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Autore: Vaan_King    08/02/2017    0 recensioni
[Tsukiuta]
[Tsukiuta][Tsukiuta][ 11.1 | ShunHaji angst ma con momenti fluff. ]
[ "Hajime, ci possiamo incontrare prima di andare al tempio?
Ho bisogno di parlarti."
Il leader dei Gravy gli aveva risposto di sì.
Aveva risposto al suo rivale di sì.
Era stato un semplice messaggio ad avergli rovinato l'inizio del nuovo anno. ]
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le premier Janvier


"Hajime, ci possiamo incontrare prima di andare al tempio?
Ho bisogno di parlarti."

Il leader dei Gravy gli aveva risposto di sì.
Aveva risposto al suo rivale di sì.
Era stato un semplice messaggio ad avergli rovinato l'inizio del nuovo anno.
Shun era solito mandargli qualche sms, molto simili tra loro, ricolmi di cuori, tilde e stelline.
Gli sembrava una cosa abbastanza stupida ma carina allo stesso tempo, una cosa che solo le coppiette potevano permettersi di fare.
Anche loro lo facevano, o meglio, lo faceva l'albino, vista e considerata la relazione che stavano portando avanti da quando l'altro si era dichiarato.
Non gli dava fastidio, era un po' strano ma divertente allo stesso tempo.
Gli piaceva ricevere quei messaggini smielati, sì, come gli piaceva passare del tempo con il suo ragazzo.

La giornata era iniziata abbastanza bene, primo dell'anno a parte.
Si era svegliato causa le carezze dell'amato; le sue continue risatine avevano dato il benvenuto alla tarda mattinata.
"Shun...", Hajime aveva aperto gli occhi.
"Hajime~", sorrise l'altro continuandogli ad accarezzare la testa.
Sospirando, il viola gli aveva chiesto: "... Che ora è?"
"L'ora di alzarsi, dormiglione di un re~", e si era avvicinato per baciarlo come aveva fatto una decina d'ore prima.
Hajime si ricordava bene ciò che era successo dopo aver festeggiato con gli altri...
Era salito nella sua camera con Shun, giusto perché l'altro l'aveva costretto a farlo, si era buttato sul letto e se l'era trascinato addosso.

"Cos'è...? Non sei sicuro di volerlo fare?", l'albino era sopra di lui.
Lo sguardo fisso, Hajime sorrideva come non aveva mai fatto.
Ora anche il demone bianco stava ridendo: "Oh, Hajime~ C'è mai stata una volta che io abbia rinunciato a sentirti urlare il mio nome?".
Quelle parole gli davano fastidio, soprattutto se sussurrate con una certa sensualità all'altezza di una delle sue orecchie; Shun riusciva sempre a trovare il modo per provocarlo.
Ci riusciva davvero bene, sia con le parole che con i gesti ed il suo corpo stesso.
"Shun, cosa stai...?"
Non passò nemmeno un secondo che Hajime stava -inconsapevolmente- facendo le fusa tra le braccia dell'altro.
Mugolio dopo mugolio, il leader dei Procella si faceva strada con la lingua sulla candida e delicata pelle del suo amato re.
Poco a poco, i suoi sensi si stavano annebbiando.
Non era la prima volta che lo facevano, anzi, ma il viola trovava sempre più stuzzicante quel modo in cui solo Shun lo sapeva trattare.
Ogni secondo era come una piccola droga, un po' di ecstasy che lo eccitava misticamente.
Le sue dita, insieme alla sua voce, sprigionavano in lui una tale passione che mai nessuna ragazza era riuscita a dargli.
Farlo con un ragazzo era strano, soprattutto se era lui ad essere dominato.
Non gli dispiaceva tanto questo ma le continue volte che Shun si fermava prima che quella scossa lo facesse tremare di piacere.
Questa volta, sperava vivamente che nessun membro dei Six Gravity o dei Procellarum andasse lì a rovinargli quel bellissimo momento.

"Uhm...", le labbra di Hajime si schiusero.
Shun si era finalmente alzato: "Dai, re, non vorrai mica fare tardi? Ti ricordo che dobbiamo incontrarci con gli altri per andare al tempio, oggi~".
Il rappresentate di gennaio lo stava fissando; il Signore dei demoni si era appena rivestito e, dopo essersi avvicinato per dargli un ultimo bacio, si era congedato con un semplice "Allora ci vediamo dopo".
Gli aveva risposto con un cenno della testa, una cosa semplice prima di finire col viso sul cuscino che aveva usato la persona che se n'era appena andata.
Il suo profumo era magico, giusto perché era quello del Demon Lord, e nostalgico allo stesso tempo.
L'amato gli mancava già?
Sì, ma non lo dava a vedere.
Essere un re dal perfetto carisma significava dover mantenere un certo rigore anche con il proprio ragazzo, no?
Era già troppo imbarazzante urlare di piacere davanti a lui, figuriamoci dover ammettere un "Mi manchi" per così poco.

Tra un pensiero e l'altro, Hajime era ormai pronto fuori dalla porta della sua camera.
Non si era solo alzato, si era preparato per bene per andare al tempio con gli altri membri del gruppo.
Inutile dire che indossava uno di quei suoi kimono che si era portato dalla residenza dei Mutsuki, dove abitava prima di trasferirsi al dormitorio per gli artisti della Tsukino Pro.
Del resto, doveva andare in un luogo sacro; le tradizioni non si dimenticano mai, soprattutto se sei il figlio di una nobile e rispettata famiglia.
Fatto sta che dalla camera, era ormai arrivato al corridoio che portava alla stanza che usavano per tutta la durata delle loro vacanze come sala comune dei Gravy.
Per arrivarci bisognava prendere l'ascensore -o le scale, per i meno pigri-, tutto molto semplice se una certa personcina non gli avesse mandato un messaggio facendolo preoccupare un tantino...
"Hajime, ci possiamo incontrare prima di andare al tempio?
Ho bisogno di parlarti."

"Permess-"
"Hajime."
Gli era davanti.
Nemmeno un "Ciao~" o un "Chi si rivede~"...
No, un semplice "Hajime".
"Cosa succede?", il viola si era chiuso la porta della sala comune alle spalle.
Shun era stranamente serio e non di certo come lo era per i suoi scleri da Demon Lord o per il suo lavoro: "Io... Non posso continuare così."
Il volto del re era normale, come sempre, ma si poteva cogliere ciò che avrebbe detto dopo: "Ah...?".
"È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre...", continuò l'albino abbracciando l'altro per poi poggiare il volto su una sua spalla: ", la gelosia".
D'istinto Hajime gli aveva stretto le mani fra le sue, non capendo.
"Perdonami. E' arrivato il momento che io mi tolga di mezzo.", e se n'era andato sciogliendo quella dolce unione.

Continuava a non capire, il viola; era rimasto lì, proprio dove Shun l'aveva lasciato.
Incredulo, ma con addosso ancora quel poco di dignità che gli rimaneva, non aveva perso tempo ed era uscito da quel posto con un wagasa in mano.
Gli altri lo stavano aspettando fuori sotto la fantastica neve che cadeva a gennaio.
Un cenno della mano e via: si stavano già incamminando tra risate e sorrisi, immersi nella felicità.
Sì, quel sentimento che -ora- ad Hajime non arrivava.
Era come una piccola farfalla intrappolata nella sua gabbia di ghiaccio... O meglio, la sua gabbia si era sciolta ed ora non riusciva più a trovare la strada che precedentemente stava percorrendo.
Poco a poco, il castello che il re aveva costruito grazie a tutti quei bei momenti, stava crollando.
Lui stava crollando.
Ci aveva messo un po' per capirlo, per assimilare quel "Non posso continuare così, perdonami. E' arrivato il momento che io mi tolga di mezzo".
Non sapeva se doveva prendersene la colpa, se esserne arrabbiato, se esserne triste, disperato o abbandonato...
Era tutto fuorché felice, come lo era Shun, ora, parlando con i suoi compagni sotto il suo ombrello.
Il Demon Lord, il fan numero uno di Hajime, lo aveva mollato.
Era stato mollato dalla persona che lo amava più di qualsiasi altra al mondo.
E ora?
Si sentiva perso, veramente se non avesse seguito gli altri.
Il suo corpo non avanzava, tanto meno le sue gambe.
Ogni sua parte gli provocava una sensazione a lui sconosciuta.
Faceva male, il petto più di tutte, tanto che, senza accorgersene, la sua mano stringeva saldamente parte del kimono che gli copriva il torace.
Bruciava di qualsiasi emozione.
"Non posso continuare così, perdonami. E' arrivato il momento che io mi tolga di mezzo", quelle frasi gli ronzavano in testa più che mai, stordendolo.
Stava male, un dolore emotivo che non gli permetteva di continuare.
Ci provava, davvero, ma quello che provava gli faceva da barriera.
Gli era perfino caduto il wagasa di mano, scoprendosi così a quella fredda neve che gli stava provocando dolore.

"Hajime-San...?", si erano fermati tutti, Shun compreso: "Hajime?"
Non si muoveva.
Lo chiamavano e lui non sentiva.
Quelle emozioni, quei sentimenti e quei pensieri erano diventati un muro, uno di quelli che non si superano facilmente senza l'aiuto della propria testa, della ragione.
Più cercava di guardarla, di guardare in faccia la realtà, e più piangeva.
Sì, si era messo a piangere.
Lacrime di ghiaccio rigavano le sue guance ben nascoste dai capelli.

Il bianco Demon Lord se ne era accorto.
Si era avvicinato a lui velocemente, fermando gli altri ormai preoccupati, l'aveva preso per un braccio e letteralmente trascinato via dai membri dei due gruppi.
Dovevano parlare, di nuovo.
"Hajime...", ed il viola continuava a piangere: "... E' per prima, vero?"
Avrebbe voluto urlargli un bel "No, non è per quello- Mi hai semplicemente lasciato il primo giorno dell'anno dopo aver passato una, due, troppe notti insieme" ma le parole non uscivano, era a pezzi.
L'albino, vista la situazione, gli aveva stretto quelle sue congelate mani posando la fronte sulla sua: "Sai, Hajime, non avrei mai pensato di vederti in questo stato... Non so cosa fare, dici che dovrei andare a chiamare Haru? Forse lui s-"
"Haru? Perché lui? Non sarebbe d'aiuto. Anche se è il mio migliore amico, non significa che sappia tutto di me. Kai te lo potrebbe spiegare per bene: Ciò che tu fai con me quasi ogni sera è ciò che lui fa con Haru.", con lo sguardo basso, il viola continuava a trattenere a stento le lacrime.
Nell'aria si poteva avvertire la tensione tra i due, tanto che Shun, sospiro dopo sospiro, aveva portato una mano sulla guancia destra dell'altro pur di scacciarla: "Anche i demoni possono sbagliare."
"E tu avresti dovuto dirmelo senza... Senza arrivare a tanto."

Rideva, Shun, di quell'attimo di incomprensione: "Uhuhuh~ Sbagliare è umano, no? Se è così, allora, perdonami una seconda volta~".
Le sue labbra rosee si avvicinavano a quelle violacee -causa freddo- dell'altro, pericolosamente.
"Perdonarti? Per cosa?", ed il tutto era sfociato in un bacio.
Un qualcosa di passionale, che nemmeno gli altri, se li avessero visti, avrebbero voluto fermare.
Shun era cosciente dell'errore che aveva commesso, della giornata che aveva rovinato all'amato.
Hajime, invece, stava tornando a vivere, a smettere di tremare per quelle sensazioni che si erano mischiate insieme prima.

Il primo giorno dell'anno nuovo non era poi andato così male.

- - -
 
[ Vaan's Kingdom ]

"È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre." > una citazione a William Shakespeare.
Descrive in modo perfetto Shun e, soprattutto, mi ha fatto pensare a lui quando l'ho letta ;;;
Ho sempre flashato il Maou-Sama come un gelosone, uno che pretende di avere Hajime per se in qualsiasi contesto.
Non vede male Haru, anzi, i Senior sono buoni amici ma... Shun geloso di Haru >>>>>>>>>>>>>>>>>
"
Kai te lo potrebbe spiegare per bene: Ciò che tu fai con me quasi ogni sera è ciò che lui fa con Haru." > a buoni intenditori, poche parole~
 (E' riferito ad una -probabile- relazione che Haru ha spifferato a Hajime.)
Sono migliori amici, no? Haru dice tutto al suo leader~~~
(( ED IN PIU', LA 7.3. E' BELLISSIMA, SO- AAAAAAAAAAAH ))

Wagasa > Ombrello tradizionale giapponese, quello bello fatto di bambù e corde~

PERDONO SE SEMBRA STRANA O HA MOMENTI WTF DOVE NON SI CAPISCE BENE MA AD UN CERTO PUNTO NON SAPEVO NEMMENO IO COME CONTINUARLAALKJSNCLAOISN ;;;;;;;
  
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