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Autore: I_SHIP4    08/02/2017    0 recensioni
-E così vuoi del Vlöd, eh Ethan?- Mi domanda con lo stesso sorriso che aveva assunto prima, io mi limito ad annuire. -Sai a cosa porta? Conosci le così dette “conseguenze”? Lascia che te le mostri-
Le mie introduzioni fanno pena, è la storia di questo ragazzo che si caccia in un casino molto più grande di lui, solo per colpa del Vlöd, una droga illegale di cui si sa poco. Non parliamo di un eroe o del salvatore del mondo, solo un ragazzo che scopre un po' troppo e rischia altrettanto.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sento lo zaino sbattere sulla mia schiena mentre corro e contemporaneamente cerco di evitare le eventuali pozzanghere ghiacciate di cui la nostra scuola è piena, visto da fuori devo essere ridicolo. Finalmente riesco a raggiungerlo: Steven, un ragazzo piuttosto conosciuto nella scuola, alto e dai capelli color pece, ma dell'aspetto non vi dirò mai altro, e soprattutto l'unica persona di cui sono a conoscenza in grado di procurarsi del Vlöd. Gli faccio segno di togliersi le cuffie e lui esegue fissandomi imperturbabile, si direbbe che è curioso ma non ci scommetterei, gli espongo brevemente la mia richiesta: -Mi serve del Vlöd e visto che..-. Il sorriso che gli compare sul volto mi fa venire voglia di scappare e lasciare stare, è un sorriso furbo, divertito e profondo, come se sapesse benissimo a cosa sto pensando e dovesse decidere se accontentarmi o no.

 

-Seguimi- Detto ciò si rimette le cuffie e cammina senza controllare le mie azioni.

 

Sarà minimo mezz'ora che camminiamo e ancora non mi ha rivolto la parola, né si è girato a guardarmi, inizio a credere che infondo sia vero quello che si dice su di lui e che non avrei mai dovuto avvicinarmi ad un tipo come Steven, starà anche simpatico a molti ragazzi e professori, ma è decisamente un tipo strano e ispira di tutto tranne fiducia. Quando mi sento pronto per prendere la parola ed interrogarlo rispetto alle sue intenzioni si ferma in mezzo al vicolo nel quale siamo entrati da una ventina di passi, è abbastanza stretto, giusto lo spazio per una macchina alla volta, ai lati vi sono due case piuttosto anonime in mattoni e a circa una ventina di metri da noi si innalza un muro che chiude la strada, siamo in un vicolo cieco probabilmente poco o nulla frequentato, il posto adatto per uno stupro. Scuoto la testa, dubito mi voglia seriamente stuprare, anche se il dubbio cresce quando mi si avvicina gradualmente, finché ci separa meno di mezzo metro.

 

-E così vuoi del Vlöd, eh Ethan?- Mi domanda con lo stesso sorriso che aveva assunto prima, io mi limito ad annuire. -Sai a cosa porta? Conosci le così dette “conseguenze”? Lascia che te le mostri- In contemporanea alla sua ultima parola inizio a sentire come una stretta alla testa, spero per voi che non abbiate nessuna fobia ma nel caso contrario potete immaginarvi quel momento in cui la paura cresce e per un determinato lasso di tempo la vostra testa non sembra voler reagire ed è ferma a pensare a quello che vi sta terrorizzando, ecco, la sensazione è molto simile, tutto sembra non rispondere ai miei comandi e io sono costretto a restare fermo immobile fissando chi presumibilmente è l'artefice di ciò. Lo aggiungerò nella mia lista delle cose che odio, essere immobilizzati non è affatto piacevole, deve aver letto il disagio nei miei occhi, o forse si era solo stancato, fatto sta che mi lascia libero movimento e la prima cosa che faccio è allontanarmi da quel ragazzo che mi fissa con uno sguardo divertito ma un sorriso amaro di chi ha visto molte reazioni simili. -Sapevo dei poteri, lo sanno tutti, ma non immaginavo una cosa simile, come vengono decisi i poteri che si ricevono?-

 

-Non si decidono, ti adatti a quello che capita. Domani alle tre qui, se non sarai presente saprò di averti convinto- Detto questo mi da le spalle e esce dal vicolo, lasciandomi così solo e senza la più pallida idea di dove fossi.

 

Due strade sbagliate ed un paio di bestemmie dopo arrivo finalmente a casa, mio padre non è ancora tornato e questo vuol dire che ho tutta la casa libera, ne approfitto per prendere il portatile e cercare informazioni sul famoso Vlöd che terrorizza il mondo intero.

 

Il Vlödiaxuacenthyl, detto comunemente Vlöd rientra tra le droghe pesanti e vietate dallo stato in tutte le loro forme a causa dei danni celebrali a cui porta… Noioso

 

Venne scoperta per la prima volta… Non quello che cerco

 

Si dice dia poteri a chi ne fa uso, naturalmente è tutto negato dalla Stato che continua a ripetere che nessuno dovrebbe mai farne uso, in quanto danneggia irrimediabilmente il nostro cervello, comunque vi sono stati casi di persone che in seguito alla suddetta droga hanno sviluppato poteri, tutti diversi tra loro. Purtroppo l'articolo finisce così e non da altre informazioni su questi poteri. Riassumendo quello che ho trovato in un intero pomeriggio di ricerca si potrebbe dire che non ho scoperto assolutamente nulla di nuovo. Utile.

 

Vista l'ora inizio a fare una pasta per me e mio padre, sempre nel caso torni.

 

Dopo aver cenato velocemente ognuno si ritira nella propria stanza, viviamo in un mini appartamento composto da un bagno, due stanze da letto, la cucina e che sarebbe lo studio ma noi usiamo come soggiorno. Papà dice spesso che a mia madre la casa non piacerebbe, troppo piccola, ma visto che siamo solo in due il problema non si pone, anzi, a causa del lavoro spesso sono proprio solo.

 

 

 

 

 

Questa notte ho dormito pochissimo, attribuirei la colpa a ieri, ho passato la maggior parte del tempo a rigirarmi nel letto mentre mi si ripeteva in testa la scena di Steven che mi immobilizza, oppure fantasticando su che potere potrei ritrovarmi: la supervelocità sarebbe gradita, così come controllare un qualche elemento o la telecinesi, mentre invece non voglio sicuramente volare in giro o diventare una palla. Comunque vista la mancanza di sonno ora non riesco nemmeno a seguire il discorso del professore e tanto meno di Alyssa, la mia compagna di banco, nonché amica d'infanzia.

 

-Ethan, starei parlando, gradirei un po' di attenzione! Come stavo dicendo… Theo è il cugino di Fede, il ché è inconcepibile visto che quei due fino ad un paio di settimane fa stavano insieme, certo, è sempre possibile che sia un'invenzione dei genitori perché non vogliono che stiano insieme…- E chi sono Theo e Fede? Non illudervi, nemmeno lei li conosce, semplicemente parla di tutti, indistintamente da se sono o no amici. Naturalmente quando si tratta della nostra compagnia di amici allora sarebbe capace di fare discorsi per ore solo a proposito di un ragazzo e pensate che contando anche i nuovi arrivi e quelli messi a metà tra noi e altri siamo quasi una quindicina.

 

Il monologo va avanti: -Sai la nuova storia che gira? La prof Newi è stata trovata chiusa a chiave in aula, sola con un allievo. Capisco che non è affatto vecchia, ma un alunno!-

 

Scuoto la testa occupata da altri pensieri, per lo più riguardanti il Vlöd e ciò che mi domandavano silenziosi gli occhi di Steven “perché?” immagino sia una domanda più che lecita, perché rischiare qualcosa di illegale, parlare e seguire uno sconosciuto, se mi scoprissero nessuno riuscirebbe ad evitarmi la prigione, qualsiasi contatto con il Vlöd vuol dire prigione diretta. Credetemi o no ma la risposta è noia, mi annoiavo. La vita a quest'età sa essere davvero monotona, si hanno gli amici, ma ad un certo punto inizia ad essere sempre tutto uguale, le uscite, le battute, le persone, l'amore è ancora peggio, non voglio dipendere certo da qualcuno e in più ci si mette anche la scuola. Avevo solo voglia di qualcosa di nuovo.

 

Potrei descrivere tutte le lezioni della giornata, con le esatte parole del professore ed una descrizione accurata del tono di voce, ma non credo si possa definire interessante quindi lascio stare e passo alla parte importante della giornata.

 

Ero nel vicolo già un quarto d'ora prima dell'appuntamento, non tanto per uno scatto di zelo, più che altro perché non volevo perdermi nel labirinto di strade che non conosco, ma al di là di ogni previsione oggi il mio senso d'orientamento ha deciso di fare il suo lavoro ed eccomi qui.

 

-Vedo che la dimostrazione di ieri non ti ha convinto- Scuoto la testa e lo osservo, non saprei dire se ne è felice o no. Oggi è vestito completamente di nero e ha il cappuccio tirato sulla testa, visto così si potrebbe pensare che il suo potere sia controllare le ombre.

 

-E che sia, qui ho ciò che desideri, ho già rollato tutto in modo che sembri una normale sigaretta, ma fidati la differenza si nota. Iniziamo-

 

Non ho fiatato da quando ci siamo incontrati e a lui non sembra importare, si porta la simil-sigaretta alle labbra e dopo l'accende con un accendino, sembra perfettamente a suo agio mentre tira e lascia uscire il fumo, dopo me la passa intimandomi di fare lo stesso e io provo a dare del mio meglio, anche se dalla sua espressione capisco che non è abbastanza. -Tira lentamente finché non senti il sapore acre in gola, solo a quel punto apri la bocca-

 

Riprovo. Questa volto lo sento bruciare ed è quasi un sollievo quando socchiudo le labbra e soffio tutto fuori, passo al ragazzo di fronte a me, ma lui scuote la testa e mi fa segno di continuare. Ripeto la stessa operazione di prima per un bel po' di volte, finché non è finita la sigaretta e la mia gola non chiede pietà a quel punto la lascio cadere e la calpesto come si farebbe normalmente, Steven ha passato tutto il tempo a guardarmi muto e ora ho quasi timore ad interrompere il silenzio che si era formato tra noi. -Quanto ti devo? Perché non hai fumato anche tu?-

 

-Non mi devi nulla, se sai dove cercare il prezzo del Vlöd non è certo il problema. Non ho fumato perché eri tu quello che doveva iniziare, io ho già fatto abbastanza- Ancora quel sorriso ironico e amaro, sarebbe bello capirne il significato. Mi chiedo se sia una buona idea parlargli dell'effetto della droga su di me, infatti oltre a sentirmi leggero a stranamente felice sono anche abbastanza sicuro di aver visto qualcosa.

 

-Ti sembrerà stupido ma credo di aver visto qualcosa, prima, nel fumo, come delle persone che parlavano, ma non sentivo. Sembrava felice. È possibile?-

 

Il ragazzo alza le spalle e poi fa qualcosa di inaspettato: mi scompiglia i capelli con una mano, come farebbe un padre al figlio che gli domanda le tabelline. -C'è chi dice che è una visione del tuo futuro, chi della vita che avresti avuto senza l'intervento del Vlöd e chi invece sostiene che sia semplicemente frutto dell'immaginazione, fatto sta che guardando nel fumo vedrai sempre qualcosa, per molti è diventato l'unico motivo per fumare-

 

Lo guardo annuendo, ma non sto tanto guardando lui, piuttosto le macchie colorate che saltellano nella mia visuale, questo internet l'aveva predetto, improvvisamente sento una fragorosa risata di qualcuno che sembra davvero divertirsi e mi giro a cercare il fortunato, ma, nel non trovare nessuno inizio a preoccuparmi e nello stesso momento la risata finisce e mi rendo conto di essere stato io s ridere, la cosa è talmente confondente che decido di sedermi per terra. Steven assume uno sguardo che molti definirebbero critico, ma a me fa un po' paura.

 

-Immaginavo che sarebbe finita così, bene… Ethan, pensa a qualcosa che ti fa felice e visualizzala, fatto? Ora goditi il Vlöd-

 

Per questioni di privacy sorvolo su cosa mi sono immaginato per l'ora seguente, l'unica cosa che posso dire è che l'ho passata seduto per terra nel vicolo a sorridere pensando di essere il ragazzo più felice al mondo. Quando finisce l'effetto me ne rendo conto perché non vedo più strani colori, lui è ancora con me e mi fa segno di alzarmi per poi uscire dalla strada.

 

-Ci vediamo, eh-

 

-Già…-

 

Torno a casa ancora leggermente stordito.Sento lo zaino sbattere sulla mia schiena mentre corro e contemporaneamente cerco di evitare le eventuali pozzanghere ghiacciate di cui la nostra scuola è piena, visto da fuori devo essere ridicolo. Finalmente riesco a raggiungerlo: Steven, un ragazzo piuttosto conosciuto nella scuola, alto e dai capelli color pece, ma dell'aspetto non vi dirò mai altro, e soprattutto l'unica persona di cui sono a conoscenza in grado di procurarsi del Vlöd. Gli faccio segno di togliersi le cuffie e lui esegue fissandomi imperturbabile, si direbbe che è curioso ma non ci scommetterei, gli espongo brevemente la mia richiesta: -Mi serve del Vlöd e visto che..-. Il sorriso che gli compare sul volto mi fa venire voglia di scappare e lasciare stare, è un sorriso furbo, divertito e profondo, come se sapesse benissimo a cosa sto pensando e dovesse decidere se accontentarmi o no.

 

-Seguimi- Detto ciò si rimette le cuffie e cammina senza controllare le mie azioni.

 

Sarà minimo mezz'ora che camminiamo e ancora non mi ha rivolto la parola, né si è girato a guardarmi, inizio a credere che infondo sia vero quello che si dice su di lui e che non avrei mai dovuto avvicinarmi ad un tipo come Steven, starà anche simpatico a molti ragazzi e professori, ma è decisamente un tipo strano e ispira di tutto tranne fiducia. Quando mi sento pronto per prendere la parola ed interrogarlo rispetto alle sue intenzioni si ferma in mezzo al vicolo nel quale siamo entrati da una ventina di passi, è abbastanza stretto, giusto lo spazio per una macchina alla volta, ai lati vi sono due case piuttosto anonime in mattoni e a circa una ventina di metri da noi si innalza un muro che chiude la strada, siamo in un vicolo cieco probabilmente poco o nulla frequentato, il posto adatto per uno stupro. Scuoto la testa, dubito mi voglia seriamente stuprare, anche se il dubbio cresce quando mi si avvicina gradualmente, finché ci separa meno di mezzo metro.

 

-E così vuoi del Vlöd, eh Ethan?- Mi domanda con lo stesso sorriso che aveva assunto prima, io mi limito ad annuire. -Sai a cosa porta? Conosci le così dette “conseguenze”? Lascia che te le mostri- In contemporanea alla sua ultima parola inizio a sentire come una stretta alla testa, spero per voi che non abbiate nessuna fobia ma nel caso contrario potete immaginarvi quel momento in cui la paura cresce e per un determinato lasso di tempo la vostra testa non sembra voler reagire ed è ferma a pensare a quello che vi sta terrorizzando, ecco, la sensazione è molto simile, tutto sembra non rispondere ai miei comandi e io sono costretto a restare fermo immobile fissando chi presumibilmente è l'artefice di ciò. Lo aggiungerò nella mia lista delle cose che odio, essere immobilizzati non è affatto piacevole, deve aver letto il disagio nei miei occhi, o forse si era solo stancato, fatto sta che mi lascia libero movimento e la prima cosa che faccio è allontanarmi da quel ragazzo che mi fissa con uno sguardo divertito ma un sorriso amaro di chi ha visto molte reazioni simili. -Sapevo dei poteri, lo sanno tutti, ma non immaginavo una cosa simile, come vengono decisi i poteri che si ricevono?-

 

-Non si decidono, ti adatti a quello che capita. Domani alle tre qui, se non sarai presente saprò di averti convinto- Detto questo mi da le spalle e esce dal vicolo, lasciandomi così solo e senza la più pallida idea di dove fossi.

 

Due strade sbagliate ed un paio di bestemmie dopo arrivo finalmente a casa, mio padre non è ancora tornato e questo vuol dire che ho tutta la casa libera, ne approfitto per prendere il portatile e cercare informazioni sul famoso Vlöd che terrorizza il mondo intero.

 

Il Vlödiaxuacenthyl, detto comunemente Vlöd rientra tra le droghe pesanti e vietate dallo stato in tutte le loro forme a causa dei danni celebrali a cui porta… Noioso

 

Venne scoperta per la prima volta… Non quello che cerco

 

Si dice dia poteri a chi ne fa uso, naturalmente è tutto negato dalla Stato che continua a ripetere che nessuno dovrebbe mai farne uso, in quanto danneggia irrimediabilmente il nostro cervello, comunque vi sono stati casi di persone che in seguito alla suddetta droga hanno sviluppato poteri, tutti diversi tra loro. Purtroppo l'articolo finisce così e non da altre informazioni su questi poteri. Riassumendo quello che ho trovato in un intero pomeriggio di ricerca si potrebbe dire che non ho scoperto assolutamente nulla di nuovo. Utile.

 

Vista l'ora inizio a fare una pasta per me e mio padre, sempre nel caso torni.

 

Dopo aver cenato velocemente ognuno si ritira nella propria stanza, viviamo in un mini appartamento composto da un bagno, due stanze da letto, la cucina e che sarebbe lo studio ma noi usiamo come soggiorno. Papà dice spesso che a mia madre la casa non piacerebbe, troppo piccola, ma visto che siamo solo in due il problema non si pone, anzi, a causa del lavoro spesso sono proprio solo.

 

 

 

 

 

Questa notte ho dormito pochissimo, attribuirei la colpa a ieri, ho passato la maggior parte del tempo a rigirarmi nel letto mentre mi si ripeteva in testa la scena di Steven che mi immobilizza, oppure fantasticando su che potere potrei ritrovarmi: la supervelocità sarebbe gradita, così come controllare un qualche elemento o la telecinesi, mentre invece non voglio sicuramente volare in giro o diventare una palla. Comunque vista la mancanza di sonno ora non riesco nemmeno a seguire il discorso del professore e tanto meno di Alyssa, la mia compagna di banco, nonché amica d'infanzia.

 

-Ethan, starei parlando, gradirei un po' di attenzione! Come stavo dicendo… Theo è il cugino di Fede, il ché è inconcepibile visto che quei due fino ad un paio di settimane fa stavano insieme, certo, è sempre possibile che sia un'invenzione dei genitori perché non vogliono che stiano insieme…- E chi sono Theo e Fede? Non illudervi, nemmeno lei li conosce, semplicemente parla di tutti, indistintamente da se sono o no amici. Naturalmente quando si tratta della nostra compagnia di amici allora sarebbe capace di fare discorsi per ore solo a proposito di un ragazzo e pensate che contando anche i nuovi arrivi e quelli messi a metà tra noi e altri siamo quasi una quindicina.

 

Il monologo va avanti: -Sai la nuova storia che gira? La prof Newi è stata trovata chiusa a chiave in aula, sola con un allievo. Capisco che non è affatto vecchia, ma un alunno!-

 

Scuoto la testa occupata da altri pensieri, per lo più riguardanti il Vlöd e ciò che mi domandavano silenziosi gli occhi di Steven “perché?” immagino sia una domanda più che lecita, perché rischiare qualcosa di illegale, parlare e seguire uno sconosciuto, se mi scoprissero nessuno riuscirebbe ad evitarmi la prigione, qualsiasi contatto con il Vlöd vuol dire prigione diretta. Credetemi o no ma la risposta è noia, mi annoiavo. La vita a quest'età sa essere davvero monotona, si hanno gli amici, ma ad un certo punto inizia ad essere sempre tutto uguale, le uscite, le battute, le persone, l'amore è ancora peggio, non voglio dipendere certo da qualcuno e in più ci si mette anche la scuola. Avevo solo voglia di qualcosa di nuovo.

 

Potrei descrivere tutte le lezioni della giornata, con le esatte parole del professore ed una descrizione accurata del tono di voce, ma non credo si possa definire interessante quindi lascio stare e passo alla parte importante della giornata.

 

Ero nel vicolo già un quarto d'ora prima dell'appuntamento, non tanto per uno scatto di zelo, più che altro perché non volevo perdermi nel labirinto di strade che non conosco, ma al di là di ogni previsione oggi il mio senso d'orientamento ha deciso di fare il suo lavoro ed eccomi qui.

 

-Vedo che la dimostrazione di ieri non ti ha convinto- Scuoto la testa e lo osservo, non saprei dire se ne è felice o no. Oggi è vestito completamente di nero e ha il cappuccio tirato sulla testa, visto così si potrebbe pensare che il suo potere sia controllare le ombre.

 

-E che sia, qui ho ciò che desideri, ho già rollato tutto in modo che sembri una normale sigaretta, ma fidati la differenza si nota. Iniziamo-

 

Non ho fiatato da quando ci siamo incontrati e a lui non sembra importare, si porta la simil-sigaretta alle labbra e dopo l'accende con un accendino, sembra perfettamente a suo agio mentre tira e lascia uscire il fumo, dopo me la passa intimandomi di fare lo stesso e io provo a dare del mio meglio, anche se dalla sua espressione capisco che non è abbastanza. -Tira lentamente finché non senti il sapore acre in gola, solo a quel punto apri la bocca-

 

Riprovo. Questa volto lo sento bruciare ed è quasi un sollievo quando socchiudo le labbra e soffio tutto fuori, passo al ragazzo di fronte a me, ma lui scuote la testa e mi fa segno di continuare. Ripeto la stessa operazione di prima per un bel po' di volte, finché non è finita la sigaretta e la mia gola non chiede pietà a quel punto la lascio cadere e la calpesto come si farebbe normalmente, Steven ha passato tutto il tempo a guardarmi muto e ora ho quasi timore ad interrompere il silenzio che si era formato tra noi. -Quanto ti devo? Perché non hai fumato anche tu?-

 

-Non mi devi nulla, se sai dove cercare il prezzo del Vlöd non è certo il problema. Non ho fumato perché eri tu quello che doveva iniziare, io ho già fatto abbastanza- Ancora quel sorriso ironico e amaro, sarebbe bello capirne il significato. Mi chiedo se sia una buona idea parlargli dell'effetto della droga su di me, infatti oltre a sentirmi leggero a stranamente felice sono anche abbastanza sicuro di aver visto qualcosa.

 

-Ti sembrerà stupido ma credo di aver visto qualcosa, prima, nel fumo, come delle persone che parlavano, ma non sentivo. Sembrava felice. È possibile?-

 

Il ragazzo alza le spalle e poi fa qualcosa di inaspettato: mi scompiglia i capelli con una mano, come farebbe un padre al figlio che gli domanda le tabelline. -C'è chi dice che è una visione del tuo futuro, chi della vita che avresti avuto senza l'intervento del Vlöd e chi invece sostiene che sia semplicemente frutto dell'immaginazione, fatto sta che guardando nel fumo vedrai sempre qualcosa, per molti è diventato l'unico motivo per fumare-

 

Lo guardo annuendo, ma non sto tanto guardando lui, piuttosto le macchie colorate che saltellano nella mia visuale, questo internet l'aveva predetto, improvvisamente sento una fragorosa risata di qualcuno che sembra davvero divertirsi e mi giro a cercare il fortunato, ma, nel non trovare nessuno inizio a preoccuparmi e nello stesso momento la risata finisce e mi rendo conto di essere stato io s ridere, la cosa è talmente confondente che decido di sedermi per terra. Steven assume uno sguardo che molti definirebbero critico, ma a me fa un po' paura.

 

-Immaginavo che sarebbe finita così, bene… Ethan, pensa a qualcosa che ti fa felice e visualizzala, fatto? Ora goditi il Vlöd-

 

Per questioni di privacy sorvolo su cosa mi sono immaginato per l'ora seguente, l'unica cosa che posso dire è che l'ho passata seduto per terra nel vicolo a sorridere pensando di essere il ragazzo più felice al mondo. Quando finisce l'effetto me ne rendo conto perché non vedo più strani colori, lui è ancora con me e mi fa segno di alzarmi per poi uscire dalla strada.

 

-Ci vediamo, eh-

 

-Già…-

 

Torno a casa ancora leggermente stordito.

 

 

   
 
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