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Autore: Altair4    06/02/2017    0 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Donnie osservava da ore la formula per il Tartunnel sul suo computer, sapeva che poteva migliorarla, ne era sicuro.
 
Purtroppo la scintilla non scattava, erano tre giorni che non si fermava mai, stava indossando la cintura Niana per non
 
perdere tempo a mangiare e dormire. Astrid era in pena per lui, non aveva mai usato la cintura in modo così intenso,
 
non era un Niano, non sapeva cosa sarebbe successo una volta che l’avesse tolta. Il genio non voleva mollare, era
 
determinato a passare tutta la settimana così, voleva dare il suo contributo prima che la base Niana partisse per il
 
lungo viaggio, era sicuro che la soluzione fosse vicina.
 
            -Amore ti prego non sappiamo l’effetto che ha su di te la cintura quando non ti riposi, una volta tolta voi sentite la stanchezza tutta insieme molto più di noi…- Disse Astrid.
            -Se la tolgo ora e collasso non potrò davvero essere di alcuna utilità per i Niani…hanno tutta questa fretta di partire…non credono affatto che il Tartunnel possa essere potenziato, altrimenti aspetterebbero…una volta in viaggio sarà difficile comunicare con loro…-
            -Ho capito, è anche un fatto di orgoglio…-
            -No…ecco…va bene, sì, hai ragione…devono rendersi conto che noi non siamo inferiori a loro e poi tua madre…-
            -Vuoi fare bella figura davanti a mia madre?-
            -Sì…voglio che mi accetti…-
            -Ti accetterà comunque, hai già fatto veramente tanto per noi tutti…e poi sei il mio compagno, appena farà la fusione con me vedrà quanto mi rendi felice, non potrà che amarti-
            -Lo spero…ma sono una tartaruga…mi sembra di aver capito che non c’era niente come noi su Ni-
            -Sì invece, c’erano dei piccoli rettili con delle scaglie cornee che proteggevano loro l’addome e la schiena, non un vero carapace…ma vi somigliavano molto…e poi cosa importa? Sei un rettile anche tu, sei più vicino a noi degli umani…pensa se qualcuno di noi si innamorasse di un umano…sarebbe molto più difficile da accettare-
 
Roby si avvicinò senza far rumore ed aspettò un attimo di silenzio per parlare:
            -Il Tartunnel è in funzione, stanno arrivando Karai, Leonardo ed il Leonardo di 8 anni, volete che li accolga e li porti a fare il giro della base?-
            -No Roby, vengo con te, non vorrei che il piccolo si spaventasse nel vederti-
            -Come desideri Astrid. Donnie hai bisogno di me dopo?-
            -No grazie Roby, stai pure con i nostri ospiti-
 
Quando il piccolo Leo mise piede nella base aveva la bocca aperta per la meraviglia. L’interno della struttura era fatto
 
di un materiale che non aveva mia visto, a tratti luccicava, a tratti rimaneva biancastro, sembrava marmo terrestre con
 
venature color rossiccio tipico del terreno di Marte.
 
            -Cosa hanno messo nelle pareti?- Chiedeva il piccolo.
            -Ciao a tutti ben venuti!- Disse Astrid - Le mura sono fatte di terreno marziano, mentre quel luccichio è la polvere dei cristalli Enerzon, sono la nostra fonte di energia, ma sono anche parte di un sistema complicato. Qui ogni muro, ogni stanza è connessa con le altre, tutta la base è un immenso computer. Ma permettetemi di presentarvi il nostro robot tutto fare Roby-
            -E’ un piacere fare la vostra conoscenza umani-
Il piccolo Leo non si impressionò per niente e tese la mano al robot per presentarsi.
            -Piacere Roby, io sono Leonardo, questa è mia mamma Karai e Leonardo il guerriero migliore del mondo… anche se credo che tu lo conosca di già-
            - Vi conosco da quando sono stato messo in funzione, siete nel mio database, è comunque un piacere visionarvi di persona-
            -Grazie Roby- disse Karai ed aggiunse -che robot ben educato, è opera di Donnie vero?-
            -Sì, avevamo bisogno di un aiuto in più, è molto forte, sa combattere ma è stato programmato per difendere la nostra vita e non è in grado di uccidere-
            -Non mi dire che segue le leggi della robotica inventate dallo scrittore Isaac Asimov?- Commentò Leo con tono diverito.
            -In pratica sì, ha pure un cervello che Donnie ha voluto battezzare “positronico” come nei libri di Asimov, anche se non è così semplice, del resto quella era fantascienza, la nostra è scienza-
            -Ma fammi capire…può apprendere da solo?-
In quel momento arrivò Mikey di corsa inseguito da Hedgy che gridava:
            -Hedgy…prendilo…prendilo-
            -Oh! Ciao Karai! Leo e Leo! Anzi Lei!- Disse Mikey
            -Cosa state combinando voi due, ma devo starvi dietro come i bimbi?- Commentò Astrid.
            -Non sto giocando Astrid, sto facendo allenare Hedgy alla gravità della stazione, sta troppo fuori ed è più bassa lì. Vorrei portarla sulla Terra, se viene impreparata poi non ce la farà a muovere un passo!-
            -Tu non la porterai su Terra finché non sono sicura che sia mentalmente stabile…mi sembra troppo agitata e dobbiamo stare attenti, è un ibrido…-
            -Tutti gli animali che hai creato suono ibridi, perché lei ti preoccupa di più?-
            -Perché lei è anche un’arma, se si impaurisce e non si controlla potrebbe fare del male a qualcuno, tutti gli altri animali che ho creato sono pacifici o comunque non pericolosi-
Il piccolo Leo carezzava tranquillamente Hedgy che, come un qualsiasi gatto, si strusciava a lui facendo le fusa.
            -Zia Astrid, cosa potrebbe mai fare di male?-
            -Quando si arrabbia i suoi peli diventano aculei e anche i suoi artigli di comune gatto si ricoprono di quel materiale metallico tipico di noi Niani-
            -Figo!- Disse il piccolo Leo.
            -Leo cosa mi chiedevi di Roby?-
            -Volevo sapere se può imparare da noi o se dobbiamo inserire dati nel suo hard disk-
            -Il cervello positronico funziona ad impulsi elettrici come il nostro e può creare alcune connessioni nuove, non tante quanto il cervello degli esseri viventi, ma qualcosa può imparare. Poi chiaramente uno può inserire dati nel suo hard disk-
            -Allora può provare sentimenti?- Chiese Mikey.
            -Non credo…su Ni non è mai successo niente del genere…capitava di affezionarsi al proprio robot…ma non hanno mai mostrato qualcosa che assomigli ai sentimenti-
            -Grazie! Voi su Ni siete freddi come ghiaccioli, cosa vuoi che imparino!- disse Mikey.
            -Ma dai, non è vero, lo hai visto anche tu Yal quanto sembra umano con quei suoi modi di fare, sono più i Niani moderni che sono molto freddi-
            -Però Roby lo ha inventato Donnie per cui è sicuramente qualcosa di diverso! Me lo sento!-
            -Vedremo… adesso seguitemi vorrei mostrarvi la base e poi dovete assolutamente vedere com’è fuori- Rispose Astrid sorridendo benevola.
 
Il piccolo Leo prese la mano della tartaruga suo omonimo e cominciò ad avviarsi per i corridoi luccicanti.
            -Hai mantenuto la promessa, mi hai portato su Marte ora che sono cresciuto-
            -Che memoria! Come tua madre non dimentichi mai…vieni non puoi immaginare come sia bello qui-
 
Mentre camminavano per la base, Karai prese la mano del piccolo Leo che a sua volta la teneva ancora alla tartaruga
 
in blu. Sarebbe bastato sorvolare un attimo sul verde smeraldo del rettile e sembravano davvero una famiglia. Quando
 
misero il naso fuori erano ancora più meravigliati: il cielo era violetto, le piante e gli insetti parevano terrestri in un
 
primo momento, poi messi meglio a fuoco mostravano caratteristiche bizzarre.
 
            -Guarda mamma ci sono dei cervi argentati e guarda là sembrano dei maiali pelosi-
            -Amore, lassù! Un’aquila argentata e su quell’albero passerotti violetti?-
            -Il colore argento e violetto ricorre spesso- commentava Astrid felice che apprezzassero il suo lavoro.
            -Che meraviglia questi iris…ma che strano…le foglie sono a ventaglio- disse Karai.
            -E’ il primo fiore ornamentale che abbiamo creato quando siamo arrivati su Marte più di tre anni fa. Lo abbiamo battezzato Roris Biloba, perché il fiore è molto simile ad un iris, il gambo ed il profumo sono quelle della rosa, ma i pigmenti e le radici hanno caratteristiche generali delle piante Niane…-
            -Perché Biloba? Perché le foglie a ventaglio ricordano il Ginkgo Biloba?- Chiese Karai.
            -Conosci il ginkgo?-
            -Sì in Giappone è molto comune-
            -Lo avete nominato senza di me- disse Mikey imbronciato.
            -Tu non c’eri e Rel aveva fretta di catalogarlo- Rispose Astrid.
            -E Lisad come sta? Si è ripresa? Non l’ho più vista- Chiese Karai.
            -Sì sta bene, non viene su Terra perché ha litigato con Raph…si sta allenando o meglio si sfoga, è di pessimo umore-
            -Da sola?-
            -Non esattamente, sta testando la nuova stanza degli ologrammi…Donnie l’ha finita l’altra settimana, ma non l’abbiamo usata spesso. Beal preferisce andare da Splinter ad allenarsi, dice che si impara di più da un vero maestro-
            -Che cosa? Avete una stanza degli ologrammi come in Star Trek?- Disse Leo.
            -Se ci pensi non è strano, i Niani sanno ricreare ologrammi densi da sempre praticamente, anche tu li usi normalmente quando ti trasformi in un umano, è lo stesso principio- rispose Astrid.
 
Mentre gli ospiti passeggiavano nel giardino, Donnie era ancora al PC che testava un paio di idee ma sembrava che
 
Niente funzionasse. La nuova formula per Tartunnel sembrava impossibile da migliorare. Poi ad un certo
 
punto le lettere ed i numeri sullo schermo cominciarono a accendersi e spegnersi.
 
            -Ma cosa succede?-
Una “X” cominciò a gonfiare ed occupò tutto lo schermo, comparvero degli occhi, la bocca, si animò e disse:
            -Non sei il grande scienziato che credi! Non riuscirai mai a trovare la soluzione! Sei solo una stupida tartaruga terrestre!-
            -Non è vero! Ho ricreato i cristalli, i macchinari 3D, i mezzi antigravitazionali! Roby 1! Cosa volete di più da me?!-
Poi realizzò che  stava parlando ad una incognita della formula matematica, si stropicciò gli occhi e tutto era tornato normale.
            -Sto lavorando troppo…eppure…sono stato anche più giorni senza dormire…che sia la cintura?-
 
Riguardò il computer e vide che tutte le lettere ed i numeri avevano le gambe e correvano per tutto lo schermo.
            -Ma non può essere! Sto impazzendo!-
Donnie digitò sulla cintura e chiamò Astrid con voce agitata.
            -Astrid ti prego vieni subito…ho qualcosa che non va…la cintura può dare allucinazioni?-
            -Allucinazioni? No…però sui terrestri non saprei…l’avete portata anche nel viaggio per Marte e non è successo nulla…è vero però che stai lavorando troppo! Arrivo subito-
 
In un attimo era in laboratorio e vide Donnie che urlava contro lo schermo del PC:
            -Smettetela di correre e tornate al vostro posto! Basta!-
Astrid si avvicinò e guardò di cosa stesse parlando ma vide solo l’intricata formula matematica e gli appunti di Donnie-
            -Amore…cosa ti succede?-
            -Tu non vedi le lettere ed i numeri che corrono per lo schermo?-
            -No vedo solo i soliti dati più i tuoi appunti!-
Donnie si girò verso di lei e gettò un grido.
            -Ah! Cosa è successo alla tua faccia?-
            -Alla mia faccia? Niente perché?-
            -E’ piena di tagli ed i tuoi capelli…andati!-
            -Donnie stai avendo delle allucinazioni! Calmati…forse è la cintura...Nied vieni subito ti prego Donnie sta delirando-
            -Nooo le tue braccia…ti sono cadute le braccia!!-
            -Donnie, calmati, non è vero sto bene, siediti, ho chiamato Nied-
La Niana medico arrivò in pochi minuti.
            -Astrid potrebbe essere la droga di Xia Yun!-
            -Donnie aveva sequestrato le armi a quei ragazzi…anche se sono passate circa due settimane…come è possibile?-
            -Forse ha un effetto ritardato sui terrestri…oppure la sua pelle essendo più spessa ha fatto resistenza…Lisad era in forma umana quando ha toccato le armi del cinese…ha assorbito subito il veleno- Nied cercava la spiegazione più logica.
            -Ma funzionerà l’antidoto su di lui?- Chiese Astrid preoccupata.
            -Prima di tutto dobbiamo immobilizzarlo, faremo alcuni test per vedere se lui può tollerare l’antidoto…chissà cosa è successo a tutti quei ragazzi…-
            -Ce ne occuperemo dopo, adesso…ma dove è andato??-
Donnie era uscito dal laboratorio e correva come un pazzo nei corridoi della base, Astrid fu costretta ad inseguirlo.
            -Fermati, perché scappi?!-
            -Mi prenderanno, sono dovunque! Sono dovunque-
            -Che cosa? Cosa è dovunque!-
            -Quelle lettere ed i numeri non mi lasceranno mai in pace-
Astrid fu costretta ad atterrarlo bloccandogli le gambe e cercò di immobilizzarlo, ma era troppo forte per lei, la buttò a terra e riprese a correre.
            -Roby presto manda Leo, presto!-
Astrid era rivolta al computer della base che avrebbe comunicato direttamente al robot. Dopo pochissimo arrivò Leo di corsa.
            -Cosa succede? Roby mi ha detto che avevi bisogno di me-
            -Ti prego ferma tuo fratello, sta avendo delle allucinazioni, deve essere stata la droga di Xia Yun…-
            -Ma come è possibile?-
            -Ne discutiamo dopo, sta andando verso il Tartunnel, ti prego fermalo, non ce la faccio da sola è fuori di sé!-
Leo corse a perdifiato fino alla stanza del Tartunnel e vide il fratello che agitava le mani davanti alla sua faccia.
            -Lasciatemi stare! Andate via!-
Leo lo bloccò a fatica.
            -Fermo Donnie, non sono reali!-
 
Il genio si dimenava come un dannato, Leo provò a toccargli punti di pressione ma con suo grande sorpresa non
 
funzionò, allora lo stordì colpendolo alla testa.
 
            -Scusami fratello…-
 
Donnie fu legato al lettino della zona ospedale della base, Astrid era seduta vicino a lui in attesa che si svegliasse,
 
Nied prelevò un campione di sangue per testare l’antidoto su di lui.
 
Lisad ignara della situazione si stava allenando con l’ologramma di Raph, lo aveva già atterrato diverse volte e lo
 
colpiva con una violenza tale che anche il vero Raph sarebbe stato in difficoltà.
 
            -Vieni avanti, su combatti, cosa ti succede? Non parli? Ma con la terrestre ci parli eccome!-
            -Non parla nemmeno con la terrestre…-
            -Ma che fai rispondi? Non ho richiesto che tu parlassi e poi con una voce così strana!-
            -Non è l’ologramma… sono Karai…-
Si girò, la guerriera giapponese era entrata nella stanza e si era appoggiata ad un finto albero di ciliegio.
            -Hey! Ciao Karai, sei venuta finalmente…ma cosa dicevi di Raph?-
            -Dicevo che non esce più con Alina…me lo ha detto Leo…-
 
Lisad fu colpita dall’ologramma che finalmente prendeva la sua rivincita. La Niana cadde a terra pesantemente ma
prima che venisse attaccata di nuovo, toccò la sua cintura ed il suo avversario sparì nel nulla.
            -Cosa è successo?-
            -Non lo so esattamente…Leo mi ha detto che sabato mattina agli allenamenti con Splinter Raph era di pessimo umore e quando gli ha chiesto cosa avesse, gli ha risposto qualcosa tipo “va tutto benissimo, adesso non posso più fare del male all’umana, non ci vediamo più”, ma non ha spiegato altro-
            -Bè…meglio no?-
            -Non saprei, non sono venuta per questo…Donnie ha le allucinazioni, Nied dice che è la droga che era sulle armi…l’ha assorbita più lentamente di te e forse funziona in maniera diversa su noi terrestri…-
            -No…povero Donnie dov’è adesso?-
            -E’ in infermeria, lo hanno legato al letto…vedeva numeri e lettere che lo rincorrevano…era molto spaventato-
            -Io vedevo dei colori…e sentivo una gran rabbia…credo di aver maltrattato Raph-
            -Mi ha detto Leo che non ti ha lasciato un attimo… -
            -Non ricordo molto…ma lui fa sempre così…cerca sempre di prendersi cura d…-
            -Della sua famiglia…- precisò Karai, ma non voleva fare nessuna predica, non era da lei e quindi cambiò subito argomento -certo quell’ologramma era incredibile, sembrava vero, mi piacerebbe provare, penso che verrò più spesso a trovarvi-
            -Ottima idea…mi sei mancata-
            -Non voglio dirti cosa devi fare…ma ogni tanto potresti tornare con noi a fare la ronda a New York. Anche se Raph non lo vuoi come compagno per la vita, perché non provate almeno una civile convivenza? Ti piaceva fare la giustiziera…-
            -Hai ragione, ci penserò…andiamo, voglio vedere come sta Donnie…-
 
Appena arrivarono nell’infermeria, sentirono il genio che si era svegliato e gridava.
            -Nooo l-lasciatemi…s-se v-vado da l-lui starò m-meglio-
Si stava ripetendo una scena già vista, Donnie tremava tutto, non aveva più le allucinazioni, ora sentiva l’astinenza dalla droga.
            -T-ti prego, t-ti scongiuro Astrid…l-lasciami andare ne ho b-bisogno…p-passerà tutto così!-
            -Amore tieni duro, Nied sta facendo gli ultimi test per l’antidoto, dobbiamo essere sicuri che non sia nocivo per te…-        
            -Prova a fare la fusione…- disse Lisad -penso che mi avrebbe aiutato quando ero nelle stessa situazione-
            -Ok proverò, con molta cautela-
 
Astrid  appoggiò le mani sulle tempie del suo Donnie. Stranamente all’inizio fece fatica, poi scivolò dentro la mente
 
del suo compagno come in una voragine scura. Era come se una forza invisibile tentasse di aspirarle i pensieri,
 
rischiava di perdersi anche lei, di subire gli effetti di quella sostanza stupefacente. Tenne duro, cercò disperatamente
 
un appiglio, qualcosa che le impedisse di perdersi in quel nulla. Donnie le portava via i pensieri, per fortuna il
 
genio non aveva abbastanza forza psichica. Astrid fu costretta a bloccare la mente di Donnie e piano piano modificò
 
le sue onde celebrali fino al sonno profondo, si staccò con grande fatica.
 
            -Astrid! Astrid? Cosa succede?- gridava disperata Lisad, aveva afferrato Astrid al volo per evitare che cadesse al suolo.
            -Lisad…è stato terribile…quella droga svuota la mente…dobbiamo fermare quel Xia Yun!-
            -Conta su di me, non la passerà liscia! Rimettiamo in piedi il genio e poi andiamo a far chiudere bottega a quel cinese malefico, lui e tutti i suoi dolci del cavolo!-
 
Arrivò Nied tutta emozionata, non sembrava nemmeno lei.
            -Ci siamo! Posso usare l’antidoto, forse agirà più lentamente ma non dovrebbe dare effetti collaterali…speriamo-
 
Nied iniettò la sostanza nel braccio di Donnie che stava dormendo con una espressione di sofferenza sul viso. La
 
tartaruga dopo qualche minuto cominciò ad avere le convulsioni, tutti assistevano impotenti, non potevano evitare
 
tutto questo e Lisad commentò:
 
            -Ho avuto anche io questa reazione?-
            -Sì…anche se non in modo così violento…Donnie…Donnie…reagisci!-
 
Astrid era in lacrime, cercava di tener fermo il suo compagno, le convulsioni piano piano finirono e sembrava che
 
Donnie si fosse semplicemente addormentato, Nied controllò le sue funzioni vitali e le onde celebrali.
 
            -Il battito è molto veloce…i suoi occhi si muovono sembra in fase REM…sta sognando…credo che sia un buon segno…non resta che aspettare-
 
Donnie aprì gli occhi ma quello che vide era davvero strano, era sospeso a mezz’aria e intorno a lui c’erano le stelle e
 
l’oscurità dello spazio. Poteva distinguere delle galassie e delle nebulose cangianti dal rosso, al blue, al violetto. Ad
 
un certo punto si accorse che si stava avvicinando velocemente ad un buco nero. Credeva che sarebbe stato
 
risucchiato e che sarebbe finito chissà dove, invece cominciò a notare che alcuni oggetti invece di entrare dentro
 
uscivano fuori e si dirigevano verso di lui.
           
-Cosa potrà mai uscire da un buco nero? Frammenti di pianeti o di stelle? Esseri da un’altra dimensione? Ma soprattutto come faccio a respirare nello spazio e come mai non sono congelato?…sto pure parlando da solo…spero sia un sogno…-
 
Gli oggetti arrivarono abbastanza vicini perché lui potesse vederli, anzi leggerli, erano numeri, lettere che si disposero
 
a formare una formula matematica complessa.
 
            -Non è possibile…sembra la formula matematica per l’energia che fa funzionare il Tartunnel…è diversa da quella corretta dai Niani…ma è si…è lei è la soluzione…Donnie sei un genio! Parli da solo come uno squilibrato, ma sei un genio! Ora come faccio a svegliarmi…non vorrei dimenticarla…-
 
Donnie si accorse che il buco nero si faceva sempre più vicino, adesso aspirava dentro la formula e stava per
 
risucchiare anche lui. Quel vortice nero era spaventoso, in pochi secondi volente o nolente, Donnie avrebbe scoperto
 
cosa c’era dietro  quel fenomeno celeste. La teoria diceva che sarebbe stato dilaniato dalla fortissima gravità, sperò
 
davvero fosse un sogno e chiuse gli occhi. Quando li riaprì era in infermeria, Astrid si era addormentata su una sedia
 
ed era crollata sul letto, le sue mani stringevano quelle di Donnie.
 
            -Amore …svegliati…sto bene…ho bisogno del mio PC!-
            -D-Donnie…ti sei svegliato…stai bene!-
            -Sì… d’incanto! Presto portami il PC credo di avere la soluzione per il Tartunnel! Devo mandarla ai Niani dobbiamo fare dei test, devo sapere se va bene!-
 
Astrid si alzò poi tornò indietro, baciò il suo Donnie e corse a prendergli il portatile.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Chi ha toccato anche per pochi secondi le armi diventa dipendente da questa strana droga. Donnie ha un effetto ritardato rispetto a Lisad forse a causa delle sue scaglie di rettile o forse perché è un terrestre, mentre su i Niani agisce prima…ad ogni modo c’è un nuovo nemico da sconfiggere Xia Yun!
Donnie è riuscito a trovare la formula per migliorare il Tartunnel…l’arrivo degli altri Niani non è lontano…anzi spoilero subito che sarà nel prossimo capitolo! E Raph…bè parlerò anche di lui molto presto ;-P
 
Altair
   
 
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