Dangle.


Stai penzolando dal soffitto e mi manca il fiato.
Vedo i tuoi occhi, fari rossi nella notte, e mi illudo di sognare.
Vedo la tua pelle, bianca e fredda come la neve appena caduta, e mi chiedo dove tu sia svanita.
Ti sei uccisa, Cam. Hai indossato il tuo vestito migliore e l'hai abbinato ad un cappio stretto e letale.
Sei salita su quella sedia e hai canticchiato per l'ultima volta quella ninna nanna.
Ti sei uccisa, Cam, e mi hai lasciata qui, da sola.
Nessuna lettera, nessuna spiegazione, solo un lurido corpo che tremola sotto il lampadario. 
Mi manca il fiato, come è mancato a te.
Mi manca la luce, la terra da sotto i piedi. Mi manca una ragione.
Non riesco a smettere di guardarti e chiedermi con chi io stia parlando.
Probabilmente mi illudo tu possa sentirmi ancora.
Non riesco ad andarmene, non ne vedo il motivo. In fondo è finita qui, eh Cam?
Hai tracciato la linea, hai scritto il finale.
Non esistono più i giorni, le persone, i secondi che scandiscono l'esistenza.
Si è fermato tutto con te, con quell'ultimo salto nel vuoto.
E ora dondola pure, non smettere.
Continua a fissare il pavimento con quello sguardo di sangue, e ridi pure.
Hai beffato il tempo, hai beffato quella mente così piena di pensieri, così piena di odio e paura.
Hai strangolato ogni timore, ormai.
Hai strangolato le tue sofferenze.
Ma prima che sia davvero finita, prima che ti porti via anche le parvenze, dimmi perché.
Stai penzolando dal soffitto, Cam.
Perché?