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Autore: Yugi95    06/02/2017    3 recensioni
§La presente fanfiction rappresenta una sorta di spin-off della storia “La rinascita della Fenice” e, pertanto, le è direttamente collegata. Di conseguenza si consiglia, anche se non è strettamente necessario, la lettura della storia principale per una maggiore comprensione§. Il giovane mago Aenuashiba, appartenente ad un antichissimo ordine segreto, decide di affidare i propri pensieri alle pagine di un diario. Il motivo di tale decisione è semplice: la Dimensione Magica, come tutti la conoscono, sta cadendo a pezzi e nessuno può far nulla per evitarlo. Il ragazzo, a questo punto, dà vita ad un conflitto interiore, che vede opporsi la sua rigida osservanza delle regole della confraternita al suo desiderio di poter fare qualcosa in più per la salvezza dell’universo. Tale conflitto, però, si risolve con un immobilismo esistenziale, che lo dilania nel profondo dell’animo. Per superare questa “paralisi”, Aenuashiba, nel corso degli anni, andrà alla disperata ricerca di una risposta, che possa mettere a tacere una volta per tutte i suoi dubbi e le sue paure. Il giovane mago, attraverso il proprio diario, metterà insieme, come in un puzzle, tutte le esperienze, emozioni e conoscenze, vissute e, alla fine del viaggio, giungerà finalmente ad una sconcertante verità… la sua.
Genere: Dark, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Winx
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Winx Club - Cassiopea's Chronicles'
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Capitolo XII – Euterpe
 
Melody 18/09/2016 – ore: 20.00

Caro diario, come pensavo la spilla è una specie di bussola, che ci ha permesso di orientarci nei sotterranei della scuola. Insieme a Rashid e a Diletta, i quali hanno deciso di buon grado di unirsi alla mia ricerca, mi sono lasciato guidare dalla reliquia attraverso le intricate gallerie del Golden Auditorium. Basandomi sulla luminosità della pietra, ci siamo avvicinati sempre più al nostro obbiettivo. Finché, dopo circa mezz’ora di cammino, ci siamo ritrovati in un luogo che, senza l’ausilio dell’oggetto appartenuto alla fondatrice del collegio, sarebbe stato impossibile raggiungere. Era uno stretto cunicolo a fondo cieco, sulle cui irte pareti erano appese delle antiche fiaccole di legno ormai inutilizzabili. Nonostante fossimo all’apparenza giunti a destinazione, la spilla non ha smesso di brillare. In fin dei conti in quella minuscola rientranza non vi era nulla di utile ai fini del nostro intento: doveva esserci dell’altro. Di conseguenza, camminando avanti e indietro, mi sono reso conto che, quasi in maniera impercettibile, l’intensità della reliquia aumentava o diminuiva quando mi avvicinavo o allontanavo da una delle pareti laterali. Incuriosito e più che mai deciso a scoprire il motivo di quel fenomeno, mi sono letteralmente appiccicato alle rocce e le ho ispezionate con cura. I miei due accompagnatori, allo stesso modo, hanno cercato di darmi una mano. Tuttavia, dopo circa dieci minuti di attenta analisi, ci siamo rassegnati all’idea che non vi fosse nulla di strano in quelle pietre e, privi di qualsiasi speranza, ci siamo lasciati cadere sul gelido pavimento di quell’anfratto. Dopo pochi minuti di assoluto silenzio, durante i quali ciascuno di noi tre chiuso in sé stesso ha rimuginato su tutta quella faccenda, però, Diletta, sul cui volto si era dipinto un meraviglioso sorriso, si è alzata di scatto e, strappandomi di mano la spilla, si è diretta nuovamente alla parete. Una volta che si è trovata faccia a faccia con le rocce, la preside, incrociando le proprie dita, ha posto la reliquia a contatto con esse. In quello stesso istante si è verificato un leggero smottamento e subito dopo le pietre, che delimitavano il lato sinistro del cunicolo, si sono sbriciolate sotto i nostri occhi. Si è aperto un passaggio… un passaggio che ci ha condotti in un ampio salone. Il luogo, abbandonato da diversi secoli, aveva ormai perso tutta la sua originaria bellezza. Le pareti, infatti, erano ricoperte di crepe e rampicanti; i marmi decorativi, le statue e gli stucchi si erano ingialliti; le maioliche, che costituivano il pavimento della sala, infine, erano irrimediabilmente danneggiate oppure del tutto assenti mostrando la terra sottostante. Difronte l’ingresso del luogo si trovava una magnifica vetrata raffigurante una ventina di musicisti, intenti a suonare i loro strumenti. Al centro di essi, inoltre, troneggiava una bellissima donna dai capelli biondi raccolti in una bizzarra acconciatura, vestita con una lunga tonaca arancione scuro e intenta a suonare un argenteo flauto traverso. Sul suo fianco sinistro, infine, era appuntata la stessa spilla che ci aveva condotto in quel luogo. Non appena ho realizzato che quella figura femminile fosse la stessa presente nel quadro della biblioteca, mi sono lasciato cadere sulle ginocchia e, preso dalla felicità del momento, ho iniziato a piangere. Rashid, consapevole quanto me dell’importanza di quella scoperta, si è avvicinato a me e, dopo avermi aiutato a rimettermi in piedi, con un sorriso mi ha accompagnato insieme a Diletta ad esaminare più da vicino quella rappresentazione. Una volta che ci siamo ritrovati a pochi centimetri di distanza dalla vetrata, mi sono reso conto che la spilla lì raffigurata presentava delle scanalature come se permettesse l’incastro di un qualchecosa della medesima forma. Di conseguenza mi sono fatto consegnare la reliquia dalla preside e, facendo molta attenzione a non danneggiarla, l’ho inserita in quell’alloggiamento. Subito dopo la gemma ha smesso di lampeggiare e, illuminandosi come mai aveva fatto, con un sonoro “tac” si è aperta. Allo stesso tempo al di sotto della donna con il flauto è comparsa una scritta, per la precisione un nome: “Euterpe”. Diletta non è riuscita a trattenere un urlo di gioia, finalmente dopo secoli di ricerche la fondatrice del Golden Auditorium aveva un nome. Io, però, sebbene fossi contento di aver scoperto l’identità di un altro dei personaggi del dipinto, ero estremamente curioso di scoprire quali segreti celasse la reliquia. Così, con le mani che mi tremavano per l’emozione, ho aperto delicatamente la spilla al fine di esaminarne il contenuto. Al suo interno vi erano un oggetto in oro lungo non più di cinque centimetri, la cui sommità era sormontato da una chiave di violino, e una frase scritta in lettere argentate: “Alla mia musa ispiratrice… Euterpe. Sinfonia melodiosa che riempie il mio cuore di gioia. Ora e per sempre con infinito amore A.”. In calce al testo, infine, vi era una data: “Linphea 23/8/1345”. Quando ho chiesto a Diletta e a Rashid cosa potessero mai significare quelle parole, entrambi non mi hanno saputo rispondere. Tuttavia la preside mi ha consigliato, qualora avessi voluto avere maggiori informazioni sulla manifattura dell’oggetto, di recarmi alla Scuola dei Forgiatori sul pianeta Hoggar. A questo punto credo che seguirò il suo suggerimento.

Tuo, Aenuashiba.

 
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Note dell’autore: Buonsalve a tutti!!! Finalmente Aenuashiba, Diletta e Rashid scoprono la verità celata dietro il mistero della spilla appartenuta alla fondatrice del Golden Auditorium. L’oggetto, infatti, dopo averli condotti in uno stretto e dimenticato cunicolo dei sotterranei, gli permette di accedere ad una sala segreta di cui nessuno era a conoscenza. In quel luogo i tre scoprono il nome della Prima Preside e, grazie ad una sorta di meccanismo magico, riescono ad aprire la spilla. La parte finale della pagina è leggermente enigmatica XD: Aenuashiba trova una frase d’amore e un oggetto d’oro la cui forma non dovrebbe esservi ignota (big spoilerone :D). Di conseguenza il ragazzo chiede aiuto ai suoi due accompagnatori, ma entrambi non sanno cosa rispondergli. Tuttavia Diletta gli consiglia di recarsi sul pianeta di Hoggar al fine di trovare maggiori indizi sulla manifattura della reliquia. Nel prossimo capitolo, quindi, (attenzione spoiler :D) Aenuashiba si dirigerà alla Scuola per Forgiatori di Hagen e continuerà ad indagare sui personaggi del quadro. Adesso, infatti, abbiamo un nuovo indizio… una lettera: chi mai sarà questo “A”? Quale legame intercorre tra questo nuovo personaggio, Euterpe e gli altri? Per le risposte a queste domande dovremo aspettare un po’, ma sono sicuro che saranno di vostro gradimento ;D. Un paio di precisazioni e ho concluso XD. Innanzitutto lo stratagemma di appoggiare la spilla alla parete, la quale a contatto con l’oggetto si è sbriciolata, è tratto dal libro/film Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Silente, infatti, una il suo sangue per far spostare le rocce che gl’impedivano l’accesso nella caverna, dove si trovava il medaglione di Salazar Serpeverde ;D. Prestate sempre attenzione alle date… sono importantissime per capire “l’incastro” di avvenimenti antecedenti alla timeline originale. Il nome della fondatrice del Golden Auditorium richiama quello della Musa Euterpe della mitologia greca. Non ho fatto questa scelta a caso: Euterpe, infatti, è la musa della musica e, essendo l’istitutrice di un conservatorio, credo che non esista nome più adatto :D. Tuttavia questo non è l’unico motivo… ma l’altro lo scoprirete più in là ;D (risata malvagia XD). Sulla cartella del Drive, infine, ho caricato l’immagine della prima preside: è una fanart (credo… non ne sono tanto sicuro XS) di “arcadia-art”, come al solito lo trovate su Deviantart. Ho concluso, perdonatemi per avervi annoiato anche questa volta XD. Un saluto generale e arrivederci al prossimo aggiornamento :D :D :D.
Yugi95

Link Google Drive: https://drive.google.com/open?id=0B3u8B3LCcNM0UElwUVNOWFIyeWs
   
 
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