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Autore: LunaRPG    10/02/2017    0 recensioni
[Yandere Simulator]
Ayano Aishi è una ragazza particolare, non riesce a sentire nessuna emozione e fa finta di provarne solo in pubblico, ma tutto cambia quando incontra lui, Taro Yamanda. da quel momento riuscirà a provare quello che non è mai stata in grado di sentire: felicità, amore, gioia, spensieratezza e... rabbia. Ebbene sì, rabbia. Qualcuno vuole portarle via la felicità, ma Ayano non si darà per vinta, farà qualsiasi cosa per avere Taro accanto a lei. Con l'aiuto di alcuni personaggi, dovrà risolvere misteri riguardanti alla sua famiglia, riguardo alla scuola, scoprirà fatti che accadono nell'edificio e fuori e chi sa, aiuterà qualche sua rivale a levarsi dai piedi senza farle del male.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"OSANAAAAAAAAAA" urlai il nome della mia nemica aprendo la porta con un calcio dato che le mie mani erano occupate (Midori mi stava trattenendo).
"YANDERE-CHAN YANDERE-CHAN, non c'è bisogno di infuriarsi"
Tutti, e quando dico tutti intendo proprio tutti, mi stavano guardando con aria confusa.
Forse non si aspettavano una reazione così emotiva da parte mia o forse volevano solo sapere perchè ero infuriata, fatto stà che lo ero e anche tanto.
"MI POTRESTI SPIEGARE QUESTO!?!?!?!?!" chiesi, in tono brusco, mostrandole il livido che aveva lasciato in faccia a Midori.
"hahahahahahahhah, ti fa tanto male, frignona? hahahahahahahahahahaha" cominciò a ridere e MIdori, al contrario, cominciò a piangere, era molto sensibile.
"Ayano... non fare nulla di avventato" mi disse Midori con una voce piccola piccola.
Nel frattempo, Taro stava guardando la scena, come dire... confuso. Non aveva mai visto due ragazze litigare?
Guardai Osana con occhi da demone, ma lei cominciò a tirarmi i capelli per la coda e a trascinarmi in giro per la fontana.
Non avevo nessun' arma con me e questo mi rendeva indifesa di fronte a lei, ma, nel momento in cui mi diede un altro strattone  vidi qualcosa di mettallo nella tasca della tsundere: la forbice che le avevo dato qulla mattina.
Cercai di afferrarla, ma in quel momento, Taro diede uno schiaffo ad Osana... e quella si immobilizzo e mollò la presa.
Piccole lacrime le incorniciarono il viso, una, due, tre... scendevano ad un ritmo irregolare... quattro, cinque, sei... ne volevo vedere di più, ma la mia vista era ofuscata da un liquido che non conoscevo da più di cinque minuti: lacrime.
Anche io stavo piangendo, per il dolore, e non riuscivo a fermare quel rubinetto che stava all'interno del mio corpo.
Le mie lacrime cominciarono a prendere un ritmo ben preciso, il ritmo della pioggia che cominciò a cadere in quel pomeriggio di primavera.
Tutti rientrarono tranne io, Osana e Taro.
Noi ragazze ci stavamo guardando con odio, i nostri occhi erano ancora bagnati, ma la nostra espressione... quella cambiò: lamia si fece sempre più cupa mentre la sua sempre più spaventata.
"Sei...morta" sussurrai.
lei mi sentì, ma Taro no, probabilmente il rumore della pioggia lo aveva distratto.
"Forse è meglio che scappi, non si sà mai..." continuai.
Non volevo mostrare la mia furia davanti a Taro, anche se questo, dopo avermi sentito, mi fisso in modo abbastanza spaventato.
La sua espressione cambio quando vide che Osana non c'era e che io stavo ancora rilasciando quel liquido dai miei occhi.
Subito mi abbracciò tenendomi stretta a lui, come se non volesse perdermi.
Mi sentivo... frlice, ma allo stesso tempo confusa e triste.
"Non doveva darti un pugno..." dissi mentre le lacrime scendevano con ritmo più svelto.
"Non doveva picchiare te e Midori, non volevo questo" comincia a singhiozzare "Non voglio che i miei amici soffrano, non doveva andare così"
Ricambiai l'abbraccio e cominciai a piangere ed a singhiozzare, sempre più forte.
Taro ruppe l'abbraccio e si abbassò al mio livello "Non importa, hai fatto quello che potevi" mi disse sorridendo.
Dop di che si avvicinò al mio viso e mi diede un bacio sulla guancia, che mi fece diventare rossa come un peperone, e poi riprese l'abbraccio ancora più forte di prima.
"Grazie... di esistere" dissi sottovoce per non farmi sentire, anche se lui sentii lo stesso.
"Grazie a te... di brillare nella mia vita, come una stella a mezzanotte" rispose lui appoggiando la sua fronte contro la mia.

ANGOLO AUTRICE
heyyyyyyyyyy.
piaciuto, bene.
non hoo molto da dire... quindi, CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOoooooooo *tosse*
... fate finta di non aver sentito la tosse, okay ;)

 
   
 
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