Ciao. Mi chiamo *** e ho degli attacchi di panico.
Non hanno uno schema, ancora non ho ben capito come funzionino – ma so di averli, e credo anche di essere riuscita a distinguere cosa sia realmente l’ansia.
Ho scoperto che gli attacchi di panico sono diversi l’uno dall’altro, in senso di intensità e “sintomi”. A volte è solo una sensazione passeggera: sento il cuore che va a mille e mi viene voglia di piangere, ma non piango. Bastano pochi respiri profondi e mi sento già meglio. Ma altre volte… Il cuore non smette di battere, le lacrime escono e copiose, respirare diventa difficile e tremo, tremo come una foglia al vento. Non è bello in entrambi i casi, ma – se dovessi scegliere – preferirei sempre averne dei primi, di questi attacchi. Almeno riuscirei a gestirli, almeno mi sentirei il capo, avrei il controllo.
E invece mi sento vulnerabile quando inizio a piangere e non so più come smettere, sentendomi anche una stupida perché non esiste apparente motivo per ciò che provo. Insomma, non è che la mia vita sia da buttare, anzi! Ho una famiglia che mi vuole bene, vivo nell’agio, non mi è mai mancato nulla. Perciò non riesco a comprendere perché mi accada questo, perché debba sentirmi così inerme e ansiosa.
Ma per quanto possa sentirmi stupida per questi attacchi di panico, odio la gente che mi dice che andrà tutto bene, che mi passerà, che basta “un po’ di acqua e zucchero” o che “non c’è motivo di essere così ansiosi”. Perché non è vero, ci ho provato. Se fosse così semplice, sarebbe passato tutto da tempo ormai. Adesso non ne avrei più, di questi problemi… E invece la gente non capisce, mi dice di smetterla di piangere. Come se sapessi come! Ed è forse per questo che non ne parlo con nessuno, che mi tengo tutto dentro. Fa male? Da morire; ma venire presa in giro per questo fa ancora più male.
Molti di voi penseranno che sono soltanto una piagnucolona. Forse è così, ma so che c’è qualcuno come me, là fuori, che non riesce a esprimere quello che ha dentro, che non riesce a capire perché. Perché non riesco a fermare queste lacrime? Perché queste lacrime ci sono, in primo luogo? Perché proprio io?
Non ho ancora trovato una risposta. La troverò mai? Non so. Non so…
Non hanno uno schema, ancora non ho ben capito come funzionino – ma so di averli, e credo anche di essere riuscita a distinguere cosa sia realmente l’ansia.
Ho scoperto che gli attacchi di panico sono diversi l’uno dall’altro, in senso di intensità e “sintomi”. A volte è solo una sensazione passeggera: sento il cuore che va a mille e mi viene voglia di piangere, ma non piango. Bastano pochi respiri profondi e mi sento già meglio. Ma altre volte… Il cuore non smette di battere, le lacrime escono e copiose, respirare diventa difficile e tremo, tremo come una foglia al vento. Non è bello in entrambi i casi, ma – se dovessi scegliere – preferirei sempre averne dei primi, di questi attacchi. Almeno riuscirei a gestirli, almeno mi sentirei il capo, avrei il controllo.
E invece mi sento vulnerabile quando inizio a piangere e non so più come smettere, sentendomi anche una stupida perché non esiste apparente motivo per ciò che provo. Insomma, non è che la mia vita sia da buttare, anzi! Ho una famiglia che mi vuole bene, vivo nell’agio, non mi è mai mancato nulla. Perciò non riesco a comprendere perché mi accada questo, perché debba sentirmi così inerme e ansiosa.
Ma per quanto possa sentirmi stupida per questi attacchi di panico, odio la gente che mi dice che andrà tutto bene, che mi passerà, che basta “un po’ di acqua e zucchero” o che “non c’è motivo di essere così ansiosi”. Perché non è vero, ci ho provato. Se fosse così semplice, sarebbe passato tutto da tempo ormai. Adesso non ne avrei più, di questi problemi… E invece la gente non capisce, mi dice di smetterla di piangere. Come se sapessi come! Ed è forse per questo che non ne parlo con nessuno, che mi tengo tutto dentro. Fa male? Da morire; ma venire presa in giro per questo fa ancora più male.
Molti di voi penseranno che sono soltanto una piagnucolona. Forse è così, ma so che c’è qualcuno come me, là fuori, che non riesce a esprimere quello che ha dentro, che non riesce a capire perché. Perché non riesco a fermare queste lacrime? Perché queste lacrime ci sono, in primo luogo? Perché proprio io?
Non ho ancora trovato una risposta. La troverò mai? Non so. Non so…