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Autore: Crilu_98    09/02/2017    4 recensioni
C'era una volta... Una bambina sperduta. Una ragazza innocente nelle mani di una crudele matrigna. Una fanciulla addormentata. Una sensibile lettrice dal cuore puro. Una bellissima principessa in cerca di libertà. Una valorosa guerriera.
O forse no.
C'era una volta un bosco oscuro, dove tutte le storie hanno inizio. Storie che narrano di segreti pericolosi ed antiche umiliazioni, ma anche di amicizia, d'amore e di magia. La lotta tra il bene e il male è più confusa di quanto siamo abituati a credere e la strada verso il lieto fine non è mai stata così tortuosa.
Siete pronti a scoprire le verità nascoste delle fiabe?
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Con un sinistro scricchiolio di ossa il corpo di Belle iniziò a deformarsi: la schiena si abbassò, gli arti si allungarono e il cranio assunse un’inconfondibile forma ferina. In breve la veste scura che indossava cadde a terra a brandelli, su tutto il corpo della donna crebbe una pelliccia bruna e i denti divennero temibili zanne che sporgevano dal muso socchiuso. Davanti a loro stava rannicchiato un lupo dalle dimensioni gigantesche; il muso arrivava al pari del volto di un essere umano e le membra robuste e slanciate erano proporzionate al corpo. Manteneva però ancora qualcosa della precedente figura umana: il peso era sbilanciato sulle zampe posteriori, più basse delle altre, e le orecchie non erano poste sulla sommità del capo, ma all’altezza degli occhi.
-Oh cielo!- strillò Aurora terrorizzata -E’ lei la Bestia!-
L’animale aprì gli occhi, che avevano mantenuto identico il colore dorato, ma erano privi di qualsiasi segno di umanità: scrutò i presenti con ferocia e raspando il terreno con gli artigli emise un basso ringhio famelico.
La compagnia rimase alcuni istanti scioccata dal repentino e spaventoso cambiamento che era occorso alla padrona di casa, che adesso si agitava davanti a loro lanciando bassi ululati, come se fosse indecisa su chi colpire per primo.
Poi, mossi tutti dallo stesso istinto di sopravvivenza si lanciarono oltre le porte del salone, iniziando a correre per i corridoi dell’ampio castello con il licantropo alle calcagna.
Il sole era tramontato quasi del tutto ed ogni istante che passava la luce si faceva più fioca, rendendo difficile avanzare in quell’ambiente sconosciuto senza sbattere contro un angolo o un mobile.
-Dividiamoci!- propose Jasmine, ma Biancaneve si oppose con forza:
-No, saremmo delle facili prede! Dobbiamo trovare il modo di ostacolarle il cammino!-
-E come?-
-Chiudiamo le porte delle stanze che attraversiamo, tanto per cominciare!-
Il tentativo di rallentare la bestia sembrò andare a buon fine, ma Belle, in preda ad una furia animale, prese a sventrare le porte con gli artigli, decisa ad uccidere gli ospiti indesiderati.
-Dobbiamo abbatterla!- sentenziò allora Mulan, quando si furono rifugiati in una grande stanza che in passato doveva essere stata una sala da ballo: c’erano ancora i leggii su cui i musicisti posavano gli spartiti. Jasmine sbarrò gli occhi:
-Abbatterla? Ma non è un animale…-
-Ne sei sicura? Credevo di aver visto una bocca irta di zanne, poco fa, e degli artigli poderosi!-
-Sì, ma non è solo questo… E’ anche umana, in parte!- replicò l’altra, infervorandosi.
-Abbiamo commesso un errore di valutazione a venire qui. Ora, se vogliamo uscirne vivi, dobbiamo uccidere quella bestia e scappare!-
Biancaneve colse una scintillante luce verde nella penombra della sala e le sembrò che provenisse dagli occhi di Jasmine, che ringhiò:
-Non capisci che quella donna è vittima di una maledizione? Non ha colpa della sua natura! Non è lei che vuole ucciderci, ma il lupo!-
-Stiamo ancora parlando di Belle?- chiese Mulan, assottigliando gli occhi a mandorla.
Jasmine non poté replicare, perché proprio in quel momento Belle buttò a terra le porte del salone con una spallata, spargendo ovunque schegge di legno. Il lupo si fece avanti scrollando il capo, cercando di individuare con precisione la posizione delle sue prede, che trattenevano il fiato.
Mentre Mulan si preparava a scoccare la freccia già pronta, Cappuccetto Rosso si liberò dalle braccia di Aurora che la tenevano stretta e si parò davanti alla Bestia, fissandola senza paura nelle iridi dorate.
Biancaneve trattenne rumorosamente il fiato ed avvertì il formicolio passare dalle mani alle braccia:
-Uccidila!- sibilò a Mulan, ma quella scosse la testa con aria affranta:
-Non posso!- mormorò, senza staccare gli occhi dal lupo, che ricambiava lo sguardo della bambina senza attaccare -Colpirei lei!-
Cappuccetto si fece avanti cautamente, mentre il ringhio di Belle si trasformava in un incerto mugolio. Sotto gli occhi esterrefatti del gruppo, il lupo andò incontro alla bambina, sfregando poi il muso umido contro la sua mano tesa.
-Vedete anche voi quello che vedo io?- balbettò Filippo, con gli occhi sbarrati -Sta scodinzolando!-
Era vero: Belle batteva ritmicamente la coda pelosa sul terreno, reagendo alle lente carezze di Cappuccetto con grugniti di apprezzamento. Quando i suoi occhi si aprirono di nuovo, fu chiaro a tutti che la parte umana aveva riottenuto il controllo sulla Bestia, perché le iridi gialle risplendevano di un’intelligenza razionale. Come se fosse stato un enorme cane da guardia, il licantropo si accucciò ai piedi della bimba, che non aveva cessato un attimo di accarezzarlo, e chiuse gli occhi, addormentandosi.
 
Alle prime luci dell’alba Biancaneve fu risvegliata da gemiti di dolore simili a quelli uditi la sera prima: sbatté gli occhi, mettendo a fuoco i compagni che si erano, come lei, lasciati sopraffare dal sonno dopo aver capito che la Bestia non li avrebbe attaccati.
Belle, che stava nuovamente assumendo forma umana, si contorceva sul pavimento negli ultimi spasmi di dolore; con un sussulto anche gli artigli tornarono normali dita umane e la donna aprì gli occhi, coprendosi alla meglio con i lunghi capelli.
-Siete tutti vivi…- mormorò, confusa.
-Sì, anche se ci hai messo molto impegno nel tentare di mangiarci!- puntualizzò Jasmine, stizzita e ancora sconvolta dalle vicende della notte.
Belle aggrottò la fronte, voltandosi verso Cappuccetto Rosso che la osservava vigile e muta.
-Come… Cosa mi hai fatto?- borbottò. La bambina si strinse nelle spalle:
-Il tuo lupo era spaventato: non gradisce intrusi nel suo territorio. Gli ho semplicemente spiegato che noi non eravamo un pericolo.-
-Vuoi dire che ci hai parlato?- esclamò Belle, sbigottita.
-Già. Dovresti ascoltarlo un po’ di più, o entrambi finirete per impazzire.- commentò Cappuccetto con tono annoiato, come se le relazioni tra un licantropo e la sua controparte ferina fossero il suo pane quotidiano.
Belle le sfiorò il capo con le dita tremanti, fissandola sovrappensiero; poi piegò le labbra carnose in un sorriso incerto.
-Mi hai salvato, bambina.-
-Questo non è del tutto vero…- sibilò una voce sconosciuta. Mushu scivolò fuori dall’armatura di Mulan e volteggiando pigramente si pose alla stessa altezza degli occhi della donna-lupo. Nelle iridi scure del piccolo drago erano evidenti una saggezza sconfinata ed un sottile luccichio di scherno.
-La bambina sa controllare il tuo lupo, tu ancora no. Sei ancora schiava della sua rabbia, se non c’è lei a fermarti.-
Belle sgranò gli occhi, poi si voltò verso Cappuccetto:
-Ma questo non è un problema! Resterai qui ed avrai tutto ciò che vorrai! Vestiti, libri, giocattoli… Anche le rose, se lo desideri!-
-Vacci piano, donna-lupo!- sbottò Biancaneve, ponendosi tra lei e la bimba. -Non puoi trattenerla qui! Lei è con noi.-
La donna socchiuse gli occhi e serrò le labbra in una smorfia che ricordava pericolosamente la sua forma ferina.
-Ah no? E perché?- ringhiò -Volete continuare a sballottarla per il mondo? E’ una bambina!-
-Oh certo!- esclamò Aurora, strattonando Cappuccetto Rosso tra le sue braccia -Lasciarla nelle grinfie di un licantropo mi sembra proprio la soluzione più assennata!-
-Io direi…- iniziò Mushu, sovrastando con il suo tono pacato le voci animose degli altri -Che forse è meglio che sia la bambina a decidere. Non credete anche voi?-
Con un rapido movimento della coda si avvicinò a Cappuccetto, aggrappandosi con gli artigli al suo petto ed accomodandosi per guardarla meglio, aspettando la sua risposta.
La bambina inarcò un sopracciglio scrutando i presenti con il suo solito cipiglio malinconico e concentrato.
“In questi momenti avrei davvero bisogno dell’aiuto del branco…”
Con un sospiro teatrale la bambina scrollò le spalle: il suo istinto le diceva chiaramente che il destino dei suoi nuovi amici non si era ancora compiuto, la sua missione non era ancora finita.
 -Verrai con noi.- decretò, fissando Belle con sguardo ammonitrice.
A patto che il tuo lupo se ne stia a cuccia, sembravano dire le sue iridi verdi.
Mulan scosse la testa, visibilmente contrariata e desiderosa di protestare, ma Jasmine le lanciò un’occhiata per dissuaderla.
“Perché vuole difendere a tutti i costi la donna-lupo? Perché difendere un mostro?” si chiese la guerriera, mentre Mushu scivolava di nuovo dentro la sua divisa da soldato. Per un attimo considerò l’idea di chiedere spiegazioni a lui, ma sapeva che avrebbe ottenuto solamente risposte criptiche e velate di ironia: il drago, pur essendo dotato di un’intelligenza e di una cultura straordinaria, amava gli indovinelli e i giri di parole ed era impossibile costringerlo a rivelare qualcosa contro la sua volontà.
-Bene…- disse Belle, dopo qualche attimo di silenzio e congiungendo le dita delle mani davanti alla fronte in un gesto pensieroso -Sembra che io sia costretta a seguirvi. Poco male, questo castello stava diventando opprimente.-
-Come hai fatto a venirne in possesso?- chiese Biancaneve, curiosa. La donna evitò di guardarla negli occhi, evidentemente a disagio:
-Ho ucciso il principe che vi dimorava. Ma vi giuro che è stato un incidente!-
-Ma davvero…- borbottò Aurora, che sembrava la meno propensa a fidarsi della donna-lupo.
-Davvero. Ero stata attaccata dai lupi nel bosco, mentre ero alla ricerca di mio padre: era un mercante, ma non avevo più sue notizie da mesi e visto che vivevamo quasi in povertà, presi i miei pochi averi e decisi di mettermi sulle sue tracce. Non avevo idea che quegli animali non fossero ciò che credevo e non so perché mi risparmiarono, lasciando che mi trasformassi in un mostro come loro. Fatto sta che dopo due settimane in cui il principe mi aveva amorevolmente curata e sfamata, alla  prima luna piena mi trasformai ed il lupo lo uccise…-
Belle scosse la testa sconsolata:
-Non me lo sono mai perdonato. Odio ciò che sono diventata, una creatura fredda che potrebbe uccidere chiunque le stia vicino non appena perde il controllo; per questo ho lasciato che le dicerie sulla Bestia si diffondessero, allontanando i curiosi e continuando a vivere in solitudine alla disperata ricerca di un antidoto per questa condizione. Tutti quei libri servono a questo.-
Biancaneve sorrise timidamente, offrendole il suo mantello per coprirsi: conosceva bene la solitudine ed i suoi tormenti e si sentiva molto più vicina a quella donna di quanto avesse mai potuto immaginare. Entrambe custodivano un potere che non avevano chiesto e che non riuscivano a controllare; la ragazza era fermamente convinta che anche Jasmine nascondesse qualcosa di simile, ma che non lo avrebbe mai rivelato di sua spontanea volontà. Belle accettò il mantello serrando la mascella:
-Adesso non sei più sola.- annunciò solennemente Cappuccetto Rosso -Però ci serve il tuo aiuto per conquistare i regni di Aurora e di Biancaneve e poi per aiutare Jasmine ad imporsi sulla sua tribù!-
Gli occhi della donna-lupo ammiccarono, astuti ed accesi di una nuova speranza:
-Cosa vi serve, compagni?-
 
   
 
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