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Autore: Philotes    06/02/2017    0 recensioni
Sofia Martini è un infermiera di ventidue anni, è figlia del noto medico Lele Martini e nipote di Lorenzo Martini, il famoso chirurgo. Arriva a Fasano e lì incontra i Braccialetti Rossi con i quali instaura fin da subito un forte legame, in particolare con Leo. Leo, è il Leader dei Braccialetti Rossi è stavolta rischia seriamente di morire e lui decide di smettere di combattere. L'entrata di Sofia nella vita di Leo pero', potrebbe far cambiare idea a Leo, e Sofia forse s'innamorerà per la prima volta... Sarà amore? Chi salverà Leo?
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asia, Dottoressa Lisandri, Leo, Nicola, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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.Sofia.
-Buongiorno, sono Sofia Martini la nuova infermiera, sto cercando la dottoressa Lisandri...-. Mi presento all'accettazione. Un infermiere alto con un volto simpatico esce dalla guardiola.
-Ah si ti stavamo aspettando...Vieni, la dottoressa arriva tra poco, ti porto agli armadietti...-. Afferma lui sorridendo. Lo seguo annuendo, sembra simpatico, e romano come me.
-Ecco, questo è il tuo armadietto, certo che sei giovane! Quanti anni hai?-. Mi domanda curioso dopo avermi mostrato l'armadietto.
-Ventidue, mi sono laureata con un anno di anticipo....-. Affermo aprendo l'armadietto, sotto il suo sguardo sorpreso.
-Allora sei un piccolo genio....Beh, ora ti spiego come funzionano le cose qui, tu ti occuperai del primo piano...Analisi, porterai i pazienti, e farai le varie medicazioni...-. Mi dice porgendomi delle cartelle e un cercapersone.
-Io sono Ulisse, se hai bisogno, sai come trovarmi!-. Mi dice prima di lasciare lo spogliatoio.
Comincio a cambiarmi, questo è il mio primo lavoro dopo il tirocinio a Roma, una parte di me, si sente ancora insicura l'altra non vede l'ora di iniziare, mentre mi cambio ripenso alle parole di mia nonna....
-Ma devi proprio andarci?-. Mi domanda mentre preparo la valigia.
-Nonna, certo che devo andarci, mi mandano dove c'è bisogno, e poi mica vado in guerra, vado in Puglia!-. Affermo ridendo.
-Che centra! Sei giovane, non hai mai vissuto da sola, come farai se avrai bisogno di me?-.
-Mi dici che ti prende? Non sei mai stata una nonna chioccia....Rilassati.-
.
Bene. Sono pronta ad aprire le danze. Metto il cercapersone in una tasca e il cellulare in un altra. Arrivo al primo piano ed entro nel reparto. Nella prima stanza in cui entro c'è un bambino con il capo fasciato che sta dormendo. Prendo la sua cartella clinica e vedo che non deve fare nulla. Così esco e passo alla stanza successiva.
-Buongiorno!-. Varco la soglia della seconda stanza, ci sono due ragazzi, uno moro con gli occhi verdi e l'altro sembra filippino.
-Buongiorno a te, sei nuova?-. Mi domanda il moro.
Annuisco e tiro fuori la sua cartella. Devo portarlo alla tac.
-Tu sei Leo, giusto?-. Domando.
-Si, sono io!-. Afferma fiero di stesso.
-Bene, devo portarti alla tac...-. Affermo e lui scende dal letto, noto che gli manca la gamba ma la cosa non mi turba e noto che il suo volto è sorpreso.
-Come ti chiami?-. Mi domanda mentre lo sto portando in sala tac.
-Sofia...-. Affermo sorridendo.
-Sei la prima che alla vista della mia gamba, non hai detto nulla...-.
-Mio padre, mia sorella e mio zio, sono medici sono cresciuta in mezzo a queste cose si puo' dire...-.
-Wow...Tutti medici, ed è per questo che sei diventata infermiera?-. Mi domanda ancora.
Annuisco.
-Non sei una di tante parole, vero?-.
Ma in quel momento vengo salvata dal cellulare che squilla, sorrido vedendo chi è e rispondo infilandomi l'auricolare.
-Ciao nonno!-.
-Bella di nonno, come stai? Hai già cominciato?-.
-Sì, sto portando un paziente in sala tac e stavo per rifilargli una delle tue solite battute...-.
Lo sento ridere e questo mi rende felice.
-Ti passo nonna...-. Mi dice sorridendo.
-Si...-.
-Sofia!-.
-Ciao nonna...Passato il momento chioccia?-. Le domando prendendola in giro.
-Si si, anzi scusami per ieri sera...-.
-Stai tranquilla, ora devo andare, salutatemi tutti...Ciao Famiglia!-.
-Ciao Sofi!-.
Chiudo la telefonata sotto lo sguardo di Leo, siamo appena entrati in ascensore.
-Qual'era la battuta?-. Mi domanda divertito.
-Mio nonno dice sempre: Una parola è troppa e due sono poche!-.
-Tuo nonno dev'essere un tipo in gamba...-.
-E' il migliore...-. Affermo e in quel momento arriviamo al piano della tac.
-Ti aspetto qui.-. Affermo lasciando entrare.
-Se vuoi, puoi tornare al reparto, io me la cavo...-. Mi dice lui come se fosse la cosa più normale del mondo.
-Non se ne parla, io sono responsabile di te. Ti aspetto qui.-. Continuo convinta. Lui mi sorride ed entra.
Mentre lo aspetto, mi arriva un messaggio.
Da: Anna
Ciao sorellona, com'è andato il viaggio? Non sai quanto ti invidio, va be che sono a Londra ma la Puglia è sempre la Puglia, mi manchi.
A: Anna
Ciao sorellina, tutto bene. Ho già cominciato a lavorare qui sono tutti molto carini anche se un po' mi dispiace di aver lasciato soli i nonni... Mi manchi anche tu.
Da: Anna
Ma i nonni non sono soli, ci sono Maria, Marco e Lorenzo...Piuttosto, hai sentito Emiliano?
A: Anna
No, non l'ho sentito...Penso che abbia cancellato dalla sua testa tutti i Martini esistenti.
Da: Anna
Non sai quanto mi manca, che devo fare?
A: Anna
Riprenditelo! Tu sei la Martini più testarda, lascia perdere Londra e riprenditelo!

-Sofia eccomi!-. Mi chiama Leo venendo verso di me. Lo raggiungo rimettendomi il cellulare in tasca.
-Devo portare questi a oncologia, mi accompagni?-. Il suo volto è scuro.
-Certo...Posso, vedere?-. Domando indicando la busta e lui annuisce. Apro la busta e leggo il referto -Cazzo...-. Affermo sconvolta.
-La stessa cosa che ho detto io...-. Mi dice lui giù di morale. Non conosco la sua storia clinica ma un tumore alla testa non è una cosa bella, anzi tutt'altro. Lo accompagno ad oncologia ma restiamo in silenzio, dopo essere stati lì, sempre in religioso silenzio lo riaccompagno in stanza ma è proprio il quel momento che il mio cellulare squilla di nuovo.
-Elena, sono a lavoro, ti richiamo stasera...-.
-Sofi è importantissimo!-.
-Sì, Sofi devi aiutarci...-. Continua Tommy, mio cugino.
-Sono in Puglia ragazzi, non al piano di sopra!-.
-Si tratta di Emiliano...-.
-Ah....-.
-Emiliano assume pasticche di ecstasy!-. Afferma Tommy mentre io in risposta scoppio a ridere.
-Siamo seri...Mi ha tatuato...-.
-Emiliano non fa tatuaggi ai minorenni almeno che Lorenzo non fosse daccordo ma ne dubito...-.
-Appunto...Lo devi aiutare, noi vogliamo chiamare Anna ma...-.
-Dovreste farlo, Anna è l'unica che puo' aiutarlo, vedrete che sistemeremo tutto. Chiamate Anna, ora devo andare...-.
-Sofi?-.
-Cosa?-.
-Secondo te, perchè l'ha fatto?-. Mi domanda Elena.
-Perchè ama nostra sorella ed è disperato! Ma vedrai che Anna si farà perdonare...-.
Chiudo la telefonata nel momento in cui riporto in stanza Leo. Lui si sdraia sul letto senza dire una parola. Lo vedo lì così fragile che vorrei fare qualcosa, qualunque cosa ma proprio non so da dove cominciare, queste cose purtroppo al corso non te le spiegano devi vedertele tu. Decido di lasciarlo solo e continuare il giro, passo da Nina una ragazza appena arrivata per un tumore al seno, poi da una bimba dolcissima, Flam arrivata per un operazione agli occhi e per finire. Una volta finito il turno, scendo negli spogliatoi, mi cambio e torno da Leo.
-Ciao...-. Lo saluto entrando e per la prima volta, i nostri occhi s'incontrano rimanendo in connessione, certo che ha degli occhi veramente bellissimi.
-Sofia...Ciao! Vieni che ti presento i braccialetti rossi...-. Mi dice indicandomi un tre ragazzi e una ragazza Nina, che pero' conosco.
-Io e Sofia già ci conosciamo, è passata stamattina...-. Afferma Nina.
-Ah...Loro pero', non li conosci...Loro sono Vale, il mio viceleader e Toni, il Furbo e poi c'è Rocco l'imprescendibile.-.
-Io sono Sofia, piacere!-. Affermo sorridendo.
-Ti va di restare un po' qui con noi?-. Mi domanda Leo.
-Veramente, ero passata solo per sapere come stavi, ho una montagna di scatoloni a casa che mi aspettano...-. Affermo ridendo.
-Ti sei trasferita da poco?-. Mi chiede Vale.
-Sì, sono arrivata stamattina da Roma...-. Spiego e in quell'istante il mio cellulare squilla di nuovo e rispondo.
-Anna...So' tutto di Emi, pero' posso richiamarti dopo?-.
-Va bene, io sono in aereoporto, sto tornando a casa...Non hai detto nulla ai nonni vero?-.
-Ma che sei matta? Se i nonni lo scoprono, gli prende un infarto! Ci sentiamo stasera...-.
-Va bene, ciao sorellona!-.
-Ciao sorellina!-.
Chiudo la telefonata e mi siedo sul letto di Leo lasciando la borsa a terra.
-Scusate...Ma i miei fratelli, pensano che sono ancora nella depandance!-. Affermo ridendo.
-Hai molti fratelli?-. Mi domanda Leo.
-Tre sorelle. Tre fratelli. E un cugino. A casa siamo una marea...-. Spiego ridendo.
-Wow...Dev'essere bello. Io sono figlio unico!-. Dice Vale.
-Guarda bello lo è ma la famiglia Martini, è una famiglia di casini come dice mio nonno, ne succede sempre una!-. Spiego ridendo -Ma voi, perchè siete i braccialetti rossi, cosa vuol dire?-. Domando curiosa.
-E' cominciato tutto un anno fa, quando è arrivato Vale nello stesso giorno sono entrati anche Toni e Davide, che ci ha lasciato quasi quattro mesi fa. Un braccialetto rosso è colui che ha attraversato il territorio della paura....-. Mi spiega Leo.
-Ora capisco...Beh, io vi lascio, sono distrutta...Buon proseguimento...-.
-Ma come non ci dice che non possiamo stare?-. Mi dice Vale confuso.
Sbuffo riprendendo la borsa che ho lasciato cadere a terra.
-I cattivi lascio che li facciano i miei colleghi,io alcune regole non le ho mai capite...-. Affermo facendogli l'occhiolino e scomparendo. Una volta arrivata nel parcheggio, salgo in macchina verso l'appartamento che ho preso in affitto. E' un trilocale in via del porto, si vede il mare, è veramente stupendo. L'appartamento è composto da due stanze matrimoniali, bagno, salotto con cucina a vista e un meraviglioso terrazzo che si affaccia sul porto. E' sera tardi, sono stanchissima così decido di andare a dormire.
.Leo.
-Vale, ma l'hai vista?-. Domando al mio migliore amico, gli altri se ne sono andati e noi siamo usciti fuori in terazzo, infondo è primavera e la sera fuori, comincia a non essere poi così male.
-Mi sa che tu l'hai guardata meglio di me, eh?-. Mi dice ridendo.
-Già...Ma con questo nuovo intruso, non posso permettirmi di pensare alle ragazze...-.
-Ma che dici?! E' proprio adesso che devi pensarci invece!-.
-Certo, così muoio e lei rimane sola...-.
-Ma tu non muori...Tu sei un Leone, sei tu che sbrani il drago!-. M'incoraggia il mio migliore amico.
-Come farei senza di te?-.
-Saresti perso Leader! Vado via anch'io! E ricordati, buttati...Sono certo che non ti farai male.-.
-Tu che ne sai?-.
-Il sesto senso del viceleader!-. Mi dice andandosene.
E un altra notte insonne, è appena cominciata...

Nota dell'autrice:
Ciao a tutti! Si lo so, è stata un idea un po' azzardata ma ogni tanto bisogna rischiare no, così ho creato un nuovo personaggio e ho unito le mie due fiction preferite! Spero che vi piacerà!
Un bacio
   
 
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