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Autore: Spensieratezza    07/02/2017    0 recensioni
Due gemelli. Una sorellastra. Vite passate. Legami e amori di altri tempi. Questo sono Alisea, Alan e Zaffiro.
sto riscrivendo la mia storia Legami di sangue, dall'inizio, scusate per il disagio!
ATTENZIONE: questa storia la metto come conclusa, fino a che non capirò come mandarla avanti.
Genere: Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Black White, il professore di Storia antica , diventava ogni giorno che passava, sempre più detestabile e scontroso ed Alisea non mancava di notare che il preside negli ultimi giorni sembrava preoccupato per qualcosa, sembrava sempre assente e pensieroso e trovava ogni scusa possibile per convocare Black nel suo ufficio, luogo dal quale ella vedeva Black uscire sempre più di malumore ogni volta. Alisea continuava a domandarsi perché il preside si faceva trattare in questo modo da un professoruccio senza arte ne parte come White, mentre quello era sempre cosi scorbutico. Qual’era il segreto del suo ascendente su di lui?
 
 
 
“ Non capisco perché ti interessa tanto sapere perché il nostro preside sia gentile con lui, chi se ne frega… ognuno è libero di cercarsi i guai che vuole..o di scoparsi chi vuole “ disse Alan annoiato e un po’ malizioso, strappando un filo d’erba nel prato dove erano seduti Alan, Alisea e Zaffiro durante la pausa pranzo 
 
 “Alan!” lo riprese Alisea, mentre perfino Zaffiro ridacchiava.  
 
 “Alisea intendeva dire che è INTERESSANTE capire perché Black passi gran parte del suo tempo li dentro. Insomma cosa si dicono?" chiese Zaffiro
 
“Beh..…se volete, possiamo fingere che quei due correggano i compiti in classe!” disse ancora Alan ammiccante. 

"Alan.." lo riprese ancora Alisea, mentre Zaffiro scoppiava ora apertamente a ridere. 

“ Il vero mistero è perché voi pensiate che anche una SOLA parte di questo tizio sia INTERESSANTE.  Ecco QUESTO è INTERESSANTE “ disse Alan esasperato, mentre Zaffiro cercava di trattenere le risate. A volte suo fratello lo irritava, ma la cosa che lo infastidiva di più era che lo faceva anche morire dalle risate, anche se non l’avrebbe mai ammesso davanti a lui…beh anche a nessun altro… forse solo al suo specchio riflesso, sempre se avesse promesso di non fare la spia.
 
 
Alisea  si annoiò e decise di vagare ancora un po’ nei corridoi della scuola…. Passò davanti all’ufficio del preside e senti inconfondibilmente la voce del preside e poi quella del professor Black.
 
 
“So riconoscere le persone ossessionate da qualcosa, Black, fa parte del mio lavoro!”
 
“Adesso fai anche lo psicologo???”
 
“Non mangi, bevi pochissimo, hai cerchi violacei attorno agli occhi…” disse Albert ignorandolo.
 
“Se vuoi insinuare che faccio uso di droghe, io….”
 
“MALEDIZIONE, BLACK” gridò Albert sbattendo con un gran rumore le mani sul tavolo. “intendevo dire che non dormi, sei sempre più nervoso, gli studenti continuano a venire da me a lamentarsi per come li tratti. “
 
“Che vengano da me a lamentarsi quei vigliacchi. Dimmi i loro nomi” gridò Black.
 
“Non fare il bambino.”
 
“Io non…” cominciò Black indignato.
 
“ Non sei più lucido. Stai perdendo il controllo. È chiaro che qualcosa ti angustia , ti tormenta. Ti… OSSESSIONA.” Disse Albert con un tono più preoccupato e meno duro.
 
Black non disse niente, e Albert incoraggiato dal suo silenzio continuò: “ Devi riprenderti, altrimenti temo che non potrai più insegnare “ disse modulando le parole.
 
 
 
 
Black  rimase in silenzio. Degluti e rispose: “è un bluff.”
 
 
“ Ogni giorno stai sempre peggio… pensi che non mi accorga di come ti tremino le mani quando prendi una tazzina di ….”
 
“Tè” , voleva dire Albert, ma Black se ne andò via chiudendogli la porta in faccia furioso, senza lasciargli il tempo di finire
 
 
 
 
 
Sfortunatamente, dietro la porta c’era Alisea che non si aspettava proprio quel brusco e improvviso cambio di movimento e rimase come inebetita davanti alla porta sentendosi scoperta e vulnerabile.
 
“Cosa…. Cosa” disse paonazzo Black rivolgendosi a una terrorizzata alisea.
 
“io non… volevo solo chiedere se potevo prendere in prestito.. “ cominciò Alisea senza avere la più pallida idea di come proseguire.
 
“COSA HAI SENTITO???” urlò Black
 
“NIENTE, LO GIURO!” squtti Alisea come un coniglietto spaurito.
 
“Non ti credo” disse minaccioso Black. “Se osi anche solo parlarne con qualcuno…”
 
“Non lo dirò a nessuno, lo prometto” disse Alisea.
 
E fu salvata in quel momento dalla campanella che segnalò la fine della pausa pranzo …ne approfittò subito per correre in classe.
 
   
 
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