Prologo
Dodici
anni prima
-
Più
concentrazione, quei pugnali non centreranno il bersaglio da soli.
–
Annuì,
abbassando la testa sotto il tono esigente di sua madre, e
provò nuovamente a
lanciare.
Questa
volta colpì la sagoma all’altezza del polmone
destro, conficcandosi in
diagonale.
Felicia
annuì, ricompensandola con un lieve sorriso, - Bel lavoro.
Vediamo se riesci a
colpire il cuore. –
Continuarono
così per tutta la mattinata, finchè non
sentì le dita intorpidite.
Distendendole
lentamente, vide una serie di vesciche intervallate da piccoli calli.
Fece
per dirlo a sua madre, ma Felicia si era già allontanata,
troppo presa dai
movimenti che sua sorella Amanda stava eseguendo.
La vide
sorridere raggiante questa volta, battendo le mani con vigore quando
Amy mandò
al tappeto l’istruttore.
Sentì
gli occhi pizzicarle leggermente e cercò di trattenersi
dallo scoppiare a
piangere.
I
Lightwood non piangevano, nemmeno quando la propria mamma preferiva
qualcun
altro.
- Metti
questa quando lanci, aiuta a non ferirti. –
Volse
lo sguardo verso la voce maschile che era venuta in suo soccorso.
Il
bambino doveva avere una manciata d’anni più di
lei, ma aveva un’espressione
seria sul bel viso dai tratti leggermente taglienti che gli conferiva
l’aria di
un pre adolescente.
Le
stava porgendo una fasciatura scura che avvolgeva le dita fino alle
prime falangi.
-
Grazie – sussurrò, porgendogli la mano come le
aveva insegnato sua madre, -
Sono Amalya Lightwood, molto lieta di conoscerti. –
Felicia
sarebbe stata fiera di lei, considerò, visto il suo
comportamento da perfetta
signorina beneducata.
Il
ragazzino la osservò dalla testa ai piedi prima di
ricambiare la stretta con un
sorriso.
- Lucifer Morgenstern, il piacere è mio. –
Quattro
anni prima
-
Lù,
ne sei sicuro? –
Annuì,
stringendole delicatamente la mano nelle sue, - Non vorrei nessun altro
oltre
te. Ricordi cosa ti ho detto? –
Che non
sarebbe mai più stata l’ultima ruota del carro,
che lui sarebbe sempre stato lì
al suo fianco.
Finalmente
era lei a essere scelta e non Amanda.
Amalya
annuì. – D’accordo, allora facciamolo.
–
Entrarono
nella sala insieme, mano nella mano, incuranti degli sguardi degli
illustri
membri del Clave che li osservavano a metà tra il sorpreso e
il compiaciuto.
Amalya
incrociò appena lo sguardo dei genitori, seduti in prima
fila, e vide sua madre
annuire in modo impercettibile.
Lucifer
rinserrò la presa, sussurrandole: - Non pensare a lei;
è il nostro momento,
goditelo. –
Già.
La
cerimonia Parabatai era il momento più importante della vita
di uno
Shadowhunter; sceglievi il tuo compagno per la vita, quello che non ti
avrebbe
mai tradito o abbandonato, che avrebbe condiviso le tue gioie e i tuoi
dolori
per il resto della vostra esistenza.
E lei
non avrebbe voluto accanto nessun altro se non Lucifer.
Presero
posto all’interno dei cerchi e pronunciarono il giuramento,
fondendo le proprie
voci in un solo coro.
- Non
insistere perché ti abbandoni e rinunci a seguirti,
perché dove andrai tu andrò
io, e dove ti fermerai mi fermerò. Il tuo popolo
sarà il mio popolo e il tuo
Dio sarà il mio Dio. Dove morirai tu morirò
anch’io e vi sarò sepolto: l’Angelo
faccia a me questo e anche peggio se altra cosa che la morte mi
separerà da te.
–
Il
primo ad apporre la runa fu Lucifer.
Gli
occhi scuri erano seri e concentrati mentre la tracciava con mano
ferma.
Poi
venne il suo turno.
Sentì
le dita tremare leggermente mentre le chiudeva attorno allo stilo e si
avvicinava alla pelle alabastrina dell’amico.
Prese
un respiro profondo, regolarizzando il battito cardiaco, e appose la
runa.
Un
anno prima
-
Non sopporto
la faccia da idiota di Ashdown. –
Amalya
alzò lo sguardo dal trattato che stavano traducendo come
compito per il mattino
seguente, inarcando un sopracciglio ben delineato, - Siamo impelagati
in una
traduzione senza il minimo senso e tu pensi ad Ashdown? –
- Non
mi piace come ti guarda, sembra uno che non ha mai visto una ragazza
prima d’ora
– sbuffò, continuando a fissarlo in cagnesco.
-
Vediamo di gestire bene le nostre priorità, Lù,
che ne dici? Prima finiamo la
traduzione e poi continui a cercare di uccidere Ashdown con lo sguardo
… cosa
che, tra parentesi, dubito possa funzionare. –
- Credo
di poterlo fare … perché diavolo sta venendo da
questa parte? –
- Che
domanda difficile, magari perché vuole sapere che problemi
hai con lui? –
- Oltre
al fatto che respira, intendi? –
Alzò
gli occhi al cielo.
L’angelo
solo sapeva quanto fosse protettivo Lucifer nei suoi confronti.
Era una
cosa carina, ma dopo la ventesima volta che si ripeteva cominciava a
diventare
un tantino estenuante.
Fortunatamente
l’arrivo di Ashdown sembrò impedirgli di
continuare la sfilza di improperi
contro di lui.
- Ti
sei perso, Ashdown? Perché altrimenti non capisco cosa ci
faccia qui – esordì Lucifer,
continuando a guardarlo male.
Evidentemente
aveva parlato troppo presto.
-
Scusalo, Derek, a quanto pare questa mattina Lucifer ha le
sue cose. Volevi parlarci? –
Il
ragazzo ridacchiò leggermente mentre il suo Parabatai la
guardava sdegnato.
- In realtà
volevo parlare solo con te –, lanciò
un’occhiata al ragazzo come invitandolo ad
allontanarsi ma vedendo che non accennava a lasciargli un po’
di privacy decise
di continuare, - Volevo chiederti se sabato pomeriggio ti andrebbe di
uscire
con me. –
- Cos …
aaaaah! – gemette Lucifer, massaggiandosi le costole in
corrispondenza del
punto in cui Amalya aveva affondato il gomito.
- Mi
farebbe molto piacere -, sorrise, - Sabato alle tre davanti
all’ingresso dell’istituto?
–
Derek
sorrise in risposta, compiaciuto, - Non vedo l’ora.
–
Tornò
dai suoi amici continuando a sorridere ed Amalya non potè
più sforzarsi di
ignorare lo sguardo indignato del suo Parabatai.
- Perché
lo hai fatto? –
- Perché
se fosse per te morirei zitella. –
- Trovo
che la vita da zitella sia molto onorevole -, borbottò, - La
mia prozia
Callisto lo era eppure ha vissuto benissimo fino alla fine dei suoi
giorni. –
- La
tua prozia Callisto era strabica –,
sibilò,
- Ed affabile come un pitone affamato. E tu
non l’hai mai tollerata. –
Lucifer
scrollò le spalle, incurante.
Amalya
entrò nella palestra come una furia in miniatura, pestando i
piedi a ogni passo
con tanta forza da poter aprire un portale per la dimensione demoniaca.
- Io
giuro che l’ammazzo. –
- Chi
devo prendere a calci? – disse per tutta risposta,
continuando a colpire
ritmicamente il sacco appeso nell’angolo, - Perché
se si tratta di Ashdown o di
Ravenscar lo faccio con molto piacere. –
- Derek
e John non c’entrano nulla, stavo parlando di mia madre.
–
- Ah,
per quello credo di non poterti dare una mano -, assestò un
montante al sacco,
- Uccidere il capo dell’istituto credo sia un tantino troppo
contro la legge
per i miei gusti. –
Allontanò
una morbida onda corvina che le era ricaduta sulle iridi azzurre,
portandola
dietro all’orecchio, - Puoi stare fermo per dieci secondi? Mi
fai venire il mal
di mare e non riesco a concentrarmi se saltelli da una parte
all’altra. –
Lucifer
mollò il sacco, colpito dalla nota spazientita nella voce
dell’amica, e le
sedette accanto.
Doveva
trattarsi di qualcosa di serio.
- Cosa
ha combinato questa volta? –
- Ha
deciso di essere lei a ospitare il Torneo invece che tenerlo a Idris
come ogni
volta. –
Ogni
Shadowhunter sognava di potersi confrontare contro i migliori
combattenti dei
vari istituti e la cosa avveniva solo ogni dieci anni; il fatto che
Felicia
avesse ottenuto di ospitarlo non sembrava una brutta cosa.
- E
questo è un male … perché? –
- Perché,
visto che ci saranno decine di ragazzi più o meno miei
coetanei, mia madre mi
ha obbligato a trovarne uno che possa piacermi. Altrimenti -, concluse
imitando
il tono dispotico di Felicia, - Sarò io stessa a trovare un
compagno adatto a
te. Sei una Lightwood, ci si aspetta un certo comportamento da te,
signorina. –
Lucifer
emise un gemito solidale.
Tipico
di Felicia: lei arrivava e pretendeva di dire a tutti quello che
dovevano fare.
Non
riusciva proprio a capire come Arthur avesse potuto sposarla.
Le
passò un braccio intorno alle spalle, attirandola a
sé, - Troveremo una
soluzione a tutta questa storia. Insomma, se scappano via non
può mica
costringere anche loro a fare ciò che dice, no? –
Amalya
sgranò gli occhi, folgorata da un’idea brillante.
- Mi
fai paura quando fai così … -
-
Lucifer, tu sei un genio! –
- E
questo lo sapevamo già; vuoi uscirtene con altre
ovvietà o mi spieghi cosa ti
passa per la testa? –
- Se
sono loro a non volere avere nulla
a
che fare con me allora mia madre
non potrà
fare nulla per costringermi a fidanzarmi con qualcuno. –
Lucifer
annuì compiaciuto, mentre un ghigno malandrino gli stirava
le labbra sottili, -
La tua astuzia è senza freni, hai quasi superato il maestro,
i miei
complimenti. –
Non
avrebbe invidiato quelle povere anime che si sarebbero ritrovate al
centro di
tutto quel casino.
Spazio
autrice:
Eccoci
qui con la mia prima incursione nel fandom di
Shadowhunters. Ovviamente si tratta di un’interattiva e
potrete partecipare
esclusivamente con i cognomi che troverete nell’elenco qui
sotto. Non più di un
OC per cognome, mi raccomando, e non createmeli tutti dello stesso
sesso.
Le regole sono le seguenti:
-
massimo 3 OC a testa purchè di sesso e cognomi diversi;
- non accetto gemelli né fratelli o fratellastri, ma i
cugini sono ben accetti;
- accetto Parabatai;
- gli OC potranno essere provenienti o da Idris o da un
istituto qualsiasi sparso nel mondo;
- l’età degli OC dovrà essere compresa
tra i 17 e i 19 anni;
- sarà operata una selezione degli OC;
- le schede andranno inviate entro e non oltre il 16
febbraio solo ed esclusivamente come messaggio privato con la dicitura
“*nome
OC* - Storia di nobili famiglie Shadowhunters”;
- il modello di scheda e i cognomi accettati sono unicamente
quelli che troverete qui
sotto.
Cognomi
disponibili
(un solo
OC per famiglia):
Herondale
Blackthorn
Blackwell
Fairchild
Branwell
Starkweather
Wayland
Trueblood
Graymark
Penhallow
Carstairs
Monteverde
Verlac
Rosales
Scheda:
Nome:
Secondo nome:
Soprannome:
Cognome:
Età (minimo 17 anni e
massimo 19):
Orientamento sessuale:
Aspetto fisico:
Prestavolto (obbligatorio):
Carattere (dettagliato):
Famiglia (composizione,
rapporto):
Breve storia personale (un
accenno ai fatti più importanti della sua vita):
Arma:
Parabatai (se sì,
indicare il nome o il tipo di persona)?
Cosa pensa dei Nascosti (fate,
stregoni, vampiri e licantropi)?
Paure/Fobie:
In cosa eccelle (Una
cosa sola tra: rune, combattimento
corpo
a corpo, scherma, tiro al bersaglio)?
Amicizie (nome o tipo
di persona):
Inimicizie (nome o
tipo di persona):
Amore (nome o tipo di
persona):
Altro:
OC:
Amalya Lightwood (PV Megan Fox) – 17 anni, Parabatai di Lucifer. Eterosessuale. Libera.
Lucifer
Morgenstern
(PV Tom
Ellis) – 19 anni, Parabatai di Amalya. Bisessuale.
Libero.