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Autore: Tec6    10/02/2017    2 recensioni
“Io sono Reman, un allenatore mediocre che cerca di vivere al giorno; mi è stato portato via tutto, i beni materiali, la mia vecchia vita e persino la mia dignità; ma per quanto possa essere ardua la mia vita, c’è una cosa che non potranno mai togliermi: la volontà… La volontà di sopravvivere!”
Questa è la prima storia che scrivo, quindi siate clementi. Comunque ogni critica è ben accetta, se costruttiva
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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“Reman piccolo mio” disse mia madre.
Lei aveva deciso di portarmi al porto per un qualche motivo, ero felice di trovarmi lì, ci venivo così poche volte ma il porto di Aranciopoli era il posto che preferivo, la brezza marina mi accarezzava il volto, era una sensazione così piacevole; peccato che fu interrotta dal suo tono di voce preoccupato. “Tu non puoi capire, ma…” singhiozzò quasi piangendo “devi salire su quella nave diretta a Kalos”. “Cosa?” le chiesi. “È tutto pronto stanno solo aspettando te”. Il panico nei miei occhi azzurri era palese, avevo il cuore in gola.  “No io voglio rimanere con te! Ti prego non abbandonarmi!” piansi. “Ascolta se rimani qui con me non ce la farai” rispose “quindi devi imbarcarti, ti raggiungerò il prima possibile”. “Per ogni evenienza conserva questa”. Era una Poke-ball. “Contiene uno Zubat, non è un Pokemon molto forte, ma potresti guadagnare qualche soldo facendolo combattere contro i pokemon di altri allenatori”. “Ma io..” piansi, eccome se piansi, non riuscivo a smettere. Lei cercò di rassicurarmi, mi disse: “Non preoccuparti ti raggiungerò presto, te lo prometto”.

Mi svegliai di soprassalto. ‘Era un sogno? No, era reale, era accaduto veramente. L’ho aspettata per anni e non è arrivata. Quante volte avrò già fatto quest’incubo? 30? 50? Ormai ho perso il conto. Non ce la faccio più. Questo trauma è troppo pesante, sto impazzendo; avevo solo 7 anni cavolo! Sono passati 5 anni da allora, devo girare pagina, ma è difficile, sono costretto a dormire in dei vicoli qui a Luminopoli, cercando di guadagnare qualcosa ho solo perso quel poco che avevo, non ho uno straccio di nulla! Ora è meglio se dormo; domani devo svegliarmi presto, devo partecipare al torneo di Luminopoli; se dovessi vincere otterrei molti soldi, devo farcela a tutti i costi. Me ne andrò da qui in un modo o nell’altro’
 
‘Mi sono svegliato da poco e neanche del tutto, sono stanco ma devo avvicinarmi all’arena prima degli altri, devo avere almeno questo vantaggio. Devo ammettere che, nonostante il freddo, la città abbia un suo fascino di notte, il cielo era così scuro che se non fosse stato per la neve che scendeva creando uno splendido contrasto di colori, sarei stato praticamente invisibile, visti i miei vestiti e i miei capelli neri come la notte; io adoro quel paesaggio. Nel posto dove sono nato non c’era mai della neve, era appena passato il natale e Luminopoli era completamente innevata. Si, il natale; ricordo i natali che ho passato assieme a mia madre che… No! Non devo pensarci, il passato è passato!’                                                                      
Riuscii a iscrivermi senza problemi ma sapevo che la battaglia sarebbe stata impegnativa, avendo un solo Pokemon. L’arbitro chiamò il mio nome e quello di un altro allenatore
La battaglia iniziò e mandai in campo il mio unico Pokemon, Zubat, mentre il mio avversario mandò in campo un pokemon chiamato Kadabra. ‘Mi chiedo di che tipo sia’. Iniziò lo scontro; eravamo messi dirimpetto, scrutava il mio pokemon come un predatore che cerca eventuali punti deboli in una preda. Ebbe l'onore di fare la prima mossa: "Kadabra usa introforza” ordinò il mio avversario. L’attacco colpì in pieno il mio pokemon, ma non fece troppi danni. “Zubat usa sanguisuga!” ordinai. Zubat morse il Kadabra nemico, il quale sussultò. ‘Visto il modo in cui ha reagito dev’essere debole a quell’attacco’ Decisi di riutilizzarlo, ma prima che potessi dire qualcosa, l’avversario ordinò “Kadabra usa inbitore”. Un fascio di luce luce investì il mio pokemon, ma non sembrava avergli inflitto alcun danno, pensai che gli avesse diminuito le statistiche. “Zubat usa sanguisuga” ordinai. Ma Zubat non lo fece, poi l’avversario disse al suo Pokemon di usare confusione, mandando k.o il mio. ‘Stupido pipistrello, se solo avesse seguito il mio ordine avremmo potuto vincere’ Abbandonai l’arena canzonato dalle risate della folla. Mi allontanai dall’arena; avevo perso, di nuovo. “Zubat è colpa tua!” mormorai. “Ti sbagli” sentii una voce alle mie spalle “è solo colpa tua”. Mi voltai e vidi il mio interlocutore: un uomo piuttosto alto e robusto, aveva una folta capigliatura rossiccia che adornava il suo capo, accompagnata da due occhi azzurri che mi scrutavano severi. Non capivo cosa volesse dire, in fondo è stato Zubat a bloccarsi senza motivo. “Come scusi?” chiesi leggermente irritato. “Inbitore è una mossa che rende inutilizzabile l’ultima mossa usata dal bersaglio” mi spiazzò. “Esiste questo genere di mossa?” chiesi confuso. Quell’uomo mormorò un sospiro di biasimo e mi disse “Se non sai fare l’allenatore di Pokemon non farlo, ma se vuoi farlo, almeno fallo bene”. Mi sentii completamente spiazzato. “Mi spiace” dissi. “Chiedi scusa al tuo Pokemon, non a me, è lui che ci ha rimesso a causa tua” mi disse severo. “Buona giornata” mi salutò. ‘Ma allora non avevo capito nulla’. “Aspetti” dissi preoccupato. L’uomo si fermò senza voltarsi, lasciando intendere che stesse ascoltando. “Lei è esperto a riguardo?” chiesi timido “Potrebbe insegnarmi qualcosa?”. Si voltò mantenendo la sua espressione seria e mi chiese “Perché vuoi essere a tutti i costi un allenatore di Pokemon?”. Dovetti rifletterci un attimo per trovare una risposta soddisfacente, fatto sta che risposi “Voglio smettere di vivere in dei vicoli al freddo e patire la fame, voglio migliorare la mia condizione di vita, voglio sopravvivere, dopotutto era l’ultima volontà di mia madre” “Quindi sei orfano?” mi chiese “Come?”. Gli risposi “Non ho mai conosciuto mio padre; mia madre mi ha cresciuto da sola, e vivevamo abbastanza bene, fino a quando il suo pokemon, Raticate, non è deceduto; senza quel pokemon non poteva trovare i soldi necessari per mantenerci e così era sempre sommersa dai debiti con gli strozzini”, dovetti fermarmi un attimo per respirare, quei ricordi mi facevano soffrire troppo “allora, quando la situazione era agli sgoccioli, mi fece salire su una nave diretta qui, per salvarmi”. “Va bene” mi disse “ti insegnerò qualcosa”. ‘Perfetto, ha accettato’ “Grazie, io mi chiamo Reman, e lei? Lui sorrise e rispose “Elisio”


Ciao a tutti!
Mi presento sono Tec6 e questa è la prima storia che pubblico, quindi perdonatemi se ci sono errori o simili, ogni critica è ben accetta, fin tanto che è costruttiva.
Reman sarebbe come mi ero immaginato il mio personaggio di Pokemon y, anche se con un background più triste; solo che qui non vincerà altrettanto spesso. Spero che la storia vi piaccia
   
 
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