Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |      
Autore: Lydia Blackwell    12/02/2017    5 recensioni
[STORIA INTERATTIVA - ISCRIZIONI APERTE]
"Ogni dieci anni il Consiglio organizza un Torneo dove i giovani Shadowhunters possono mettere alla prova le loro abilità confrontandosi con coetanei provenienti da tutto il mondo.
In occasione dell'ottantesimo anniversario, la scelta ricade sull'istituto di Las Vegas.
In fede,
Console Jonathan Alaric Pangborn"
*
Dal testo:
- Cosa ha combinato questa volta? –
- Ha deciso di essere lei a ospitare il Torneo invece che tenerlo a Idris come ogni volta. –
Ogni Shadowhunter sognava di potersi confrontare contro i migliori combattenti dei vari istituti e la cosa avveniva solo ogni dieci anni; il fatto che Felicia avesse ottenuto di ospitarlo non sembrava una brutta cosa.
- E questo è un male … perché? –
- Perché, visto che ci saranno decine di ragazzi più o meno miei coetanei, mia madre mi ha obbligato a trovarne uno che possa piacermi. Altrimenti -, concluse imitando il tono dispotico di Felicia, - Sarò io stessa a trovare un compagno adatto a te. Sei una Lightwood, ci si aspetta un certo comportamento da te, signorina. –
Lucifer emise un gemito solidale.
Tipico di Felicia: lei arrivava e pretendeva di dire a tutti quello che dovevano fare.
Non riusciva proprio a capire come Arthur avesse potuto sposarla.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prologo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dodici anni prima

 

 

 

- Più concentrazione, quei pugnali non centreranno il bersaglio da soli. –
Annuì, abbassando la testa sotto il tono esigente di sua madre, e provò nuovamente a lanciare.
Questa volta colpì la sagoma all’altezza del polmone destro, conficcandosi in diagonale.
Felicia annuì, ricompensandola con un lieve sorriso, - Bel lavoro. Vediamo se riesci a colpire il cuore. –
Continuarono così per tutta la mattinata, finchè non sentì le dita intorpidite.
Distendendole lentamente, vide una serie di vesciche intervallate da piccoli calli.
Fece per dirlo a sua madre, ma Felicia si era già allontanata, troppo presa dai movimenti che sua sorella Amanda stava eseguendo.
La vide sorridere raggiante questa volta, battendo le mani con vigore quando Amy mandò al tappeto l’istruttore.
Sentì gli occhi pizzicarle leggermente e cercò di trattenersi dallo scoppiare a piangere.
I Lightwood non piangevano, nemmeno quando la propria mamma preferiva qualcun altro.
- Metti questa quando lanci, aiuta a non ferirti. –
Volse lo sguardo verso la voce maschile che era venuta in suo soccorso.
Il bambino doveva avere una manciata d’anni più di lei, ma aveva un’espressione seria sul bel viso dai tratti leggermente taglienti che gli conferiva l’aria di un pre adolescente.
Le stava porgendo una fasciatura scura che avvolgeva le dita fino alle prime falangi.
- Grazie – sussurrò, porgendogli la mano come le aveva insegnato sua madre, - Sono Amalya Lightwood, molto lieta di conoscerti. –
Felicia sarebbe stata fiera di lei, considerò, visto il suo comportamento da perfetta signorina beneducata.
Il ragazzino la osservò dalla testa ai piedi prima di ricambiare la stretta con un sorriso.
- Lucifer Morgenstern, il piacere è mio. –

 

 

 

 

 

 

 

Quattro anni prima

 

 

 

 

- Lù, ne sei sicuro? –
Annuì, stringendole delicatamente la mano nelle sue, - Non vorrei nessun altro oltre te. Ricordi cosa ti ho detto? –
Che non sarebbe mai più stata l’ultima ruota del carro, che lui sarebbe sempre stato lì al suo fianco.
Finalmente era lei a essere scelta e non Amanda.
Amalya annuì. – D’accordo, allora facciamolo. –
Entrarono nella sala insieme, mano nella mano, incuranti degli sguardi degli illustri membri del Clave che li osservavano a metà tra il sorpreso e il compiaciuto.
Amalya incrociò appena lo sguardo dei genitori, seduti in prima fila, e vide sua madre annuire in modo impercettibile.
Lucifer rinserrò la presa, sussurrandole: - Non pensare a lei; è il nostro momento, goditelo. –
Già.
La cerimonia Parabatai era il momento più importante della vita di uno Shadowhunter; sceglievi il tuo compagno per la vita, quello che non ti avrebbe mai tradito o abbandonato, che avrebbe condiviso le tue gioie e i tuoi dolori per il resto della vostra esistenza.
E lei non avrebbe voluto accanto nessun altro se non Lucifer.
Presero posto all’interno dei cerchi e pronunciarono il giuramento, fondendo le proprie voci in un solo coro.
- Non insistere perché ti abbandoni e rinunci a seguirti, perché dove andrai tu andrò io, e dove ti fermerai mi fermerò. Il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio. Dove morirai tu morirò anch’io e vi sarò sepolto: l’Angelo faccia a me questo e anche peggio se altra cosa che la morte mi separerà da te. –
Il primo ad apporre la runa fu Lucifer.
Gli occhi scuri erano seri e concentrati mentre la tracciava con mano ferma.
Poi venne il suo turno.
Sentì le dita tremare leggermente mentre le chiudeva attorno allo stilo e si avvicinava alla pelle alabastrina dell’amico.
Prese un respiro profondo, regolarizzando il battito cardiaco, e appose la runa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un anno prima

 

 

 

 

- Non sopporto la faccia da idiota di Ashdown. –
Amalya alzò lo sguardo dal trattato che stavano traducendo come compito per il mattino seguente, inarcando un sopracciglio ben delineato, - Siamo impelagati in una traduzione senza il minimo senso e tu pensi ad Ashdown? –
- Non mi piace come ti guarda, sembra uno che non ha mai visto una ragazza prima d’ora – sbuffò, continuando a fissarlo in cagnesco. Scosse la testa, sventolandogli il libro sotto il naso.
- Vediamo di gestire bene le nostre priorità, Lù, che ne dici? Prima finiamo la traduzione e poi continui a cercare di uccidere Ashdown con lo sguardo … cosa che, tra parentesi, dubito possa funzionare. –
- Credo di poterlo fare … perché diavolo sta venendo da questa parte? –
- Che domanda difficile, magari perché vuole sapere che problemi hai con lui? –
- Oltre al fatto che respira, intendi? –
Alzò gli occhi al cielo.
L’angelo solo sapeva quanto fosse protettivo Lucifer nei suoi confronti.
Era una cosa carina, ma dopo la ventesima volta che si ripeteva cominciava a diventare un tantino estenuante.
Fortunatamente l’arrivo di Ashdown sembrò impedirgli di continuare la sfilza di improperi contro di lui.
- Ti sei perso, Ashdown? Perché altrimenti non capisco cosa ci faccia qui – esordì Lucifer, continuando a guardarlo male.
Evidentemente aveva parlato troppo presto.
- Scusalo, Derek, a quanto pare questa mattina Lucifer ha le sue cose. Volevi parlarci? –
Il ragazzo ridacchiò leggermente mentre il suo Parabatai la guardava sdegnato.
- In realtà volevo parlare solo con te –, lanciò un’occhiata al ragazzo come invitandolo ad allontanarsi ma vedendo che non accennava a lasciargli un po’ di privacy decise di continuare, - Volevo chiederti se sabato pomeriggio ti andrebbe di uscire con me. –
- Cos … aaaaah! – gemette Lucifer, massaggiandosi le costole in corrispondenza del punto in cui Amalya aveva affondato il gomito.
- Mi farebbe molto piacere -, sorrise, - Sabato alle tre davanti all’ingresso dell’istituto? –
Derek sorrise in risposta, compiaciuto, - Non vedo l’ora. –
Tornò dai suoi amici continuando a sorridere ed Amalya non potè più sforzarsi di ignorare lo sguardo indignato del suo Parabatai.
- Perché lo hai fatto? –
- Perché se fosse per te morirei zitella. –
- Trovo che la vita da zitella sia molto onorevole -, borbottò, - La mia prozia Callisto lo era eppure ha vissuto benissimo fino alla fine dei suoi giorni. –
- La tua prozia Callisto era strabica –, sibilò, - Ed affabile come un pitone affamato. E tu non l’hai mai tollerata. –
Lucifer scrollò le spalle, incurante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 Una settimana prima del Torneo

 

 

 

 

 

Amalya entrò nella palestra come una furia in miniatura, pestando i piedi a ogni passo con tanta forza da poter aprire un portale per la dimensione demoniaca.
- Io giuro che l’ammazzo. –
- Chi devo prendere a calci? – disse per tutta risposta, continuando a colpire ritmicamente il sacco appeso nell’angolo, - Perché se si tratta di Ashdown o di Ravenscar lo faccio con molto piacere. –
- Derek e John non c’entrano nulla, stavo parlando di mia madre. –
- Ah, per quello credo di non poterti dare una mano -, assestò un montante al sacco, - Uccidere il capo dell’istituto credo sia un tantino troppo contro la legge per i miei gusti. –
Allontanò una morbida onda corvina che le era ricaduta sulle iridi azzurre, portandola dietro all’orecchio, - Puoi stare fermo per dieci secondi? Mi fai venire il mal di mare e non riesco a concentrarmi se saltelli da una parte all’altra. –
Lucifer mollò il sacco, colpito dalla nota spazientita nella voce dell’amica, e le sedette accanto.
Doveva trattarsi di qualcosa di serio.
- Cosa ha combinato questa volta? –
- Ha deciso di essere lei a ospitare il Torneo invece che tenerlo a Idris come ogni volta. –
Ogni Shadowhunter sognava di potersi confrontare contro i migliori combattenti dei vari istituti e la cosa avveniva solo ogni dieci anni; il fatto che Felicia avesse ottenuto di ospitarlo non sembrava una brutta cosa.
- E questo è un male … perché? –
- Perché, visto che ci saranno decine di ragazzi più o meno miei coetanei, mia madre mi ha obbligato a trovarne uno che possa piacermi. Altrimenti -, concluse imitando il tono dispotico di Felicia, - Sarò io stessa a trovare un compagno adatto a te. Sei una Lightwood, ci si aspetta un certo comportamento da te, signorina. –
Lucifer emise un gemito solidale.
Tipico di Felicia: lei arrivava e pretendeva di dire a tutti quello che dovevano fare.
Non riusciva proprio a capire come Arthur avesse potuto sposarla.
Le passò un braccio intorno alle spalle, attirandola a sé, - Troveremo una soluzione a tutta questa storia. Insomma, se scappano via non può mica costringere anche loro a fare ciò che dice, no? –
Amalya sgranò gli occhi, folgorata da un’idea brillante.
- Mi fai paura quando fai così … -
- Lucifer, tu sei un genio! –
- E questo lo sapevamo già; vuoi uscirtene con altre ovvietà o mi spieghi cosa ti passa per la testa? –
- Se sono loro a non volere avere nulla a che fare con me allora mia madre non potrà fare nulla per costringermi a fidanzarmi con qualcuno. –
Lucifer annuì compiaciuto, mentre un ghigno malandrino gli stirava le labbra sottili, - La tua astuzia è senza freni, hai quasi superato il maestro, i miei complimenti. –
Non avrebbe invidiato quelle povere anime che si sarebbero ritrovate al centro di tutto quel casino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice: 

Eccoci qui con la mia prima incursione nel fandom di Shadowhunters. Ovviamente si tratta di un’interattiva e potrete partecipare esclusivamente con i cognomi che troverete nell’elenco qui sotto. Non più di un OC per cognome, mi raccomando, e non createmeli tutti dello stesso sesso.
Le regole sono le seguenti:

- massimo 3 OC a testa purchè di sesso e cognomi diversi;
- non accetto gemelli né fratelli o fratellastri, ma i cugini sono ben accetti;
- accetto Parabatai;
- gli OC potranno essere provenienti o da Idris o da un istituto qualsiasi sparso nel mondo;
- l’età degli OC dovrà essere compresa tra i 17 e i 19 anni;
- sarà operata una selezione degli OC;
- le schede andranno inviate entro e non oltre il 16 febbraio solo ed esclusivamente come messaggio privato con la dicitura “*nome OC* - Storia di nobili famiglie Shadowhunters”;
- il modello di scheda e i cognomi accettati sono unicamente quelli che troverete qui sotto.

 

 

 

 

Cognomi disponibili (un solo OC per famiglia):

 

Herondale
Blackthorn
Blackwell
Fairchild
Branwell
Starkweather
Wayland
Trueblood
Graymark
Penhallow
Carstairs
Monteverde
Verlac
Rosales

 

 

 

 

 

Scheda:

 

Nome:
Secondo nome:
Soprannome:
Cognome:
Età (minimo 17 anni e massimo 19):
Orientamento sessuale:
Aspetto fisico:
Prestavolto (obbligatorio):
Carattere (dettagliato):
Famiglia (composizione, rapporto):
Breve storia personale (un accenno ai fatti più importanti della sua vita):
Arma:
Parabatai (se sì, indicare il nome o il tipo di persona)?
Cosa pensa dei Nascosti (fate, stregoni, vampiri e licantropi)?
Paure/Fobie:
In cosa eccelle (Una cosa sola tra: rune, combattimento corpo a corpo, scherma, tiro al bersaglio)?
Amicizie (nome o tipo di persona):
Inimicizie (nome o tipo di persona):
Amore (nome o tipo di persona):
Altro:

 

 

 

OC:

 

 

 

Amalya Lightwood (PV Megan Fox) – 17 anni, Parabatai di Lucifer. Eterosessuale. Libera.

 

Lucifer Morgenstern (PV Tom Ellis) – 19 anni, Parabatai di Amalya. Bisessuale. Libero.

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Lydia Blackwell