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Autore: hinata 92    02/02/2017    0 recensioni
[Dragon Quest VI - Nel regno dei sogni]
Jared si è ritrovato per una curiosa serie di combinazioni invischiato con altri eroi e con l'assurda vocazione di... drago! Ma cosa significa essere un drago? E perché è una vocazione così rara? Non ha assolutamente idea che un giro turistico alla rinata Abbazia Mutationis stia per cambiargli completamente l'esistenza.
Se non avete giocato al videogame non preoccupatevi, ne riprendo giusto le ambientazioni, ma la storia è praticamente originale, quindi niente paura e preparatevi a viaggiare con Jared nel magico mondo di Dragon Quest!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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La promessa

 

La donna sospirò, congedandosi dall’uomo che aveva richiesto i suoi servigi. Era stanca, per tutta la mattina non aveva fatto altro che consigliare ai pellegrini dell’Abbazia la vocazione più adatta a loro e il peso dell’età iniziava a farsi sentire sulla sua povera schiena. Fino a qualche anno prima sarebbe stato uno scherzetto rimanere incurvati sulla sfera di cristallo tutto il giorno, ma ormai la vecchiaia incideva a fuoco sulle sue ossa le tacche dello scorrere del tempo.

Stava già pensando di lasciare il suo banchetto e di cercare ristoro nella locanda al piano sottostante, quando un brivido le percorse interamente la sua dolorante schiena ridestandola del tutto. Non era il freddo, oh no, e neanche la paura. Era solo l’intima certezza che qualcuno la stesse fissando con insistenza, come per chiamarla, e il messaggio era giunto forte e chiaro a destinazione. Non avrebbe neanche avuto bisogno di alzare lo sguardo per controllare, ma per scrupolo lo fece. Un ragazzo dagli abiti verdi, appoggiato allo stipite del portone con una gamba alzata e le braccia incrociate, le stava puntando gli occhi addosso, in un richiamo fermo e vigoroso, ma tuttavia non aggressivo. Sarebbe stato disposto ad attendere a lungo, lo sentiva, ma la vecchia aveva invece il terrore di non avere tutto quel tempo.

«Mi dispiace, signori, per oggi ho finito.»

Cori di protesta si levarono dalla gente ancora in fila di fronte al banchetto, ma la donna zittì tutti alzando le mani: «Lo so, lo so, avete atteso a lungo il vostro turno per potermi parlare e io ora vi lascio così. Ma credetemi... c’è qualcuno che ha avuto più pazienza di voi.»

Non appena la donna si avvicinò a lui, Jared fece un gentile cenno con la testa, ma la signora lo afferrò per un braccio e lo trascinò con sé senza troppi convenevoli.

«Abbiamo molto di cui parlare, figliolo, ma questo non è il luogo adatto. Seguimi.»

I suoi compagni vedendolo allontanarsi lo seguirono, ma giunti al limitare di un bosco la vecchia si voltò verso di loro.

«Fermi! Non un passo di più! Questo è un discorso privato fa me e il ragazzo!»

Jan fece un passo avanti: «Ma...»

La donna sorrise, ma in modo quasi inquietante: «Lo riavrete indietro, non temete, ma è una prova che deve affrontare da solo e che voi non potete capire. Aspettate qui, potrebbe volerci un po’ di tempo ma se le cose vanno come spero ne varrà la pena, credete alle parole di questa povera vecchia...»

E senza aggiungere altro trascinò Jared fra gli alberi, schivando rami bassi, cespugli e buche di animali, fino a giungere a una piccola radura. Solo lì lasciò andare il braccio del ragazzo e lo guardò negli occhi.

«Sei cresciuto dall’ultima volta che ci siamo visti, Jared, e non solo fisicamente. L’ultima volta avevo di fronte a me un ragazzino timido e impacciato, ora vedo un uomo forte e sicuro di sé.»

Il ragazzo annuì: «Grazie.»

«Se sei tornato da me è perché hai completato la tua vocazione, lo sento senza nemmeno bisogno della sfera di cristallo. Sapevo che eri in grado di completarla.»

«Ma non è stato per niente facile.»

«Mai detto che lo fosse. Per poter completare la vocazione di Drago bisogna toccare il più basso e oscuro grado della propria personalità e saper risalire. Ma la maggior parte delle persone non è in grado di reggere lo sforzo e periscono nel tentativo. È il motivo per cui quelle pergamene erano così rare.»

Jared sospirò: «Ora lo capisco. Anch’io ci sono andato molto vicino.»

«Ma ora sei qui e io manterrò la mia promessa. Ti darò ciò che più il tuo cuore anela, se supererai un’ultima prova.»

«Ovvero?»

Sul volto della donna comparve un ghigno, per poi esclamare: «Pof!»

Il suo corpo venne avvolto dal fumo. Jared cercò di stringere gli occhi per distinguere la figura della vecchia, ma non appena riuscì a vederla rimase senza fiato. Dell’anziana donna non c’era più traccia, ma di fronte a lui si ergeva un imponente drago verde.

Il drago rise: «Questa non te l’aspettavi, eh?»

Jared rimase senza fiato nel riconoscere quella voce femminile: «Ma cosa...»

«Il Pof è un incantesimo di alto livello. Normalmente lo conoscono solo i Saggi e i Paladini, ma per te potrei fare un’eccezione e insegnartelo. Se hai superato la vocazione Drago dovresti avere in te abbastanza magia per poterla compiere, anche se probabilmente non l’hai mai usata.»

Jared si sentì infiammare il petto dall’eccitazione. Aveva la possibilità di ottenere quello a cui ormai aveva rinunciato da tempo, diventare un Drago in tutto e per tutto!

«Non è una magia semplice e ha parecchie controindicazioni. Saputo questo, hai ancora intenzione di accettare la mia sfida?»

Il ragazzo si accucciò, tirando fuori le sue zanne dalla tasca e mettendosele in bocca: «Assolutamente.»

Il drago verde lesse l’eccitazione selvaggia negli occhi del suo avversario: «Bene, buona fortuna, allora. Io non mi risparmierò.»

Jared sorrise: «Non chiedo di meglio.»

E rotolò su un fianco per schivare una fiammata. Il cuore non gli era mai battuto così forte nel petto. Per la prima volta poteva affrontare un drago, e il premio in palio era un incantesimo di cui non avrebbe mai immaginato l’esistenza, ed era esattamente quello che poteva farlo felice. Con agilità balzò da una parte all’altra della radura per saggiare le mosse della sua avversaria. Era potente, sì, ma lenta. Probabilmente l’età avanzata giocava a suo sfavore. Lui non aveva la sua forza fisica, ma la sua velocità era nettamente superiore e le sue fiamme e il suo ghiaccio non erano inferiori. Doveva solo fare attenzione a non subire colpi fisici e la vittoria sarebbe stata facilmente sua.

Il drago diede un possente colpo di coda nella sua direzione. Jared saltò, ma così facendo gli fu impossibile schivare il colpo di zampa che calò su di lui dall’alto. Per un momento il mondo si fece nero e confuso. Cercò di allontanarsi e di rifugiarsi in mezzo agli alberi per riprendersi.

Non aveva calcolato l’enorme differenza di peso fra loro. Un errore fatale.

 

Conny sospirò: «Secondo voi cosa stanno facendo là dentro?»

Mako sbuffò: «Non so, ma spero si diano una mossa, mi sto davvero annoiando a stare qui senza fare niente...»

La frase della ragazza fu interrotta dal rumore di uno schianto.

«Cos’era?»

Jan balzò in piedi: «Sembrava un albero abbattuto.»

Lo schianto si ripeté, ancora e ancora.

Conny deglutì: «Si sono messi a fare i boscaioli?»

Jan scosse la testa, serio: «Non credo. Mi sembra qualcosa di più pericoloso...»

Mako si scrocchiò le dita: «Benissimo. Andiamo a vedere, allora. Qua mi stavo decisamente annoiando.»

Ma non appena misero un piede dentro i confini della foresta, la voce della vecchia, potente e cavernosa, gridò: «STATENE FUORI, HO DETTO! SIETE STATI AVVERTITI DI NON INTERVENIRE! ALLA PROSSIMA VIOLAZIONE RICEVERETE UNA FIAMMATA CON I FIOCCHI!»

A tutti e tre i guerrieri si drizzarono i capelli in testa e immediatamente arretrarono.

Conny guardò gli alberi sconvolta: «Era... era la stessa nonnina dolce e carina di prima?»

Jan balbettò: «N-non so se prima fosse dolce e carina, ma ora sembrava che volesse divorarci tutti interi!»

Mako assunse un’aria sospettosa: «Ma come ha fatto a urlare così forte?»

Conny scosse la testa: «Non lo so, ma ora vorrei davvero sapere cosa stanno facendo là dentro...»

 

Jared si rese immediatamente conto che non avrebbe potuto nascondersi ancora a lungo. La vecchia stava abbattendo gli alberi intorno a loro per trovarlo, ma lui aveva avuto bisogno di un po’ di tempo per riprendersi da quel colpo e per poter pensare un piano efficace. Sentì ribollire il magma e il ghiaccio nei suoi polmoni e pregò che fossero sufficientemente potenti per la pazzia che stava per compiere. Dopo un ultimo istante di esitazione, si buttò. Prendendo la spinta sui tronchi abbattuti, si lanciò direttamente sulla coda del drago, risalendo sulla sua schiena a piedi nudi. Incredibilmente, stare in equilibrio gli veniva facile, quasi naturale. Era meraviglioso il contatto con quella pelle a scaglie, ruvida, bollente e gelida allo stesso tempo, resistente a tutto. La parte più selvaggia e mostruosa della sua coscienza la invidiava profondamente. Risalì velocemente la schiena del drago, fino a giungere sulla sua testa. Il drago si dimenava nel tentativo di colpirlo o buttarlo giù, ma inutilmente. Jared si teneva con tutte le sue forze e si preparava alla prossima mossa. La pelle del drago era invulnerabile alle sue armi, ma un punto debole doveva averlo per forza, e il ragazzo era convinto di averlo trovato. Non appena fu pronto e il drago si fu leggermente calmato, si sporse dalla nuca e ricoprì gli occhi della belva con uno spesso strato di ghiaccio, per poi scivolare sul suo muso e tornare a terra. Il drago si dimenava cercando un modo per tornare a vedere, ma Jared non aveva ancora finito. Corse sotto il suo corpo spuntando fiamme non per ferirlo, ma per attirare la sua attenzione. Il drago ci cascò, cercò di seguirlo e di prenderlo, ma il risultato fu solo un grosso capitombolo che lo stese definitivamente.

Il ragazzo si fermò a controllare lo stato del suo avversario. Dopo qualche istante, il corpo del drago fu avvolto dal fumo e al suo posto tornò l’anziana donna, che ancora litigava con il ghiaccio sui suoi occhi. Jared si affrettò a raggiungerla.

«Stia ferma, glielo scioglierò subito.»

La donna attese che il ragazzo concludesse la sua operazione, poi chiese: «Perché non me li hai bruciati? Sarebbe stato più efficace.»

«Volevo disorientarla, non ferirla. Ho fatto attenzione a non creare uno strato di ghiaccio troppo spesso per non danneggiarle definitivamente gli occhi. Dopotutto era un sfida, non un combattimento all’ultimo sangue.»

La nonnina sorrise: «Sei un bravo ragazzo, Jared. Penso di potermi fidare di te. Ti insegnerò questo incantesimo, come promesso, dammi solo il tempo di riprendermi.»

Jared sorrise: «Tutto il tempo che le serve!»

«Ma non sarà tempo perduto. Devo farti alcune raccomandazioni di estrema importanza, prima di tenere fede alla mia promessa.»

Il ragazzo si sedette per terra e ascoltò con attenzione tutto ciò che la donna aveva da dirgli.

«Innanzitutto, questo non è un incantesimo facile. Non basta avere un po’ di magia, serve moltissima concentrazione, e non devi essere agitato o di malumore.»

Jared sollevò un sopracciglio: «Perché?»

«Il Pof attinge la forza e la potenza del tuo incantesimo anche dalle tue emozioni. La specie del drago in cui ti muterai dipenderà da esse e sarà probabilmente ogni volta diversa. Richiede anche molta energia magica, ma calcolando la tua forza direi che dovresti essere in grado di effettuare l’incantesimo una decina di volte consecutive. Tieni bene in conto che l’incantesimo ha durata limitata e che dovrai fare una pausa tra due trasformazioni consecutive.»

Il ragazzo annuì.

«E ora, l’ultima raccomandazione. Anzi, una promessa.»

«Ancora?»

«Sì, ancora. Il Pof ti renderà un Drago in tutto e per tutto, ma manterrai coscienza umana. Potresti trovarti comunque a dover gestire esigenze più mostruose.»

«L’ho già fatto, non mi fa paura.»

«Hai anche mangiato dei mostri?»

«Sì, ma solo in caso di necessità.»

«E com’erano?»

«Disgustosi.»

La nonnina sorrise: «Bene. Se un giorno ti dovesse capitare ancora e dovessi invece trovarli buoni, vienimi subito a trovare, d’urgenza. Quello sarebbe un brutto segnale.»

«Quanto brutto?»

«Potresti iniziare a trovare appetitosi anche gli esseri umani.»

Jared sbiancò: «Ah...»

«Bene, detto questo... cominciamo.»

 

Jan si stava ormai appisolando, quando una figura minuta uscì dal bosco.

«Finalmente, signora!»

Conny corse subito verso di lei: «E Jared?»

La signora ridacchiò: «Lo vedrai presto. Ha superato la prova.»

«Cosa...»

Ma Mako non ebbe il tempo di finire la sua domanda che un possente drago bianco uscì volando dal centro della foresta e atterrò proprio di fronte a loro. I ragazzi arretrarono spaventati, ma la vecchia si avvicinò e accarezzò il mostro.

«Il Drago bianco, simbolo della felicità e della gioia... bravo, Jared, ottimo lavoro!»

Jan lo guardò sorpreso: «J-Jared?»

«Ha superato la mia prova e gli ho mostrato l’ultimo segreto. In questo stato gli è difficile parlare, ma ovviamente capisce tutto. Tra un pochino si scioglierà l’incantesimo e tornerà come prima. Ha solo una possibilità in più.»

Conny si avvicinò titubante, ma Jared abbassò la testa, invitandola gentilmente ad accarezzarlo. Anche Mako e Jan la seguirono, mentre la donna, silenziosamente, si allontanava.

«Buona fortuna, Jared. Spero con tutto il cuore di non doverci più rincontrare.»

 

Ed ecco qua! Finito? E invece no... c’è ancora un capitolo.

Alla prossima!

 

Hinata 92

  
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