Salveeeeeee
Amiciiiii J Eccomi tornata con una
nuova FF J
Stavolta
ho deciso di staccarmi per un po’ dal mondo fatto solo di
angst e dedicarmi un
po’ alla comicità J
Non
dimentichiamo che i nostri Destiel, nonostante vadano a braccetto con
l’angst,
hanno condiviso molti momenti divertenti J
Godetevi
la lettura J
Dopo
tanto tempo passato a struggersi l’uno per l’altro,
stressando l’anima anche al
povero Sam, Dean e Castiel finalmente erano diventati una coppia.
Ormai
niente poteva più dividerli. Nuovo caso con nuovo mostro da
uccidere? Castiel
era presente. Nuovo taglio di capelli? Castiel era presente. Nuovo
cappello per
Bobby? Castiel era presente.
Ormai
Sam era consapevole di aver perso suo fratello per
“colpa” di quell’angelo ma
non era consapevole di ciò che lo attendeva.
Da
un giorno all’altro Castiel si era definitivamente trasferito
nel bunker e di
conseguenza aveva preso residenza in camera di Dean. Il povero Sam era,
purtroppo, partecipe alla vita sentimentale della strana coppia.
Tutto
iniziò la prima notte che Castiel passò
lì con loro.
Ansimi
e gemiti riecheggiavano tra i muri, arrivando alle orecchie di Sam.
Quella
notte sembrava non finire mai, loro sembravano non finire mai.
“Il
sesso dopo un po’ ha una fine” pensò
esasperato Sam, mentre si premeva con
forza il cuscino in faccia, cercando di attutire quei suoni osceni.
Quando
finalmente i rumori cessarono, Sam riuscì ad addormentarsi.
Ma
sfortunatamente, il poverino, riuscì a dormire solo poche
ore prima che la
sveglia iniziasse a suonare imperterrita fracassandogli i timpani. Con
un gesto
stanco e svogliato spense quell’aggeggio maledetto e si
passò le mani sul viso,
stropicciandosi gli occhi.
Si
alzò di malavoglia dal letto e andò in bagno per
lavarsi e vestirsi. Quando
vide il suo riflesso nello specchio quasi gli venne un colpo per le
occhiaie
scure che si disegnavano sotto i suoi occhi.
Lavato
e vestito andò in cucina per fare colazione in pace, prima
che Cip e Ciop si
svegliassero.
Preparò
il caffè e dei pancakes e si sedette a tavola.
Alzò gli occhi dal piatto quando in cucina
fecero il proprio ingresso
suo fratello, in vestaglia, e il suo angelico fidanzato. Stavano
parlando animatamente
di qualcosa, tanto da non accorgersi della sua presenza.
-No
Cas non dico che non mi sia piaciuto, anzi, ma la prossima volta evita
di usare
i denti.- esordì Dean, versando il caffè in una
tazza che poi porse a Castiel e
versandosene un po’ per sé in un’altra
tazza.
-Guarda
che anche tu non scherzi eh? Non riuscirò a sedermi in modo
decente per una
settimana.- sentenziò l’angelo, sedendosi di
fronte a Sam contraendo il viso in
una smorfia di dolore. -Mi hai letteralmente distrutto, buongiorno
Sam.- disse
poi, portandosi la tazza di caffè alle labbra.
-‘Giorno.-
esalò Sam.
-Ehi,
guarda che sei stato tu a fare tutto.- Dean rimproverò il
suo ragazzo,
prendendo una sedia e sedendosi accanto a lui. -Io ero inerme sotto di
te. Ciao
Sammy, dormito bene?-
Sam
sospirò forte per poi serrare le labbra e rivolgersi a suo
fratello con un -Non
proprio. Qualcuno ha fatto troppo rumore per permettermi di dormire.-
-Sai
che hai ragione? Una coppia molto spesso si apparta qui dietro. Neanche
noi
siamo riusciti a dormire per colpa loro.- continuò il
biondo, bevendo con
nonchalance il suo caffè. Sam strinse i pugni per calmare
quell’intensa voglia
di prendere a schiaffi suo fratello.
Si
alzò, ripose tazza e piatto nel lavello e lasciò
gli altri due alle loro conversazioni.
“Calma
Sam, è successo solo stamattina.” disse tra
sé e sé. Così se ne
dimenticò e
andò avanti con la sua giornata.
Nuovo
caso, ricerche, interrogatori, caccia al mostro nuovo, uccisione del
mostro e
rientro a casa. Una normale giornata per i Winchester + Castiel.
-Vado
a prendere qualcosa per cena, vuoi venire con me Cas?- chiese Sam a
Castiel,
rientrando nel bunker.
-Ehm..
no, resto qui con Dean se non ti dispiace.- rispose l’angelo.
Sam
serrò gli occhi, consapevole di quello che quei due quando
erano (e non erano)
soli erano capaci di combinare. -Ok, torno tra un po’.-
esalò poi
dileguandosi.
-Beh,
io ho proprio bisogno di farmi una doccia.- esordì Dean,
cominciando a
spogliarsi. -Si, hai del sangue tra i capelli.- gli fece notare
l’angelo.
Dean
allungò una mano verso di lui e lo fece alzare dal divano
per trascinarlo con
sé in bagno.
Sam
rientrò dopo pochi minuti e quando sentì il
totale silenzio albergare nel
bunker si preoccupò. Aggrottò la fronte, cercando
di capire come mai non volasse
neanche una mosca fin quando non passò davanti la camera di
Dean, ovviamente
chiusa a chiave, e sentì dei rumori.
Il
primo suono che riconobbe fu lo scrosciare dell’acqua della
doccia, mischiato
ad una serie di altri suoni. Sembravano dei lamenti ma poi
acutizzò l’udito e
sbarrò gli occhi quando riconobbe la voce di suo fratello,
sottoforma di gemiti
e parole sconnesse.
“No,
non di nuovo.” pensò il giovane Winchester,
schiaffandosi una mano sulla
fronte. Così, deciso a porre fine a quello che stava
accadendo oltre quella
porta, bussò.
-Dean?
Sono a casa. Ho la cena.-
Niente.
Nessun risposta. Andò in cucina e, dopo aver apparecchiato,
si sedette a
tavola, nell’attesa che la coppia con cui ormai condivideva
l’abitazione
facesse il suo ingresso.
Alzò
lo sguardo quando sentì delle voci e delle risate
avvicinarsi. Dean varcò la
porta della cucina seguito da Castiel, entrambi vestiti comodi e con i
capelli
ancora umidi.
-Beh,
devo dartene atto Cas. Questa volta sei stato favoloso.- disse
sensualmente il
biondo, attirando a sé il suo uomo per baciarlo.
Sam
dovette distogliere lo sguardo da quella scena e passò i
prossimi dieci minuti
con un’espressione disgustata sul volto. Non che gli
disgustassero gli
omosessuali, sia chiaro, ma vedere il proprio fratello in certi
atteggiamenti
non era esattamente uno spettacolo gradevole. Voleva bene a suo
fratello e a
Castiel, ed era felice per loro, ma avrebbe preferito non condividere
con loro
“certi” momenti.
Quando
i due ragazzi finirono di sbaciucchiarsi, con somma gioia di Sam, si
sedettero
a tavola e proprio quando Sam pensò di essersi lasciato alle
spalle le
conversazioni di suo fratello con il suo ragazzo ecco che
-Mi
fanno terribilmente male le gambe, troppo tempo in piedi.- si
lamentò Dean.
-Oh
smettila, prima non mi pare ti stessi lamentando.- rispose Castiel. A
quei
commenti Sam mollò la forchetta nel piatto e
incrociò le braccia al petto con
fare stizzito.
-E’
normale che non mi stessi lamentando prima, ero letteralmente in
paradiso.-
disse sorridendo come un ebete. -E poi anche tu stamattina ti sei
lamentato per
le condizioni del tuo culo.- ribatté il biondo, dando un
morso al suo
cheeseburger al bacon. -E mi hai addirittura ringraziato.- aggiunse,
masticando. -Grazie per il cheeseburger Sammy, è squisito.-
In
risposta Sam contrasse il viso in una smorfia e si rifiutò
di continuare a
mangiare la sua insalata. -Me ne vado a letto. Ho perso
l’appetito.- disse per
poi alzarsi e raggiungere la sua camera.
-E
dai Sammy resta qui a chiacchierare con noi.- tentò Dean ma
ormai il ragazzo
era già fuori portata d’orecchio.
-Lo
vedi? E’ colpa tua. Le tue lamentele gli avranno fatto venire
il mal di testa.-
sentenziò Castiel.
-Nah,
sicuramente qualche condimento dell’insalata gli
avrà fatto venire mal di
stomaco.-
Dopo
essersi fatto una doccia calda Sam si mise a letto, pronto a passare
un’altra
notte in bianco per colpa di suo fratello e del suo angelo che invece,
a quanto
sentiva ogni notte, non conoscevano il significato
dell’espressione “andare in
bianco”.
Serrò
forte gli occhi, pregando gli Dei che quella notte passasse in fretta e
invece
ciò che udì fu soltanto silenzio.
Aprì
di scatto gli occhi per poi aggrottare la fronte confuso.
“Evidentemente uno
dei due è crollato oppure non hanno voglia
stasera.” pensò tra sé e sé,
mettendosi in una posizione più comoda per dormire.
Finalmente
il più giovane dei Winchester riuscì ad arrivare
al mattino seguente fresco e
riposato e senza i gemiti di suoi fratello a riecheggiargli nelle
orecchie.
Si
vestì e scese in cucina per fare colazione in pace prima che
Dean e Castiel si
svegliassero e gli riducessero a brandelli il buon umore parlando di
quanto
siano state fantastiche le “prestazioni”
dell’altro. Rabbrividì al solo
pensiero di dover ascoltare ancora roba simile. Quando si dice che la
disinvoltura non è mai troppa.
Varcò
la porta della cucina trovandovi suo fratello, scuro in viso e
totalmente di
pessimo umore, seduto al tavolo con una tazza di caffè
fumante tra le mani.
-Buon
giorno Dean.- tentò di distogliere il biondo da quei
pensieri che lo turbavano.
Dean non rispose, si limitò a grugnire e a bere il suo
caffè nero proprio come
il suo stato d’animo.
Sam
si guardò intorno e notò l’assenza di
Castiel, cominciando a preoccuparsi. Di
solito dove andava suo fratello andava l’altro e preoccupato
all’idea di una
possibile rottura della relazione dei due si avvicinò al
fratello. -Dean tutto
bene?-
-Mh
mh.- grugnì l’altro.
-Dov’è
Castiel?-
Il
biondo non rispose, a dare una risposta a Sam fu proprio
l’entrata del moro in
cucina, anche lui con uno sguardo un po’ afflitto.
“Ok” pensò Sam “hanno
litigato.”
-Buon
giorno Cas.- tentò.
-‘Giorno
Sam.- rispose atono l’angelo. Beh almeno era già
qualcosa, a differenza di
quell’animale di suo fratello che aveva usato un grugnito
come risposta.
Fecero
colazione in silenzio, nell’aria aleggiava una tensione
palpabile.
-Ok,
si può sapere che avete?- sbottò il castano,
stanco di sentire quell’aria “fredda”
attorno a sé.
-Chiedilo
a tuo fratello.- rispose l’angelo, guadagnandosi
un’occhiataccia dal chiamato
in causa.
-Cos’è?
Dean ha guardato qualche donna o uomo o ho fatto apprezzamenti un
po’ spinti?
Dai Cas, la bisessualità comporta anche questo lo sai.-
-No
Sam, non è per questo.- rispose.
-E
allora perché avete litigato?- chiese Sam, esasperato.
-Perché
non sono un vero uomo.- rispose, finalmente, Dean.
-Che?-
il castano era sempre più confuso.
-Dai
Dean, smettila con questa storia. Abbiamo passato tutta la notte a
parlarne.-
esordì Castiel, scuotendo la testa.
-Secondo
te come dovrei sentirmi?!- sbottò il biondo.
-Vorreste
spiegarmi cosa succede?!- esclamò Sam, passandosi le mani
sul viso.
-Tu?
Ed io allora? Credo che la causa sia stata perché magari non
ti attraggo più.-
ribatté Castiel, lasciandosi cadere contro lo schienale
della sedia e
incrociando le braccia al petto.
-Ma
la smetti di dire stronzate?!-
Castiel
sbuffò e spostò lo sguardo altrove. Sam intanto
trasalì, avendo finalmente
capito di cosa gli altri due stessero parlando.
-Dean…
Non vorrai dirmi che… Tu hai avuto qualche problema
con… Sai..-
-Si
Sammy, stanotte non mi si è alzato e il qui presente
angioletto non ha fatto
niente. NIENTE!-
Sam
si grattò la nuca con fare imbarazzato. -Beh può
capitare a volte che..-
-Che
cosa avrei dovuto fare? Non posso controllare il corpo degli altri.- si
difese
Castiel, ignorando completamente Sam che aveva iniziato a parlare.
-Evidentemente ciò che è successo può
solo confermare la mia tesi.. Tu non mi
vuoi più Dean, fine della discussione.-
-Non
ti voglio più?! Io?! Ma se io ti amo coglione!-
sputò fuori il biondo,
rendendosi subito conto di ciò che gli era appena uscito di
bocca. Sam e
Castiel erano senza parole.
Dean,
d’altro canto, era più scandalizzato di loro. Non
aveva mai detto una cosa
simile a nessuno.
Nessuno
aveva mai avuto l’onore di sentirsi dire “Ti
amo” da Dean Winchester.
-Però.-
esordì Sam, con un espressione sorpresa sul volto. -Dovevi
fare cilecca a letto
per dire a Cas che lo ami.- aggiunse sorridendo.
Dean
aveva assunto le sembianze di un pomodoro con gli occhi lucidi e, dopo
aver
indugiato un momento, si alzò da tavola, lasciando suo
fratello assieme al suo
ragazzo, a sua volta rimasto senza parole.
-Cas?-
lo richiamò Sam. -Ti senti bene?- lo scosse per una spalla.
L’angelo
era completamente pietrificato, bianco come un lenzuolo, labbra
dischiuse,
occhi sbarrati. Sam si chiese se stesse ancora respirando. -Cas?-
ritentò,
stavolta riuscendo ad attirare l’attenzione del moro. -Stai
bene?- gli chiese
quando il moro portò gli occhi su di lui.
L’angelo
deglutì rumorosamente e annuì debolmente. -Si.-
rispose con un filo di voce.
-Respira
coraggio.- sorrise Sam, dandogli delle pacche affettuose sulla spalla.
Il moro
annuì e respirò profondamente.
-Lu..
Lui.. Mi.. Dean mi..- balbettò Castiel.
Sam
si accorse che l’angelo era completamente andato in
iperventilazione e tentò in
tutti i modi di calmarlo prima che sfociasse in un attacco di panico
per una
cosa così bella.
-Cas
rilassati ok?- lo scosse per le spalle. -Dean ti ama ed è
una cosa bellissima.
Non sei felice?-
-Si,
credo di si.- esalò il moro, cercando di regolarizzare il
respiro.
-E
tu? Lo ami?-
Castiel
ci pensò un po’ prima di rispondere. -Si.- rispose
deciso, portando i suoi
occhi blu oceano su Sam. -I..Io amo Dean.- aggiunse con un sorriso a
distendergli le labbra.
-Bene.-
sorrise il castano. -Ora va da lui e chiarite la questione
“sesso mancato”.-
Ma
appena l’angelo si fu alzato, Dean fece il suo ingresso in
cucina tutto
trafelato.
-Cas..-
iniziò il biondo, ma l’altro lo bloccò
immediatamente.
-Dean
non mi importa se soffri di disfunzioni erettili, potresti soffrirne
anche per
il resto della tua vita..-
-Wo
wo, frena cowboy!- il biondo alzò le mani, bloccando quel
discorso non molto
convincente del suo ragazzo. -Ho solo trent’anni.-
-Dean
lascialo finire.- s’intromise Sam. Il biondo fece un cenno
verso Castiel,
esortandolo a finire il suo sproloquio.
-Dicevo..
Potresti anche soffrirne per il resto della tua vita..-
ripeté quella frase
facendo roteare gli occhi al suo uomo e ridere Sam. -Ma non importa
perché…-
prese un respiro profondo. -Ti amo anch’io.-
Il
biondo, non appena udì quelle parole, si gettò
letteralmente sull’angelo,
assalendo le sua bocca voracemente.
-Ehm..
Ragazzi?- Sam tentò di richiamare la loro attenzione. -Dean?
Cas?- Niente. Quei
due erano troppo presi dal mangiarsi le labbra a vicenda. -Ok.-
esalò Sam,
arrendendosi.
Si
alzò dalla sedia, portando con sé la tazza ancora
piena di caffè, ormai freddo.
Andò
in camera sua, ridendo al pensiero di quella stramba coppia che erano
suo
fratello e quell’ingenuo di angelo.
In
quel momento Sam realizzò che mai si sarebbe abituato a
partecipare a quella
relazione, a quel sentimento sbocciato tra Dean e Castiel.
Scrollò la testa
ridendo, ripetendo a sé stesso che la cosa più
importante fosse la felicità di
suo fratello, anche se avrebbe dovuto passare tutte le notti ad
ascoltare
gemiti sommessi e particolare conversazioni la mattina dopo.
Dopo
un po’ sentì dei rumori e si affacciò
alla porta per vedere cosa stesse
accadendo. Vide suo fratello e il suo angelo correre in camera del
primo,
continuando a baciarsi e lasciare pezzi di vestiti in giro per il
corridoio.
Rientrò
in camera sua e -Beh, stavolta ve lo concedo.- mormorò
ridendo.
Spazio
Autrice:
Finalmente
l’ho terminata! Sono solo 8 pagine di Word ma mi sembrava di
non finirla mai
ahah :D
Beh
che dire anche se non è un granché, spero vi
piaccia e che riesca a strapparvi
un sorriso e vi faccia divertire come ha divertito me scriverla J
Baci,
Sunny9719