Elinor se ne stava tranquilla nel prato vicino al suo cottage, a passeggiare e osservare il tempo meraviglioso.
Dopo molti giorni, finalmente era da sola. Dopo il matrimonio, i festeggiamenti e le mille preoccupazioni per il trasferimento in casa Ferrars da parte della madre e della sorellina Margaret, Elinor pensava di essersi finalmente meritata un po’ di riposo e di stacco da tutti.
Camminava lentamente sull’erba, a piedi nudi, accarezzando con una mano aperta i fili più lunghi e coglieva i fiori più belli mettendoli nel cestino di vimini che aveva con sé. Portava un vestito semplice, color lilla,  lungo fino a metà polpaccio come piaceva a lei. I suoi capelli raccolti non le davano fastidio agli occhi e il suo sguardo assorto e sereno lasciava intravedere i suoi pensieri, limpidi come acqua di ruscello.
‘Marian adora i fiori’, pensò la donna cogliendone uno di uno splendido colore azzurrino e sentendone il dolce profumo di primavera. Sua sorella amava i fiori, il povero colonnello Brandon gliene portava una quantità immensa, soprattutto ora che aspettava un bambino!
Elinor aveva pensato spesso ad un futuro figlio con Edward ma sembrava troppo presto per lei, in fondo era passato solo un mese dal matrimonio!
Pensò ad Edward, immaginandolo a casa mentre faceva dei conti o si occupava dell’amministrazione della sua piccola parrocchia. Ma Edward Ferrars non stava facendo nulla di tutto ciò…
 
“E’ così bella…”, sussurrò a se stesso il ragazzo dai capelli castani, affacciato alla finestra che dava sul prato.
Edward stava ammirando la dolce Elinor mentre passeggiava. Lo faceva spesso: ammirava, osservava la sua giovane moglie durante le sue attività abituali, come leggere, cucire o passeggiare.
Si era innamorato di quella ragazza così semplice non appena ebbe posato i suoi occhi nelle iridi chiare di lei, il giorno in cui il fratellastro delle sorelle Dashwood era giunto nella loro casa ereditata dal padre defunto e la piccola Margaret si ostinava a nascondersi dietro alle tende e sotto i tavoli in biblioteca, mentre sfogliava il suo atlante.
“Mi scusi, miss Dashwood –disse a Elinor per farle capire che la sorella era nella stanza- ho bisogno dell’atlante per trovare… il Nilo, ecco!”
Sorrise, per quella stupidaggine così carina in fondo.
Pensò ai singhiozzi di Elinor, quel pianto incontrollato di felicità, quando si dichiarò a lei. Non era mai stato un bravo oratore, né un uomo particolarmente eloquente, ma in quel momento credette di aver fatto il discorso alla nazione.
“Ciao, Edward!”
Il giovane uomo si girò. Capelli biondi raccolti, vestito lilla, cestino di fiori in mano.
“Mia dolce… Elinor…”, farfugliò Edward davanti alla moglie.
Elinor sorrise dolcemente. Conosceva il marito e l’averlo colto sul fatto mentre la osservava l’aveva messo in imbarazzo. Si avvicinò a lui e gli baciò una guancia e Edward si rilassò subito.
“Sono così belli questi fiori… belli quasi come te. Tu sei più bella di tutto.”, disse Edward prendendole la mano. Elinor arrossì leggermente al complimento del marito, che prese una viola particolarmente bella dal mazzolino di fiori e la mise dietro all’orecchio di Elinor.
Edward, poi, la baciò dolcemente e con trasporto, trasmettendole tutto l’ amore possibile e esistente.
Si sentivano bene, completi.
Ma soprattutto, si sentivano a casa.
 
 
Angolo dell’autrice:
Ragione e Sentimento è il mio secondo libro preferito dopo Orgoglio e Pregiudizio (ma guarda un po’!).
Probabilmente la fanfic può risultare troppo semplice, ma io trovo che Elinor ed Edward vadano rappresentati con semplicità, sono meravigliosi!!
Fatemi sapere il vostro parere con una recensione! J
Un abbraccio <3