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Autore: Noeru    11/02/2017    0 recensioni
"I BladeBreakers hanno un'amicizia in grado di fronteggiare le peggiori avversità, i cinesi sono una famiglia, gli americani si fanno reciprocamente il tifo alle partite e noi? Tentiamo di capire se una ragazza è fidanzata oppure no! è ridicolo!"
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andrew McGregor, Gianni, Nuovo personaggio, Oliver, Ralph Jurges
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Olivier attraversò spensierato i giardini attorno all'imponente, ma al contempo delicata villa dei Boulanger, così simile al più fiabesco castello per bambole si possa immaginare con quegli armoniosi ghirigori bianchi intorno alle finestre cesellate nel rosa antico
giustapposto alle circostanti sfumature di verde punteggiato in mille altri colori.
Un autentico gioiello situato alle porte di Parigi.
Molto più bello rispetto alle attrazioni turistiche in centro alla città viziate dai numerosi visitatori non sempre cortesi come si suppone bisogni essere se si ha in mente di visitare la città che ha dato i natali a Claude Monet, Odilon Redon e tanti altri pittori, dove antico e moderno si fondono internamente al Museo del Louvre e lungo le strade camminate da umanisti, scienziati, intelleuttuali ed inventori contribuenti alla magnificenza della Ville Lumière nel corso della storia.
Il blader francese aveva proprio bisogno di quel tiepido sole primaverile dopo il tempo in Scandinavia.
Era terminato il gelido inverno nordico, ma la differenza era percepibile soprattutto nella vegetazione: quanto gli erano mancate le rose già sbocciate e facenti bella mostra della loro regalità sui troni spinosi!
Varcata la cancellata violetta di glicine si diresse verso la sua auto personale. Destinazione: Mont-martre.
Sia durante il tragitto che posando lo sguardo sulla bianchissima chiesa non poté fare a meno di ricordare Ralf, così confuso e disperato.
La scelta della persona alla quale legarsi eternamente avveniva troppo presto...Chissà quando sarebbe giunto il suo turno.
Non era un farfallone come Gianni, ma la bellezza non ha una sola manifestazione.
Se persino il solenne pilastro degli European Dreams stava pian piano andando in briciole, allora lui si sarebbe disintegrato in uno schiocco di dita.
Ai piedi della cattedrale incrociò diverse coppiette attirate dall'irresistibile richiamo romantico la sua città esercitava: due anziani stavano sfamando i piccioni sul sagrato aiutandosi a non sbilanciarsi troppo in avanti, un uomo nero di pelle immortalava la fidanzata rossa
affacciata alla ringhiera ed un giovane sempliciotto posava di fronte ad un artista di strada mentre la compagna, vistosamente agghindata, non la smetteva di squittire e cambiare posizione alle braccia.
"Secondo te è felice?" Una voce misteriosa interruppe il viaggio mentale di Olivier.
Il signore che aveva parlato si scostò una ciocca scura ondulata dal viso pallido e affilato, poggiandogli una mano sulla spalla.
"Dovrebbe esserlo! Si trova nel posto più bello del mondo insieme alla persona più amata! Anche se in verità non saprei dire..." Ammise il francese, ritraendosi dal contatto indesiderato; non gli ispirava la minima fiducia quell'uomo.
"Dove risiederà mai la gioia? Ed il desiderio di conoscenza? Pensa...Se l'avessi in forma assoluta non ti staresti ponendo tali quesiti...Una risposta esisterebbe già!"
"Stai negando l'esistenza della soggettività? C'è proprio da essere abietti! Nell'arte..."
"Insieme alla religione rientra nel marasma di risposte dietro alle quali gli uomini arrendevoli e pigri si rifugiano.
Non tutte le menti reggono l'impervio cammino indirizzato alla verità universale.
In particolare scultura e pittura risultano altamente dispersive; si sforzano di rappresentare il nocciolo della questione, ma ne aumentano le maschere, ostacolando la purezza dei concetti."
Olivier detestava subire il trattamento dei duri di comprendonio: "Se combattere è quello che vuoi, preparati al pentimento!" Di rado cedeva alle provocazioni, ma quello sconosciuto aveva azionato i meccanismi giusti per farlo cadere, intuendo al volo quali essi fossero.
Olivier era il meno forte degli European Dream sulla carta, ma al contempo quello col carattere più imperturbabile. Era un maestro nell'evitare i conflitti e sapeva mediare meglio dei suoi compagni, tutti più grandi di lui.
I pittori tirarono indietro cavalletti, sgabelli e carrellini, sporgendosi curiosi dai loro lavori in corso.
"Vai, Unicolyon! Dimostragli subito il tuo valore!" La trottola rosa evitò più volte quella amaranto, prestando attenzione all'ambiente circostante; Olivier non voleva contribuire coi vandali in nessun modo.
"Mi sto già annoiando..." Mormorò l'avversario, schivando l'ennesimo scontro con il beyblader campione di Francia.
"Sembra essere venuto il momento tanto atteso! All'attacco, Unicolyon!" Uno splendido unicorno galoppò veloce come il vento nella direzione del più anziano, il quale non si stupì affatto.
Neanche del terreno instabile e della creatura sacra protettrice dei Boulanger e loro tesoro più prezioso.
"Attacco Alare!" Dichiarò, soddisfatto nel vedere il disorientamento in faccia al francesino.
Olivier riatterrò privo di sensi sulla scalinata dell'edificio religioso mentre un lampo rossastro veniva fagocitato dal già possente grifone violaceo, rivelatosi estremamente obbediente.
Identico al suo precedente possessore.
Non come l'indomito cigno nero, tanto ingrato da abbandonarlo proprio quando aveva in pugno anche il suo candido fratello.
Era il modo di ricambiare un favore?

Faust si era addirittura macchiato di omicidio affinché i due volatili si riunissero.

Piazza Navona era particolarmente affollata quel giorno.
Gianni ricontrollò il suo ciuffo biondo non fosse stato danneggiato dalle condizioni atmosferiche, sebbene il cielo fosse sereno su Roma.
Azzurro come i suoi occhi annoiati.
Con ogni probabilità Bianca e Rosetta si erano fermate a cincischiare.
Spesso era lui a farsi attendere al fine di sentirsi desiderato maggiormente dalle due bellezze; forse avevano deciso di prendersi una piccola rivincita, lasciandolo lì in attesa del nulla.
"Allora?" Scocciato dal doppio ritardo, il romano digitò un numero sul telefono: "Hallo?"
"Ciao, Ralf! Alla fine com'è andata con Ing...Inge...Ingengneria...Insomma, col cyborg?"
"Bene, ovvero tutto regolare" Mentì il tedesco dall'altra parte, anelando ad una laringite come non mai. Quella che doveva essere una battuta di Gianni non lo fece affatto ridere.
"Eh, meglio di quella Henricosa, no? Le ragazze nordiche da fuori sembrano tanto seducenti perché bionde, ma in verità sono tutte frigide!"
Mancò poco il capitano degli European Dreams sbattesse a terra la cornetta telefonica mentre il romano continuava il suo sproloquio millantatore: "...Poi non hai visto quanto misura? Rischieresti continuamente di calpestarla o smarrirla in mezzo alla gente..."
Esattamente come la sua voglia di starlo a sentire: "...E veste peggio dei! Dammi retta, amico! Meriti di meglio!"
Ralf Non ebbe la forza di replicare era interessato a fargli conoscere la contessina poiché l'aveva trovata particolarmente indicata per accrescere il suo ego.
Trovava intollerabile l'italiano lo avesse chiamato "Amico" mentre si stava comportando in maniera diametralmente opposta.
Inammissibile.
"Avrà avuto da fare..." Sospirò il biondo rassegnato: "In certi casi è più caparbio di Andrew..."
In quel momento una figura  attirò la sua attenzione: Bianca? Rosetta? Entrambe? Una ragazza ancora più bella?
"Credi davvero di conoscere l'amore e le sue dinamiche?" Si fece avanti un uomo avvolto in un pastrano carbone a dispetto del grande caldo.
"Be' non potrei mai invaghirmi di una persona brutta...Ma lei sa che è maleducazione origliare le conversazioni altrui?"
"Spacciarsi intenditori di un determinato argomento è ancora più rude!"
Gianni notò un rigonfiamento nella tasca sinistra dello sconosciuto: "A noi due!"
"Accetto la sfida! Avrai modo di tastare a cosa l'amore può condurre!"
Durante la vestizione il romano rifletté accuratamente sulle parole dell'avversario.
Magari era uno di quei poeti maledetti dei quali Olivier gli aveva parlato in uno dei loro numerosi incontri parigini.
Oppure nutriva un sentimento sincero verso una delle numerose conquiste del giovane Casanova? Impossibile; era già un uomo fatto e finito e la sua mente sembrava superiore agli adulti che si abbandonano in nefandezze inaudite.
Entrò nell'arena, brandendo la spada e lo scudo tesori di famiglia, ripensando agli insegnamenti tratti dalla rivincita di Takao; non avrebbe fatto l'errore di sottovalutare l'avversario, il quale non nascondeva la sua aria esperta.
I due bey si scontrarono a lungo, ritornando dai possessori: "Dicono tu sia il numero uno qui in Italia" Faust incrociò le braccia.
Grazie agli studi sulla retorica aveva sempre le parole giuste a portata di mente.
"Ti posso assicurare hai colto nel segno!" Si inorgoglì Giancarlo: "Muovi l'offensiva, Anfisbena!" Aveva imparato a considerare il bit-power più di un supplemento per trionfare, ma non fu sufficiente insieme allo sdoppiamento della trottola.
La prima testa del serpente alato venne bloccata fra gli artigli anteriori di uno spettrale grifone mentre un unicorno lo stava caricando in pieno.
Il biondo ebbe tempo solo di scansare un cornicione che stava crollando sotto i colpi delle tre bestie.
L'erudito sorrise soddisfatto: "Non pensavo sarebbe stato così semplice..."

"Devi pensarci?!" Andrew era incredulo: "Ma se ha i tuoi stessi interessi! Cosa aspetti a farle la promessa?" Certe volte Ralf sembrava più lento di una testuggine nel prendere decisioni importanti.
Persino durante gli scontri a beyblade lasciava l'avversario mostrasse ogni mossa e ricorreva al Grifone solo se necessario.
Escludendo la sfida con i bladebreakers gli altri suoi match erano più noiosi di una partita a scacchi e la sua sconfitta al torneo continentale era dovuta all'impazienza di concluderlo al più presto.
Fuoco rapido, guizzante ed effimero, ma devastante come non mai.
Caldo quanto la sua testa fin troppo avventata nelle scelte: "Speri ancora quella senzatetto ti rivolga la parola? Ha già quel ragazzo inquietante coi ricci, Il Gianni Tornatore dei plebei ed il suo amico ermafrodito! E se non è fra loro è il nanerottolo appiccicato alle gonnelle di Vlad!" l'ex blader delle tenebre si era con tutta probabilità lasciato influenzare da quel piccoletto, andandosene in giro con jeans neri arrotolati intorno alla caviglia e la maglia di un popolare personaggio di Tim Burton
Miracolo non si fosse scelto il mostro mangia-biscotti.
"Se proprio vuoi metterti con una norvegese, conosco alcune famiglie nobili..."
"Ho parlato al vento?!" Ralf non aveva mai sentito tante cretinate consecutive: "Non m'importa niente dell'alta classe!"
"Allora ti consiglio vivamente una rinoplastica, ma pensaci bene prima di sperperare denaro e ritrovarla insieme ad uno di quegli psicopatici!"
"La vera rivoluzione parte dentro di noi..." Sentì una voce solitaria: "Ci si può mascherare in modi diversi, ma mai si cambierà senza introspezione!"
"E lei chi è?! Conosce Ralf Jurgens?!" Il vento nella pianura scosse una folta chioma corvina.
Nei pressi di Glasgow era ancora fresco, contrariamente a Roma e Parigi e raggiungere la preda era costato a Faust sforzi maggiori, non essendoci una capitale di riferimento: "Meglio di te e i tuoi amichetti messi insieme!"
"Com'è possibile?!" Lo scozzese stavolta non atterrò in piedi.
C'era da aspettarselo; quel ragazzo era tutto fumo e niente arrosto.
"Sconfiggimi a beyblade e sarò lieto di raccontarti una storia molto interessante!" Soltanto la Salamandra ed il portale si sarebbe aperto.
Dopo anni di vane teorie, elaborazione ed astrazioni avrebbe toccato con mano la dimensione non tangibile all'esperienza e stracciato qualsiasi velo offuscasse la vista dell'uomo.
Tale pensiero lo aveva incuriosito al liceo, tanto da indirizzarlo alla facoltà di filosofia.
Tuttavia la distizione fra mondo fisico e metafisico era costantemente scritta.
A nessuno importava di cercare la chiave della dimensione noumenica, sebbene avrebbe rivoluzionato la storia più di quanto la scienza fosse riuscita a fare.

L'umanità si sarebbe finalmente potuta elevare ed uniformare grazie alla Verità Universale.
Soltanto una sfida facile facile: "Onda di fuoco!" Andrew comprese al volo mai un dilettante sarebbe stato tanto incosciente da sfidarlo.
Sul transatlantico Ralf aveva tenuto testa ad una manica di ingenui bladers, ma non era questo il suo caso.
Le fiamme avevano spazzato via la frescura serale, bruciando ogni sterpaglia si trovassero dinnanzi e inseguendo l'imprendibile avversario in lungo e in largo: "Sai solo nasconderti, eh?!"
"Sto solo preparando la mia mossa! Ti conviene stare all'erta!"
"Da quanto tempo hai un bit-power?!"La reazione del giovane McGregor si prospettava prevedibile, diversamente dall'elemento da lui dominato.
Una tempesta ventosa spense l'incendio e lo spazzò via insieme alla trottola, ormai guscio vuoto dell'anfibio contro al quale le tre creature precedentemente catturate dal saggio si scatenarono.
Faust allungò il braccio al cielo, aspettandosi la luna emergesse dalle nubi nella sua superficie visbilmente irregolare, opposta al liscio etere decantato dagli antichi greci come sostanza perfetta.

Nemmeno al sorgere del sole si mosse qualcosa.
Perfino il ragazzo era rimasto disteso sull'erba bruciata.
Forse la risposta non si trovava lì.

Necessitava di più.

Angolo dell'autrice:
Finalmente sono riuscita ad ultimare questo capitolo fra un viaggio, la sessione invernale e la mia altra storia (il sapore della ribellione) quasi giunta a conclusione.
Mi spiace di avervi fatto attendere e spero sia una lettura godibile!





 
   
 
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