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Autore: johnpaulgeorgeringo    10/02/2017    1 recensioni
Lisa è una ragazza italiana, trasferitasi a Londra per cercare fortuna nel suo lavoro.
Le capita l'occasione della sua vita: lavorare per i Beatles.
Cosa succederà alla nostra Lisa?
Amicizia, amori, delusioni e risate, fanno parte di questa storia.
Cosa aspettate? Entrate e leggete, no? ;)
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lisa attraversò le strisce pedonali che l'avrebbero portata dalla parte della strada con uno scatto. Tra il via vai di gente, riuscì a raggiungere la porta d'entrata degli studi di Abbey Road. Sembrava esser passata un'eternità da quando era stata lì l'ultima volta e le era mancato tutto, anche lo stress. Si mangiucchiò nervosamente un'unghia prima di spingere la grande porta del palazzo. Raggiunse a passo svelto lo studio di registrazione. Sapeva che i ragazzi erano già lì, glielo aveva accennato Paul l'ultima volta che si erano sentiti per telefono. Stavano rivedendo qualche testo che avevano scritto durante le vacanze. Lisa si fermò a qualche passo dalla porta a vetri opachi e si passò una mano tra i capelli, sperando che fossero ancora i ordine. Quella mattina si era preparata particolarmente bene, e lo aveva fatto solo per Ringo. Incontrarlo dopo quel mese in cui non si erano ne visti ne sentiti la stava innervosendo parecchio, perchè sperava che non l'avesse già dimenticata. Si era sempre aspettata una sua telefonata durante le vacanze, che non era mai arrivata. Questo l'aveva fatto presagire il peggio. Ma quei dubbi che le avevano affollato la mente per un mese intero, stavano per essere finalmente risolti.__________ Il chiacchiericcio che Lisa sentiva da fuori lo studio, cessò quando lei bussò alla porta. Entrò dopo aver preso un bel respiro e, non fece in tempo a dire nulla, che John disse - No, guardi. Può andare, non ci serve nulla -. -Neanche una fonica? - rispose lei, aprendo un bel sorriso. Paul fu il primo ad alzarsi e ad abbracciarla. Poi Lisa si avvicinò a George e lui ricambiò il suo abbraccio calorosamente. -Lennon, non mi sei mancato per niente, lo sai? - lo punzecchiò lei, salutandolo. Infine, anche Ringo si alzò dalla sua batteria. Lisa temette che si sentisse il battito del suo cuore, per quanto batteva forte. Lo trovò molto bello abbronzato. Le diede due baci sulle guance e tornò al suo posto, con una freddezza che non era da lui. Lisa rimase a fissare il vuoto per qualche secondo, sconcertata. Se il buongiorno si vedeva dal mattino, allora le cose si stavano mettendo molto male.________ Le idee per un nuovo album erano molte e cominciarono a lavorarci subito sodo. Così facendo, la giornata passò in un lampo. Fra la confusione generale dell'uscita di tutto lo staff dallo studio, Lisa cercò Ringo. Uscì fuori dal palazzo e trovò George intento a cercare le chiavi della sua macchina nella sua borsa. -George, sai dove sia Ringo?-gli chiese. -Veramente l'ho visto andare via di corsa. Senti, ma vuoi un passaggio? Tanto devo passare per casa tua-. Lisa accettò volentieri, ma trovò molto strano l'atteggiamento di Ringo. Era stato tutto il giorno sfuggente ed ora era andato via senza neanche neanche salutarla. Non voleva parlarle? Non voleva più avere nulla a che fare con lei? Le domande la attanagliavano. Gli sguardi che si erano scambiati le avevano fatto capire molto. Lo conosceva bene: vedeva amore e desiderio nei suoi occhi. Allora perchè era così strano?_____________ Ringo era in macchina e stava tornando a casa, da Maureen. Era riluttante al sol pensiero. E non era di certo colpa della ragazza! Era carina, simpatica... ma non era lei che avrebbe voluto ad aspettarlo. Cercava di provare qualcosa per lei, ma nulla. Il pensiero di Lisa era sempre fisso nella sua mente e non riusciva a staccarsene. Quel giorno era rimasto di sasso appena l'aveva vista: era meravigliosa. Aveva sentito subito un leggero fastidio nella patta dei pantaloni alla vista delle sue gambe scoperte. L'avrebbe sbattuta al muro davanti a tutti. Tutti avevano occhi solo per lei e aveva sentito una fitta alla pancia di gelosia vedendo come John la scrutava. La mangiava con gli occhi. Eppure non poteva di certo parlare. Aveva deciso di raccontarle tutto subito, ma non ne aveva avuto il coraggio e l'aveva evitata. Quanto gli faceva male tutta quella situazione, soprattutto pensando a quando le avrebbe detto tutto. Lanciò un pugno sul cruscotto della macchina, facendosi male alla mano. Entrò nel vialetto di casa e rimase in macchina ancora una mezz'ora. Ebbe la tentazione di tornare indietro ed andare da Lisa. Avrebbe voluto scappare da tutto quello ma le responsabilità erano troppo grandi e non avrebbe potuto fare altrimenti._________ Il giorno dopo le registrazioni furono più intense del solito: George Martin spingeva per combinare qualcosa di buono per il nuovo album. Tra le tante idee, ci doveva anche essere qualche cambiamento. Lisa, dal canto suo, stava lavorando sodo per tirare fuori nuovi suoni, nuovi metodi e il produttore ne fu molto soddisfatto. Combinarono qualcosa di nuovo anche grazie al Sitar che aveva portato George quel giorno in studio. Tutti guardarono lo strumento curiosi e sentirlo suonare da George fu davvero entusiasmante. La sua passione per la musica indiana stava dando ottimi frutti. A fine giornata, Lisa fu molto contenta delle novità che stavano uscendo fuori. Mise in ordine la cabina velocemente e si preparò per staccare. Anche Ringo si stava preparando per andare via e decise di seguirlo e fermarlo all'uscita degli studi. Lui uscì molto furtivo, salutando al volo tutti, ma lei riuscì a stargli dietro. - Richard! - lo chiamò. Lui si girò e la guardò. Trasalì alla sua vista -Lisa...-lei si avvicinò. -Mi sa che dobbiamo chiarire quella cosa che abbiamo lasciato in sospeso- gli disse lei di getto. -No, scusami. Adesso ho da fare. Poi ne riparliamo, ok? - le rispose, sfuggendo di nuovo. Lisa rimase immobilizzata, incredula. Non la voleva più, era chiaro. Cazzo, poteva anche dirglielo in faccia! Si diresse verso la metro e per il nervoso cominciò a piangere. Poco prima di imboccare il tunnel che l'avrebbe portata di sotto, sentì una macchina fermarsi lentamente vicino a lei. John aprì il finestrino. -John- disse lei colta di sorpresa. Si asciugò al volo le lacrime. -Vuoi un passaggio?- le chiese. -Non ti disturbare se non devi passare per casa mia-gli rispose cortese. -Nessun disturbo. Dai, è tardi. Sali- le disse sorridendo. Lei salì, facendo finta di nulla. Le lacrime, però, continuarono ad uscire dai suoi occhi. -Scusa John- si scusò lei, non riuscendo più a nascondere il suo stato. -Perchè piangi?- le chiese lui tristemente. -Ringo. Non so cosa gli sia preso. Non vuole parlarmi. Sai cosa caspita gli sia preso? Lo sai?- gli chiese speranzosa. Lui scrollò le spalle. -Anche se lo sapessi, è lui che deve parlarti. Mi dispiace che tu stia così - John la portò fino al cortiletto di casa. -Grazie, John. Sei stato tanto gentile- lo ringraziò lei. -Dunque, Signorina. Sono 5 sterline, più la mancia - rispose John con tono professionale. Lisa si fece una bella risata, nonostante il momento di confusione. Cazzo, avrebbe avuto voglia di andare fino a casa di Ringo e chiedergli spiegazioni. Odiava stare così. Se lui aveva deciso di non voler più avere a che fare con lei, sarebbe stato meglio che glielo avesse detto in faccia. Difficile per difficile, almeno avrebbe smesso di lambiccarsi il cervello.________________ Il terzo giorno di registrazioni, non fu di certo più facile degli altri due. Nonostante il lavoro sodo, non mancavano mai momenti di divertimento. Lisa, quella sera, avrebbe tentato di fermare di nuovo Ringo, e stavolta non ci sarebbe stata alcuna scusa da parte sua. Durante una pausa dalle registrazioni, Lisa andò a prendersi un caffè. Stava per raggiungere John e George, che erano già nella stanzetta. Ringo se ne guardò bene di non muoversi dalla sua batteria. Pochi passi prima di entrare in quella specie di cucina, sentì John e George parlottare . Lisa si fermò quando sentì dire da John - Lisa merita di sapere tutto, George -. Lei rimase dietro la porta immobile - Lo penso anche io, ma non è compito nostro rivelarle tutto- rispose George. - Infatti ieri sera, quando l'ho accompagnata a casa, avrei potuto dirle tutto, ma ho evitato. Ringo deve assolutamente parlarle -. A quel punto Lisa voleva andare via. La questione sembrava più grave di quello che aveva pensato. Cambiò idea e decise di entrare nella cucina e cogliere di sorpresa i due. Entrò rumorosamente e li interruppe. I due fecero finta di nulla, chiedendole se volesse un caffè. -Mi dispiace, non volevo origliare, ma ho sentito tutto- disse lui, ormai nel panico. -Lisa, credici- disse George dispiaciuto - vorremmo dirti tutto, ma non possiamo- -Ci credo, George. Sono così confusa... Che cosa ha da nascondere?- disse mettendosi le mani nei capelli. Si appoggiò al muro e cominciò a sentire i primi accenni di un gran mal di testa. - Faremo in modo di lasciarvi soli questa sera. Lo dirò anche a Paul- disse John. Ma quella giornata sembrava non finire mai. Lisa ad un certo punto cominciò a non connettere più. -Bè, io andrei a casa- disse John, prendendo le sue cose. Si girò verso Lisa e le fece l'occhiolino. Lei capì che sarebbero andati tutti via, piano piano, consentendole finalmente di rimanere da sola con Ringo. E sarebbero rimasti sul serio da soli, visto che anche il resto dello staff aveva già abbandonato gli studi. Paul e George avevano fatto in modo di rimanere poco di più, con la scusa di rivedere alcuni accordi. Ma andarono via anche loro. Nello studio calò un silenzio tombale. -Oh , bè. Direi che è ora di andare - disse Ringo imbarazzato. Si alzò dalla batteria ma Lisa, più veloce della luce, lo bloccò. -No, stasera non mi scappi, Richie-gli disse. Lui si pietrificò. Non disse nulla inizialmente ma poi la sua espressione cambiò. Sembrava rassegnato. Si accasciò sulla prima sedia che gli capitò. Si accese una sigaretta. -Ho capito che c'è qualcosa che non va e credo di meritare qualche spiegazione- gli disse lei. -Sì , direi di sì. Da dove comincio?- si chiese lui - ero in Spagna. Quella sera ci sarebbe stato un party in hotel. Eravamo a cena e Paul ti aveva telefonato. Ci stava dicendo che a Roma ti stavi divertendo parecchio e che eri molto desiderata. Mi sono sentito male dentro: Cazzo, avrei dovuto io essere lì con te ma avevo fatto lo stronzo e non me lo riuscivo a perdonare - Lisa annuì per dargli ragione. -Ho cominciato a bere di brutto e, ti giuro, ho un grande vuoto di quella notte. La mattina dopo, ecco... Mi sono svegliato con una ragazza nel letto - disse l'ultima frase abbassando di molto il tono della voce. Lisa si sentì mancare. - Che cosa?- gli chiese. -Sì, ma non sapevo neanche chi fosse. Ero troppo ubriaco per ricordare. Con il senso di colpa, avevo deciso di mettere una pietra sopra a questa cosa, senza farti sapere nulla- Lisa cominciò ad avere un'espressione inorridita, ma non disse nulla. -Non ho voluto avere niente a che fare con lei, infatti l'ho evitata per tutto il tempo della mia permanenza. Una sera ero in stanza e stavo per chiamarti per chiederti di raggiungermi in Spagna perchè mi mancavi terribilmente e desideravo sistemare le cose, ma lei si presentò alla mia porta. Non ci voglio girare intorno ma mi ha detto di essere incinta. Vive già con me e tra un mese ci sposeremo-. Se prima Lisa si era sentita mancare, adesso si ritrovò a combattere con tutte le forze per non svenire sul serio.
   
 
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