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Autore: duelontrefandom    04/02/2017    1 recensioni
-Izzy! Apriresti questa dannata porta?- urlò di nuovo Cary in preda al panico. Un’ Isabelle in vestaglia ed una massa di capelli neri aggrovigliati la guardava interrogativa davanti la porta. – wow. Sei davvero...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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FF SHADOWHUNTERS
 
-Izzy! Apriresti questa dannata porta?- urlò di nuovo Cary in preda al panico. Un’ Isabelle in vestaglia ed una massa di capelli neri aggrovigliati la guardava interrogativa davanti la porta. – wow. Sei davvero disperata. Cioè, più del solito. – disse lei. -non scherzare, ti prego! È una cosa seria! Posso entrare? – chiese Clary. - oh! Scusa, certo. Entra. Simon però è uscito. – disse Isabelle facendosi da parte per far entrare l’inaspettata ospite, che però non aveva bisogno di guardarsi attorno, ormai conosceva bene: le poltroncine rosa scokking e le chitarre elettriche appese al muro che era in parte ricoperto di foto della coppia: all’istituto, a Idris, ma anche in posti “normali”, come al mare, o sul ponte di Brooklin. – se è uscito è meglio così. E una cosa… tra donne. – La ragazza la guardò improvvisamente preoccupata. – Clarissa Morgerntern, che sta succedendo? – disse Isabelle che la stava lentamente conducendo nella sua camera. – è proprio per questo che sono venuta qui! Pensavo che ne potessi sapere più di me in queste… cose. – le due si sedettero a gambe incrociate, l’una di fronte all’altra, sul letto di Simon e Izzy, e si guardarono negli occhi. – allora, per prima cosa, cosa ti senti? – chiese Isabelle. A Clary venne in mente che da più di due settimane che aveva forti mal di testa, mal di pancia e voglia di vomitare. Non ne aveva voluto parlare con Jace perché se non era niente avrebbe fatto la figura della stupida infantile, dopotutto, erano Shadowhunters, era ovvio che sentivano dolore e non avrebbe fatto preoccupare il fidanzato per queste “sciocchezze”. Dopo circa due settimane, i dolori si erano intensificati, e quindi decise di rivolgersi ad Isabelle. 
- mal di testa, mal di pancia e voglia di vomitare. È una cosa continua. – Isabelle era evidentemente concentrata, poi il viso le si illuminò e le chiese ansiosamente –a quanto tempo non hai più il…? hai capito. – come poteva esser stata così stupida! Era da quasi tre mesi e mezzo che le si era fermato e lei non se ne era proprio accorta! In parte era però anche comprensibile dato che avevano avuto un sacco di cose da sistemare dalla morte di Sebastian. –oddio! Da tre mesi e mezzo! – le due ragazze si guadarono esterrefatte e corsero nella farmacia più vicina che c’era, a solo tre isolati dalla casa di Izzy. Comprato il test, le due corsero a casa e andarono in bagno.
- 1. Rimuovere il test dall'involucro protettivo e prenderne attentamente visione. – lesse Isabelle.
Clary tirò fuori dalla scatola di cartone una bustina di plastica lunga e sottile e, con le dita, fece pressione ai due lati del lembo più corto strappandola e tirandone fuori il contenuto.
Il cuore le faceva le capriole nel petto mentre, seduta sulla tazza del water chiuso, incrociava le gambe cercando di mettersi un attimo comoda. Si sentiva emozionata e anche un po’ spaventata, e le mani che le tremavano e quella sensazione di avere il cuore incastrato in gola le fecero chiudere gli occhi nel tentativo di calmarsi e ingoiare come a voler spingere il suo cuore di nuovo giù, da dove era arrivato.
- 2. Rimuovere il cappuccio e riporlo sull'impugnatura dello stick. – continuò.
- 3. Tenere il test per l'impugnatura e porre la parte assorbente direttamente sotto il flusso di urina per almeno 10 secondi fino a che non è completamente imbevuto. Bleah! – continuò Izzy appoggiata alla porta
-Dieci secondi!- ripeté tremante Clary
Portò il test sotto di lei e lasciò che il flusso che premeva sul suo basso ventre uscisse mentre lei cominciava a contare fino a dieci dicendo alcuni numeri mentalmente ed altri quasi strillandoli, come se credesse che pronunciandoli più forte sarebbero durati di meno e sarebbe riuscita a continuare fino alla fine. –uno...- sussurrò -...due...- disse alzando un pochino la voce -...tre...- disse a un tono di voce normale -...quattro...- disse alzando la voce -...cinque...- disse a voce alta -...sei...-
Il passaggio successivo Clary lo ricordava a memoria ma Isabelle lo rilesse per precauzione.
- 4. Dopo che si è tolto il test dal flusso di urina, riposizionare il cappuccio sopra la parte assorbente, ed adagiare il test su di una superficie piatta con le finestrelle rivolte verso l'alto. Iniziare a conteggiare il tempo. -
Si guardarono intorno e l’unica superficie piatta che riuscirono ad individuare fu quella della mensola sopra al lavandino. Clary appoggiò il test sul pavimento blu scuro per risistemarsi poi lo riprese con tanta cura da sembrare che avesse paura di romperlo, e lo posizionò il più diritto possibile, sulla mensola scelta.
Isabelle prese il foglietto delle istruzioni che aveva abbandonato sulle mattonelle fredde del pavimento e lesse l’ultimo punto.
- 5. Subito si potrà notare una leggera colorazione rossa spostarsi all'interno fra la finestrella del test. In pratica se c'è la linea, è in corso una gravidanza, se non c'è la linea, non è in corso una gravidanza e quella di controllo ti segala se il test ha funzionato, quindi DEVE apparire una linea. – si guardarono negli occhi. - Attendere almeno 3 minuti per la comparsa delle linee rosse. Se non dovesse apparire alcuna linea, attendere ancora un minuto -
Clary incuriosita sbirciò il vetrino ma c’era solo la linea del controllo. Sbuffò e, dopo aver abbassato la tavoletta, si sedette a gambe incrociate per la seconda volta, intanto guardava negli occhi Isabelle che ora era preoccupata ed emozionata quasi più di lei, come se fosse stata una sorella minore.
Si rese conto che quelli sarebbero stati i tre minuti più lunghi di tutta la sua vita, solo quando ebbe pensato di alzarsi per controllare per circa settanta volte.
E se davvero fosse stata incinta come credeva? Un sorriso le illuminò il volto e il cuore. Sarebbe stato stupendo. Si ritrovò a pensare a quanto sarebbe stato bello portare una vita nel suo grembo, qualcosa di piccolo e decisamente delicato, qualcosa… qualcuno, semplicemente.
Solo che essere figlio di una Shadowhunters voleva dire rischiare di diventare orfani da un momento all’altro.
E cosa avrebbe detto Jace? Come avrebbe reagito? E se non lo avesse voluto?
Ma no, si tranquillizzò, figuriamoci se non accetterebbe una sfida tanto grande.
E cosa avrebbero detto i suoi genitori? Aveva solo ventuno anni. Ma era abbastanza.
Si alzò ansiosa e chiuse gli occhi prima di guardare, mettendo una mano su di essi mentre con quella libera si accinse a prendere il test dalla mensola.
-Al tre apro gli occhi e controllo. - disse mordendosi il labbro. –Okay- le rispose Isabelle alzandosi. -Uno… due… tre!- urlarono insieme.
Il test rosa pallido e bianco che aveva in mano aveva due belle linee rosse ben visibili, sulla destra dello specchietto nero.
Si portò una mano alla bocca mentre mille emozioni la invadevano: entusiasmo, felicità, gratificazione, incredulità, paura, commozione, ansia…
Izzy notò la su faccia affollata di emozione e le prese il mento tra le mani. – non ti preoccupare, andrà tutto bene… spero. – Clary scoppiò in lacrime in un misto di felicità e paura, come se non ne fosse stata all’altezza. Isabelle l’abbracciò non ti preoccupare! E una cosa bella no? E poi io diventerò zia! E…tu mamma! – disse Isabelle, cercando di consolarla.
Alla fine Isabella dovette riaccompagnare Clary a casa, perché era decisamente stordita. Una volta a casa, l’amica se ne andò, lasciando Clary sul divano a riprendersi. Dopo quasi un’ora Clary aveva riacquistato un aspetto più sobrio, o almreno di chi aveva pianto, e Jace spalancò la porta della casa. –Sono  tornato! Ma credo che te ne sarai accorta. – nel vedere cosi stanca la ragazza, le si avvicinò e la tirò a sé per poi baciarla delicanamente. – Hey? Che succede? Non è morto nessuno! Almeno, non negli ultimi tre mesi. – Clary lo guardo con stanchezza, ma trovo il coraggio di sorridergli e dirgli semplicemente – sono incinta. – Jace rimase totalmente spiazzato da questa risposta. Fece un salto in dietro e la guardò con un misto di amore e stupore. – Cosa? – chiese incredulo. – lei urlò di felicità – SONO INCINTA! – lui rimase immobile cinque secondi, il tempo di digerire la notizia. Poi fu come una bomba: fece un salto verso Clary e la baciò appassionatamente per poi buttarsi sul divano –trascinando la ragazza con sé- e per poco non svenì. I due innamorati passarono tutta la giornata a baciarsi teneramente sul divano, pensando a loro futuro.
 
 
   
 
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