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Autore: whitemushroom    12/02/2017    3 recensioni
DIN DON DAN!
Al suono della campanella inizia così un nuovo anno. I cieli che sovrastano Death City credono di aver visto tutto, ma non sono ancora abituati a questa grande novità: il Master e la Weapon più abili che vi siano sono pronti a raccontarvi ed a raccontarsi in un frizzante duetto che narra di amicizia, simpatia e di come tutto ciò che viene distrutto può in futuro essere riparato e tornare più forte di prima.
Scritto per il settimo anniversario del thexiiiorderforum
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franken Stein, Spirit Albarn
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Under the Same Sky'
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Fuori

Spirit deve aver picchiato la testa. E anche forte.
“Dai, fammi entrare, fa un freddo del cazzo”.
“Ascolta, Stein …”
“Potrei ascoltare dopo, per favore?” sì, Spirit si è davvero bevuto il cervello. Stein decide che piove troppo per ascoltare qualunque stronzata la sua Weapon voglia dirgli, quindi fa per scansarlo e raggiungere l’ingresso di casa, ma di punto in bianco trova il braccio dell’imbecille a sbarrargli la strada. “Ma che …?”
“Senti, vedi di non complicare la situazione. Tanya non ti vuole vicino a Maka”.
“Ma se me l’avete lasciata giusto ieri!”
“Stein, TU L’HAI FATTA GIOCARE CON DEI BISTURI!”
Il Meister si ferma, cercando di fare ordine nella testa e capire cosa vi sia di strano. È abituato alle sceneggiate di Spirit su qualunque idiozia, ivi compresa la scelta del colore dei lacci delle scarpe, ma sinceramente adesso non riesce a capire dove sia il problema. Aveva trascorso tutta la mattina cercando un gioco educativo da proporre alla piccola –aveva imparato a camminare da poco e già voleva giocare sul suo tavolo operatorio- e lei era stata bravissima nel dissezionare le lucertole. Di sicuro si era divertita molto di più nel laboratorio che non davanti alla televisione a vedere quei cartoni idioti con dei pupazzi colorati che provano ad insegnarti quanto sia bello riciclare la plastica. “Beh, prima impara e meglio è, no?”
“STEIN!”
Da dentro Maka inizia a piangere. Fa sempre così quando sente la gente litigare. Stein vorrebbe entrare e farle vedere il nuovo regalo che le ha comprato, eppure Spirit sembra una statua. Il braccio che gli sbarra la strada adesso si è trasformato in falce e, lo realizza con un discreto stupore, è la prima volta che la sua Weapon gli mostra la lama. “Mi dispiace, ma hai passato il segno. Passi provare a dissezionare me nel sonno, ma non intendiamo coinvolgere nostra figlia nella TUA follia! Adesso vattene o non te lo chiederò più gentilmente!”
La tentazione di prendergli quel braccio e piegarglielo di netto lo stuzzica tutta d’un tratto, il piacevole senso dell’attacco che si genera ogni volta che qualcuno gli rivolge delle parole aggressive. Il rumore secco che potrebbe fare il collo spezzato del suo avversario tra le mani gli fa battere il cuore nel petto mentre la saliva inizia a bagnargli le labbra; Spirit sarà anche diventato una Death Scythe, ma può ancora sopraffarlo ad occhi chiusi.
È il pianto di Maka a fermarlo.
Sommesso all’inizio, adesso strilla come se qualcuno le stia facendo del male. Stein lancia un’occhiata oltre la porta, ma non riesce a vedere la piccola. “Lo sai che questa è anche casa mia, vero?”
“La cosa non ha importanza. Fuori di qui!”
La porta viene sbattuta contro il suo naso con tutta la violenza possibile. Si morde il labbro per soffocare la voglia affamata di abbatterla e spaccare la testa del suo compagno e della sua mogliettina contro le scale e non sa esattamente quale sia la parte del suo cervello che in quel momento gli afferri le gambe e gliele spinga di nuovo sotto la pioggia, oltre il giardino e lo steccato.
L’unica figura che sembra non avercela con lui è un secchio dell’immondizia.
Lo fissa un po’ incuriosito, un po’ perplesso, poi prende la bambola con il camice da dottoressa che teneva nel cappotto e, senza pensarci oltre, la scaglia in mezzo agli altri rifiuti. Si siede sul marciapiede e si accende una sigaretta per smettere di pensare.


Guest star:

Maka Albarn: la figlia di Spirit, una dei protagonisti della serie.
  
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