sentivo le sue labbra tanto bramate sulle mie. Lo abbraccio, sento il suo respiro affannato e le sue lacrime sulla mia spalla. Si stacca dall’ abbraccio, solo perché Christina mi dice - tu ci devi una spiegazione! – per poi abbracciarmi così forte da rompermi quasi qualche costola. Dopo avergli spiegato tutto, passeggio con Tobias. – quindi se ho capito bene, eri ad un passo dalla morte ed hai chiesto a tua madre di rimandarti in dietro? – mi chiese – si, esatto- aggiungo. – ti volevo chiedere… ehm… se vorresti vivere con me a Chicago... sai, quando si sistemeranno le cose… - mi dice guardandomi negli occhi e prendendomi in vita. Mi sento sopraffare dalle emozioni che gli alto al collo, sussurrandogli - si, ovvio! Non chiederei altro! –