La luna sa di passi sordi
stanchi trascinati sulla terra
bagnata o asciutta
di un giorno in polvere
sa di pensieri soli su ragnatele di passi
sa di confusione ed esplosione
muti sotto il bagliore.
Gli innamorati ascoltano la luna
inseguono le note fino alle stelle
ne strappano chiavi di violino
e aprono le porte di un bacio
naufrago fra le cosce
cullati sotto il suo scrosciare perlato
ballano nel vuoto di un sospiro
si scoprono, protesi
all’eterno ticchettio dell’oblò bianco lassù.
La sua seta candida veste di battiti
il seno di una donna
La luna disegna pagine di canzoni con l’inchiostro di un poeta senz’amore
costruisce il marmo di scale argentee
per colorare verità.
Cullati nel suo colpo silenzioso!
Uno scaccomatto ai nervi.
Respira nel suo fruscio di domande.
E, dunque, ora immagini camminare sulle ore di sinfonia?
Flebile e acuta in un unico schiocco.
La luce della luna sa di sbornia e solitudine.
Protegge i tuoi capelli accarezzandoti e strappandoti il senno,
ansima sulla tua schiena
prima di serrare le labbra
e cadere in un tonfo d’alba.
Muta ti lascia coi lividi
dei suoi suoni dissipati.