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Autore: Kim WinterNight    12/02/2017    3 recensioni
In codesta composizione aulica (?) si narrano le appassionanti vicende concernenti i personaggi indicati nel primo capitolo intitolato "Presentazione della band" (quindi, se volete sapere di quali artisti si parla, entrate a leggere), i quali saranno per l'occasione riuniti in una super band a caso di cui non si può esattamente definire il genere né l'entità delle loro “canzoni”.
Il loro nome grind/hardcore è Death of Mortadella Roots, il quale spiega perfettamente la demenza in stato avanzato dei suddetti, nonché l'infermità mentale della sottoscritta.
Se volete sfatare questa mia convinzione, fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi che non sono cerebralmente inetta.
All'interno della narrazione troverete vari personaggi originali, tra cui un componente della band.
Se non conoscete tutti gli artisti di cui scriverò, non preoccupatevi: nella Presentazione ho inserito dei link che vi permetteranno di ascoltarli e di farvi un'idea sul genere delle loro band originarie.
In ogni caso, la storia è accessibile a tutti e si può benissimo prendere come un'originale.
Insomma, buona lettura efpiani!
Genere: Comico, Demenziale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ReggaeFamily

La resa dei conti...




I nostri intramontabili eroi sono stati convocati da Dave per un colloquio davvero importante. Il chitarrista, infatti, ha spedito loro un messaggio vocale sul gruppo WhatsApp della band in cui diceva più o meno testuali parole:


SIETE TUTTI DEI PEZZI DI MERDA, ME LA PAGHERETE CARA, NESSUNO DI VOI USCIRÀ VIVO DA QUESTA CAZZATA, VE LO ASSICURA DAVID SCOTT MUSTAINE! QUESTO È TROPPO! PRENDO IL PRIMO AEREO PER LA FRANCIA, NON MUOVETEVI DA QUELLA CAZZO DI CASA, CHIARO????


Il tutto ovviamente è stato strillato con voce piena di rabbia, tanto che Carlo e Aurélien hanno cominciato a tremare come foglie e si sono nascosti dietro il divano e stretti in un abbraccio colmo di disperazione. Ieri era Natale, sono stati così felici e contenti tutti insieme, senza Dave, ma ovviamente si deve sempre tornare alla realtà.

«Che sarà mai? Con Mustaine non si può mai scherzare...» borbotta Daron, poi fa partire la registrazione di un messaggio vocale per Dave e strilla: «Ti aspettiamo con ansia, ma non metterci troppo perché noi abbiamo anche altro da fare!». Lo invia e poi lancia un'occhiata ai suoi compagni di band terrorizzati.

«Ragazzi, uscite da là dietro, avanti! Sul serio avete paura di Mustaine?» li rimprovera Jens con un sospiro pacato. A lui non gliene frega niente, affronterà quel pallone gonfiato e si prenderà eventuali conseguenze. Chi si crede di essere per trattarli come pezzenti? Si è meritato di trascorrere il Natale con gli One Direction!

«Avete sentito quanto era arrabbiato?» farfuglia Carlo.

«Figurati...» taglia corto Fred, poi si accende una canna. «Fumiamoci su, ragazzi, ci sarà da ridere stasera.»

Tutti si scambiano occhiate, colti da preoccupazione e ilarità insieme.

«Ne vedremo delle belle» dice Joey allegramente.


Dave è davvero incazzato. Ma davvero, sul serio, e molto anche. Come hanno osato quegli esseri infimi e squallidi giocargli un tiro così basso? Non ci può credere.

Hanno fatto sì che qualcuno lo rapisse e lo trascinasse al concerto di quei... quei... oddio, Dave non sa come definire quelle cose che ha visto e sentito dal vivo il giorno di Natale. La cosa peggiore della sua vita, ne è certo.

Il rapitore l'ha legato a una poltroncina e l'ha costretto a seguire tutto il live, tenendo sempre una pistola puntata alla sua tempia e obbligandolo così ad applaudire e mostrarsi entusiasta. È stato un incubo che sembrava non avere mai fine.

Poi Dave ha scoperto chi è stato a rapirlo e si è incazzato ancora di più.

Il tizio, infatti, una volta finito il concerto disastroso, lo aveva condotto fuori dallo stadio e lo aveva liberato, restituendogli i documenti. Poi si era tolto il passamontagna e Dave era rimasto a bocca aperta.

«Tu?!» aveva ruggito, per poi avventarsi contro un divertito e sorridente Lars Ulrich. Gli avrebbe volentieri spaccato la faccia, poi con quel sorriso da pescecane che si ritrovava... Dave era una furia, non riusciva a credere che tutto questo fosse successo proprio a lui!

«Calmati Dave, eh? Tutto bene? Hai visto che bel regalo ti hanno fatto i tuoi amici? Sorridi, su, che ci facciamo un selfie e lo metto su facebook!» aveva commentato Lars, scansando Mustaine che cercava di colpirlo, ma era ancora intorpidito per essere rimasto legato per ore e ore.

Infine il batterista dei Metallica se n'era andato fischiettando e lo aveva lasciato lì, impalato e basito come un deficiente.

Ora Dave ci ripensa, mentre un taxi lo sta accompagnando a casa di Aurélien, e non può accettare tutto questo schifo. Non può farla passare liscia a quel branco di dementi, si vendicherà di loro e gli rovinerà la vita!

Non sanno con chi hanno a che fare, brutti pezzi di merda, sputeranno sangue ai suoi piedi!


Quando suona il campanello, Aurélien e Carlo balzano in piedi e sembrano intenzionati a scappare e nascondersi, ma Hakim cerca di tranquillizzarli.

«Andrà tutto bene! Dai, Aurélien, stai calmo, tesoro... okay, avete combinato un bel casino, ma non c'è niente che non si possa sistemare, okay? Carlo, dai, respira, su... ehi, qualcuno vada ad aprire, altrimenti quel cretino ci scassa il campanello!».

A questo punto Daron e Fred si fanno avanti e corrono a spalancare la porta, per niente intimoriti dall'arrivo della furia incombente di Dave Mustaine. Quando il chitarrista irrompe in casa, sta sbraitando cose senza senso, il tutto infarcito di improperi e bestemmie irripetibili. Sta tremando e del fumo gli fuoriesce delle orecchie, è tutto spettinato e abbaia a casaccio senza neanche pensare a ciò che sta dicendo.

«Dave, forse è il caso che ti calmi, eh? Vuoi una camomilla?» gli chiede con calma Damian, lui che è sempre pacifico e tranquillo e vuole a tutti i costi evitare lo scontro.

«Col cazzo, Marley, te la squaglio in faccia la tua fottuta camomilla, chiaro?» sbraita ancora Mustaine.

«Okay, ma sta' calmo, amico...»

«Amico?! Voi mi avete rovinato la vita! Come avete osato, esseri ignobili e indegni di vivere a questo mondo? Dovete baciare il terreno su cui cammino, avete capito?» continua a minacciarli Dave.

Aurélien e Carlo intanto si sono nascosti in cucina, Hakim non è riuscito a evitarlo e ora sta cercando di convincerli, inutilmente, ad affrontare la situazione a testa alta.

«Sì, sì...» commenta Daron, palesemente annoiato e con la testa reclinata di lato. «Hai finito il sermone, pezzo di merda?»

«Taci, razza di... di... moccioso pestifero, non sai neanche suonare la chitarra come me, ma cosa vuoi fare? Eh?» strilla incazzatissimo Dave, stringendo i pugni e facendo di tutto per non saltare addosso a Daron.

«Senti un po', Mustaine di 'sti gran cazzi, ascoltami bene, eh? Attiva quei due neuroni che ti sono rimasti dopo l'ennesima sbronza, d'accordo?» gli dice Daron in tutta calma. «O la smetti di urlare e insultare chiunque, o ti strappo le palle e te le faccio mangiare domani a colazione. Messaggio ricevuto?»

Ma Dave scoppia a ridere e allora si scaglia contro l'altro chitarrista, afferrandolo per i capelli come una femminuccia isterica.

Fred e Jens si avvicinano e li separano.

«La smettete? Non è il caso, forse, di spiegare a Dave perché lo abbiamo fatto?» interviene Kelsey, mantenendo una calma incredibile e incrociando le braccia al petto.

Joey è rimasto immobile con gli occhi sgranati, mentre Damian sta sgranando qualche rosario per pregare le sue divinità preferite affinché lo aiutino a risolvere tutto nel migliore dei modi.

«Non voglio sentire le vostre cazzate, mi vendicherò, ve lo giuro!» protesta Dave, dimenandosi tra le braccia di Jens, che tuttavia non accenna a lasciarlo andare.

«Ma piantala. Ascolta invece. Siediti» dice Kelsey, indicandogli il divano.

Jens lo trascina fin lì e ce lo butta sopra senza alcun riguardo. Mustaine cade come un sacco di patate e non riesce più ad alzarsi.

«Fermo dove sei, chiaro?» lo minaccia Fred.

«Non capisco quale spiegazione potrebbe convincermi a non ammazzarvi tutti» borbotta il malcapitato con stizza. «Mi avete fatto rapire da Lars Ulrich in persona, quel... merda, quell'imbecille! Questo è un affronto troppo grande nei miei confronti...»

«Finiscila di blaterare, cazzo, mi fai venire la nausea!» interviene per la prima volta Tim C, portandosi una mano alla tempia.

«Dave, noi lo abbiamo fatto per farti capire che sei stato veramente uno stronzo nei confronti di Carlo. E in generale, ti comporti da stronzo con tutti noi, ci comandi a bacchetta e pretendi che siamo i tuoi servi della gleba. Non è così che funziona, cerca di capire...» dice Kelsey.

«Sì, appunto. Quando si fa parte di una band, si è un gruppo unito, un'unica mente, un unico cuore, una sola anima... non può decidere soltanto una persona a nome di tutti» interviene Damian, regalando al chitarrista un sorriso che dovrebbe infondere serenità.

«Io sono stato il fondatore di questa merda, io comando» ribadisce per l'ennesima volta Dave.

«No, allora noi non ci stiamo più.»

Tutti si voltano. È stato Carlo a parlare, tremante sulla soglia della cucina, ma con la voce stranamente sicura.

«Carlo ha ragione, che cavolo!» conviene Tim C. «Se vuoi comandare, rimani da solo. Noi proseguiremo per la nostra strada, tanto tra noi ci troviamo benissimo e i DOMR possono esistere anche senza di te. Sai che pacchia il concerto di Natale con una palla al piede in meno...»

Per la prima volta sul volto di Dave si nota un piccolo cedimento, gli occhi gli si sgranano e la mascella cede leggermente. Spalanca piano la bocca e fissa i ragazzi uno a uno.

«Mi state cacciando?»

«No, sei tu che stai cacciando noi. Se trovi qualcuno disposto a stare appresso alle tue stronzate, fai pure. Ti auguriamo buona fortuna, davvero» replica Daron, poi sospira ed entra in cucina per controllare se Aurélien sta bene.

«Ma ragazzi...» Dave vacilla e si guarda le mani, che nel frattempo si sono distese e abbandonate sulle sue cosce. «No, aspettate... okay, state scherzando, vero? Dove pensate di andare senza di me?»

«Dove pensi di andare tu senza di noi, Mustaine? Sei ridicolo» lo schernisce Fred, scuotendo il capo.

«Io... ragazzi, veramente vi siete incazzati con me? Ma su... dai, non scherzate! Possiamo riprovarci? Fingerò che non mi abbiate spedito a quel concerto orribile, eh? Ci state?»

«Tu hai provato a farmi del male, come pensi che io mi sia sentito, Dave Mustaine?» Carlo entra nella stanza e si piazza esattamente di fronte a lui, con rinnovata sicurezza. «Okay, forse io in confronto a te non sono nessuno, mi ha reclutato Joey a Napoli, non rappresento un cazzo, su questo ti posso anche dare ragione. Ma chi ti dà il diritto di comportarti da pezzente e fare ciò che mi hai fatto in quell'albergo? Non sono venuto qui per farmi terrorizzare da te né da nessun altro, hai capito? Io sono qui per suonare, proprio come mi ha chiesto Joey.»

Dave annuisce, improvvisamente ammutolito da quelle parole.

«Sentite, diamogli un'altra opportunità, che ne pensate? Ma alla prossima che fa, è fuori» conclude Damian, lanciando occhiate a tutti i presenti.

«Cercherò di non fare più certe cose, ma io sono fatto così, devo avere sempre tutto sotto controllo... è più forte di me» dice Dave con un filo di voce.

«Daron, Aurélien! Avete sentito?» grida Joey, trotterellando verso la porta della cucina.

«Cosa?» strilla Daron di rimando.

«Stiamo pensando di dargli un'altra opportunità, ma la prossima cazzata che fa, sarà fuori dai coglioni. Ci state?» domanda ancora il batterista.

«Sì, va bene» rispondono i due in coro.

«Bene, Mustaine» conclude Fred. «Spero che tu non ti giochi l'ultima carta, ricordati che senza di noi dovrai ricominciare da capo e ormai tutti sanno che pezzo di merda sai, nessuno accetterà più di collaborare con te.»

Dave non risponde, rimane a fissare il vuoto di fronte a sé.

«Ragazzi, siamo d'accordo allora! Ehi, ma sapete una cosa? Lars dovrebbe proprio recitare in un film d'azione!» strepita Daron.

Tutti scoppiano a ridere e si riversano in cucina per bere, mangiare e fumare tutti insieme, come una vera famiglia. Pure Dave per una sera smette di fare lo stronzo e si mostra perfino simpatico.

Ma nessuno sa cosa in realtà gli passa per la testa...



Cari lettori, rieccomi dopo mille anni a partorire un nuovo capitolo di questa folle storia, che poi non si può neanche definire tale XD

Voi cosa pensate che passi per la testa di Dave? Io ho una mezza idea, ma aspetto le vostre opinioni :D

Ci credete alla sua arrendevolezza?

Ahahahahah, mi diverto troppo a scrivere questa cosa, non posso farci niente... anche se ci impiego sempre un po', questo non significa che io non ADORI questi ragazzi, anzi, tutto il contrario!

Bene, cosa accadrà ora?

Alla prossima avventura :D

  
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