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Autore: NeroNoctis    10/02/2017    1 recensioni
Julian è un ex cacciatore di streghe che ha scelto di non intervenire più nel mondo sovrannaturale. Dopo che una Banshee ha sterminato la sua famiglia e lui stesso ha causato il coma della persona a lui più cara, ogni cosa ha perso valore e i sensi di colpa lo divorano ogni secondo che passa.
Tuttavia, l'arrivo di una misteriosa figura stravolgerà nuovamente la vita dell'uomo, che sarà messa alla prova da oscure presenze, echi del passato e segreti che potrebbero cambiargli ancor di più la vita, o distruggerla per sempre.
Genere: Dark, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Julian stringeva la sua spada con la mano sinistra, mentre con il fianco destro sentiva il freddo metallo della pistola che si infrangeva contro la sua pelle. Non aveva badato a sistemare le armi in modo che non arrecassero fastidio, voleva solo arrivare in fretta nella camera dei ragazzi e scoprire cos'era successo. Non sentiva quel fare protettivo dal primo incontro con Paul, quando il ragazzo piangeva ancora la morte dei genitori.

Svoltò l'angolo, arrivando nel corridoio giusto, anche se identico a quello precedente: moquette rossa e pareti bianche, banale. Sentì il Marchio bruciare lievemente per una frazione di secondo, ma non diede molto peso alla cosa, era ormai arrivato di fronte alla porta della camera, che immediatamente sfondò.

Di fronte a lui, al centro della stanza, Cam era seduto sul pavimento con una mano sul braccio destro, visibilmente insanguinato. Lily era china sul fratello, nonostante il suo sguardo era fisso su un'altra persona, che Julian non faticò a riconoscere: Gideon Lawless, quello stupido vampiro magico.

Se avesse avuto il tempo di riflettere sulla cosa, sicuramente si sarebbe risposto per l'ennesima volta che i vampiri con poteri da strega non esistevano e che quei canini erano solo uno scherzo di uno Stregone particolarmente vivace, ma in fondo sapeva che quello che aveva davanti era un vampiro reale. Il mondo era invaso da Streghe e creature simili, il Bestiario nel diario di suo padre descriveva altre creature sovrannaturali e lui ancora si stupiva di un vampiro? Che cosa ridicola.

Comunque spostando di poco lo sguardo, notò che la minaccia non era affato Gideon, ma qualcosa di fronte a lui: un essere pallido, dalla pelle a chiazze rosse e con la testa che ricordavo un teschio. I suoi occhi erano incavati e puzzava terribilmente di carne putrefatta. Le sue mandibole sembravano grosse, resistenti, capaci di spezzare ossa.

«Pensi di darmi una mano con questo ghoul o vuoi restare a guardarmi il culo?» chiese Gideon, tenendo il palmo della mano destra verso il mostro e quella sinistra chiusa a pugno. Julian capì che lo stava tenendo immobilizzato, ma lo stesso incantesimo non permetteva al vampiro di muoversi. Probabilmente conosceva tecniche migliori, ma lo spazio ristretto non permetteva manovre offensive efficienti. Perché non fermare il tempo allora? Dopotutto era riusciuto a tenere in stasi un intero aereo. Ma non era tempo di domande, non ancora almeno.

Julian strinse la spada, accorgendosi solo adesso che aveva le mani sudate e, una volta superati Cameron e Lillian, praticò un affondo dritto nella testa del ghoul, che si accasciò sul pavimento per poi svanire in una pozza di sangue che pareva quasi acido.

Il Cacciatore si voltò prima verso Gideon, che abbandonò la sua posa rigida e poi verso i due fratelli, inginocchiandosi accanto a loro. Il taglio sul braccio di Cam non era niente di grave, solo un lieve graffio, nonostante il sangue facesse intendere il contrario. Osservando il volto della sorella, Julian riuscì a leggere ansia, preoccupazione, paura. Quei due erano inseparabili e quelle espressioni contornate da micro-espressioni rendeva tutto palese. Non sapeva cosa significasse avere un fratello, ma guardando quei due, doveva essere fantastico.

«La ferita non è profonda, vai a lavarla, dopo la benderemo» esclamò Julian, con un tono tanto delicato che stupì persino lui. Cam annuì, alzandosi e dirigendosi in bagno, accompagnato da Lily. Il Cacciatore si voltò verso Gideon, che si era poggiato al muro con un ghigno divertito.

«Come sei premuroso»

«Cosa ci facevi qui? E soprattutto non potevi finirlo e basta? Hai fermato un aereo, nel caso tu l'avessi dimenticato»

Gideon incrociò le braccia, sbuffando. Julian notò che le sue scarpe erano sporche di fango, quindi probabilmente era stato al lago per qualche motivo che non voleva neanche sapere. La cosa più strana era che quel Kaelim l'aveva avvertito del pericolo imminente, quindi l'ipotesi "sogno terribilmente reale" era da scartare. Aveva incontrato davvero quel Kaelim e lui gli aveva mostrato volontariamente la magione con annesse informazioni. 

«Punto primo, io non ho mai fermato il tempo. Era solo un'illusione, ho semplicemente giocato con la tua mente. E' facile farlo quando il soggetto è rilassato. Andiamo, per quale motivo ti ho fatto tornare al tuo posto una volta finito? Semplice: non ti sei mai mosso dal tuo bel sedile. Sarebbe stato strano smettere di giocare con la tua mente vicino la cabina dell'aereo per poi trovarti magicamente seduto composto, non trovi?»

Gideon si staccò dal muro, avvicinandosi al tavolo dal quale afferrò un sandwich prosciutto e formaggio, notando che erano tre. Uno a testa per i fratelli e uno per... certo, per Julian. Il vampiro sorrise, addentando con gusto quello sfizioso sandwich.

«Punto secondo» masticò per qualche secondo, mandando giù il boccone. Diamine se era buono. «Ho salvato il culo ai tuoi amici e dovresti ringraziarmi per questo. Stavo semplicemente cercando te perché la situazione è più grande di quello che entrambi pensavamo. Punto terzo, questo posto brulica di creature del genere. Quello era un ghoul e lo so dal momento che sono un ragazzo informato e ho avuto un passato movimentato, ma quello che ho visto prima di lui... non saprei. E' come se qualcosa li attirasse da queste parti»

Julian si sentì schiaffeggiato in quel momento, sia per essere stato ingannato in maniera pregevole sull'aereo e secondo perché aveva appena avuto la conferma che la strana sensazione avuta nel piano astrale -così l'aveva chiamato Kaelim- era vera: la magione aveva qualcosa di oscuro che lo attirava e faceva lo stesso con quei mostri.

«Cercavi me, perchè? Mi hai fatto intendere di essere abbastanza neutrale in questa storia»

«Lo sono, ma non posso divertirmi se voi morite subito. Adesso che sai più o meno che la cosa non è semplice come pensavi forse posso fare lo spettatore in modo più sereno»

«Forse»

Dal bagno tornarono i due fratelli. Cam aveva il viso sereno, come se non fosse mai stato aggredito mentre Lily aveva il volto leggermente più serio, mentre le sue mani stringevano delle bende trovate nell'armadietto sopra il lavandino. La ragazza posizionò tutto sul tavolo, osservando il numero dei sandwich per poi lanciare un'occhiata a Gideon, che sorrise.

«Hai un momento?» chiese Julian alla ragazza, che lo guardò abbastanza stupita. Se c'era qualcosa che non si aspettava -oltre le varie aggressioni di mostri che parevano usciti da qualche videogioco- era che quel Cacciatore che l'aveva osservata in modo strano al The Stage adesso volesse parlare con lei. Avrebbe comunque bendato Cam prima, non poteva tenerlo con un braccio ferito, seppur in maniera lieve. Julian parve capire i pensieri della ragazza, tanto da aggiungere che Gideon avrebbe bendato Cam, con entrambi i ragazzi che lanciarono un'occhiata all'uomo.

«E va bene» fece infine la ragazza «ma sta attento» aggiunse, rivolgendosi al vampiro che nel frattempo aveva mandato giù l'ultimo pezzo di sandwich. Julian e Lily si diressero fuori dalla camera, lasciando soli i due ragazzi che si guardarono in modo abbastanza... imbarazzato.

«Prima iniziamo prima finiamo» esclamò Gideon afferrando le bende dal tavolo e avvicinandosi a Cam, che non si mosse di un centimetro. Il vampiro poggiò le mani sul braccio del ragazzo, che trasalì a quel contatto: le sue dita non erano fredde come pensava, ma era un tocco caldo, delicato. Strano, dopotutto i vampiri dovevano essere morti ambulanti succhiasangue. Le sue mani avevano comunque un colore più chiaro della pelle di Cam, un lieve bianco contrapposto ad un rosato più acceso, scuro ma comunque delicato.

«Stai tremando» disse Gideon, mentre poggiava la garza sul taglio di Cam, che si limitò a negare quella frase. Non pensava di star tremando, ma quel contatto era stato così strano che forse aveva ragione, poi doveva ammetterlo, ad averlo così vicino notò che era davvero un bel ragazzo, ma non era il momento di fare pensieri del genere. Il vampiro sorrise e poggiò la benda sulla garza per poi fare qualche giro deciso. Perché aveva sorriso? I vampiri riescono a leggere i pensieri? Però aveva poteri magici, quindi sapeva di quei pensieri? La mente di Cam si stava rivoltando su sè stessa, entrando quasi in panico, tuttavia il vampiro non disse nulla, quindi forse era una semplice coincidenza quel sorriso, si, doveva per forza essere così. Nessuno poteva leggere la mente.

«Quindi dato che sei un vampiro... esistono anche i lupi mannari?» Cam fece la prima domanda che gli passò per la mente, giusto per allontanare quei pensieri che lo stavano facendo apparire senza ombra di dubbio abbastanza stupido. Quella domanda, tuttavia, forse confermava il suo essere stupido? Dio, perché doveva essere tutto così complicato? Era stato solo un semplice e banale sorriso, non era mica l'apertura del Santo Graal.

«Esistevano, si. Diciamo che siamo nati insieme, ecco» 

C'era qualcosa nella voce di Gideon che fece pensare a Cam di aver toccato un tasto dolente. Il suo tono era quasi malinconico, rassegnato. Aveva abbassato lo sguardo quando pronunciò quelle parole, come se lo stesso ricordo gli facesse male. Doveva continuare a chiedere o era meglio cambiare argomento? Non sapeva decidere, l'unica cosa che sapeva era che quel vampiro, in quell'istante, gli era parso la persona più umana del mondo.

«Ad oggi non è sopravvissuto nessun vampiro o lupo mannaro... io sono l'unico. O forse dovrei definirmi l'ultimo. E' quello che sono, semplicemente un sopravvissuto, ma va bene così...» Gideon fece una piccola pausa, poi alzò lo sguardo verso il ragazzo, assumendo nuovamente quell'espressione beffarda e divertita che lo caratterizzava «ho più sangue da gustare, non trovi?»

«Decisamente, anche se hai appena coperto una ferita sanguinante, sei un vampiro vegano?»   

«Vampiro vegano... cosa dovrei mangiare? Linfa degli alberi?»

«Sarebbe un'idea» Entrambi risero, venendo comunque interrotti da Julian e Lily che tornarono in camera. Cam tentò di decifrare l'espressione della sorella, che venne comunque interrotta da un sorriso abbastanza solare. Non sapeva il motivo, ma probabilmente erano notizie positive e l'unica notizia positiva che poteva arrivare era che Julian aveva accettato la loro collaborazione.

«Ascoltatemi bene signorini» esclamò Julian, togliendosi la pistola dalla cintura e posizionandola sul tavolo «indagheremo insieme sulla storia di vostro fratello, ad una condizione»

Julian osservò Cam e poi Gideon «Tu» disse indicando il vampiro «addestrerai questi due piccoli inesperti, mi basta che sappiano quanto meno difendersi»

«Stai scherzando?» chiese Gideon, ma a giudicare dall'espressione dell'uomo, non era uno scherzo. «Okay, lo prendo come un no. Se questo è il prezzo da pagare per far qualcosa, ben venga»

«Ottimo allora» rispose Julian, sorridendo a Lily, che si limitò ad annuire.

Cam osservò la pistola, per poi passare in rassegna la spada dell'uomo. Non riusciva a capire come mai i Cacciatori preferissero le armi bianche anziché quelle da fuoco, era una cosa senza senso. Una pistola era decisamente più pratica rispetto ad una spada.

«Ho una sola domanda» iniziò Cam «perché voi Cacciatori usate sempre la spada e raramente la pistola? Un colpo in testa è letale dopotutto»

Julian sorrise «Il motivo è questo» disse afferrando la pistola e sparando in testa al vampiro. Il proiettile si infranse su una barriera che sembrava di cristallo, lasciando illeso il vampiro.

«Sei un coglione» esclamò Gideon, con il Cacciatore che ripose la pistola sul tavolo «un proiettile non va mai a segno. Una spada è più complicata da prevedere»

«Divertente» si limitò a dire Gideon, osservando il proiettile ancora caldo sul pavimento.


 


Julian era tornato in camera, mentre i fratelli stavano ascoltando qualche nozione base da Gideon che aveva accettato l'incarico, anche se a giudicare dal suo tono di voce avrebbe preferito fare altro. L'uomo si posizionò sul letto, afferrando il diario del padre e sfogliando qualche pagina, fin quando qualcosa non catturrò la sua attenzione: un disegno della magione. 

Analizzando meglio quel disegno, Julian notò un piccolo quadrato sulla sinistra che sembrava evidenziare qualcosa... si, quel sentiero che aveva visto nel piano astrale. Passò alla pagina successiva, il disegno era diverso, adesso delle lapidi facevano capolino dalla terra, mentre sullo sfondo si ergeva maestosa la magione. Su una delle lapidi l'uomo notò un simbolo che non vedeva da troppo tempo: un Ankh.

Sin da piccolo, Julian era stato iniziato alle arti del combattimento da suo padre. Quando il piccolo riusciva in un compito particolarmente arduo, Jonathan era solito ricompensare il figlio, nascondendo un regalo che il bambino doveva trovare tramite la risoluzione di vari enigmi o percorsi segreti, messaggi criptati o altro. Ognuno di questi messaggi era contraddistinto dal simbolo Ankh. Un Ankh inciso nell'albero nascondeva un piccolo cofanetto nel tronco, un Ankh disegnato su una pietra indicava la via, un Ankh accompagnato da numeri e lettere indicava pagine di uno specifico libro... un Ankh disegnato nel diario di Jonathan che raffigurava una lapide della magione... era un chiaro messaggio. Era un linguaggio segreto tra padre e figlio e questo significava una cosa sola: Julian doveva indagare, era il volere di Jonathan.



Julian era ormai di fronte la magione. Una volta uscito dall'hotel non sapeva bene dove andare, ma era come se il Marchio lo guidasse in una direzione. Attraverso strade, poi distese di alberi ed infine si ritrovò lì, di fronte quella costruzione che aveva visto prima nel piano astrale con Kaelim e poi disegnata nel diario di Jonathan. Era tutto calmo, il vento spostava le foglie degli alberi e la magione non emetteva il minimo suono, come se fosse sigillata da anni. Le finestre erano completamente al buio e alcune piante rampicanti si facevano strada sulle pareti di quella struttura. 

Julian inspirò, iniziando a camminare verso il sentiero che portava al cimitero. Aveva portato con sè solo la spada, dato che la pistola era rimasta nella camera dei fratelli e il baule era troppo pesante da portare dietro, non aveva comunque voglia di portare gingilli o cose varie del mestiere. L'unica cosa che teneva in mano era la pagina del diario, che mostrava il disegno delle lapidi e del simbolo Ankh.

Il diario invece giaceva sul letto, aperto sul disegno della magione, così giusto per precauzione. Un indizio sul suo cammino nell'eventualità di un non ritorno. Scrutò la pagina, concentrandosi nuovamente sul simbolo Ankh «Cosa vuoi dirmi, papà?»

Percorsi ormai diversi metri, si ritrovò in un piccolo cimitero. Scavalcò un piccolo cancelletto arrugginito e si fece strada su quei ricordi di pietra che nascondevano resti di persone, nomi e date che volevano raccontare una storia che nessuno avrebbe mai ascoltato.

Julian si ritrovò finalmente di fronte la lapide su cui era inciso il simbolo Ankh, scavato direttamente sulla pietra. Il Cacciatore si inginocchiò, iniziando a scavare con le mani alla ricerca di qualcosa che non tardò ad arrivare: un cofanetto, lo stesso che non vedeva ormai da anni. Era chiaramente opera di Jonathan. 

Julian aprì quel cofanetto, mentre le sue mani iniziarono a tremare. Quelle sensazioni di quando era piccolo... non le provava da troppo tempo. Una volta aperto il piccolo box di legno, notò dei fogli ingialliti dal tempo che mise frettolosamente in tasca quando sentì del movimento alle sue spalle. Prima di voltarsi, inserì il foglio del diario nel cofanetto e lo posizionò sul terreno. Finalmente si voltò.

Un gruppo di uomini armati di spade l'aveva circondato, sui vestiti era cucito il simbolo degli Angoni e Julian capì che la magione non era affatto abbandonata.

«Prendetelo» ordinò un Angone, con Julian che fu costretto ad alzare le mani mentre un sacco di juta veniva posizionato sulla sua testa. 


 

Note di Noctis
 
 
Uh, eccoci qua dove la storia inizia a prendere una svolta! Adesso il titolo penso che sia chiaro, Jonathan continua a guidare il figlio grazie al suo diario, adesso bisogna vedere quali oscuri segreti si celano dentro quella magione! Ho grossi progetti comunque, spero che siano di vostro gradimento u.u Ah, ho anche cambiato il divisore per le varie parti, adesso sono passato al simbolo Ankh, giusto per essere coerente con il resto!
Btw, non facevo delle note da un po' di tempo, rinnovo i miei ringraziamenti ai miei recensori e a coloro che seguono la storia!
Ho anche voglia di inserire una piccola notizia: Gideon non era incluso nel pacchetto di protagonisti, è nato per caso a storia già avviata, ma ho ideato un background talmente complesso per lui che ho già in mente uno spinoff a lui dedicato.
Direi che per il momento è tutto, accetto pareri, domande, commenti, donazioni (?) e tutto il resto. Non siate timidi su u.u
See ya!


 
   
 
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