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Autore: lapotenza    11/02/2017    0 recensioni
"Gli esorcisti sono persone possedute da Dio. Essi esistono al fine di consegnare all'Oblio le sinistre creature che emergono dalle tenebre."
D.Gray-Man ~ Prima Notte, Vol.1
Yuki Hirai. Diciotto anni. La sua espressione, un vero e proprio capolavoro di falsità.
Ingenua o furba come la più infima ed astuta delle volpi?
Passionale o gelida e pacata?
Guerriera o spettro in fuga dal passato?
Yuki é divisa in due parti perfettamente... (A)simmetriche.
Non uno, ma ben due passati alle spalle, non uno, ma nessun futuro che si profila all'orizzonte, non uno, ma ben due marchi imposti da Dio.
Un' anima infranta o un cuore d'acciaio?
Ci sono così tante alternative da scegliere... Ma nessuna persona pronta a condividerle.
Come si sopravvive al ritorno nelle fitte spire dell'Ordine?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Allen/Lenalee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Tesoro, la mamma ti vorrà bene per sempre, non preoccupartiPromettimi di voler sempre bene a papà, va bene?-

Ease aprì gli occhi, la luce grigiastra che entrava dall'unica finestra della vecchia capanna di legno avvolgeva la stanza in un quieto limbo tra luce ed oscurità. Il ronfare dei due uomini proveniva dagli altri due stretti letti.
Ease si alzò, i piccoli piedi toccarono il pavimento di freddo legno, mentre si dirigeva verso lo spartano tavolo.
Si alzò sulle punte ed allungò la mano verso un bicchiere, versando l'acqua dalla brocca nel modo più silenzioso possibile. Mentre beveva il suo sguardo corse verso un quarto letto addossato contro la parete, proprio accanto al suo. Vuoto e freddo, le coperte in ordine e ben ripiegate come erano state lasciate. Si chiese quando Tyki sarebbe tornato. Capitava spesso che a causa di quel misterioso lavoro part-time stesse via a lungo, ma stavolta era passato davvero tanto tempo, ed Ease desiderava davvero rivedere il suo amico. Una volta aveva raccontato a Tyki il sogno che anche in quella primissima mattina l'aveva svegliato. Sognava sempre una donna bellissima, dai lunghi capelli neri e gli occhi color rame, e tutte le volte lo incoraggiava e gli sorrideva, passandogli le mani tra i capelli. Quella volta Tyki s'era rabbuiato e gli aveva detto che magari lo spirito di sua madre lo stava guardando dal paradiso e gli indicava la via da seguire, ma non era gli sembrato granché convinto mentre lo diceva.
Ease non sapeva nulla di sua madre, dopotutto, e nemmeno si suo padre, i suoi primi ricordi risalivano a quando quel trio di minatori male assortiti lo aveva accolto e deciso di accudirlo dopo che uno di loro tre, ovvero lo stesso Tyki, lo aveva rinvenuto nei pressi della miniera.
La vita di Ease si era dunque perlopiù svolta in quella cava nel Kirilenko, la mascherina sempre sul volto per non contaminare i giovani polmoni. Eppure quel sogno lo incuriosiva... Chissà, magari la sua mamma era davvero fatta in quel modo... Se fosse stato vero, allora era davvero bella, di quel genere di bellezza che avrebbe giurato sarebbe andata a genio ad un tipo come Tyki, coi suoi gusti particolari e troppo "alti" per poveracci come loro.
Il bambino sospirò, posando il bicchiere nel minuscolo lavello e tornando sotto le coperte.
Gli sarebbe piaciuto che la porta cigolante si aprisse all'improvviso e la sua mamma entrasse di corsa, dicendogli che era tornata solo per lui.
Ma non sarebbe mai potuto succedere.

Tyki guardò dall'alto di un tetto il panorama sottostante, la nebbia bianca mostrava ben poco, ma la sua vista acuta bastava a rivelargli lo stretto necessario per orientarsi e trovare il suo obbiettivo.
Trovare il piccoletto e difenderlo da quel mostro, eh? Siamo sempre alle solite...
Si tirò indietro i ricci capelli, cercando di trovare le tracce che gli servivano. Quando fu certo di aver trovato la pista giusta, spiccò un gran balzo ed iniziò a correre nella direzione esatta.
Perlustrò attentamente ogni minuscolo dettaglio di ciò che gli sfrecciava attorno cercando le conferme di cui necessitava tutte le volte che cambiava direzione.
Quel lavoro da Noah era davvero snervante, talvolta. Per quanto fosse divertente quella doppia vita, essere un Noah significava anche vivere con la costante minaccia che la memory in lui rischiasse di prendere il sopravvento. Era indispensabile che Joyd stesse al suo posto, e tutto sarebbe andato bene.
Rallentò, procedendo in modo più cauto, sapeva che più avanti il Lord aveva mandato degli Akuma per sbarazzarsi di alcuni esorcisti in zona, ma essere prudenti era la cosa migliore. Walker era inoffensivo con Apokryphos nelle vicinanze (anche se più d'una volta aveva dimostrato di saper tirare delle testate micidiali) ma quel Corvo che lo accompagnava lo preoccupava non poco, rappresentava infatti un grande ostacolo e per di più dagli obbiettivi incerti.
All'improvviso si bloccò di scatto, una strana morsa lo afferrò creandogli un nodo alla gola, una sensazione così strana... Una sensazione che Tyki Mikk, il Noah del piacere, non avrebbe mai dovuto provare. Percepì un'aura familiare, che era sicuro di conoscere bene nonostante fosse distorta, come se appartenesse al contempo alla stessa persona ma anche a due diverse.
Il Lord a volte teneva alcune cose per se, rivelandole alla sua amata famiglia solo quando lo riteneva necessario, e l'Ordine Oscuro ne aveva combinate di tutti i colori, sperò dunque che non avessero fatto nulla a quella persona solo per la propria convenienza. Magari quella era solo una strana sensazione e null'altro.

Yuki uscì di corsa nel corridoio andando verso la porta della stanza di Lavi, che si aprì di scatto prima che lei avesse il tempo di bussarvi.
-Ehi, la mia Innocence non è normale, non ho mai visto questo ma... Da che mi ha detto il vecchio...-
-È quel dannato di Apokryphos, muoviti, ce ne andiamo prima di immischiare altra gente. Tappetta, vai a svegliare Moeve.-  Kanda passando non si preoccupò minimamente dell'aver dato a Lavi una spallata, rimase anzi impassibile.
Yuki si morse la lingua per non ribattere, calpestando per l'ennesima volta il suo povero orgoglio, che ormai era spiaccicato sul fondo della sua coscienza implorando pietà con i segni delle sue scarpate addosso.
Appena bussò alla porta ne uscì la ragazzina, vestita di tutto punto e pronta ad andare via.
-Ehi, ma come...- Yuki la guardò perplessa, inclinando la testa di lato.
-Io...- la ragazzina arrossì appena, come capitava spesso quando parlava -Il Maestro ha detto che se fosse successo qualcosa di strano alla mia arma mi sarei dovuta preparare immediatamente e...- Yuki le accarezzò la testa, sorridendo.
-Sei davvero brava.- le disse. Lanciò un'occhiata stupita a Kanda, che fece finta di nulla. Dopotutto, forse non serviva essere così preoccupati...
-Muoviti a cambiarti.- sbottò il giapponese, voltandosi dalla parte opposta.
Con uno sbuffo scocciato Yuki entrò nella sua stanza.
Infilò alla bell'e meglio le sue cose nella borsa da viaggio e pescò i primi vestiti che le capitarono sotto tiro.
Quando uscì dalla stanza indossava le solite calze nere ed un vestito verde.
-Dov'è il centro abitato più vicino a questo?- domandò la ragazza infilandosi il cappotto e scendendo le scale al fianco di Lavi.
-Mh...verso Est, ma è piuttosto lonta...-
-Andiamo dalla parte opposta.-
-Ehi Fiocchino ma che di...-
-Dobbiamo allontanarci il più possibile dalla gente comune, non possiamo immischiare qualcuno. E poi... Sono sicura che il Conte ha intenzione di approfittare di questa situazione.-
-Cosa intendi dire?- Lavi voltò la testa verso di lei, quando capì cosa intendeva il suo cervello si perse pensando a come uscire da quella situazione scomoda.
-Credi che manderà degli Akuma?-
-Ne sono certa.-
Quando uscirono di corsa dalla Locanda Moeve rimase indietro per un attimo. Con un cenno del capo, Kanda fece intendere a Yuki di andare a controllare perché si fosse fermata.
La diciottenne vide la ragazzina lasciare qualcosa sul bancone, per poi correre verso di lei.
-Tutto bene, Moeve?- la ragazzina annuì e la superò, andando fuori.
Con il sopracciglio inarcato, Yuki si girò indietro, scorgendo sul bancone qualche banconota. Scosse il capo, certe persone non potevano fare a meno di essere dolci e gentili in ogni circostanza.
Quando raggiunse il gruppo fuori dall'edificio il senso di colpa era tale da farle venire il voltastomaco. Non avrebbe mai imparato.
Mentre correvano a perdifiato per le vie del villaggio Yuki affiancò Kanda, tirandolo per la manica sia per farlo rallentare (Moeve si allenava con impegno, ma non era comunque ancora in condizioni ottimali) che per fargli una domanda.
Con un'occhiataccia di prima categoria, il ragazzo le concesse la parola.
-Hai un laccio?- chiese.
-Per impiccarti?- 
-Per legarmi i capelli, ignorante.- così dicendo, Yuki gli tirò un sottile filo nero, facendolo sussultare e fumare di rabbia.
Con uno scatto fulmineo il ragazzo le buttò addosso un nastro per capelli.
Se non altro, nella sua vita Kanda serviva a qualcosa di costituente: poteva legarsi i capelli.
Se non altro, dal momento che erano stati capaci di scambiarsi battutine anche mentre fuggivano da un mostro sfrutta-Innocence a petto nudo direttamente verso il probabilissimo contingente di Akuma che li stava inseguendo.
Si mossero rapidi cercando di rimanere nell'ombra il più possibile. Talvolta, al loro passaggio qualche cane abbaiava e dei gatti scappavano dai loro cantucci sicuri sfrecciando via agili e lesti.
Quel clima nebbioso piaceva a Yuki, ma non era l'ideale quando bisognava fuggire e, cosa più importante di qualsiasi altra per una ragazza (dopotutto quello era) i capelli ne soffrivano in modo tremendo.
Il bianco mantello però, d'altro canto, li proteggeva da occhi indiscreti, riparandoli tra le sue pieghe morbide.
Uscirono dal villaggio in poco tempo, constatando quanto la strada sterrata fosse il pezzo più arduo: scoperta e circondata da campi modulari, sarebbero stati esposti come non mai.
-Ora che ci penso... Dobbiamo trovare anche quell'Innocence (ammesso che ci sia) prima che venga distrutta.- sussurrò Yuki.
-Ora che ci penso, venendo qua ho notato che siamo un po' fuori stagione con i raccolti.- fece presente Lavi.
-Si, siamo qui per questo. In questa zona cresce qualsiasi cosa con qualsiasi clima, che venga curata o meno, e quando si coglie un frutto o si miete il grano o che so io, essi ricrescono nel giro di una notte. Se non è Innocence, è allucinazione collettiva, ma dubito che per quattro mesi ci si possa nutrire di aria.- spiegò Yuki.
-Avete iniziato entrambi la frase con "ora che ci penso".- fece notare Moeve con la sua voce dolce e timida, ma perfettamente calma e moderata.
In contemporanea, Lavi e Yuki pronunciarono un "Cosa?", voltando la testa con sincronia perfetta.
-Siete sulla stessa lunghezza d'onda.- ribadì la piccola.
I due diciottenni si scambiarono un'occhiata.
-Capitano cose simili nella vita, purtroppo certe disgrazie sono inevitabili.- Yuki sorrise come se fosse una madre che fa un discorso importante alla figlia, non certo una ragazza che ha appena lanciato una piccola frecciatina.
-Ehi, chi sarebbe la disgraz... !- il giovane Bookman non riuscì a finire la frase che un rombo potente scosse le viscere della terra, facendo tremare ogni cosa. Caddero tutti a terra, tranne Kanda, che con un verso seccato osservò un contingente di circa venti livelli 1 che aveva iniziato a sparare già in lontananza. Con quella fitta nebbia, se ne scorgevano solo le silhouette mostruose.
-Ecco che disgrazia sei! Li attiri!- Yuki guardò Lavi di traverso. Il povero ragazzo, dal canto suo, non potè che rimanere basito di fronte a tanta tranquillità.
Una ventina di Akuma li stavano per forare come scolapasta data la loro momentanea indisposizione nel combattere, e lei non ne sembrava minimamente preoccupata, osservava il cielo con un cipiglio assorto, come a cercar di capire quale colore avrebbe dovuto usare per dipingerli su di una tela. Yuki era strana, lo sapeva, ma quella sua bipolarità, durante i due anni trascorsi separati, sembrava essersi accentuata quasi in maniera esponenziale.
-Maestro...- Moeve rimase immobile, fissando i braccialetti che le avvolgevano polsi e caviglie.
-Non moriremo.- constatò Kanda con voce pacata -O mi sbaglio, cane di Lvellie?- Lavi sussultò, Yuki invece inclinò la testa di lato ed accennò un sorriso furbo, tipico di quando era soddisfatta di non aver sbagliato qualcosa.
Due figure emersero dalla nebbia con passo silenzioso.
Yuki si alzò in piedi con tranquillità. I colpi avevano smesso di vibrare sul terreno.
-Non so quanto questa barriera durerà... Sono dei livello 1 ma si tratta comunque di Akuma.- l'Ispettore Link apparì per primo attraverso la coltre lattea.
-C'è così tanta nebbia che nemmeno si vedono brillare i tuoi... LAVI?!?- un ragazzo dai bianchi capelli scattò immediatamente indietro, ma fu afferrato per il braccio destro da Kanda.
-Ehi Fagiolino...-
-È Allen!- Il ragazzo dai lunghi capelli corvini parve esitare, come se avesse intenzione di dire qualcosa di diverso dal solito, ma decise di desistere. Yuki comprese che sicuramente erano troppe le persone quelle che avrebbero potuto assistesse.
-...sei sempre in mezzo eh? Ho percepito quella tua sporca aura metti e metri fa.- il giapponese lasciò con uno scatto il braccio di quello che Yuki identificò come Allen Walker. Il braccio sinistro del ragazzo, inerte lungo il fianco, era impossibile da scorgere sotto la fitta coltre di piume luminescenti che lo ricoprivano.
-Allen, dimmi che non è vero quello che mi hanno detto!- Lavi scattò in piedi parandoglisi di fronte, mentre l'albino distolse lo sguardo abbassando appena la testa.
-Ehi, mi hai presa per una bugiarda, Junior?- Yuki si avvicinò ai due con sguardo severo.
-Allen Walker è un fuggitivo, un traditore.- osservò il ragazzo con attenzione. I lineamenti dolci e la cicatrice sul volto, quei capelli che sembravano nati dall'unione di tutta quella nebbia che li circondava, la postura che faceva intendere quanto a disagio e per nulla allegro si sentisse.
-Potrei tranquillamente comunicare adesso all'Ordine che ti abbiamo trovato.- appena pronunciò quella frase il ragazzo la guardò ad occhi sgranati, una supplica marchiata nello sguardo.
-Tuttavia... Sei troppo adorabile!- prima che lui riuscisse in qualche modo a svignarsela, Yuki si alzò sulle punte dei piedi e gli tirò con forza le guance, un sorriso beato e soddisfatto dipinto sul volto, che le fece guadagnare gli sguardi allibiti di Lavi e l'Ispettore e l'occhiata malevola e velenosa di Kanda. 
Intercettando quell'ultimo sguardo, Yuki si voltò nella sua direzione.
-Che ti prende, sei geloso?- la rabbia pura apparve sul volto del giapponese, che si voltò dalla parte opposta ignorando l'istinto omicida che gli saliva dal profondo dell'anima.
-Vedi, Walker? È geloso perché sei più carino di lui... Ah, se solo si rendesse conto che sono quei suoi modi a rovinare tutto...- lasciò volto dell'inglese quasi con dispiacere, rendendosi all'improvviso conto di aver fatto un errore madornale, un errore che avrebbe minato la sua integrità e compostezza, che avrebbe infranto in milioni di miliardi di pezzettini la sua immagine. Stritolare le guanciotte morbide di Allen Walker? Nah, quello era più che lecito, anzi, rientrava nei suoi compiti (dopotutto era pur sempre una diciottenne, se lo meritava).
No, il suo errore tremendo era stato aver fatto senza volerlo un implicito complimento a Kanda. In sostanza aveva affermato che era il suo carattere il problema, ma che per il resto fosse perfetto. Corrugò le sopracciglia, dandosi della cretina da sola. Un simile fatto in una faida... Mai sentita una cosa del genere.
-Mi odio.- borbottò.
-Ehm... Va tutto bene, signorina?- Walker le si avvicinò, sospettoso ma sinceramente preoccupato.
-Ma sei un amore! Cielo, uno come te deve per forza stare con Le...- si bloccò giusto in tempo per non dire ciò che aveva pensato. Non era il momento giusto per dare di matto con pensieri simili.
Tentò di spannarsi la mente, la lucidità tornò padrona di lei.
-Tu...- si voltò verso l'ispettore -Ti credevo morto.- disse.
Dapprima il biondo la guardò perplesso, poi, con lieve sorpresa nello sguardo, annuì appena.
-Ti ho già vista.- le fece, serio -Hirai Yuki.-
La ragazza sorrise, ignorando  le espressioni stupite dei presenti.
-Howard Link, ci rivediamo.-

Capitolo pubblicato su wattpad il tre febbraio...
Compleanno di Yuki ed anche mio!
Vi assicuro che questo non significa che sono megalomane, solo che avendo una memoria pessima in quanto a date ho dato alla mia protagonista la data di nascita che mi fosse più familiare...😂 beh purtroppo necessito di simili trucchetti...
La cosa inaspettata tra Yuki e Kanda di cui vi avevo accennato la scoprirete al prossimo capitolo... Non volevo mettere troppe cose in questo siccome abbiamo già visto il piccolo Ease (Volume 5 per chi non se lo ricorda), un personaggio che mi ha intenerito non poco, e poi c'è Tyki sulle tracce di Allen ed Allen stesso e Link che hanno incontrato il nostro gruppetto...
Cosa si diranno adesso Link e Yuki? Quella testona vuole sdebitarsi e vi assicuro che lo farà...

   
 
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