“ L’ampia stanza
sontuosamente arredata e affrescata era immersa nella più totale oscurità della
notte ; un uomo era seduto di fronte a un’imponente scrivania in legno di
quercia e fissava una graziosa ragazzina sui tredici anni d’età : dai medi
lunghi capelli biondo argento , i grandi occhi azzurri rilucevano di luce
propria , la pelle avorio brillava alla tenue luce della luna e la spilla che
portava attaccata al grande ficco del suo vestito le dava un’aria elegante .Il
silenzio che imponente regnava nella stanza fu rotto dall’uomo che con voce
fredda e severa si rivolse alla ragazzina che gli si trovava di fronte
-
Nadja , sappi che non approvo la tua scelta .
-
Lo so nonno – rispose lei , con voce cristallina ,
per nulla intimorita dall’ uomo.
-
E so anche che niente ti farà cambiare idea , quindi
ti do il mio consenso – continuò lui .
-
Grazie nonno , te ne sono immensamente riconoscente
– disse lei felice del consenso dell’uomo .
-
Ma a un solo patto – continuò no badando minimamente
alle parole della nipote .
-
Quale patto nonno ? – chiese sbalordita la ragazzina
.
-
Se vorrai viaggiare dovrai attenerti alle mie
disposizioni con o senza il tuo consenso – specificò lui .
-
Va bene – rispose lei annuendo per poi chiedere
esitante – E quali sarebbero le tue disposizioni ?
-
Per prima cosa con te verranno Rosso e Bianco che ti
seguiranno in ogni momento assicurando la tua incolumità – cominciò lui –
Dovrai dare tue notizie ogni due settimane massimo ogni mese .
-
Sarà fatto nonno – rispose la ragazza .
-
E per finire dovrai ritornare qui a Vienna non oltre
il tuo quindicesimo compleanno in modo che ti possa essere impartita la giusta
educazione consona a una nobil donna così da poter ereditare il ducato alla mia
morte – finì l’uomo .
-
Ma nonno , io non voglio … - cercò di spiegare lei
ma l’uomo la interruppe con voce fredda e severa
-
Questo è il mio volere e tu lo rispetterai .
-
Va bene nonno farò come mi hai chiesto – disse lei
rassegnata per poi dirigersi alla porta nell’intento di andarsene – a presto
nonno ! Ci rivedremo tra due anni – e così detto se ne andò . “
Una ragazzina si svegliò di soprassalto , madida di sudore , nel suo letto , situato in un angolo del carro mobile appartenente alla compagnia Danelion di cui faceva parte , e con mano tramante si passo una mano sugli occhi color del celo bisbigliando fra se e se
- Ancora quel sogno ! – poi lentamente scese dal letto cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliare i compagni di viaggio e lentamente si diresse verso l’uscita ma prima si fermò a guardarsi allo specchio accanto alla porta che conduceva all’esterno ;
nell’ osservarsi constò
che era veramente cambiata molto : i capelli biondo argento ormai superavano il
suo sedere , gli occhi avevano assunto un taglio più adulto ma erano ugualmente
grandi e brillavano di luce propria , le sue forme , coperte da una candida
camicia da notte di lino , erano diventate più armoniose rendendo il suo corpo
più maturo e si era lievemente alzata in altezza . Dopo essersi osservata allo
specchio uscì dalla porta e sorpasso le amache dove dormivano Rosso e Bianco e
facendo molta attenzione si arrampicò su per la scala di metallo per poi
sbucare sul tetto del carro mobile . Gattonò lentamente fino al reggipetto e vi
appoggiò sopra i gomiti adagiando il volto sulle sue candide mani iniziando a
osservare il celo stellato in cui faceva la sua bella apparizione una stupenda
luna piena . Nella sua testa si formulò un unico pensiero che la rendeva sia
triste sia felice : “ Tra poco dovrò tornare a Vienna … dovrò lasciare i ragazzi … e non voglio … ma d’altronde ho
fatto una promessa al nonno … una promessa è sempre una promessa … e poi potrò
riabbracciare la mamma “
I suoi pensieri furono interrotti
da un lieve rumore improvviso che la fece voltare verso la botola , da cui
partiva la scaletta , e vide sbucare da essa il viso assonnato di Silvie che la
osservandola preoccupata le chiese con voce impastata dal sonno
-
Nadja come mai sei
sveglia a quest’ora della notte ?
-
Non riesco a dormire –
rispose la ragazza osservando la donna che in tanto le si era seduta di fronte per
poi aggiungere – Così ho deciso di venire qua su a riflettere .
-
Come mai non riesci ad’
addormentarti ? – chiese questa visibilmente preoccupa per poi chiedere
esitante – E’ forse dovuto al fatto che tra poco dovrai tornare a Vienna ?
-
Come fai a saperlo ? –
chiese lei sbalordita .
-
Ieri sera ti ho sentita
mentre parlavi con George del fatto che presto te ne andrai insieme a Rosso e
Bianco , ma non ho capito bene il motivo e neanche il perché non lo hai detto
anche a noi altri – rispose lei semplicemente osservando la
ragazza che le sedeva
accanto .
-
Vedi Silvie , la sera in
cui ho annunciato che sarei partita con voi il nonno mi ha fatto promettere che
entro il mio quindicesimo compleanno sarei tornata a Vienna per essere educata
come si conviene e poter in tal modo ereditare il ducato – rispose Nadja abbassando
lo sguardo – E non vi ho detto nulla per non farvi rattristare , neanche il
capo lo sapeva .
-
Capisco – disse la donna
guardando dolcemente la ragazzina – E per questo che Rosso e Bianco ti hanno
seguita non è vero ?
-
Si , anche il fatto che
loro mi hanno seguita faceva parte della promessa – ammise l’altra .
-
Quand’e che dovrai
tornare a Vienna ? – chiese lei cautamente .
-
Dopo domani mattina
verrà una carrozza a prenderci – rispose Nadja iniziando a piangere .
-
Su , non fare così –
disse Silvie abbracciandola .
-
Io non voglio
allontanarmi da voi – disse la ragazzina fra i singhiozzi .
-
Lo so piccola , neanche
noi lo vogliamo – la rassicurò la donna – Ma vedi tu non sarai sola li a Vienna
, li con te ci sarà la tua mamma a cui vuoi un mondo di bene e lei ne vuole a
te , poi tuo nonno e anche altre molte persone che devi ancora conoscere ma che
sicuramente ti vorranno un mondo di bene .
-
Si è vero però .. –
ammise lei fra i singhiozzi .
-
Hai paura piccola Nadja
, vero ? – chiese lei dolcemente per poi continuare – Ma non devi averne , perché
tu sei forte .
-
Non è vero io non sono
forte – rispose la ragazza .
-
Si che è vero , è tu lo
sai – continuò la donna accarezzandole i capelli biondo argento – Se no non
saresti qui e non avresti fatto tutto quello che hai fatto e poi il nostro non
è un addio ma un’ arrivederci perché un giorno ci rivedremo .
-
Ne sei sicura – chiese Nadja
alzando il volto per far incontrare i suoi stupendi occhi azzurri arrossati per
il troppo pianto
con quelli castano chiaro
della donna .
-
Si , al cento per cento –
rispose lei con un sorriso dolcissimo – E poi non serve a nulla disperarsi
visto che si rischia di peggiorare soltanto le cose , inoltre non è da te abbatterti
in questa maniera .
-
Hai ragione Silvie –
ammise Nadja calmandosi e sciogliendo l’abbraccio in cui erano strette – Grazie
, per avermi consolato .
-
Non c’è di che – rispose
la donna alzandosi e dirigendosi verso la botola – Nadja vieni con me a dormire
?
-
No , rimango un po’ qui
a pensare – le disse lei tornando a guardare il celo stellato .
-
Va bene .